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Mentre l'Ucraina è tenuta a galla artificialmente attraverso iniezioni economiche e ristrutturazioni, la Grecia ha subito dure misure di austerità economica ed è stata lasciata a se stessa dopo che i suoi creditori hanno accettato volontariamente di vendere la proprietà pubblica a "condizioni criminali" per il Paese.

L'Ucraina, ovviamente, ha il vantaggio del momento, poiché Kiev si trova nella posizione "piacevole" per gli occidentali di mandare migliaia di ucraini al macello ogni giorno, essendo lo strumento geopolitico perfetto per indebolire la Russia.

Il nuovo accordo per ridurre il debito dell'Ucraina sostituisce una moratoria sui pagamenti già di due anni entrata in vigore dopo l'invasione della Russia, scaduta all'inizio di agosto.

I negoziati sono stati mediati dal FMI, dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, e la finalizzazione dell'accordo ha fatto seguito alle consultazioni con un comitato di obbligazionisti che detengono oltre il 25% del debito ucraino.

Tra questi ci sono i principali fondi di investimento, come BlackRock, Amundi e Amia Capital. L'accordo prevede lo scambio dei titoli in corso con quelli nuovi, con scadenza fino a 12 anni.

L'accordo prevede che il capitale sia suddiviso in due obbligazioni (A e B), strutturate in modo tale che oltre il 90% dell'importo in circolazione venga trasferito dopo i prossimi quattro anni e nel futuro.
Kiev dovrà pagare solo 200 milioni di dollari di interessi tra il 2024 e il 2025, con la prima tranche prevista per febbraio 2025.
Prima dell'accordo, l'Ucraina avrebbe dovuto pagare un totale di 5 miliardi di dollari nei prossimi 12 mesi, che non erano nelle sue casse.

In base al nuovo accordo, l'Ucraina pagherà gli interessi solo fino al 2029, quando inizierà l'ammortamento dell'obbligazione A. I pagamenti dell'ammortamento dell'obbligazione B iniziano un anno dopo.
Entrambe le obbligazioni durano fino al 2036 e i rimborsi aumentano verso la data limite. «L'accordo si tradurrà in un risparmio netto di 11,4 miliardi di dollari nel servizio del debito nei prossimi 3 anni e di 22,75 miliardi di dollari entro il 2033", ha dichiarato il ministero delle Finanze ucraino in un comunicato.
«Ciò libererà risorse economiche vitali, che possono essere reindirizzate verso la difesa e la spesa sociale".

I leader degli Stati membri del G7 hanno anche concordato di fornire nuovi prestiti all'Ucraina per un valore di 50 miliardi di dollari garantiti da interessi sui fondi russi congelati in Europa.

Questo accordo, che ha provocato indignazione a Mosca e reazioni internazionali, dovrebbe essere finalizzato presto dai ministri delle finanze del G7.

Intanto dopo mesi di quello che sembrava essere un effettivo stallo, si sta delineando una nuova narrativa del conflitto ucraino: a meno che l'Occidente non espanda e acceleri il suo sostegno alle forze armate ucraine, la Russia potrebbe presto avere una grande opportunità di vincere la guerra.Anche la potenza militare e geopolitica dipende dai soldi. 

La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti deve ancora approvare un nuovo pacchetto di aiuti militari americani, e gli alleati europei della NATO si stanno muovendo per aumentare i loro contributi allo sforzo bellico. Ma non tutti sono d'accordo, e la più grande economia del continente si sta improvvisamente trasformando in un grande problema politico e strategico sia per l'Ucraina che per la NATO nel suo complesso.

E l'unica potenza finanziaria nell'Ue oggi è la Germania (gli altri paesi con un debito basso sono troppo piccoli). Il governo di Olaf Scholz è il primo in Europa e il secondo al mondo per aiuti militari all'Ucraina. Ma la qualità e il tempismo contano tanto quanto la quantità di soldi. E il cancelliere Scholz continua a farsi guidare dalla paura. 

Paura di un conflitto diretto con la Russia. Paura di un'escalation nucleare. Paura di restare senza gli Stati Uniti a fornire una copertura politica e militare agli europei. 


Fonte varie agenzie

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha inviato una lettera al suo omologo francese Stéphane Séjourné, avvertendolo di un complotto sostenuto dall'Iran per attaccare la delegazione israeliana alle Olimpiadi di Parigi 2024, come riportato dai media israeliani.

Katz ha scritto: "Ci sono persone che cercano di minare la natura celebrativa di questo gioioso evento. Al momento abbiamo valutazioni sulla potenziale minaccia rappresentata da gruppi vicini all'Iran e da altre organizzazioni terroristiche che mirano a compiere attacchi contro i membri della delegazione israeliana e i turisti israeliani durante le Olimpiadi."

Ha espresso gratitudine ai funzionari francesi per le "misure di sicurezza senza precedenti" adottate per proteggere gli israeliani ai Giochi, e per il rifiuto del governo francese delle richieste di bandire Israele dalle Olimpiadi. Gli 88 atleti israeliani presenti ai Giochi di Parigi sono protetti 24 ore su 24 dai servizi di sicurezza francesi e sorvegliati da funzionari dello Shin Bet a causa delle minacce legate alla guerra a Gaza.

Attacco dei Ribelli Houthi e Risposta Israeliana

Prima d'ora, Tel Aviv non aveva mai attaccato direttamente i ribelli Houthi nello Yemen, un Paese distante quasi 1800 chilometri dalle sue coste. Tuttavia, oggi, dopo una riunione d'emergenza del gabinetto di sicurezza convocata durante lo Shabbat ebraico, Israele ha risposto a un attacco mortale condotto dai ribelli filo-iraniani con droni su Tel Aviv, che ha causato feriti e un morto.

