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Estate tizianesca 2024 Cadore, Dolomiti

Il 6 giugno prenderà il via la nuova stagione della rassegna "Estate Tizianesca" nelle terre di Tiziano Vecellio, giunta ormai alla ventesima edizione.

Il Cadore rappresenta un unicum territoriale dove arte, paesaggio e tradizione si intrecciano nel nome del grande artista rinascimentale, della sua famiglia e bottega, e del suo straordinario lascito di opere, identità e vocazione culturale.

Grazie alla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, che da oltre vent’anni promuove ricerche, studi, restauri, raccolte documentarie e iniziative di conoscenza sul Maestro e sui suoi "dintorni" sotto la guida di Maria Giovanna Coletti con un comitato scientifico internazionale, questa eredità si è trasformata con l’Estate Tizianesca in un'occasione di rigenerazione culturale. La manifestazione valorizza i luoghi, incrementa l’offerta turistica e propone programmi che uniscono natura e arti: conversazioni e conferenze, laboratori, concerti, teatro di cittadinanza, una mostra-dossier e itinerari alla scoperta della cultura e del paesaggio, con l’obiettivo di creare comunità.

L’Estate Tizianesca 2024 nasce dalla collaborazione di molte istituzioni pubbliche e private, inserendosi in un quadro culturale e sociale che punta a fare della montagna un territorio vivo e attraente.

Accanto alla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, promotore dell’evento, sono partner la Magnifica Comunità di Cadore e il Magnifico Comune di Pieve di Cadore, con il patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco e il sostegno della Camera di Commercio Treviso-Belluno|Dolomiti, del Consorzio BIM Piave Belluno e di Save Venice. Fondamentale è poi la collaborazione di Confindustria Belluno Dolomiti, sempre al fianco della Fondazione, Dolomiti the Mountains of Venice, Dolomiti Symphonia Orchestra di Belluno, Pro Loco “Tiziano” di Pieve di Cadore e Zandonella Assicurazioni, oltre a tutti i media partners.

"La Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti, in qualità di socio fondatore della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore – precisa il Presidente Mario Pozza – contribuisce alla definizione della missione e visione della fondazione, alla pianificazione strategica, alla rappresentanza nei rapporti con enti pubblici e privati e al sostegno nella comunicazione e promozione. Accompagniamo progetti culturali di grande valore, contribuendo annualmente a nuove iniziative che raggiungono un pubblico sempre più ampio, come il sostegno al docufilm ‘Tiziano senza fine’, che ha ottenuto una programmazione internazionale a Parigi e Vienna, dopo le proiezioni presso prestigiose istituzioni museali italiane. 

Tiziano, figura unica e inestimabile nel panorama artistico mondiale, ha suscitato una notevole attenzione verso il nostro territorio. Grazie alla sinergia tra istituzioni, promuoviamo l'arte come potente strumento di attrazione turistica e di investimenti, facendo conoscere anche la preziosa cultura locale. Ora parte una programmazione estiva di assoluto prestigio con l’Estate Tizianesca, giunta alla ventesima edizione, ed espressione di una sintesi perfetta tra cultura, paesaggio ed opere. Tale iniziativa, non solo celebra l'eredità artistica di Tiziano, ma posiziona il nostro territorio come polo culturale di grande importanza, in vista anche degli eventi di rilevanza internazionale, quali Milano Cortina 2026."

Istituzioni e volontariato lavorano insieme per creare un’offerta per la cittadinanza e un sistema di accoglienza gradito ai turisti, che in montagna cercano sempre più proposte e itinerari culturali.

La rassegna si estende dalle località cadorine ad altri luoghi di riferimento per l’arte e la vita di Tiziano e per le Dolomiti - Pieve di Cadore in primis, poi San Vito, Vinigo, Nebbiù e Tai di Cadore, quindi il Comelico, Cortina d’Ampezzo, Belluno, Feltre, Vittorio Veneto - consentendo di conoscere ed esplorare località, siti e beni culturali, musei, castelli e chiese nel territorio.

