Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Sabato, 19 Luglio 2025

Cresce l’attesa per la finale del concorso di cortometraggi Sicily International Short League insieme alla Rassegna internazionale di Cinema senza Frontiere, CineMigrare, che si svolgerà martedì 22 luglio all’Expo di Pedara, a partire dalle ore 21:00.

 Durante le due semifinali, dove sono stati proiettati ad una grande platea presente i cortometraggi selezionati della direzione artistica presieduta da Cirino Cristaldi, il pubblico ha votato i finalisti che potranno gareggiare per aggiudicarsi la vittoria di Sicily Short International League 2025.

 Nel corso delle serate sono stati visionati anche i corti finalisti di Cinemigrare, rassegna internazionale di Cinema senza Frontiere, che ogni anno porta avanti l’importante mission di sensibilizzazione gli spettatori su diverse tematiche sociali e di attualità, attraverso l’arte creativa del cinema.

 La sera della finale del 22 luglio a Pedara, i cortometraggi scelti dalla giuria popolare si contenderanno il Premio del Pubblico al Miglior Film (AUDIENCE AWARD - BEST FILM) sia per il concorso Sicily International Short League, sia per la rassegna Cinemigrare.

Come consuetudine sono previsti ulteriori riconoscimenti, l’Associazione Penelope, da anni impegnata nella costruzione di una rete per le emergenze sociali, decreterà il Premio Speciale alla Miglior Regia nell’ambito della rassegna Cinemigrare.

Un altro atteso premio, da anni vicino alla rassegna CineMigrare e al consorso Sicily International Short League, è il Globus Network Prize volto alla valorizzazione del territorio, consegnato da Enzo Stroscio presidente di Globus Network.

 A condurre la serata finale sarà sempre la nostra Simona Zagarella, sul palco con lei sono previsti diversi ospiti, oltre agli attori e registi dei corti in concorso.

 La manifestazione è organizzata dall’Associazione NO_NAME, in partnership con l’Associazione Pennagramma e la 095mm, ed è patrocinata dall’Assessorato Regionale Sport, Turismo e Spettacolo, dalla Sicilia Film Commission e dal Comune di Pedara. Si ringraziano il sindaco Alfio Cristaudo e l’assessore Carmelo Mazzella per ospitare questa IX edizione.

 Di seguito riportiamo tutti i finalisti del concorso Sicily Intenational Short League e della rassegna Cinemigrare:

 Finalisti del concorso Sicily International Short League (che verranno riproposti in proiezione il 22 luglio):

  • Lo spettacolo della vita – Italia, regia di Marco Ferrara
  • Carta, forbice o sasso – Spagna, regia di Miguel Angel Olivares
  • Il taglio di Jonas – Italia, regia di Rosario Capozzolo
  • Selfie – Italia, regia di Adriano Spadaro
  • L’acquario – Italia, regia di Gianluca Zonta
  • Après l’incendie – Francia, regia di Hristo Todorov

 Finalisti della Rassegna Internazionale senza Frontiera Cinemigrare:

  • Jimmi – Spagna, regia di Aicha Camara
  • Superbi – Italia, regia di Nikola Brunelli
  • A good day will come – Iran, regia di Amir Zargara
  • Distress call – Italia, regia di Michele D’Anca

Dal 2023 l'Alkantara MediOkestra è il fiore all'occhiello dell'Alkantara Fest, il festival internazionale di folk e world music organizzato dall’associazione culturale Darshan, con la direzione artistica di Mario Gulisano, giunto quest'anno alla XXI edizione. Per il terzo anno consecutivo l'ensemble internazionale sarà presente ad Alkantara Fest e quest'anno la location scelta sarà la Gam Galleria d'arte moderna, in via Transito 58 a Catania. Il concerto si terrà venerdì 18 luglio, alle ore, 21, ingresso € 8, ridotto € 5 per i ragazzi e soci Balfolk.

