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Mercoledì, 26 Marzo 2025

Napoli si prepara ad ospitare un evento culturale innovativo nel cuore del suo centro storico. Sabato 22 marzo, dalle 17:00 alle 19:30, Reading Rhythms e Libri Sottolineati approdano per la prima volta in Campania con un formato originale che sta conquistando gli appassionati di lettura in tutto il mondo.

Un Salotto Letterario in un Palazzo Storico

La cornice scelta per questo debutto è di assoluto prestigio: A'Mbasciata, un affascinante spazio all'interno di Palazzo Venezia, edificio del XIV secolo che per quattro secoli ha ospitato gli ambasciatori della Serenissima nel Regno di Napoli. Situato in Via Benedetto Croce 19, nel cuore dei Decumani, questo luogo carico di storia si trasformerà in un rifugio per bibliofili e appassionati lettori.

Non un Book Club, ma un'Esperienza Condivisa

A differenza dei tradizionali circoli di lettura, il Reading Party propone un formato originale: ogni partecipante porta con sé il proprio libro e legge in silenzio, condividendo lo spazio con altri lettori. L'atmosfera, curata nei minimi dettagli e arricchita da un sottofondo musicale delicato, alterna momenti di lettura individuale a pause di socializzazione, durante le quali i presenti possono scambiare impressioni e consigli sui libri.

"È un'opportunità per ritagliarsi del tempo di qualità dedicato alla lettura, lontano dalle distrazioni quotidiane", spiegano gli organizzatori. "Un'esperienza immersiva che permette di scoprire nuovi titoli attraverso il confronto con altri appassionati, in un contesto sociale stimolante e inclusivo."

Musica e Atmosfera Suggestiva

Ad arricchire l'esperienza, la serata sarà accompagnata dal suono evocativo dell'handpan, uno strumento musicale capace di fondere ritmo, melodia e armonia in un'unica vibrazione. A suonarlo sarà Domenico Amato, giovane artista di strada originario di Salerno, che con il suo talento trasformerà il Reading Party in un viaggio sensoriale unico. L'handpan, composto da due calotte in ferro unite a formare una cassa armonica, produce un suono ancestrale e avvolgente, perfetto per creare un'atmosfera di raccoglimento e ispirazione.

Gli Organizzatori

L'evento è organizzato da Antonio Roberto e Alessio Ruggiero, founder di Libri Sottolineati. Il loro impegno nella promozione della lettura e nella creazione di nuovi spazi di condivisione culturale ha portato alla realizzazione di questo primo Reading Party campano, in collaborazione con Reading Rhythms.

Il Primo Evento del Genere in Campania

L'iniziativa segna un importante passo per la diffusione di questa formula innovativa nel Sud Italia. Dopo il successo riscontrato in altre città d'Italia, Napoli si prepara ad accogliere questa nuova dimensione letteraria nel suo ricco panorama culturale.

Per partecipare è sufficiente portare il libro che si sta leggendo e lasciarsi avvolgere dall'atmosfera unica di questo evento. I biglietti sono disponibili sulla piattaforma Lu.ma (https://lu.ma/bqr1cq5i).

L'appuntamento è fissato per sabato 22 marzo, dalle 17:00 alle 19:30, presso A'Mbasciata in Via Benedetto Croce 19. Un'occasione imperdibile per gli amanti della lettura e per chiunque desideri sperimentare una nuova forma di condivisione culturale nel magnifico scenario del centro storico partenopeo.

E’ stato appena pubblicato l'articolo scientifico dal titolo Pompeian pigments. A glimpse into ancient Roman colouring materials sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Archaeological Science. La ricerca è il frutto di una fruttuosa collaborazione del Parco Archeologico di Pompei con il gruppo di ricerca di Mineralogia e Petrografia del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio, in collaborazione con gli studiosi del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse dell’Università Federico II di Napoli.

L'indagine ha avuto come oggetto lo studio dei pigmenti rinvenuti in alcuni eccezionali contesti pompeiani, che vanno dal III secolo a.C. all'eruzione del 79 d.C., coprendo la quasi totalità della tavolozza pittorica degli antichi pittori.

La gamma cromatica è composta da pigmenti naturali e sintetici, inorganici e organici e la composizione dei pigmenti è stata rivelata grazie a un approccio analitico non invasivo che combina la microscopia con la spettroscopia, concepito per preservare tali beni per il futuro. Tale approccio ha permesso di scoprire che gli artisti mescolavano sapientemente le materie prime per ottenere un'innumerevole gamma di tonalità cromatiche.

