Sherbeth, il festival che racconta il futuro del gelato

Una seconda giornata intensa e ricca di spunti allo Sherbeth Festival, la grande manifestazione internazionale dedicata al gelato artigianale, che fino al 10 novembre trasforma Palermo in una capitale del gusto, della ricerca e della creatività.
Sabato il Festival ha raccontato il gelato come un linguaggio universale, capace di unire tradizione e innovazione, territorio e ricerca, arte e inclusione sociale.
La mattinata si è aperta all’Officina Culturale di piazza Verdi con il talk “L’innovazione è una tradizione”, che ha visto protagonisti i maestri gelatieri Vittorio Pasquetti, Arnaldo Conforto, Ruben Pili e Giovanna Musumeci.
Un incontro che ha approfondito il valore del sapere artigianale come motore di modernità.
«Ogni edizione cerchiamo di migliorarci sotto ogni aspetto», ha spiegato Giovanna Musumeci, componente del direttivo tecnico di Sherbeth. «Gestire 50 gelatieri non è semplice, ma oggi abbiamo una struttura organizzata, competenze definite e un obiettivo comune: far crescere il Festival e rispondere alle aspettative del pubblico. Sherbeth è un luogo in cui si cresce, perché ogni confronto diventa occasione di formazione e miglioramento».
A seguire, il talk “Destinazione Sicilia”, in collaborazione con Oleum Sicilia, ha portato al centro la ricchezza dell’entroterra dell’isola e il valore culturale dell’olio extravergine d’oliva, proposto in degustazione in un gelato realizzato dal gelatiere Stefano Cecconi.
Il presidente della società cooperativa Oleum, Mario Terrasi, ha sottolineato come «la Sicilia stia vivendo una svolta culturale legata all’olio: noi siamo riusciti a mettere insieme tremila piccoli produttori per creare un’unica squadra, con un unico obiettivo: migliorare la qualità e far conoscere nel mondo l’olio siciliano, esattamente come è avvenuto per il vino».
Il gelato come esperienza sensoriale e sociale
Il pomeriggio ha intrecciato tecnologia, inclusione e gusto, con una programmazione che ha alternato talk e degustazioni. Nell’incontro “Gelato Sottovuoto”, Bravo S.p.A., sponsor tecnico del Festival, ha presentato le innovazioni legate alla tecnologia Trittico®, aprendo nuove prospettive di ricerca per i maestri gelatieri.
Con il talk sulla “Brioscia cu tuppu”, il gelato è diventato simbolo di riscatto sociale e dialogo culturale grazie agli interventi di Antonello Cracolici, Lucia Lauro e Carmelo Pollichino.
«Sherbeth è un festival che vive nella città e deve avere anche un’utilità», ha spiegato Giovanna Musumeci che, nell’ambito del progetto Cotti in Fragranza, nei giorni scorsi ha lavorato con i ragazzi del carcere minorile Malaspina: «è stato un piacere condividere con loro la mia esperienza nel mondo della lievitazione. È un modo per restituire qualcosa alla società, insegnando un mestiere e lasciando un segno concreto».
Il maestro gelatiere Roberto Lobrano ha tenuto una “lezione” sull’analisi sensoriale del gelato. Una comparazione tra due gusti di gelato al mango, uno realizzato con un mango fresco siciliano poco maturo, l’altro con un frutto surgelato maturo proveniente dall’estero.
Grande partecipazione per i Gelato in Show della giornata: il primo è stato “L’eleganza del gusto”, in cui Luca Bernardini ha proposto un dessert vegetale e senza glutine, reinterpretando la pasticceria fredda in chiave contemporanea: «Le sfide più belle nascono quando togli qualcosa. È lì che riscopri la creatività e la voglia di sperimentare».
Poi “Dalla Cina con furore”, con la degustazione del gelato realizzato da Bang Gai, vincitore del concorso internazionale “Francesco Procopio Cutò 2024” e “Gelato casalingo, pensiero professionale”, con la gastronoma Anna Marlena Buscemi e Andrea Rapanaro, fondatore di CucinaLi. «Andrea è un ingegnere che ha iniziato a fare gelato a casa per passione – ha spiegato Buscemi –, ma è riuscito a portarlo ad un livello tecnico altissimo. Il suo percorso dimostra che anche nel gelato casalingo servono conoscenza, metodo e consapevolezza. Il gelato è un prodotto complesso: non basta l’istinto, serve studio e precisione».
A seguire la novità di Sherbeth 2025: “Il gelato tra i biscotti”, con il nuovissimo “Cookie Maker” di Audere Pro. Un sistema veloce, pratico ed efficace, per servire il gelato accompagnato da due cialde, sperimentato negli stand del Festival e in degustazione con il gelato di Ilaria Guerrieri e Sandro Paolini.
Si è parlato di arte, design e gastronomia nel talk “La bellezza del gelato”, affrontando il tema di come sia cambiato, nel corso degli anni, il modo di presentare il gelato, concluso con una degustazione di gelato alla pala di fico d’India. Un tema della giornata anche il gelato gastronomico e inclusivo con la maestra Chiara Spalluto, che ha presentato un sorprendente gelato di ricotta forte, con aglio fermentato, menta e black lime, servito con riduzione di pomodoro su pane croccante.
Sherbeth, il festival che racconta il futuro del gelato
Anche in questa edizione Sherbeth conferma la sua vocazione a essere laboratorio di idee, innovazione e cultura del gusto. Un festival che non celebra solo il gelato come eccellenza artigianale italiana, ma come strumento di conoscenza, inclusione e identità.


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