Si chiama “Terraemaris”, il progetto, coprodotto da Darshan e Associazione Algos, che l'Alkantara MediOrkestra diretta da Giuseppe Privitera presenta, una produzione innovativa ideata da un gruppo di musicisti esperti e profondamente radicati nello studio e nell’esplorazione della musica mediterranea e orientale e del jazz contemporaneo. Questo ensemble, composto da nove strumentisti provenienti da Sicilia, Irlanda e Bulgaria, accoglierà anche degli ospiti internazionali provenienti da Grecia e Giordania. L’obiettivo principale dell’ensemble è quello di esplorare i diversi paesaggi musicali, dal Mediterraneo al subcontinente indiano. I musicisti: Enzo Rao (violino, saz, oud), Riccardo Gerbino (tabla), Mario Gulisano (percussioni, marranzano), Roberto Fiore (contrabbasso), Fabio Sodano (duduk, sax, flauti), Bronagh Slevin (violoncello), Alexandra Dimitrova (violino), Denise Di Maria (percussioni, charango), Mahmoud Hamad (oud, darbouka, voce). Ospiti: Chrysanthi Gkika (Grecia, lyra), Fabio Tiralongo (Italia, sax). Direttore Giuseppe Privitera.

Il progetto “Terraemaris” è una residenza creativa che trae ispirazione dai contenuti del romanzo “Horcynus Orca” di Stefano D'Arrigo per esplorare i temi dell’immigrazione e dei migranti attraverso la musica. L’iniziativa mira a combinare l’espressione artistica con la riflessione sociale, utilizzando il linguaggio universale del jazz per creare ponti culturali e promuovere l’integrazione. La Sicilia, con la sua ricca tradizione culturale e la sua posizione geografica, rappresenta il punto di partenza ideale per un progetto che unisce storie, comunità e talenti emergenti in un dialogo musicale e creativo.

Il direttore artistico di Alkantara Fest Mario Gulisano: «L'Alkantara Mediorkestra è la produzione principale dell'Alkantara Fest che fa da incubatrice di questa produzione che ogni anno si rinnova, con l'ingresso dei nuovi ospiti si inserisce nuovo repertorio e di conseguenza le influenze sono sempre nuove. Un progetto nato per essere anche “esportato” al di fuori del festival ed infatti la nuova formazione suonerà il 17 luglio sul sagrato della Chiesa di Santa Maria delle Stelle a Comiso per la rassegna “Sporae” ed il 20 luglio nel teatro della Nike al parco archeologico di Giardini Naxos».

Giuseppe Privitera, direttore musicale della Alkantara Mediorkestra, sottolinea le novità rispetto allo spettacolo che è stato messo in scena lo scorso anno: «Almeno la metà degli otto brani in scaletta saranno di nuova composizione. Questa fase di nuova composizione continuerà fino a dicembre. Il repertorio si arricchisce grazie all'ingresso del sax di Fabio Tiralongo, della lyra greca di Chrysanthi Gkika e dell'oud di Mahmoud Hamad. Ci sono brani nuovi chiaramente scritti apposta anche per mettere in risalto questi nuovi musicisti. E se la matrice di base è sempre quella mediterranea e orientale, l'ingresso di Fabio Tiralongo, che è un ottimo jazzista, darà spazio anche all'improvvisazione. I nostri sono brani lunghi che possono durare anche una decina di minuti».

Entro  fine anno i brani in repertorio della Mediokestra arriveranno a sedici e  Privitera non esclude che per il prossimo anno si possa pensare a registrare qualcosa. Intanto la coproduzione fra Darshan e Algos del progetto porterà certamente l'Alkantara Mediorkestra a suonare a fine anno al Monk Jazz Club di Catania. «Al Monk suonerà con noi il sassofonista argentino Javier Girotto e sto già lavorando agli arrangiamenti di questi brani» conclude Privitera.

L'Alkantara MediOrkestra presenta una miscela armoniosa di strumenti provenienti da diverse tradizioni culturali. Gli strumenti spaziano dal marranzano siciliano all’oud arabo, e comprendono strumenti a fiato come il douduk armeno, il corno di capra e il ney arabo, arricchiti dal suggestivo charango cileno. L’ensemble comprende anche una piccola sezione d’archi di contrabbasso, violoncello e violino, oltre al bodhràn irlandese e al tabla indiano, lo strumento a percussione principale nella musica classica indiana.