Le sedi degli eventi includono la sala cinquecentesca della Magnifica Comunità di Cadore, il Museo della Battaglia di Serravalle, il Museo Fulcis di Belluno, Forte Monte Ricco, Palazzo Poli di S. Pietro di Cadore, la Chiesa di San Giovanni Battista di Vinigo e il Santuario del Cristo di Valcalda a Pieve di Cadore, così come la Casa natale di Tiziano Vecellio e il Castello di Lusa a Feltre. Questo programma ricco si dipana durante tutta l’estate.

“Negli anni riscontriamo una crescente attesa da parte del nostro pubblico, desideroso di ritrovarsi in comunità, di socializzare e di solidarizzare intorno ai temi dell'arte – spiega Maria Giovanna Coletti - Riceviamo attestazioni inaspettate anche fuori regione. Ci stiamo sempre più convincendo dell'unicità della nostra offerta culturale, che diviene una motivazione forte per il futuro."

 

Gli Incontri

Conferenze e Conversazioni**

L'Estate Tizianesca sarà animata da numerosi studiosi di fama internazionale, che in 20 diversi appuntamenti presenteranno gli ultimi studi su Tiziano e sull'arte veneta. Tra i temi trattati, ci saranno le ricerche sulla pala di Francesco Vecellio a Vinigo e la rivisitazione ottocentesca di Tiziano - "tra invenzione e finzione, mistificazione e apoteosi". Inoltre, saranno presentate mostre e studi su artisti del Cinque e Settecento, come Dürer, Tintoretto, Sebastiano del Piombo, i Bassano nella mostra di Vienna, Caravaggio e Giulia Lama.

La rassegna inizierà il 6 giugno al Museo della Battaglia di Vittorio Veneto con l’evento “Capolavori Restaurati. Save Venice e Tiziano”, promosso insieme a Save Venice. Lo storico dell’arte Gabriele Matino illustrerà gli interventi conservativi più significativi delle opere di Tiziano, sostenuti dall’organizzazione no-profit americana. Seguiranno incontri con esperti come Bernard Aikema, Melissa Conn, Nora Gietz, Stefania Mason, Michel Hochmann, Francesca Del Torre, Enrico Maria Dal Pozzolo, Cristina Farnetti, William Barcham, Antonio Mazzotta, Catherine Puglisi, Gabriele Carniel, Francesco Di Mauro e Sylvia Ferino Pagden.

Un Castello tra Sorprese e Curiosità

Visita al Castello di Lusa a Feltre**

Una delle sorprese di questa stagione sarà la scoperta del meraviglioso Castello di Lusa a Feltre, il 13 luglio. La visita esclusiva sarà guidata dall'eclettico Sebastiano Giordano, con il tema “Il mondo in un castello: echi d’incantesimi tra curiosità e delizie delle Arti”.

L’Estate Tizianesca, oltre a celebrare Tiziano, mira a valorizzare il patrimonio culturale delle sue terre, includendo chiese, palazzi, case e le comunità che ne hanno cura. Il recupero del Castello di Lusa è stato un intervento complesso dal punto di vista tecnico e filologico, volto a restituire dignità a questa antica dimora feudale appartenente al sistema difensivo dei Vescovi di Feltre e Belluno. Il restauro ha rispettato le varie sedimentazioni storiche, evidenziando le molteplici valenze contenute nel complesso residenziale.

Durante la visita, sarà affascinante ascoltare i racconti dei protagonisti e ammirare, dalle arcate rinascimentali del portico, il paesaggio delle colline feltrine. I visitatori saranno immersi nella natura, tra arte, storia e oggetti fantastici raccolti per lo Studio delle Arti Applicate, della Cultura e delle Tecniche Artigianali Antiche, creando un’incredibile wunderkammer.

 

LA MOSTRA

“UN MAGICO PONTE TRA TIZIANO E RUBENS, A PIEVE DI CADORE”  

Tra gli appuntamenti in programma, occasione davvero preziosa sarà l’esposizione “Un magico ponte tra Tiziano e Rubens. La fortuna di un dipinto perduto” nella Casa natale di Tiziano a Pieve di Cadore, dal 1° agosto al 1° settembre 2024: un intrigante racconto della fortuna e dell’influenza che un secolo più tardi l’arte di Tiziano ebbe nei confronti del grande artista fiammingo, ma anche la storia di un’opera emblematica del cadorino perduta e che ancora attende un’identificazione condivisa della battaglia raffigurata dal Vecellio.