"Questo studio rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione delle tecniche pittoriche degli antichi Romani", ha dichiarato Celestino Grifa, professore associato di Petrografia e Petrologia presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio. "La possibilità di quantificare accuratamente i composti coloranti nelle miscele ci ha permesso di rivedere il processo artistico delle pitture murali, che prevedeva miscelazione dei pigmenti puri -in particolare il blu egizio, il bianco e il rosso piombo- che venivano sapientemente proporzionati per creare la palette desiderata.”

Un risultato eccezionale dello studio è stato il primo utilizzo, finora conosciuto, di un nuovo colore grigio in cui la presenza di barite e alunite, forniscono la prima prova dell'utilizzo del solfato di bario nel Mediterraneo in epoca antica.

Tale collaborazione prevede anche lo studio dei colori negli affreschi pompeiani, cogliendo le possibilità scientifiche offerte dai nuovi ritrovamenti negli scavi in corso, dove le analisi diagnostiche non invasive vengono condotte coordinandosi con le operazioni di restauro. L’ultima campagna ha riguardato la stanza rossa della “Casa del Tiaso”.

È uno studio essenziale anche ai fini del restauro degli affreschi pompeiani, che sono molto fragili e richiedono una conoscenza approfondita per una corretta conservazione. – aggiunge il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtrieghel - Simili analisi sono già in corso per la megalografia dionisiaca recentemente scoperta. Esemplare sinergia tra ricerca e tutela che esprime l’eccellenza italiana in questo settore.”

Grifa C., Germinario C., Pagano S., Lepore A., De Bonis A. Mercurio M., Morra V., Zuchtriegel G., Hay S., Esposito D., Amoretti V. (2025). "Pompeian pigments. A glimpse into ancient Roman colouring materials". Journal of Archaeological Science, Volume 177.

Presso l’auditorium della Parrocchia Sacri Cuori di Gesù e Maria di Portici, in Via Federico Rossano 1, si è svolgerà il convegno dal titolo “Chiedere aiuto è il primo grande passo per rinascere – Prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare”, promosso e organizzato dal Dirigente scolastico dell’ISIS Carlo Levi di Portici, Professor Giovanni Liccardo.

Il Professor Giovanni Liccardo, ideatore dell’iniziativa, ci fa sapere che “L’attenzione ai temi dei disturbi dell’alimentazione è molto forte nell’IIS “C. Levi”, che già dallo scorso anno ha attivato uno specifico sportello di ascolto. L’argomento del convegno è relativo ad un’epidemia nascosta, come la definisce il Ministero della Salute nel report che analizza il numero dei casi di disturbi del comportamento alimentare (DCA): secondo i dati della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, oggi colpiscono più di 55 milioni di persone a livello mondiale, oltre 3 milioni in Italia. Perciò questo interesse pedagogico-didattico nasce dalla necessità di andare incontro all’esigenza di porre la giusta attenzione ai problemi legati al cibo; il modo in cui ci nutriamo e la qualità della vita sono, infatti, fortemente correlati: un’alimentazione quantitativamente e qualitativamente corretta assicura una buona crescita e previene l’instaurarsi di malattie in costante aumento nelle società del benessere. In questa situazione, tra l’altro, sempre più adolescenti oggi si vergognano per le imperfezioni del proprio corpo e troppo frequentemente derivano la propria autostima più dalla propria immagine che non dalle loro capacità e competenze. I vissuti di inadeguatezza degli adolescenti e la rigidità dei modelli estetici imperanti cui si ispirano li inducono spesso ad attaccare il proprio corpo nutrendolo troppo o troppo poco. Dunque, il convegno vuole essere un’occasione per stimolare e facilitare nelle alunne e negli alunni, nelle studentesse e negli studenti la consapevolezza della relazione tra cibo ed emozioni, e inoltre quello di promuovere la salute e prevenire l’insorgenza di problematiche alimentari in soggetti sani, di età a rischio”.