Il repertorio del progetto è una fusione di composizioni provenienti da classici di diverse tradizioni musicali che spaziano tra Oriente e Occidente. Questa selezione è completata da pezzi originali creati ed arrangiati dall’orchestra, che insieme mirano a costruire un arazzo sonoro che ricorda il Mediterraneo, regione storicamente riconosciuta come la culla di una civiltà millenaria. L’Alkantara MediOrkestra pertanto testimonia la ricca diversità del nostro patrimonio musicale, unendo musicisti oltre i confini nazionali per creare un’esperienza musicale trascendente che rende omaggio alle comuni radici culturali del Mediterraneo.

Il suono distintivo dell’Alkantara MediOrkestra però è il prodotto di arrangiamenti meticolosi che fondono abilmente una confluenza di forti tradizioni folcloristiche e jazzistiche. L’impegno dell’ensemble per ricreare una evidente diversità musicale si evidenzia nella fusione di questi elementi tradizionali con espressioni contemporanee, influenzate appunto della world music e la natura improvvisativa del jazz. Questo approccio creativo riflette un’incrollabile determinazione nell’esplorare iniziative crossover, abbracciando nuovi strumenti, suoni e prospettive, dando vita a un parchwork musicale che trascende i confini culturali. Questa interazione dinamica di motivi culturali si traduce in un suono che è allo stesso tempo senza tempo e attuale, colmando il divario tra tradizione e innovazione.

Lo spirito improvvisativo del jazz infonde alla produzione dell’Alkantara MediOrkestra un elemento di spontaneità e creatività. I musicisti si cimentano in un’improvvisazione fluida e organica, che consente un dialogo in tempo reale tra strumenti e interpreti. Questo approccio ispirato al jazz non solo aggiunge un senso di imprevedibilità alla musica, ma favorisce anche una sinergia unica tra i membri dell’ensemble, creando un’esperienza di ascolto coinvolgente e immersiva.

Dopo il successo dello scorso anno con Eugenio Bennato, per l’imminente estate santantonese torna l’evento ‘Mediterranea – Musiche dal mondo’, che quest’anno vedrà salire sul palco della frazione santantonese di Lavinaio i Radiodervish.

La band nata a Bari nel 1997 e composta da Michele Lobaccaro e Nabil Salameh, con Alessandro Pipino alle tastiere e Riccardo Laganà alle percussioni, Si esibirà domenica 20 luglio e vanta una carriera internazionale di grande respiro, col primo album, ‘Lingua contro lingua’ pubblicato nel 1998 e vincitore del ‘Premio Ciampi’ come miglior esordio discografico dell’anno. Negli anni i Radiodervish hanno collaborato con artisti del calibro, tra gli altri, di Franco Battiato, Noa, Stewart Copeland, Jovanotti, Zohar Fresco, Rim Banna, Caparezza e Amal Morkus, mostrando da subito un impegno verso la pace che li ha portati nel 2000 a esibirsi nel Duomo di Monreale, su invito dell’ONU e diretti da Nicola Piovani, davanti a numerosi capi di Stato. Brani come ‘L’esigenza’, ‘L’immagine di te’, ‘Fogh En Nakhal’, ‘Rosa di Turi’ hanno raggiunto un successo internazionale che li ha portati a esibirsi in diverse parti del mondo, con una particolare attenzione al Medio Oriente.

“Si tratta di una band che ha assunto un’importanza che va al di là della musica – ha dichiarato il Sindaco di Aci Sant’Antonio, Quintino Rocca – e il fatto che si esibiscano ad Aci Sant’Antonio ci riempie d’orgoglio. Ringrazio per questo l’associazione ‘Libero Movimento Lavinaio’,  attivissima su più fronti per il territorio e capace di organizzare eventi, come questo, di grande spessore”.

 

