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Sabato, 19 Aprile 2025

Il Museo Ebraico di Lecce è lieto di annunciare un'iniziativa straordinaria che unisce l'antichità al contemporaneo attraverso due mostre che si terranno nel mese di aprile presso la Sala del Cenacolo a Roma . L'evento sarà presentato ufficialmente martedì 15 aprile alle ore 16.00 nella sala conferenze di Montecitorio, alla presenza dei rappresentanti del museo, dei curatori delle due mostre e delle istituzioni nazionali e regionali. L'inaugurazione ufficiale seguirà alle ore 17.00.

Le mostre, già accolte con entusiasmo a Lecce lo scorso gennaio, includono “La Puglia crocevia del Mediterraneo - Mobilità di uomini, merci e cultura”, curata da Fabrizio Lelli , Direttore del Museo Ebraico di Lecce e docente di lingua e letteratura ebraica presso l'Università “La Sapienza” di Roma, e da Fabrizio Ghio , architetto e archeologo; si tratta di una mostra sulla Puglia e il Mediterraneo , nella quale hanno messo in evidenza l'importanza del fattore della mobilità dei popoli per la costruzione e la comprensione della Puglia di oggi , offrendo una narrazione del progressivo arricchimento etnografico e culturale di una regione che da sempre rappresenta il collegamento tra l'Europa e il Mediterraneo orientale e che fa della memoria un mezzo efficace per parlare del presente e del futuro .

«Perfettamente in linea con la missione principale del Museo Ebraico di Lecce - creare un ponte tra cultura per promuovere la pace -, la mostra costituisce un invito a riflettere sulle relazioni tra i popoli del Mediterraneo, sulle sfide della convivenza e sul ruolo del turismo consapevole per promuovere l'incontro sulla base della conoscenza», commenta il professore Lelli a proposito della mostra di cui è curatore. «Il percorso didascalico rappresenta un invito alla scoperta dell'immenso patrimonio della regione, attraverso un'ottica particolare, ovvero i contributi forniti dalle diverse popolazioni e culture che, nel corso dei secoli e fino all'età contemporanea, si sono avvicendate sul suo territorio, con particolare attenzione alla presenza ebraica», aggiunge il co-curatore Fabrizio Ghio.

In parallelo, sarà presentata la personale “Errare, perseverare, sopravvivere” dell'artista ebrea americana di origine siriana Lenore Mizrachi-Cohen , invitata a partecipare con una “site specific Exhibition” da Fiammetta Martegani. Artista concettuale, Lenore, nata a New York, usa la sua eredità e la calligrafia in caratteri arabi- lingua parlata dalla sua famiglia - come lente attraverso cui esaminare i costanti cambiamenti identitari e culturali del popolo ebraico.

« In giorni bui come questi in cui, non solo in Medio Oriente, ma in molti altri contesti internazionali il dialogo risulta un obiettivo sempre più complesso da raggiungere, da orami quasi dieci anni il Museo Ebraico di Lecce si prefigge il compito di testimoniare la memoria della presenza ebraica in città attraverso un dialogo costante con il suo contesto storico e attraverso una continua ricerca rappresentata dalle voci di artisti contemporanei – aggiunge Fiammetta Martegani , dal 2021 curatrice del dipartimento di arte contemporanea del museo - Grazie al lavoro di ristrutturazione e valorizzazione avviato dai co-fondatori Michelangelo Mazzotta e Francesco De Giorgi, con il contributo scientifico del Professor Fabrizio Lelli , il museo – un tempo sinagoga – si pone, infatti, l'obiettivo non solo di restituire al territorio una memoria storica silenziosa, ma ricorda anche l ' eredità culturale trasmessa dalle comunità ebraiche medievali a Lecce e al Salento. Tale eredità è, in primo luogo, occasione di riflessione sul dialogo interculturale ».

Nella mostra personale presentata in questa occasione speciale alla Camera dei Deputati l'opera Al-amthal riflette su temi universali e al tempo stesso specifici nella storia del popolo ebraico e della sua resistenza. Le condizioni di vita precarie sopportate dalle comunità costantemente sradicate o attaccate - el ' effetto che ciò ha sulla psiche individuale e collettiva del popolo ebraico – sono, infatti, una realtà che continua ad esistere, oggi come allora. Per questo l'artista attinge dalla memoria del passato per raccontare la vita ebraica contemporanea .

Le due mostre saranno aperte al pubblico fino al 24 aprile , dal lunedì al venerdì, dalle ore 11:00 alle ore 19:00, con ultimo ingresso alle 19:00. L'obiettivo è trasmettere una straordinaria narrazione storica a un pubblico internazionale e intergenerazionale , contribuendo a rendere la Puglia una destinazione culturale di rilievo.

«Siamo a Roma perché ci ha voluti qui l'onorevole Claudio Stefanazzi, che anni fa ha conosciuto il nostro museo e ne ha condiviso fin da subito la missione e il valore culturale. Lo ringraziamo per aver creduto nel nostro progetto e per averci voluto alla Camera dei Deputati, offrendo a questa iniziativa un palcoscenico prestigioso e significativo – spiegano i due co-fondatori - Con questa doppia mostra vogliamo raccontare una Puglia che non è solo bellezza paesaggistica, ma anche crocevia di storie e cultura. Un patrimonio da condividere col mondo, in cui il nostro museo ha un ruolo centrale. La presenza dell'artista ebraica siriana Lenore Mizrachi-Cohen, oggi attiva a New York, rafforza il respiro internazionale della mostra, aprendo un dialogo tra memoria storica e linguaggi contemporanei».

