A Davos, la località svizzera che ospita ogni anno il Forum economico mondiale, nell’edizione 2019 in una sessione dal titolo: The New Science of Psychedelics, Robin Carhart-Harris, capo del centro per le ricerche sulle sostanze psichedeliche del London’s Imperial College, ha descritto le proprietà terapeutiche di funghi allucinogeni per la depressione o dell’ ecstasy per i disturbi da stress post traumatico. E sappiamo bene che la legalizzazione passa sempre attraverso la via terapeutica e già nella Silicon Valley usano l’LSD per migliorare le capacità cognitive a testimoniare che siamo di fronte ad un vero e proprio “rinascimento psichedelico” e sono molto attivi con donazioni milionarie per spingere la de-criminalizzazione. E a settembre di quest’anno arriva la notizia della prima azienda che fa il suo ingresso nel Nasdaq, la borsa che si concentra sulle società tecnologiche, a sancire come il 2020 sia l’anno che appartiene alla medicina degli allucinogeni. Effettivamente il 2020 è un anno abbastanza allucinante, ma si cerca di farlo diventare la partenza per il decollo delle terapie a base di allucinogeni e la quotazione in borsa è indicativa del successo di aziende come Compass Pathways o Revive Therapeutics. Anche il gigante Big Pharma AbbVie Inc. si sta muovendo in questo mercato avendo acquisito Allergan PLC con i diritti per un nuovo trattamento a base psichedelica per disturbi depressivi. Un’altra azienda, Mind Medicine Inc. è all'avanguardia nel mercato psichedelico con uno studio clinico di fase 1 su MDMA-LSD.
Gli investimenti in questo mercato sono in continua crescita e le autorità deputate alla regolamentazione stanno modificando il loro atteggiamento nei riguardi della medicina psichedelica. Ma qui sorge la solita questione: il farmaco può essere utile per curare certe malattie, ma decriminalizzare la commercializzazione è un’altra cosa. Droga è e droga rimane e vale la stessa considerazione fatta per la morfina: è un potente farmaco e una potente droga da non vendere liberamente. Ora tutto questo dimostra la potenzialità farmacologica (l’ ICD 11, l’undicesima edizione dell’International Classification of Diseases, pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e che entrerà in vigore nel 2022 parla di disturbi causati da allucinogeni) e quindi la pericolosità del permettere l’uso indiscriminato di queste sostanze come vorrebbero i liberalizzatori del mercato. Fatto nuovo, non si nascondo più dietro al dito della “limitazione del danno”, ma ne promuovono apertamente l’uso per esperienze propagandate, per incredibile che possa sembrare, come irrinunciabili per tutti e per ciascuno!