Offrirà il suo contributo alla discussione il Dott. Pierluigi Pecoraro, Direttore U.O.C. SIAN e Referente Aziendale Programma PP01 dell’ASL Napoli3sud; la struttura, in particolare, ha attivato da tempo un Centro di II livello "Obesità in età evolutiva" che accoglie bambini e adolescenti che presentano diversi gradi di obesità; inoltre, eroga prestazioni altamente qualificate e specialistiche, mediante un'equipe multidisciplinare, formata da Biologi Nutrizionisti Specialisti in Scienza dell' Alimentazione, Psicologi - Psicoterapeutici e Laureati Magistrali in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate e in rete con i Pediatri di Libera Scelta, come previsto dalle Linee Guida SIP e SIEDP, che prevedono un intervento multiprofessionale, quale trattamento efficace in grado di modificare gli stili di vita attraverso un percorso di cura integrato e centrato sul bambino e sulla sua famiglia.

Il convegno, la cui promozione si deve all’ottima organizzazione della referente della Scuola Professoressa Ambra Viggiani, è stato progettato in collaborazione con il centro napoletano "Food for Mind", la rete diffusa e completa per la cura dei disturbi del comportamento alimentare fondata dal dott. Leonardo Mendolicchio; il centro è coordinato dalla Dott.ssa Giuseppina Bentivoglio, Biologa e Nutrizionista. Tra l’altro, i centri "Food For Mind" presenti sul territorio nazionale sono da qualche tempo in partenariato con il reparto di riabilitazione di Auxologico Piancavallo e con la comunità “Lo Specchio” e offrono ai loro assistiti una rete completa per la cura dei DAN; di fatto, in Italia sono l’unica realtà presente sul territorio che può vantare tale possibilità. Le Dottoresse Tiziana Persico e Adele Magrelli sono precisamente nel gruppo di professionisti del centro "Food for Mind" di Napoli.

Presso l’auditorium della Parrocchia Sacri Cuori di Gesù e Maria di Portici, in Via Federico Rossano 1, sabato 4 dicembre alle ore 10 si è svolgerà il convegno dal titolo “Non farti prendere la mano – Sguardo consapevole sui pericoli dei fuochi d’artificio”, promosso dal Dirigente scolastico dell’ISIS Carlo Levi di Portici, Professor Giovanni Liccardo.

Il convegno, coordinato nei suoi aspetti logistico-organizzativi dalla referente di Scuola Professoressa Assunta Esposito, Referente legalità, con l’intervento del Personale della Questura di Napoli  - Nucleo artificieri della Polizia di Stato, vuole essere il luogo di trasmissione di un messaggio di prevenzione e di sensibilizzazione sull’uso dei fuochi di artificio; soprattutto in relazione ai gravi incidenti che si verificano durante le festività natalizie e di fine anno, emerge infatti l’esigenza di sensibilizzare i giovani sull’uso incauto o inadeguato dei fuochi d’artificio e dai pericoli da essi derivanti. Agenti esperti del Commissariato incontreranno gli studenti per spigare loro la disciplina dei "botti", per indicare quelli vietati e soprattutto quelli pericolosi.

Il Professor Giovanni Liccardo, ideatore dell’iniziativa, ci fa sapere che “Non si tratterà però solo di una lezione di scuola, ma di una sorta di laboratorio dove ai ragazzi verranno mostrati filmati e artifici pericolosi, affinché possano memorizzarne la forma e capirne la pericolosità. Sul mercato ci ritroveremo tra pochi giorni vecchi e nuovi botti perché la voglia di fare festa contagia, specie per fine anno, molti italiani che hanno una vera e propria passione per i fuochi d'artificio, non sempre innocui, spesso pericolosissimi: dunque, la campagna di sensibilizzazione non può essere tralasciata dalla Scuola. Non a caso, dal punto di vista statistico i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni sono i più colpiti dalle esplosioni e gli organi più interessati sono mani e occhi. Spesso sono proprio loro, i più giovani che credono di mostrare il loro coraggio usando i fuochi in modo spavaldo, a meravigliarsi dei danni che possono provocare giochi pirotecnici apparentemente innocui. Del resto, la visione didattica della cultura della sicurezza è da sempre all’attenzione dell’IIS “C. Levi”. E l’ambizione di tale obiettivo e la complessità del problema che riguarda la vita di ciascuno, spiegano l’impegno profuso a questo scopo dalla Scuola, a molti livelli, sia per quanto concerne l’ambiente di lavoro sia relativamente agli aspetti educativi. Protagonisti di tale compito sono i docenti, in quanto registi dell’azione educativa che si connota per la sua interdisciplinarietà; la cultura della sicurezza infatti, nella sua ampia articolazione implica molteplici elementi: le strutture, la didattica, l’organizzazione scolastica, le convinzioni personali, la normativa, le sanzioni. Al Dirigente il compito di essere un abile regista che studia i fondamenti teorici, cerca le risorse, seleziona gli strumenti, coordina i soggetti e lavora in prima persona con gli studenti. Ne va del nostro futuro. E il futuro sta nelle mani dei ragazzi che la società affida alla scuola. Dunque, un compito enorme, evidentemente, si prospetta ai docenti ai quali compete educare attraverso l’istruzione, promuovere l’assunzione di corretti comportamenti grazie alla prospettazione dei diversi ambiti disciplinari di cui hanno padronanza, sviluppare competenze, grazie all’acquisizione di conoscenze aggiornate e critiche, nonché di sensibili abilità, accompagnare la crescita delle giovani generazioni perché esse sappiano porsi nel mondo con piena e responsabile consapevolezza”.

Giochi di bambini nell’antica Pompei e visite straordinarie alla Villa B di Lucius Crassius Tertius a Oplontis e ai depositi del Museo archeologico di Stabia

Il Parco Archeologico di Pompei partecipa alle Giornate dell'archeologia il 14, 15 e 16 giugno con iniziative dedicate ai bambini e ai giochi d’infanzia antichi e visite guidate straordinarie in alcuni siti.

Protagonisti a Pompei i bambini, i quali sabato 15 giugno, dalle 10.00 alle 13.00 presso la Palestra grande degli scavi potranno cimentarsi, assieme agli adulti che hanno ancora voglia di giocare, nei diversi giochi con cui i bambini pompeiani si divertivano.

Una serie di postazioni nel giardino della palestra consentirà, sotto la guida dei rievocatori in costume del Gruppo storico Oplontino, Gruppo Archeologico Kyme e Militum Schola, di conoscere i giochi dell’infanzia degli antichi pompeiani, sperimentandone l’attualità: il gioco dell'omilla e il gioco dell'orca o della fossetta, il Ludus Casellorum (giochi di lancio delle noci o con le noci); il Sortium, che consisteva nell'indovinare quante noci o sassolini ci fossero in un sacchetto, il Pari e dispari, un gioco di mano, simile ad una morra semplificata, il Loculus Archimedius, un rompicapo rinvenuto nel famoso "Codice C" di Archimede in cui 14 tessere possono formare un quadrato in 536 combinazioni, il Tiro al bersaglio con il giavellotto.

L’attenzione sui bambini ritorna anche attraverso gli scavi in corso a Pompei, che hanno di recente portato in luce alcuni disegni a carboncino realizzati da bambini in alcuni ambienti della Casa dei Pittori a Lavoro, quali la mano di un bambino, che doveva avere circa 7 anni, profilata a carboncino e disegni di combattimenti gladiatori. Testimonianza di come, allora come ora, i piccoli fossero capaci di divertirsi con poco e di come gli strumenti del gioco siano rimasti sostanzialmente gli stessi. Ma anche di quanto, come in questo caso, anche i più piccoli venissero a contatto con una forma estrema di violenza spettacolarizzata.

Il 14, 15 e 16 agli scavi di Oplontis invece è in programma l’apertura straordinaria della cosiddetta Villa B di Oplontis, nota anche come Villa di Lucius Crassius Tertius. Più che una villa, in base ai materiali rinvenuti e alla funzione degli ambienti è probabile che si trattasse di un'azienda dedita alla lavorazione di prodotti agricoli e all'imbottigliamento e del commercio del vino, dotata di un quartiere residenziale al piano superiore. All'interno del complesso, che risale alla fine del II sec. a.C., è stato rinvenuto un anello sigillo di Lucius Crassius Tertius, probabilmente il proprietario dell'edificio, che dà nome al complesso. Il complesso sarà visitabile grazie all'università del Texas e al team del professore John Clarke che, durante la campagna di scavo in corso, accompagnerà i visitatori. L’apertura è dalle ore 16.00 alle ore 18.00, durante la quale i ricercatori potranno descrivere le attività in corso. Si accede con il biglietto acquistato per la villa A.

Al Museo Archeologico di Stabia, inoltre, sabato 15 giugno saranno previste visite speciali presso i depositi archeologici, dedicate al tema "Dallo scavo alla conservazione": i depositi archeologici come luoghi di ricerca a cura dalla Direttrice del Museo Maria Rispoli e guidate dalle archeologhe Serenella Scala e Maria Cristina Napolitano. Le visite didattiche sono incluse nel costo del biglietto di ingresso al museo.

Fonte PA-POMPEI - UF.ST.

 

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