Il Museo Ebraico di Lecce, principale promotore di questa iniziativa, è un importante centro di cultura e memoria , dedicato alla valorizzazione della storia e delle tradizioni ebraiche in Puglia. Con questo evento, il museo continua il suo impegno nel promuovere il dialogo interculturale e la comprensione reciproca, supportato da numerosi enti, tra cui Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce e molte altre istituzioni.

Patrocini: Comune di Lecce, UCEI - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Città Metropolitana di Roma Capitale (Provincia), Comune di Nardò, Regione Puglia, Comunità Ebraica Napoli, Progetto Memoria, Comune di Trani, Dipartimento SARAS Sapienza Roma, Museo della Memoria e dell'Accoglienza di Santa Maria al Bagno, ASSOCIAZIONE ITALIA ISRAELE, Provincia di Lecce, Comune di Manduria (che integra il patrocinio della Casa Museo di Elisa Springer), Museo Ebraico di Roma, Comunità Ebraica di Roma.


fonte  Info: Museo Ebraico di Lecce
 

Giovedì mattina presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studidella Campania “Luigi Vanvitelli” in Caserta, Brunello Cucinelli ha ricevuto, da parte del Dipartimento di Architettura, il Dottorato di Ricerca Honoris Causa in “Design per il Made in Italy: Identità, Innovazione e Sostenibilità” per le sue «abilità imprenditoriali ed il suo indubbio valore umano e spirituale», come ha precisato il Magnifico Rettore Professor Gianfranco Nicoletti.
Il Presidente Esecutivo e Direttore Creativo dell’omonima azienda Brunello Cucinelli, da sempre amante dell’arte, dell’architettura e dell’estetica, ha tenuto la sua Lectio doctoralis dal titolo “Il Genius loci, maestro delle arti” alla presenza di un parterre d’eccezione. Oltre al già citato Magnifico Rettore, hanno assistito alla Lectio il Ministro dell’Università e della Ricerca della Repubblica Italiana, On. Anna Maria Bernini, la professoressa Ornella Zerlenga, Direttore del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, la professoressa Arch. Alessandra Cirafici, coordinatrice del suddetto Dottorato di Ricerca di Interesse Nazionale che coinvolge anche altri prestigiosi Atenei (tra cui Siena, Firenze, Venezia, Napoli e Urbino), nonché l’intero Senato Accademico, i Rettori di altre Università che hanno voluto generosamente essere presenti, tanti studenti e numerosi giornalisti e amici da tutto il mondo.
Lo stesso prestigioso Ateneo, che con i suoi sedici Dipartimenti valorizza un significativo patrimonio architettonico composto da complessi storici monumentali (ex monasteri, conventi e abbazie) sette-ottocenteschi, aveva già ospitato nell’ottobre del 2017 lo stilista umbro per una Lectio magistralis molto apprezzata sulla Dignità morale ed economica dell’essere umano.

«Il conferimento del Dottorato di Ricerca Honoris Causa a Cucinelli – ha detto il Rettore dell’Ateneo Vanvitelli, Gianfranco Nicoletti – vuole essere un doveroso riconoscimento da parte della nostra istituzione ed ha una doppia valenza. Da un lato è l’attribuzione di un importante titolo per chi come lui ha portato ai più alti livelli il Made in Italy, quale perfetto ambasciatore dell’eleganza italiana come sintesi di cultura e tradizione, nonché imprenditore illuminato e sensibile e dalle eccezionali capacità di innovazione. Ma dall’altro, Cucinelli è anche il portatore di messaggi di grande valoresoprattutto per i nostri giovani universitari: è possibile creare un’impresa che rispetti l’essere umano in quanto tale. È fattibile, come afferma egli stesso, una forma di capitalismo umanistico, contemporaneo ma con forti radici antiche, dove il profitto non rechi offesa ad alcuno, ma venga utilizzato anche per migliorare significativamente la condizione umana attraverso la creazione di servizi e luoghi di rilevanza culturale, che siano fautori di promozione umana e sociale. Alla luce di tutto ciò, Cucinelli risulta essere il candidato privilegiato per il nostro Dottorato in “Design per il Made in Italy: Identità, Innovazione e Sostenibilità”».
Nella prolusione di questa mattina Brunello Cucinelli, trattando di bellezza e custodia dello “Spirito dei luoghi”, come pure di Capitalismo Umanistico e Umana Sostenibilità, ha parlato del germogliare di un’umanistica rivoluzione che può portare, con i giovani, alla conquista di un Tempus novum. Ha sottolineato l’importanza di dedicare il giusto tempo alla cura della propria anima, affinché ciascuno possa coltivarne la crescita spirituale in armonia con il Creato. Tutto questo è ciò di cui si ha bisogno per ricercare il giusto equilibrio tra profitto e dono, tra economia ed etica, nel rispetto della dignità di tutti gli esseri umani.
Ai tanti giovani presenti Brunello Cucinelli ha voluto trasmettere fiducia, nel segno della speranza in un futuro gioioso affidato alle loro menti e ai loro cuori, alleggeriti dal “mal dell’anima” che ci accompagna per la vita, anche quando si sa guardare la povertà con un occhio diverso e all’ascolto del dolore di coloro che attraversano un momento di difficoltà.
Questo il commento di Brunello Cucinelli: «Mi sento particolarmente onorato per aver ricevuto questo prestigioso riconoscimento, che mi piace immaginare come un tributo alla famiglia ed in particolare ai nipotini, che ogni giorno al lavoro e a casa rallegrano la mia anima. I greci sapevano che mente e anima sono entrambe necessarie alla persona umana, e per questo avevano Apollo e Dioniso. Soprattutto ai giovani, protagonisti di una nuova umanistica rivoluzione all’alba di un Tempus novum, spetta di seguire la saggezza greca, sintetizzata nelle frasi iscritte sul Tempio di Delfi: “Conosci te stesso”, e “Nulla di troppo”. Così, umanisticamente, potranno provare il sentimento che porta all’emozione, all’immaginazione e alla creatività. Diceva Vitruvio che un’architettura deve essere solida, utile e bella. A questo paradigma mi sono ispirato sentendomi un poco “architetto dell’impresa”, per aver conferito le qualità peculiari suggerite dal grande architetto e trattatista augusteo. A Solomeo abbiamo provato ad ascoltare il Genius loci, maestro delle arti nella conservazione ed edificazione del borgo e della valle. Questo è il dono immenso che ci dà l’architettura.