Oltre il 21% delle donne soffre di sintomi depressivi durante i primi tre mesi di gravidanza, con un tasso di depressione perinatale che raggiunge anche il 18% entro il primo anno dopo il parto. Sono i dati emersi durante l’intervento di Giuseppe Ettore – direttore del Dipartimento Materno Infantile dell'ARNAS Garibaldi e presidente della Fondazione “Salute e Cultura” – durante la sua relazione scientifica in occasione del convegno sul disagio sociale e depressione post parto, promosso dall’associazione “Professioni per Equità”. Difficoltà a vivere all’interno della società, a fronteggiare nuovi ritmi e condizioni di vita sono alcuni degli effetti causati dalla PPD che, a volte, può sfociare in epiloghi tragici e atti estremi da parte delle neo mamme. Il disagio sociale e il crollo psicofisico che seguono la gravidanza sono condizioni spesso sottovalutate o ignorate, ma sempre più rilevanti e di interesse per la società. «Alcuni sintomi della depressione perinatale possono apparire simili a quelli di altre condizioni comuni, come l’insonnia e i sensi di colpa – spiega Ettore – Tuttavia, esistono sintomi specifici e riconoscibili che permettono una diagnosi più precisa, quali il disordine nella relazione madre-bambino, il disturbo da stress e i disturbi da ansia. Manifestazioni che spingono la donna a sentirsi in colpa o inadeguata, con ripercussioni sul bambino e, in alcuni casi, sul partner – continua Ettore – Eppure, il 50% delle donne affette da depressione perinatale non chiede aiuto. È da considerare inoltre l’impatto della PPD sui padri che può innescare quadri di depressione paterna».

Queste le condizioni che spingono a una riflessione più ampia sulla diagnosi precoce, sulla cura e sul sistema sanitario, che deve garantire sicurezza e umanità, riscoprendo il valore e il significato della maternità e della famiglia, sempre più in discussione a causa dei ritmi sociali. Ma anche un confronto che porti a individuare delle linee-guida condivise, screening sistematici, trattamenti mirati e considerando la presenza di psicologi nei reparti di ostetricia e di neonatologia.

Un’idea di network tra le parti sociali (istituzioni, imprese, ordini professioni, associazioni) che è stato cuore pulsante dell’incontro, «considerando che il tema non riguarda solo l’ambito medico o sanitario, ma un insieme di fattori culturali, sociali e ambientali – spiega Maristella Portelli, presidente di “Professioni per Equità” e componente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale del Notariato – Motivo per cui riteniamo che non soltanto medici, psicologi e assistenti debbano dare il proprio contributo, ma anche la magistratura, l’avvocatura, i politici e le professioni in genere, in un confronto interdisciplinare che consenta di trovare delle soluzioni vincenti». Iniziativa sposata da diversi attori del territorio. Dal Comune di Catania, per cui è intervenuto l’assessore ai Servizi Sociali Bruno Bucchieri, agli Ordini professionali etnei. Tra i saluti Alessandro Amaro (presidente dell’Ordine Architetti PPC), Marilena Parisi (consigliera Ordine Avvocati), Tito Giuffrida, (vicepresidente Odcec Catania), Giusy Di Paola (consigliera dei Geometri), Alfio Saggio (presidente Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) e Patrizia Pistorio (consigliera Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Catania e Caltagirone).

Alla tavola rotonda – moderata dalla giornalista Assia La Rosa – sono intervenuti esperti in vari campi. Antonella Di Stefano (direttore Pediatria e Pronto Soccorso Pediatrico dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro) e Rosa Zito(responsabile Servizio Sociale della stessa struttura) hanno sottolineato l’importanza di un approccio multidisciplinare nel trattamento del disagio sociale e nella cura delle neomamme, mettendo in evidenza l’importanza di una rete di supporto a livello ospedaliero e territoriale, che consenta di individuare i casi anche dall’atteggiamento e dalla condizione di salute dei bambini. Carmelo Florio(direttore Dipartimento Salute Mentale dell’ASP di Catania) ha posto l’accento sulla necessità di potenziare i servizi psichiatrici e psicologici, per una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato della depressione post partum. Gea Marzia Oliveri Conti (docente di Igiene generale e applicata dell’Università di Catania) ha puntato l’attenzione sulla relazione tra la qualità ambientale e dell’alimentazione e la gravidanza, evidenziando come ambienti accoglienti, verdi e poco rumorosi contribuiscano a un parto con meno rischi. Fabio Scavone (procuratore aggiunto del Tribunale di Catania) ha evidenziato il ruolo delle istituzioni giuridiche nella tutela delle donne e dei minori. Francesco Ciancitto (componente Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati), invece, ha sottolineato l’impegno politico sul tema, con un disegno di legge che, oltre ai bonus fiscali, preveda anche un’assistenza fino a 30 mesi dopo il parto. Infine, Denise Caruso (presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati) ha evidenziato l’importanza dell’uguaglianza delle opportunità e del rispetto anche nel contesto della maternità. In chiusura, la sintesi è stata affidata a Elisabetta Battaglia(tesoriere dell’Ordine dei Medici e componente dell’associazione “Professione per Equità”). 

