In primis, noi diciamo che la “Questione meridionale”, in prevalenza, è una “questione industriale”. Pertanto, per una crescita del Mezzogiorno è necessario che la Politica nazionale punti sulle imprese, facilitando, soprattutto, la vita agli imprenditori. Vediamo come. E’ necessaria da parte del Governo, una scelta di campo, ovvero, l’attuazione di una politica che si assuma la responsabilità di affrontare e guidare la “selezione darwiniana” (leggi: naturale), in atto, supportando la vocazione imprenditoriale internazionale, snellire la burocrazia, creare infrastrutture, garantire la sicurezza e il diritto. In tal senso, qualcosa si sta muovendo e il Governo ci sta provando, con il Piano “Industria 4.0”. Poi, in un Rapporto della Fondazione Ugo La Malfa e Mediobanca presentato, recentemente, nell’Università degli Studi di Bari, si è affermato che puntare sulle medie-imprese, - peraltro, più numerose nel Sud-, favorendo, anche la nascita delle Start-Up, può essere la soluzione per riprendere, con vigore, una politica di rilancio del Mezzogiorno. Ancora, un’opportunità per il futuro e più benefici per le imprese, del Salento, son stati creati con la firma di un Protocollo Banche-imprese tra Confindustria di Lecce e Istituti di credito. Nel Protocollo ci sono specifici accordi per sostenere le imprese. Il più importante prevede l’istituzione di “Desk credito e finanza”. E’ stata prevista, anche, l’assistenza all’accesso al Fondo di Garanzia per Piccole e Medie imprese. E, dulcis in fundo, diciamo che, in generale, stiamo parlando di una “esaltante sfida” per il territorio meridionale.