L’Università degli Studi della Campania porta non a caso il nome di un raffinatissimo architetto, Luigi Vanvitelli, che ha progettato la meravigliosa Reggia di Caserta. Egli, illuminato dal gusto del rinnovamento classico, ha fatto ammirare in tutto il mondo il magnifico stile italiano. Per questo guardo alle Università come al fertile terreno di coltura dei saperi, nutrimento dello spiritooltre che della mente, alimentando dentro di me una devozione per chi è impegnato nella preziosa opera culturale della loro trasmissione. Grazie, grazie di cuore a questo bellissimo Ateneo, al suo sapiente Senato Accademico e allo stimato Rettore Nicoletti per un dono così unico e speciale che custodirò con gioia e riconoscenza».

Condividere un bene unico come è la propria comunità, il suo presente, ma anche le tradizioni che ne rappresentano il passato e le prospettive che ne vanno a costituire il futuro. Tante storie da abitare insieme, partendo da comunità e borghi altamente identitari. Cosa c’è infatti di più bello di un piccolo borgo dall’atmosfera suggestiva, dove tutti conoscono tutti e aprono al visitatore le porte della propria città con ospitalità e passione per l’accoglienza? E saranno molti di questi borghi, di cui la penisola italiana è piena, i protagonisti della nona edizione della Giornata Nazionale dei Borghi Autentici d’Italia, la consueta rassegna promossa dall’Associazione Borghi Autentici d’Italia, con il patrocinio di Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani, Legacoop, Legambiente, Aitr – Associazione Italiana Turismo Responsabile, FederTrek, AMODO – Alleanza per la Mobilità Dolce e, da quest’anno, di IT.A.CÀ. - Festival del Turismo Responsabile
La prima novità di questa edizione 2025 riguarda proprio la formula dell’evento: non più una singola giornata ma un vero e proprio cartellone che va ad abbracciare momenti diversi dell’anno, proprio perché ogni borgo può avere una propria attitudine e un peculiare fascino in specifiche stagioni piuttosto che in altre. Ecco, quindi, che la Giornata Nazionale si articolerà in undici weekend suddivisi tra la primavera e l’autunno. Nella prima tranche le date prescelte saranno quindi quelle del 22-23 e 29-30 marzo, del 5-6 e 26-27 aprile e del 3-4 maggio, mentre la seconda metà del calendario includerà i fine settimana dell’11-12, 18-19 e 25-26 ottobre e del 1°-2, 8-9 e 15-16 novembre.
In queste date i borghi aderenti all’iniziativa apriranno le porte alla comunità e ai visitatori: un’occasione per scoprire realtà vive ed ospitali, che sperimentano nuovi modi di abitare i territori valorizzando il loro patrimonio. Un modo unico per conoscere storie, culture e tradizioni locali grazie ad eventi, incontri, mostre, laboratori e molto altro ancora.
Proprio l’idea della condivisione di un bene unico sarà il cuore del tema dell’edizione 2025, intitolata “Storie da abitare: borghi, beni comuni e futuro condiviso”. Sarà sotto l’egida di questa dichiarazione d’intenti che le Giornate Nazionali celebreranno le comunità che rendono questi borghi dei luoghi vivi, in grado di evolvere nel tempo grazie alla forza della partecipazione e della condivisione. Tanto i visitatori quanto i residenti, scegliendo di vivere i borghi, sperimenteranno un’altra idea di stare, fatta di relazioni autentiche e di progetti
da compartire. Per questo, la nona edizione della Giornata Nazionale dei Borghi Autentici d’Italia punterà a valorizzare iniziative volte a promuovere una responsabilità collettiva e a stimolare la partecipazione attiva alla vita comunitaria attraverso momenti di socialità e azioni concrete. Un invito all’azione, sia corale che individuale, per ripensare e costruire un nuovo modo di abitare, reso unico e irripetibile proprio da quel fare insieme che è il collante dal quale le comunità vengono tenute unite.
Sono diversi i borghi che al momento hanno aderito alla manifestazione in rappresentanza delle più disparate regioni italiane, tra cui: in Abruzzo Fallo, Cermignano, Monteferrante, Pereto, Sante Marie, San Vincenzo in Valle Roveto e Scurcola Marsicana, in Sardegna Chiaramonti, Galtellì, Osidda e Samugheo, in Puglia Minervino Murge, Ugento e Casamassima, in Calabria Casali del Manco e Bovalino, in Campania Morcone e Tramonti, in Molise Ripamolisani, nelle Marche Magliano di Tenna, Monteleone di Fermo, Monte Rinaldo e Carassai e in Liguria Pitelli. Un numero destinato a crescere, con l’adesione di tanti Borghi Autentici sparsi per l’Italia e di altrettante iniziative tutte da scoprire.
“La Giornata Nazionale dei Borghi Autentici d’Italia – spiega Rosanna Mazzia, Presidente Nazionale BAI – è ormai da alcuni anni un appuntamento ineludibile per la valorizzazione di quei luoghi del nostro paese che si ritrovano su temi di importanza nazionale, i quali a loro volta hanno una forte ricaduta sui rispettivi territori. Quello che siamo impegnati a proporre non sono cartoline illustrate o musei a cielo aperto, bensì un’altra idea di stare e di abitare, comunità locali che siano consapevoli della propria unicità e autenticità. Lo diciamo da sempre, i Borghi Autentici d’Italia non hanno come obiettivo lo sviluppo turistico ma vogliono essere luoghi vivibili tutto l’anno, dove accanto ai servizi essenziali le comunità e le Pubbliche Amministrazioni siano impegnate nello sviluppo di competenze, eccellenze, tradizioni. Il nostro obiettivo è che coloro che, per svariati motivi, scelgono di abitare – per un tempo più o meno limitato – questi luoghi abbiano il diritto e la possibilità di non dover rinunciare non solo ai servizi e ai diritti essenziali ma anche ad una certa esperienza umana, culturale, esistenziale. Questa Giornata, quindi, è lo strumento con il quale mettiamo a terra il nostro manifesto per un modello di vita più autentico, identitario, condiviso”.