 

 

Slitta al 30 settembre 2025 il termine per la presentazione delle proposte di partenariato pubblico-privato per il rilancio delle Terme di Acireale (e anche quelle di Sciacca). La proroga, ufficializzata da due decreti del Dipartimento delle Attività produttive della Regione Siciliana, concede agli operatori economici interessati altri quattro mesi di tempo per predisporre le proprie candidature. Gli avvisi, pubblicati sul portale del Dipartimento tecnico regionale, riguardano la concessione della progettazione, l’esecuzione dei lavori e la gestione dei due complessi termali.

Secondo la Regione, il rinvio è stato necessario in considerazione della complessità degli adempimenti richiesti. Il presidente Renato Schifani ha dichiarato che "il piano di riqualificazione e rilancio delle Terme di Acireale e Sciacca attraverso il partenariato tra pubblico e privato sta riscontrando interesse sul mercato. Gli operatori economici hanno manifestato grande attenzione verso un settore che per troppo tempo è stato trascurato. La proroga serve a consentire una più accurata elaborazione delle proposte progettuali".

Terme di Acireale: un patrimonio di storia e cura.  

Le Terme di Acireale rappresentano una delle realtà termali più antiche e affascinanti del Mediterraneo. Note fin dall’epoca greco-romana, le sorgenti di acqua sulfurea e salso-bromo-iodica della zona furono sfruttate già nel I secolo d.C. per le loro proprietà curative. La vera rinascita moderna arriva nel XIX secolo, con la costruzione dello stabilimento Santa Venera (1873), seguito successivamente dalle Terme di Santa Caterina negli anni ’80 del Novecento.

Fino agli anni 2000, le terme hanno attratto migliaia di visitatori ogni anno, offrendo trattamenti fangoterapici, inalatori e balneoterapici. Ma dopo una lunga fase di crisi gestionale e finanziaria, culminata con la liquidazione della società Terme di Acireale S.p.A. e la chiusura degli impianti nel 2015, il complesso è caduto nell’abbandono.

Lo Schiavo (Cisal Catania): "Occasione da non perdere "

Sulla vicenda interviene Giovanni Lo Schiavo, responsabile provinciale della Cisal Catania, che accoglie con favore l’impegno economico della Regione, ma rilancia l’allarme sul fronte della trasparenza e dell’occupazione.

"Sebbene apprezziamo l’impegno del Presidente Schifani nel mettere a disposizione fondi significativi per la riqualificazione delle Terme di Acireale – dichiara Lo Schiavo – rimangono alcune perplessità. In particolare, la continua proroga dei termini e l’assenza di un cronoprogramma vincolante sollevano dubbi sulla reale tempistica del progetto, fattori strettamente connessi alla salvaguardia dei livelli occupazionali, chiedendo chiarezza e coinvolgimento attivo".

"Il rilancio delle terme rappresenta un’occasione storica – prosegue –. È necessario però assicurare che non si resti imprigionati in un eterno limbo procedurale. Bisogna costruire una strategia condivisa, trasparente e capace di tutelare sia il patrimonio termale sia il lavoro”.

L'investimento

Il piano complessivo prevede un investimento di circa 184 milioni di euro, di cui oltre 90 milioni pubblici stanziati dalla Regione e il resto da partner privati. Obiettivo: trasformare le Terme di Acireale in un moderno centro termale e turistico integrato, capace di offrire trattamenti specialistici, esperienze wellness, ospitalità e attività culturali. A questo si affiancano misure di incentivo economico, tra cui l’abbattimento del canone di concessione (ridotto allo 0,5% del fatturato).

Con la proroga al 30 settembre, la Regione offre più tempo agli investitori.  Secondo Cisal Catania però: "Il tempo non può diventare un alibi: servono azioni concrete, tempi certi e ascolto del territorio. Solo così le Terme potranno tornare a splendere come simbolo di salute, storia e sviluppo socioeconomico del comprensorio pedemontano di Acireale”.

 

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI