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Confstampa Sport e Salute

“Un cambio di marcia”. Hanno usato le stesse parole, il presidente della Regione Michele Emiliano e il presidente del Coni Puglia Elio Sannicadro, per annunciare il nuovo corso delle politiche sportive regionali, presentando stamattina alla stampa i primi frutti della sinergia tra i due enti. Sono tre progetti che abbinano l’attività motoria rispettivamente alla prevenzione sanitaria, alle disabilità e al disagio minorile: in avvio tra ottobre e novembre, “sono accomunati da una visione innovativa - ha dichiarato Emiliano - che vede la Regione e la sanità pugliese investire direttamente sullo sport e l’attività motoria, storicamente penalizzati dai bilanci regionali, come chiave di benessere e prevenzione sanitaria e sociale. Contribuendo in prospettiva a diminuire i costi della spesa pubblica in questi settori”. La linea è chiara: “Così come scritto nel nostro programma di governo, vogliamo recuperare lo sport alla più alta dignità politica, lavorando all’unisono con Coni e Comuni”.

A illustrare le linee guida dei tre progetti, finanziati per un totale di un milione e 200mila euro, l’assessore regionale al Bilancio e allo Sport Raffaele Piemontese: “Il primo, ‘Sport in Cammino’, vede un investimento di 455mila euro per la prevenzione psico-fisica di varie patologie; il secondo, con la fondamentale collaborazione del Cip, il Comitato Paralimpico, comprende sette interventi su attività motoria e disabilità, finanziati con 500mila euro; infine “CONI Ragazzi”, con un contributo di oltre 200mila euro al progetto Coni che offre, nelle periferie, pratica sportiva a minori in condizioni di disagio socioeconomico”.

Dunque, “integrazione di politiche sportive, della salute e del welfare”, come sottolineato dal presidente regionale Coni Elio Sannicandro. “Del resto - ha continuato - il progetto sui minori, ora adottato dal Coni nazionale, non è altro che la sperimentazione già portata avanti negli ultimi anni dall’Amministrazione comunale di Bari nelle priferie: si veda la pista di pattinaggio a Enziteto, giusto per fare un esempio”. E se “Sport in Cammino” ha grandi ramificazioni territoriali e bacini d’utenza ulteriormente incrementabili con fondi comunali, “i tanto attesi finanziamenti per le disabilità - ha dichiarato il presidente regionale Cip Giuseppe Pinto – saranni impiegati soprattutto per l’acquisto delle costose attrezzature sportive per disabili, nell’ambito dei progetti selezionalti in collaborazione con le federazioni sportive”.

 

Ecco i dettagli dei tre progetti.

“Sport in Cammino” - La sanità pugliese investe sullo sport come strumento di prevenzione e di promozione del benessere psico-fisico.

L’intervento individuerà 100 centri socio-sportivi in altrettante città della Puglia per realizzare programmi integrati per la salute coinvolgendo 4.000 utenti (40 per ogni centro sportivo) che parteciperanno gratuitamente a un percorso sportivo, culturale, sociale e didattico. Obiettivo: favorire cambiamenti positivi nello stile di vita della popolazione, ed è innovativo per ridurre nel medio-lungo termine i costi della spesa sanitaria e sociale.

La partecipazione ai corsi avverrà attraverso il Coni Puglia (con modalità che saranno rese note a breve). Dopo uno screening medico-sportivo nel centro sportivo, ogni utente sarà inserito in gruppi omogenei e affidato a un esperto istruttore - laureato in Scienze Motorie - che alternerà l’attività motoria in palestra o in piscina a “gruppi di cammino” che percorreranno itinerari predeterminati - anche d’interesse culturale e turistico - e funzionali alle rispettive condizioni fisiche per 2 o 3 volte a settimana. Il tutto per un totale di progetto di 4800 ore di camminata e 4800 ore di attività in palestra. Inoltre l’istruttore “prescriverà” un’attività motoria che ciascun utente-paziente svolgerà autonomamente e quotidianamente, fornendo anche consigli alimentari.

Il progetto si rivolge sia a giovani di età superiore a 18 anni con patologie croniche come diabete, ipertensione, malattie cardio-respiratorie e patologie croniche ad alta incidenza invalidante; sia ad over 65 per i quali inattività e sedentarietà possono essere responsabili di diverse patologie, per cui un’adeguata attività motoria può costituire un aiuto psicofisico e di socializzazione; sia a soggetti sani di qualsiasi età, che vogliano intraprendere un percorso di prevenzione sanitaria per seguire corretti stili di vita.

 

Sport e Disabilità - Migliorare la salute e la qualità della vita dei disabili attraverso lo sport.

Per un disabile, la pratica sportiva non è soltanto uno svago o un divertimento, ma anche un potente strumento terapeutico. Gli obiettivi di questo nuovo programma della Regione Puglia sono proprio quelli di migliorare lo stato di salute psico-fisica del disabile e di prevenire le condizioni di isolamento ed emarginazione sociale attraverso la realizzazione di sette progetti, in collaborazione con varie Federazioni sportive legate al Comitato Paralimpico.

I progetti: Sport, Salute e Disabilità (Fisdir), Scherma Senza Barriere (Fis), Disabilità Sportiva Esponenziale (Finp - Nuoto), In Squadra Per Vincere (Fipic), Lo Sport Come Recupero Delle Autonomie (Fispes), Sostegno alla Fispic, Volando sulle Onde della Vita (Fin-Fimco) - sono tutti accomunati dall’avvicinare alla pratica sportiva o consolidarla in varie discipline, le persone con diverse tipologie di disabilità. (Tutti i dettagli, di questo e degli altri progetti, su www.conipuglia.it e www.pugliasportiva.it).

 

“CONI Ragazzi” - Un progetto innovativo del CONI per il recupero del disagio minorile.

La Regione intende creare la massima sinergia istituzionale con il CONI per promuovere politiche sportive integrate con le politiche sociali, educative e sanitarie. Ed ecco che Insieme ai progetti finanziati dall’assessorato regionale alla Sanità nel campo della salute, della prevenzione sanitaria e della sport terapia, con la collaborazione del CONI e del CIP partirà “CONI Ragazzi”, riguardante il recupero del disagio minorile, in contesti periferici e marginali di 69 Comuni pugliesi, attraverso la pratica sportiva. Un progetto sociale, educativo e sportivo all’insegna del diritto allo sport per tutti, contrapposto a problematiche di povertà, bassa scolarizzazione o legalità. Dunque, in totale 3.710 bambini e ragazzi dai 5 ai 13 anni, indigenti o in condizioni di disagio sociale, potranno frequentare corsi in varie discipline sportive per essere avviati alla pratica sportiva con continuità.

Il progetto è finalizzato soprattutto a garantire l’attività sportiva extrascolastica gratuita a bambini che non potrebbero frequentare un corso sportivo, offrendo un’opportunità concreta alle famiglie che non hanno possibilità economiche. Inoltre si promuoverà uno stile di vita attivo e un’educazione alimentare corretta, coinvolgendo anche le famiglie, per combattere l’obesità infantile.

L’attività sportivo-didattica si svolgerà due volte a settimana per la durata di 1 ora su due turni presso associazioni/società sportive dilettantistiche e durerà circa sei mesi.

 

Tutti i progetti saranno presentati agli operatori del settore lunedì 14 settembre in Fiera del Levante, nel convegno “Sport e Salute”, alle ore 15 nel padiglione 152 della Regione Puglia.

 

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Una festa che ha colorato di giallo Expo2015 il ‘FORMAGGIO DAY’ a Palazzo Coldiretti, durante la settimana della Puglia, occasione per parlare nuovamente dei fenomeni distorsivi che negli ultimi mesi hanno caratterizzato il mercato dei prodotti lattiero-caseari pugliesi. “Giù le mani dal ‘canestrato’ pugliese, dal cacioricotta, dalla mozzarella e dalla burrata, dal ‘pallone di Gravina’, dal caciocavallo podolico dauno – ha detto ai consumatori/visitatori il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - solo alcuni dei 18 formaggi tradizionali e DOP di Puglia che rischiano di scomparire per colpa di quelli che chiedono all'Ue di produrre formaggio con la polvere di latte che sono, poi, gli stessi che sottopagano il latte alla stalla. In Puglia a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall’estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali, e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, ‘manipolati’ e trasformati in prodotti lattiero-caseari ‘Made in Puglia’”. E’ stata Mariangela Netti dell’agriturismo Masseria La Lunghiera di Turi a ‘filare’ in diretta mozzarelle, fior di latte e burrate.

In Puglia la produzione è di 3.476.000 quintali di latte e l’import è pari a 1.563.339 quintali. L’import è costituito, prevalentemente, da prodotti semi-lavorati: cagliate, polvere di latte, caseine, caseinati e altro, utilizzati per produrre finte mozzarelle ‘Made in Puglia’. Caso emblematico è la ‘burrata di Andria’, il cui Disciplinare per il riconoscimento comunitario dell’IGP (Indicazione Geografica Protetta) non prevede alcuna indicazione dell’origine del latte. “Al momento – ha ricordato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - il disciplinare caratterizza solo la qualità del prodotto (% di grasso, di proteine, carica batterica, ecc…) che potrebbe, quindi,  provenire da qualsiasi parte del mondo. E’ una occasione perduta per il territorio e per il latte locale,  un’operazione di cui beneficiano esclusivamente artigiani e industriali che vendono prodotto fatto con latte importato dall’estero, gabbando i consumatori e la sana imprenditoria zootecnica pugliese”. Con un chilo di polvere di latte, che costa sul mercato internazionale 2 euro è possibile produrre 10 litri di latte, 15 mozzarelle o 64 vasetti di yogurt senza sapore.

Nel pomeriggio spazio all’approfondimento sulle grandi potenzialità della ricettività rurale e dell’agriturismo con Terranostra, l’associazione agrituristica e ambientale della Coldiretti. “Il cibo è certamente divenuto – ha spiegato il Presidente Nazionale di Terranostra, Alessandro Chiarelli – infallibile leva di comunicazione verso i turisti nazionali ed internazionali. La crisi costringe i vacanzieri a risparmiare e spinge all’acquisto utile di prodotti tipici come vino, formaggio, olio di oliva, salumi e conserve. L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza in rapido sviluppo favorita dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verifica nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, mercati degli agricoltori di Campagna Amica”.

E proprio gli agriturismi di Puglia hanno offerto la merenda a base di pane e marmellata ai turisti nazionali e stranieri ad Expo2015, mentre il gruppo folkloristico ‘Impronte di Puglia’ ha organizzato mini stage di pizzica dinanzi a Palazzo Coldiretti.

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La coalizione #pattoperilterritorio si avvarrà del contributo di un comitato tecnico - scientifico che metterà a confronto tutte le esperienze del mondo della ricerca sulla ‘Xylella fastidiosa’ già scientificamente dimostrate per addivenire ad un ‘position paper’ inoppugnabile.

E’ il risultato della riunione odierna della coalizione #pattoperilterritorio, costituita da Coldiretti Puglia, Associazione Frantoiani Pugliesi, organizzazioni di produttori aderenti ad UNAPROL PugliaOlive, CoopOlio Salento, Olivicoltori di Puglia, Ajprol Taranto, il Consorzio vivaisti viticoli pugliesi, Legambiente Puglia e Terranostra, C.I.Bi. Consorzio Italiano per il Biologico, AproBio Puglia e Consorzio Puglia Natura, Codacons, Confconsumatori e Adoc Puglia e il mondo della ricerca rappresentato dall’Università di Bari, dal CNR di Bari, dal CRSA Basile Caramia e dal Dare Distretto Agroalimentare regionale che sarà aperto a tutti gli altri enti di ricerca e allo IAM di Bari.

Proprio la ricerca, elemento determinante per frenare il dilagare della malattia, non ha avuto finora il necessario sostegno sia sul fronte economico (sono stati erogati solo 90mila euro dall’EFSA al CNR Bari per i campionamenti) che sul fronte della divulgazione dei risultati.

“Bisogna fare ordine. Per questo sarà redatto un documento tecnico – scientifico che scandagli il problema ‘Xylella’ da tutti i punti di vista – ha detto il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele -  scientifico, economico e sociologico e sarà presentato al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e un nuovo approccio al problema, più di sistema. Chiediamo a gran voce che le Istituzioni a tutti i livelli sostengano e promuovano il protagonismo del sistema della ricerca pugliese anche e soprattutto attraverso l’effettiva erogazione delle risorse previste per il primo progetto di ricerca scientifico sulla Xylella con le tre università pugliesi già oggi vincitrici del bando Cluster, Dal canto nostro la coalizione #pattoperilterritorio sarà impegnata a raccogliere fondi anche attraverso la piattaforma di crowdfunding in fase di realizzazione con il Politecnico di Bari”.

“Solo in Europa ed in Italia non esistono i centri di quarantena - ha denunciato il Prof. Vito Savino del Dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti (Di.S.S.P.A.) – che dovrebbero monitorare non una commercializzazione massiccia di piante, come avviene oggi, piuttosto talee da consegnare ai vivaisti per la propagazione. Il nuovo Decreto è privo di qualsivoglia riferimento ai nuovi impianti per garantire la sanità del materiale e, quindi, è una lacuna sul fronte della prevenzione e ciò di cui il territorio ha bisogno è una comunicazione istituzionale obbiettiva e seria”.

“Per rispondere all’esigenza di salvare gli ulivi sani e monitorare costantemente l’eventuale evoluzione dello stato di salute di quelli infetti - ha precisato Nino Paparella, Presidente del C.I.Bi. – avevamo già evidenziato la necessità di inserire nel comitato scientifico per la lotta alla Xylella specifiche competenze trasversali di carattere agronomico, economico e ecologico, oggi assenti”.  “C’è assoluta convergenza circa la necessità di predisporre un piano di comunicazione che fornisca al tessuto imprenditoriale e sociale – ha detto Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia – informazioni utili e reali, senza demagogia e senza lasciarsi fuorviare da inutili giochi politici e di schieramento”.

La ricerca ha un ruolo determinante perché fino al 2013  in Europa non c’era traccia di Xylella ed era conosciuta (da 130 anni) solo nelle Americhe e a Taiwan. Colpisce anche alberi da frutto e piante ornamentali, diffusissime in Salento, ma per fortuna la vite ad oggi risulta immune al ceppo: almeno il rischio di una “nuova fillossera” per ora è scongiurato. Sono sempre più numerosi i focolai e non esiste alcuna storia fitopatologica a cui attingere. A questo punto è necessario che si acceleri proprio sul fronte della ricerca, dato che l’immagine comunitaria su quanto sta accadendo in Italia, nel dettaglio in Puglia, è addirittura apocalittica.

 

 

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“L’anno scorso ho scritto un ‘piccolo libro’ con mio fratello ‘La casa nel bosco’ che raccoglie memorie di sapori e profumi della nostra storia e della nostra famiglia. E’ una dimostrazione di come al cibo si associno i ricordi, di come assaggiare qualcosa metta in moto una macchina di ricordi che a volte può lasciare senza fiato e spesso leggendo ci si commuove…..ricordando, grazie alle suggestioni del cibo.”

Così lo scrittore pugliese Gianicolo Carofiglio, barese DOC, ha aperto la ‘degustazione letteraria’ a Palazzo Coldiretti, durante la settimana della Puglia ad EXPO2015.

“Fino a pochi anni fa la Puglia era pressoché sconosciuta all’estero ed essenzialmente il successo odierno della nostra regione è proprio legato al cibo. All’estero io sono tradotto in 27 lingue e ho capito che bisogna evitare provincialismi. Ti leggono come uno scrittore italiano che scrive un segmento di questa terra, ma bisogna evitare il taglio etnico. Credo si debba trovare un punto di equilibrio tra la comunicazione di tutto il patrimonio di tradizione e la modernità, evitando di scadere nel pittoresco. Quello che davvero conta oggi è che i prodotti agroalimentari riescano a raccontare una storia”. Il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, la chiama ‘tradizione 2.0 anche in cantina, perché bisogna in ogni modo correlare la produzione al territorio e al futuro e in questo particolare periodo storico va riconosciuta al cibo la capacità di avvicinare i popoli”.

“La tolleranza alimentare, il modo completamente diverso di godere della tavola – ha detto Carofiglio - passa attraverso mescolanza, tentativi di ibridazione e di vicinanza. Di pari passo c’è una politica che va riformata, alcune scelte sono sbagliate e c’è bisogno di riappropriarsi della politica, è una scommessa degli ultimi anni a cui devono partecipare anche i soggetti della cultura. A settembre esce un mio saggio ‘Con parole precise’, una riflessione sulle lingue del potere e la mia scommessa è che interessi tutti, affinché la chiarezza e la democrazia si riapproprino del proprio ruolo. Chiedo che in specifici ambiti ci sia competenza e si metta la parola fine alla politica spettacolarizzata”.

E sulla sollecitazione del Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, che ha ricordato il treno perso dalla Puglia che avrebbe potuto avere il riconoscimento di Lecce quale capitale europea della cultura, Carofiglio ha risposto: “Ho accettato la presidenza del Petruzzelli e spero di riuscire ad intercettare la partecipazione di tutti ad un grande progetto culturale. Se non sorgono intoppi allestiremo da ottobre a gennaio nel foyer nel Teatro Petruzzelli una mostra di pittura ‘La poesia della tavola’ con opere di grandi pittori italiani dall’800 e del ‘900. Non avevamo nessuna speranza di vincere quella canditura prima, domani, se riusciamo ad innescare il giusto volano culturale, potremo vincere altre sfide”.

Nato a Bari nel 1961 è stato a lungo un pubblico ministero, specializzato in indagini sulla criminalità organizzata. Nel 2007 viene nominato consulente della commissione parlamentare antimafia e dal 2008 al 2013 è senatore della Repubblica. Esordisce nella narrativa nel 2002 con Testimone inconsapevole (Premio del Giovedì "Marisa Rusconi", Premio Rhegium Iulii, Premio Città di Cuneo, Premio Città di Chiavari), creando il personaggio dell'avvocato Guido Guerrieri, molto amato dai lettori e protagonista di tre successivi romanzi: Ad occhi chiusi (2003, Premio Lido di Camaiore, Premio delle Biblioteche di Roma e "Miglior noir internazionale dell'anno 2007" in Germania secondo una giuria di librai e giornalisti), Ragionevoli dubbi (2006, Premio Fregene e Premio Viadana 2007, Premio Tropea 2008) e Le perfezioni provvisorie (2010, Premio Selezione Campiello). Nel 2004 Testimone inconsapevole e Ad occhi chiusi diventano due film per la televisione con la regia di Alberto Sironi. Tra le altre opere di narrativa e saggistica: i romanzi Il passato è una terra straniera (2004, Premio Bancarella 2005) da cui nel 2008 è tratto l'omonimo film di Daniele Vicari, con Elio Germano e Michele Riondino (miglior film e miglior attore al Miami Film Festival), Né qui né altrove. Una notte a Bari (2008) e Il silenzio dell'onda (2011), finalista al Premio Strega 2012; il graphic novel Cacciatori nelle tenebre (2007, Premio Martoglio), di cui è coautore con il fratello Francesco; il dialogo Il paradosso del poliziotto (2009); la raccolta di racconti Non esiste saggezza (2010, Premio Chiara); i saggi L'arte del dubbio (2007) e La manomissione delle parole (2010), da cui è tratto uno spettacolo teatrale da lui stesso interpretato; il racconto La velocità dell'angelo nel volume Cocaina (Einaudi Stile Libero 2013, con testi di Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo).

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“La Puglia, dopo aver pagato il prezzo dell’accordo Euro-Mediterraneo tra Ue e Marocco che ha causato l’invasione del mercato di pomodori ciliegino marocchini a basso costo e spesso, tra l’altro, contaminati, subisce il ridicolo embargo da parte del Paese magrebino verso cui le esportazioni pugliesi sono praticamente nulle. Tutto ciò avviene mentre la Commissione Europea non ha ancora disposto lo stop alle importazioni di piante – eccezion fatta per vite e agrumi - provenienti da Paesi extra UE, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto. Pertanto, dall’Olanda possono entrare piante infette, come quelle di caffè che sono state ritrovate nei vivai lombardi e parigini, a distanza di due anni dall’infezione verificatasi in Puglia. Intanto, ha messo in quarantena da oltre un annovivai e olivicoltori pugliesi”.

È il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a ricordare i termini dell’accordo commerciale Euro-Mediterraneo stipulato tra Unione Europea e Marocco che ha provocato l’invasione, solo per fare un esempio, di pomodoro proveniente dal paese africano, dove è consentito l’uso di antiparassitari - vietati in Europa - che espongono i consumatori italiani a rischi sanitari e fanno concorrenza sleale alle produzioni locali. Per non parlare delle scarse condizioni igienico-sanitarie e delle pericolose acque utilizzate per l’irrigazione e che hanno portato ai casi di intossicazione alimentare con gravi “sintomi digestivi” ascrivibili al consumo di pomodori ciliegini.

“Siamo increduli di fronte alla posizione – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – di un Paese che può permettersi di vendere a bassi prezzi per i minori costi di produzione, per il basso costo della manodopera, ma anche per la difesa antiparassitaria che può contare su decine di principi attivi non più utilizzabili dai produttori comunitari, come era stato denunciato da Coldiretti già all’epoca della stipula dell’accordo. Basti pensare – conclude Corsetti - al famigerato bromuro di metile, bandito dall’UE perché dannoso nei confronti dell’ambiente, che i produttori marocchini possono continuare ad utilizzare, determinando un ulteriore svantaggio per le produzioni comunitarie. Il tutto con buona pace dell’etica, della coerenza e della reciprocità delle regole produttive che dovrebbero guidare l’UE quando stipula accordi di questo tipo”.

Coldiretti denuncia il sistema di regole europee che facilita le importazioni di qualsiasi bene, spesso anche senza le giuste garanzie per i consumatori, mentre rende difficili, per assurdo, le esportazioni. L'aggravante è che i flussi commerciali continuano e l'Ue ha posto l'embargo ai nostri vivai, ma non ha risolto il problema alla fonte, ovvero realizzando i centri di quarantena fitosanitaria all'ingresso dell'Europa.

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