"Il sostegno di ANCI alle meritorie attività dell'Associazione Borghi Autentici d'Italia – sottolinea Vincenzo Santoro, responsabile Dipartimento Cultura Turismo Agricoltura – si rinnova anche quest’anno in occasione della Giornata Nazionale, come tappa di un percorso ampiamente condiviso che unisce virtuosamente amministratori, operatori e comunità locali in uno sforzo congiunto di costruzione di politiche di sviluppo radicate e attente a chi abita i luoghi, che siano residenti o visitatori, quanto all’ambiente ospitante e alla storia culturale che questa rete di piccoli centri conserva e valorizza. L’auspicio e l’impegno di ANCI è quello di portare avanti uno scambio proficuo di progettualità e mediazione nelle interlocuzioni istituzionali, che parta dall’ascolto dei territori per generare istanze capaci di sostenere concretamente realtà così vive e ospitali”.
“Lo sviluppo locale nelle aree interne – aggiunge Massimo Gottifredi, direttore generale di CulTurMedia Legacoop – richiede un approccio cooperativo, capace di mettere al centro le persone e il loro legame con il territorio. I progetti di rigenerazione funzionano solo se
coinvolgono attivamente le comunità locali, trasformando le risorse esistenti in opportunità sostenibili. Qui, dove un modello economico basato solo sul profitto fatica a radicarsi, la microeconomia cooperativa rappresenta una via concreta per creare lavoro, servizi e valore condiviso, contrastando lo spopolamento e costruendo futuro a partire dalle esigenze reali di chi abita questi luoghi”.
“Con grande piacere l’Associazione Italiana Turismo Responsabile – rimarca il presidente Maurizio Davolio – sostiene e promuove quest'importante iniziativa del proprio socio Borghi Autentici d’Italia, un’iniziativa che quest’anno si articola in tanti eventi distribuiti in tutta Italia e nei mesi di primavera e autunno; questi eventi, così come quelli della rete nazionale AMODO e del Festival Itaca con cui sono forti i rapporti di collaborazione, contribuiscono positivamente alla valorizzazione di aree interne di pregio, di località di grande valore storico, culturale e naturalistico, favorendone la fruizione turistica al di fuori delle stagioni di punta. Una fruizione basata sul prezioso ruolo delle comunità locali, che offrono accoglienza cordiale, ospitalità, momenti di incontro e di narrazione. Un modello di relazioni e di iniziative che merita di essere promosso anche a livello internazionale, attraverso la rete ISTO, di cui sia AITR che Borghi Autentici d’Italia fanno parte”.
L’appuntamento con queste Giornate Nazionali è stato anche l’occasione per la sottoscrizione di un protocollo d’intesa fra BAI e FederTrek per la valorizzazione dei cammini e dei percorsi da trekking situati nei territori dei Borghi Autentici d’Italia. Contestualmente a questo protocollo BAI e FederTrek saranno impegnati nel periodo autunnale nella reciproca promozione rispettivamente della seconda tranche delle Giornate Nazionali BAI e della Giornata del Camminare, la principale manifestazione di FederTrek che si svolge proprio in quel periodo.
Alla stessa maniera in primavera BAI e AMODO collaboreranno nel promuovere vicendevolmente la prima metà degli appuntamenti della Giornata Nazionale e la Primavera della Mobilità Dolce, evento principe di AMODO.
“FederTrek – è il commento del presidente nazionale Alessandro Piazzi – rinnova il suo impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale dei piccoli centri italiani, confermando la collaborazione tra la Giornata Nazionale del Camminare e la Giornata Nazionale dei Borghi Autentici 2025. Il turismo lento e l’escursionismo rappresentano strumenti chiave per promuovere un modello di sviluppo sostenibile, capace di rivitalizzare le economie locali, contrastare lo spopolamento e favorire un turismo consapevole. Attraverso il camminare, i borghi diventano non solo mete da visitare, ma luoghi da vivere, dove la comunità e il paesaggio si intrecciano in un’esperienza autentica e rigenerante”.
"La nuova edizione delle giornate BAI – sottolinea Anna Donati, portavoce di AMODO – Alleanza per la Mobilità Dolce – per vivere i borghi italiani si allarga e parte fin dalla primavera 2025, per far crescere l'ospitalità e le esperienze nei territori. Anche la collaborazione con l'Alleanza Mobilità Dolce si rafforza, perché in contemporanea parte la Primavera per la Mobilità Dolce, con tanti eventi a piedi, in bicicletta e sui treni locali e turistici, che spesso vedono protagonisti i borghi italiani a tutte le latitudini, come luoghi di
destinazione e da vivere con la mobilità dolce e attiva. Un modo concreto per lavorare insieme, BAI e AMODO, per un futuro comune, sostenibile e condiviso". Per Alessandra Bonfanti, responsabile Piccoli Comuni Legambiente "l'associazione Borghi Autentici è un pezzo della risposta al disagio insediativo che vivono i piccoli comuni italiani, ma che rappresenta un fenomeno europeo molto rilevante, con un conseguente rischio di perdita di tradizioni culturali, di valore sociale ed economico. La sfida è promuovere un rilancio di questi luoghi e comunità sostenibile, incentrato su innovazione green e nuove generazioni ma anche rispettando le caratteristiche storiche e ambientali del territorio".
"Siamo lieti – aggiunge Sonia Bregoli, responsabile coordinamento rete nazionale IT.A. CÀ Festival del Turismo Responsabile – di collaborare con BAI in questo importante progetto, con cui condividiamo valori di sostenibilità ambientale, turismo responsabile, comunità e attivismo. Crediamo in un nuovo civismo, fatto di cittadini attivi che, attraverso associazioni, cooperative e volontariato, promuovono l’innovazione sociale. Queste realtà, pur non rappresentando la maggioranza, sono un’avanguardia capace di generare cambiamenti strategici. Le loro buone prassi possono diffondersi, essere discusse dalle istituzioni e trasformarsi in beni comuni per tutti".
Le varie storie che si intrecciano in ciascuno di questi borghi diventeranno quindi il motore di idee e progettualità capaci di rendere questi luoghi non soltanto vitali e accoglienti, ma anche in grado di custodire e rinnovare il proprio patrimonio di tradizioni, relazioni e visioni di futuro. Così, ogni borgo si rivela un luogo vivo e dinamico, pronto a rifiutare gli stereotipi e a mettere al centro le persone, la partecipazione e la cura dei beni comuni: storie da abitare, da raccontare e da condividere.