In mostra realizzata con la fondamentale collaborazione della Magnifica Comunità di Cadore, due importanti opere grafiche oggetto di donazione e lascito significativi a favore della Fondazione: la monumentale incisione datata 1623 tratta da un capolavoro di Rubens conservato all’Alte Pinakotheke di Monaco, la Battaglia delle Amazzoni (1613 circa), e la stampa di Giulio Fontana - citata già dal Ridolfi e di cui sono conservati al mondo pochissimi esemplari di questa qualità e integrità - tratta da quella che doveva esser la grandiosa tela di Tiziano conosciuta come la Battaglia del Cadore, realizzata per la Sala del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale nel 1513 circa, ma purtroppo distrutta dall’incendio del 1577.

Al centro della scena, un ponte, potente fulcro dell’intera composizione nell’invenzione tizianesca che ritorna nell’opera di Rubens, emblematico trait-d’union tra i due artisti.

L’incisione da Rubens, che ha arricchito recentemente la raccolta di stampe “di” e “da” Tiziano della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore - con i suoi 400 pezzi ormai la più ricca e importante sul cadorino - è in effetti straordinaria, non solo perché realizzata da Lucas Vostermans stretto collaboratore di Rubens in questo ambito, e per le notevoli dimensioni, 87.3 × 123 cm, tratta da sei lastre su fogli incollati insieme, ma anche per i chiari riferimenti a Tiziano e all’opera del Ducale perduta: il pittore fiammingo, che potè conoscere il dipinto tizianesco solo indirettamente, è provato conservasse nella sua collezione personale proprio il disegno preparatorio del celebre dipinto, oggi al Louvre.

Dunque affascinanti rimandi, incroci d’arte, riflessioni attributive e iconografiche di cui darà conto anche nel catalogo la curatrice della mostra-dossier, Stefania Mason, presidente del comitato scientifico della Fondazione, e che aprono nuovi spiragli di luce nella conoscenza dell’arte di Tiziano.

 

Fortemente sperimentale e innovativo invece l’approccio ai laboratori rivolti a giovani e giovanissimi, a cittadini e turisti, nell’ambito del biennale progetto RI.C.A.MO - Rigenerazione Culturale e Artistica di Monte Ricco, sostenuto dalla Fondazione Cariverona e ideato e curato da Antonio De Rossi, direttore dell'istituto di Architettura alpina del Politecnico di Torino.

I concerti

L’intento dichiarato è quello di rafforzare il legame tra il centro storico di Pieve e l’altura con il coinvolgimento dei giovani e dei giovanissimi. Infatti ritorneranno gli studenti del Liceo artistico Selvatico di Padova per la realizzazione di installazione di land art destinate a segnare il percorso che abbraccia il Monte. Un percorso che sarà evidenziato anche da strutture lignee minimali progettate dagli architetti De Rossi/Mascino con la funzione di creare aree di sosta ove, attraverso un QR code adatto agli smartphone, sarà possibile ascoltare contenuti pensati per i bambini non solo, legati ai miti e alle leggende delle Dolomiti.

Sempre in questa logica di riappropriazione di spazi e sviluppo di familiarità con il Monte Ricco sono previste per i ragazzi diverse attività: laboratori di tecniche artistiche, laboratori musicali per piccoli esploratori, laboratori teatrali e artigianali, tutti condotti da professionisti dei diversi settori.

Gran finale domenica 25 agosto con una performance di teatro di cittadinanza “Venezia incontra il Cadore”che racchiuderà tutte le esperienze laboratoriali condotte dai bambini, coinvolgendo famiglie, cittadini, turisti, in uno spettacolo senza attori professionisti. Un’esperienza collettiva aperta, con la spettacolare scenografia del Monte Ricco e la magistrale regia di Mattia Berto, del Teatro stabile del Veneto, che da anni sperimenta con grande successo forme di teatro basate sulla partecipazione delle comunità.

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