Chi è BAI
L’Associazione Borghi Autentici d’Italia è una rete che riunisce comuni di medie e piccole dimensioni, enti territoriali e organismi misti di sviluppo locale, con l’obiettivo di generare valore e stimolare la crescita economica e sociale dei territori. Asso BAI promuove idee e progetti che mettono al centro le comunità, per migliorare la qualità della vita attraverso azioni che coinvolgano gli amministratori, gli operatori economici, sociali e culturali dei borghi, impegnandosi per realizzare un nuovo modello di sviluppo territoriale che sia sostenibile, equo, rispettoso dei luoghi e delle persone, attento alla valorizzazione del patrimonio e delle identità locali.

Un rilievo funebre di una coppia, uomo e donna - a dimensioni quasi reali - pertinente a una tomba monumentale presso la necropoli di Porta Sarno, è affiorato nel corso di uno scavo archeologico, nell'ambito del progetto di ricerca “ Investigating the Archaeology of Death in Pompeii ” condotto dall'Universitat de València in collaborazione con il Parco archeologico (direzione scientifica del prof. Llorenç Alapont).

Le due sculture ad altorilievo sono state trasferite presso la grande Palestra degli scavi per avviarne il restauro e saranno tra i reperti di particolare spicco in esposizione nella mostra “Essere donna nell'antica Pompei” che inaugurerà il 16 aprile prossimo. I visitatori potranno contestualmente osservare i delicati interventi del restauro, che saranno condotti durante la mostra.

L'area indagata a partire dal luglio 2024 corrisponde ad una zona scavata negli anni '90 per la costruzione del doppio binario della Circumvesuviana.
Gli scavi del 1998 avevano già registrato la presenza di oltre 50 sepolture a cremazione, segnate da stele e da un monumento funerario ad arco. Le indagini recenti hanno portato alla luce una tomba monumentale costituita da un ampio muro con diverse nicchie sormontate da un rilievo di una figura femminile e una maschile, forse una coppia di sposi.

Il simbolismo degli accessori scolpiti della donna potrebbe identificarla come una sacerdotessa di Cerere . La qualità dell'intaglio nelle sculture e le loro caratteristiche arcaiche suggeriscono una datazione al periodo tardo repubblicano.

“Questa campagna è un'occasione preziosa per ampliare le ricerche e le attività di valorizzazione nell'area fuori le mura di Pompei – sottolinea il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – Grazie alla collaborazione con l'Università di Valencia, a cui dobbiamo anche la scoperta di alcuni anni fa della Tomba di Marco Venerio Secondo nella stessa area, è stato possibile lavorare a un progetto multidisciplinare che ha visto nelle varie fasi il coinvolgimento di diverse professionalità tra i quali archeologi, architetti, restauratori, antropologi.”

Fonte Parco archeologico di Pompei/ Uff.St.

Foto Alfio Giannotti

 

 

Sabato 22 e domenica 23 marzo tornano per la 33ª edizione le Giornate FAI di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni.

 Un’edizione speciale, in occasione dei cinquanta anni dalla nascita del FAI - fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli – che anche attraverso le Giornate FAI di Primavera ribadisce la missione culturale che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, e che si realizza nella cura e nella scoperta di tanti luoghi speciali - oltre 13 milioni visitatori, 16.290 luoghi aperti in oltre 7.000 città in 32 edizioni - con lo scopo di educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione e alla tutela del patrimonio di storia, arte e natura italiano.

Le Giornate FAI rappresentano un momento di crescita educativa e culturale e di condivisione, strumenti essenziali per affrontare un mondo libero. Un percorso di cittadinanza che coinvolge  istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale, con un unico obiettivo: riconoscere il valore del nostro patrimonio culturale e con esso la nostra identità di cittadini europei.

 “Da oggi e senza incertezza anche noi del FAI dobbiamo avere ancora più chiaro che ogni nostra azione sociale ed educativa debba concorrere al rafforzamento di una comune coscienza europea e affido dunque a questa edizione delle Giornate FAI del cinquantennale e alle 750 piazze italiane - che esse virtualmente rappresentano -  l’auspicio che la nostra festosa, concreta e appassionata manifestazione del 22 e 23 marzo possa essere proposta, vissuta e percepita in questa ottica più ampia, più civile, più militante. Il mondo, e non solo noi europei, ne ha un immenso e drammatico bisogno. Viva l’Europa!” ha dichiarato Marco Magnifico, Presidente FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano.

 Tra le tante aperture proposte, alcune saranno dedicate agli iscritti al FAI e a chi si iscriverà durante l’evento. Verranno inoltre riaperti luoghi particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni.  Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.

  Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). Partecipare alla visita con una donazione significa sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Ogni Iscritto al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potrà beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture dedicate. Sottoscrivere la tessera FAI significa diventare parte di un grande progetto e rappresenta un atto d’amore per l’Italia.

Inoltre, fino al 30 marzo 2025 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da Convergenze e PosteMobile.

  Ecco alcune delle aperture più interessanti in CALABRIA:

 COSENZA

Complesso monastico di Santa Maria delle Vergini

Il Monastero di Santa Maria delle Vergini dà il nome a un intero rione del centro storico di Cosenza racchiuso tra i quartieri Portapiana, Giostra Vecchia, Duomo e Giostra Nuova, caratterizzato da una notevole concentrazione di residenze nobiliari e attraversato da importanti vie che si allargano in alcuni piccoli spazi urbani (“larghi”). L'interno della chiesa è uno scrigno d'arte, con i tre altari e le opere presenti, in particolare l'icona della Madonna della Tenerezza, una delle opere più antiche della città, realizzata probabilmente da Giovanni da Taranto (1280) in cui sono evidenti le influenze della pittura bizantina. Si tratta di una rara icona che rappresenta una Vergine Odigitria che presenta il Bambino al mondo, indicandolo con la mano. Oggi il Monastero è sede di una Fondazione di diritto privato ed ospita una casa famiglia per minori e donne in difficoltà.

 CROTONE
I mosaici del Parco Archeologico di Capo Colonna

Il Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna, “Luogo del Cuore” votato nel 2016 da oltre 31.000 persone al censimento del FAI, sorge sul promontorio dove si ergeva il grande Heraion Lakinion, culto tra i più noti della Magna Grecia. Il Parco include 30 ettari di terreno adibito a scavi e 20 ettari adibiti a macchia mediterranea. Sul capo Lacinio, oltre al santuario di età greca dedicato ad Hera, vi è un'ampia area di età romana, un insediamento attivo dall'età repubblicana –dal 194 a.C. alla piena all'età imperiale, che è stato relativamente indagato, ed è visibile solo in parte perché molte aree sono state ricoperte dopo gli scavi per tutelarle. L'edificio pubblico più noto è il balneum, che sarà visitabile eccezionalmente durante le Giornate FAI. Già indagato negli scavi di Paolo Orsi nel 1910, è una struttura di ridotte dimensioni caratterizzata da un mosaico del I secolo a.C. –il mosaico dei delfini -che fa parte di un ambiente destinato a calidario. È decorato con una fascia esterna a meandro che cinge una seconda fascia bianca con iscrizione di dedica dei duoviri Lucilius Macer e Titus Annaeus Thraso, che curarono l'edificazione dello stesso balneum. Raffinate decorazioni geometriche e a onde marine fanno da contraltare a quattro delfini negli spazi angolari. Il mosaico, visibile per poco tempo ai tempi di Paolo Orsi, è stato ritrovato negli scavi della Soprintendenza condotti nel 2003 e poi ricoperto. Sarà per la prima volta mostrato ai visitatori grazie alla collaborazione tra il Parco Archeologico e il FAI.

Questo sito fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI di Primavera in quanto beneficia di fondi europei -Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il miglioramento delle condizioni di offerta e fruizione.

 NOCERA TERINESE (CZ)

Nocera Terinese: dove la musica incontra la fede      
Aggrappata alle pendici del Monte Mancuso, a poca distanza da Catanzaro e Lamezia Terme, Nocera Terinese si estende su un piccolo promontorio, alla confluenza dei torrenti Grande e Rivale, che dolcemente digrada dal monte verso il mar Tirreno. Il più antico agglomerato del borgo è il rione Motta, in posizione elevata e circondato dal cosiddetto fosso cupo, nonché munito di due torri di guardia, di cui una ancora esistente, “U turrazzu”. Qui sorge la prima Chiesa di Nocera, Santa Maria della Pietà: piccola e graziosa, nota ai più per l'interessante iconografia del vecchio portale ligneo in cui sono scolpite numerose effigi, come la sirena bicaudata, i putti e alcuni simboli liturgici quali la conchiglia e i grappoli d'uva. Passeggiando per le strette vie del paese, si giunge nella piazza principale dove sorge la Chiesa Madre di San Giovanni Battista, con la stupenda cupola ricoperta da grigiole a due colori e gli affreschi di F. Colelli. Nei pressi si trovano l'austera Chiesa di San Martino o dei morti, la Chiesa di San Francesco, che conserva elementi decorativi arabo-normanni e rinascimentali, e la Chiesa dell'Annunziata, con la statua lignea della Pietà. Sulla sommità della collina sorge il Convento dei Cappuccini, nato dalla trasformazione di un antico fortilizio normanno. Qui, durante le Giornate FAI sarà allestita una mostra sulla flagellazione rituale con il cardo dei Vattienti e accreditati studiosi, tra cui l’antropologo Vito Teti, ne spiegheranno origini e significato. Inoltre, in collaborazione con il Conservatorio Tchaikovskij, gli studenti si esibiranno con i loro strumenti tradizionali. Domenica 23 dalle ore 10 alle 13 gli iscritti FAI o chi si iscrive in loco potranno visitare Palazzo Ventura. Infine, si potrà partecipare alla passeggiata naturalistica “dei cinque mulini”, un percorso lungo il fiume Grande dove osservare i resti dei mulini ad acqua e la flora e la fauna tipiche del luogo.  Domenica 23 dalle ore 10 alle 13gli iscritti FAI o chi si iscrive in loco potranno visitare Palazzo Ventura. Infine, si potrà partecipare alla passeggiata naturalistica “dei cinque mulini”, un percorso lungo il fiume Grande dove osservare i resti dei mulini ad acqua e la flora e la fauna tipiche del luogo.

 PIZZO (VV)

A Pizzo, sulle orme di Dumas

Situato a pochi chilometri da Vibo Valentia, il borgo di Pizzo si sviluppa su un costone di roccia tufacea affacciato sul mare con una caratteristica forma pizzuta. Visi alternano ampie spiagge sabbiose a tratti di costa più frastagliati caratterizzati da grotte e piccole calette, la più importante delle quali è quella della "Seggiòla". Nel 1815 il nome di Pizzo diventa famoso per le tristi vicende che portano alla cattura e fucilazione di Gioacchino Murat. Proprio per ricostruire fedelmente gli ultimi giorni di vita del celebre cognato di Napoleone, un ventennio più tardi, giunge a Pizzo il grande romanziere francese Alessandro Dumas in incognito: della sua permanenza in Calabria resta un interessante diario di viaggio. La cittadina, seppure cambiata da allora, ha mantenuto la prospettiva tipica di un borgo marinaro: un dedalo di vie e viuzze che si aprono in piccoli spiazzi, strette scalinate che collegano rapidamente la parte alta dell'abitato con la marina e tante balconate che si affacciano su un panorama incantevole. Piazza della Repubblica, con il cosiddetto “spunduni”, il famoso belvedere cittadino, costituisce il cuore pulsante del paese ma anche un punto di sosta obbligata per chiunque voglia gustare la bontà del tartufo e degli altri gelati artigianali. Grazie alle Giornate FAI di Primavera, sarà proposto al pubblico un singolare percorso turistico-letterario sulle orme di Dumas.

 REGGIO CALABRIA

I sentieri del Giubileo: i luoghi della devozione reggina - Ingresso dedicato agli Iscritti FAI

Un itinerario alla scoperta dei luoghi di culto di Reggio Calabria, tra le vie del centro storico e nell’immediata periferia della città. Si scopriranno edifici ecclesiastici di rilevante interesse databili tra XII e XX secolo, sopravvissuti al sisma del 1908, oltre al Museo diocesano con la sua pregevole collezione d'arte sacra. Per l'occasione saranno quindi visitabili: i resti di un antico edificio di culto che, grazie agli scavi diretti dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria, è stato identificato nella Chiesa di San Giovanni extra muros sorta fuori i confini urbani della città intorno al XII secolo; la Chiesa di Sant’Antonio Abate, sita lungo il torrente Scaccioti, raro esempio di architettura basiliano-normanna; la Chiesa della Madonna dei Poveri, il più antico edificio cristiano esistente in città, risalente al X secolo; la Chiesa di San Giovanni al Calopinace, del 1853, con elementi in pietra di Siracusa sul prospetto principale. Infine, il Santuario di San Paolo alla Rotonda, realizzato in stile neoromanico e custode di uno straordinario patrimonio d'arte. Le chiese del percorso sono quasi tutte chiuse al pubblico e le poche aperte, come San Paolo alla Rotonda, custodiscono tesori poco noti alla cittadinanza, visitabili grazie alla guida di esperti e funzionari degli Enti che collaborano alle Giornate FAI. Sarà inoltre possibile visitare eccezionalmente il cantiere di restauro del Bacolo pastorale quattrocentesco dell'arcivescovo Antonio De Ricci, capolavoro dell'oreficeria tardogotica dell'Italia meridionale, appartenente al Museo diocesano di Reggio Calabria. Il restauratore Sante Guido sarà presente in cantiere nelle due giornate di visita.

 SIDERNO (CZ)

Siderno. Lo Jonio, tre stelle e il porto della salvezza - Ingresso dedicato agli Iscritti FAI

In occasione delle Giornate FAI Siderno propone un itinerario alla scoperta del borgo affacciato sulla costa jonica, il cui primo nucleo abitato è originario del XIV secolo. Sarà l’occasione per riscoprire la pregevole scultura lignea della Madonna di Portosalvo attribuita al grande scultore napoletano Francesco Verzella, oggetto nel 2019di un minuzioso intervento di restauro che ha riportato alla luce la sua raffinatissima esecuzione e le preziose policromie originali. Coronata solennemente con diadema d'oro l'8 settembre 1923, acclamata coralmente Patrona e Regina di Siderno, è circondata da una filiale devozione che culmina annualmente nei grandi festeggiamenti patronali dal 29 agosto all'8 settembre. Si visiteranno inoltre Villa Russo, dimora suburbana in stile Liberty, coi suoi interni interamente affrescati dal pittore siciliano Sebastiano Pennisi, il salotto sontuosamente ornato di stucchi classicheggianti e il monumentale scalone in marmo; Palazzo Falletti Princi di Siderno, edificato a metà dell'800 su incarico di Francesco Saverio Falletti, personaggio del Risorgimento calabrese, che custodisce una notevole galleria di quadri raffiguranti gli illustri esponenti della famiglia e una biblioteca. Inoltre, la passeggiata nel centro cittadino costituirà l'occasione per approfondirne la storia, attraverso la riscoperta di Piazza Vittorio Veneto e del Monumento ai Caduti di Guerrisi, di Piazza Cavour con al centro il Busto di Michele Bello, e il caratteristico rione Sbarre, il quartiere dei pescatori, fitto reticolo di vicoli che, ancora oggi, attraggono per il loro fascino e il singolare rapporto con il mare.

 Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI. Rai quest’anno celebra i 10 anni al fianco del FAI dal 17 al 23 marzo assieme a tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay con un racconto corale che mette al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio artistico e paesaggistico.

Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2025, anche attraverso la raccolta fondi solidale autorizzata da Rai per la Sostenibilità – ESG e promossa sulle reti del Servizio pubblico.

 Si ringrazia la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, da anni al fianco del FAI in occasione degli eventi nazionali. Nel corso delle Giornate FAI di Primavera quaranta siti storici, artistici e culturali destinatari di finanziamenti europei o rappresentativi delle politiche europee, saranno visitabili a testimonianza dell’impegno dell’Unione europea nella salvaguardia e sviluppo del patrimonio culturale italiano ed europeo. Le Giornate FAI di Primavera 2025 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio del Ministero della Cultura, di Regione Calabria, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringrazia per il sostegno Fondazione CARICAL.

 Si ringraziano la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, da tempo al nostro fianco con i suoi volontari e il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che durante le Giornate FAI di Primavera concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo.

Un grazie sentito anche al Fondo Edifici di Culto per averci concesso l’apertura di alcune chiese di sua proprietà in virtù di un accordo di collaborazione.

Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e un grazie particolare alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata.

 Le Giornate FAI di Primavera 2025 sono rese possibili grazie al prezioso contributo di importanti aziende illuminate:  

Ferrarelle Società Benefit, Partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, da quindici anni preziosa sostenitrice dell’iniziativa e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di tutela della cultura, della natura e del territorio italiani.  Sarà inoltre presente nella lista dei luoghi visitabili con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) - esempio virtuoso di gestione responsabile delle risorse custodite e di valorizzazione del patrimonio agricolo-paesaggistico - e con la maison artigianale di Pontedera (PI), da oltre trent’anni polo di eccellenza nella produzione di cioccolato di alta gamma Amedei.

Fineco, tra le più importanti banche FinTech in Europa e principali reti di consulenza in Italia, ha fatto del sostegno all’ambiente e alla cultura uno dei pilastri fondamentali della propria strategia di sostenibilità. Main Sponsor delle Giornate FAI di Primavera dal 2020, la banca conferma anche quest’anno il proprio impegno nella cura del patrimonio artistico e culturale, il cui valore è un asset strategico per lo sviluppo del Paese. 

Dolce&Gabbana, la casa di moda che fin dalla sua fondazione riconosce e promuove le eccellenze artigiane italiane e le bellezze artistiche e architettoniche del territorio, per il secondo anno Partner della Fondazione. Una speciale collaborazione basata sui valori comuni di italianità, cultura, tradizione, educazione e bellezza. 

Edison, azienda energetica con oltre 140 anni di storia, impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale e sociale presenti nel nostro Paese, è da sempre vicina al FAI. In occasione delle Giornate FAI di Primavera consentirà ai visitatori di accedere allo splendido Palazzo Edison a Milano e alla Centrale Termoelettrica di Presenzano (CE) da poco inaugurata.

Grazie anche a Italo, primo operatore privato italiano sulla rete ferroviaria ad alta velocità, Mobility Partner dell’evento, che ha deciso di affiancarsi al FAI per promuovere una mobilità sostenibile, invitando i viaggiatori alla scoperta dell’Italia più bella.  

Si ringrazia, inoltre, l’Ippodromo Snai San Siro di Milano per la speciale apertura dell’impianto e il prezioso sostegno di Snaitech – proprietaria dell’impianto sportivo - che si rinnova dal 2018.

 Il FAI ringrazia la FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta per la preziosa e duratura collaborazione, che rappresenta un passo importante volto a coniugare la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale con un modello di mobilità dolce, capace di valorizzare i territori e ridurre l’impatto ambientale.

 Grazie di cuore alle 133 Delegazioni, 106 Gruppi FAI, 93 Gruppi FAI Giovani e 16 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 16.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione. Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.

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