 Avvisi di Viaggio Internazionali


A seguito della minacciata ritorsione dell'Iran contro Israele per l'attacco del 1 aprile al consolato di Teheran a Damasco, numerosi Paesi hanno avvertito i propri cittadini a non recarsi in Iran, Israele, Libano e Cisgiordania fino a nuovo ordine. Dopo Francia, Gran Bretagna, Canada e Australia, anche l'India si è unita a questo avvertimento a causa della "situazione prevalente nella regione".

Gli Stati Uniti hanno limitato ai propri dipendenti in Israele e alle loro famiglie i viaggi personali al di fuori di Tel Aviv, Gerusalemme e Be'er Sheva. Secondo fonti citate dal Wall Street Journal, un attacco iraniano è possibile nelle prossime 24-48 ore e Israele ha già annunciato che risponderà con un raid contro la Repubblica islamica.

Aggiornamenti dal Foreign Office Britannico

Il Foreign Office britannico ha rafforzato l'allerta sui rischi legati ai viaggi in Israele e nei territori palestinesi, includendo il timore di un possibile "attacco dell'Iran" in risposta al recente raid sul consolato di Teheran a Damasco. Il governo del Regno Unito sconsiglia ai cittadini britannici di viaggiare in tutta la Striscia di Gaza, nelle zone israeliane meridionali adiacenti e in tutta la Cisgiordania, nonché in Israele del nord nella fascia entro 5 chilometri dal confine con il Libano, nell'area delle fattorie di Sheba e entro mezzo chilometro dal confine con la Siria. Inoltre, una quindicina di comunità dell'Alta Galilea sono state già fatte sgomberare per ragioni precauzionali dalle autorità israeliane.

 

Fonte varie agenzie 

 

 

 

La lettera pubblicata su X dal presidente americano annuncia che parlerà al Paese la prossima settimana. La Casa Bianca conferma: 'Terminerà il suo mandato'. Il magnate afferma: 'È stato il peggior presidente della storia e tutti sapevano che non era adatto, Kamala sarà più facile da sconfiggere'. Secondo i sondaggi della CNN, la competizione sarà serrata. Tajani dichiara: 'Collaboreremo bene con entrambi'. Il Cremlino critica: 'Retorica ostile verso la Russia'. Zelensky esprime gratitudine: 'Saremo sempre riconoscenti a Biden'.

Nato in una famiglia irlandese nella Pennsylvania del carbone, a 10 anni Joseph Robinette Biden si trasferì con i suoi nel vicino Delaware, lo Stato dove da senatore tornava ogni sera in treno per far da padre ai figli dopo aver perso la moglie a soli 29 anni. Da ragazzo era balbuziente ma guarì esercitandosi allo specchio. Nel 1972, a meno di 30 anni, si era candidato al Senato: soltanto lui e la famiglia pensavano che ce l'avrebbe fatta, ma a novembre fu eletto. La gioia del trionfo svanì presto: poco prima di Natale la moglie Neilia e la figlia di 13 mesi Naomi rimasero uccise in un incidente stradale, mentre i maschi, Beau e Hunter, finirono in ospedale gravemente feriti. Biden pensò di dimettersi ma i colleghi lo convinsero a restare. 

La prima di altre tragedie: la morte di Beau, procuratore del Delaware e capitano della Guardia Nazionale, lasciò nel padre un vuoto incolmabile. Hunter, cronicamente in mezzo ai guai tra droghe e business spericolati in Paesi come Ucraina e Cina, ha messo più volte il padre nei guai con accuse di corruzione, fornendo ai repubblicani il destro per una inchiesta di impeachment poi naufragata. Dal 1977 Joe ha avuto al suo fianco l'amatissima seconda moglie Jill Jacobs, italo-americana, professoressa in un community college e madre della terza figlia, Ashley. La corsa del 2020 era stata la terza per la Casa Bianca.

Durante la prima, nel 1988, si scoprì che aveva copiato un discorso dal suo modello, il leader laburista britannico Neil Kinnock. Entrato in gara nel 2008 ma battuto dalle primarie da Hillary Clinton, fu scelto come vice da Obama a cui portò un bagaglio di esperienza e un cuore sincero, ricompensato con un accesso senza precedenti nell'Ufficio Ovale. Non un accademico, un oratore o un teorico, Biden è stato un grande "politico di strada" e un abile negoziatore, capace di dialogare con le varie anime del partito e con l'opposizione. Primo presidente cattolico dopo Jfk, Biden è sempre stato in linea con papa Francesco sull'immigrazione e la difesa del clima (all'indomani dell'insediamento rientrò nell'accordo di Parigi), ma in contrasto col Vaticano e con l'episcopato più conservatore sull'aborto. 

Tra i successi della sua presidenza, quella più impegnata sulla "diversità" e più incisiva sui diritti civili, la nomina di Ketanji Brown Jackson, prima afroamericana nella storia della Corte Suprema, che però non è bastata a correggere la sterzata a destra dei quattro anni di Trump, suggellata dalla cancellazione della storica sentenza 'Roe v. Wade' sull'aborto. Tra i flop, il ritiro dall'Afghanistan mentre il Paese cadeva nelle mani dei Talebani. Biden si è riscattato riunendo il fronte occidentale contro l'invasione russa in Ucraina, dopo aver ricucito le alleanze infrante dal tycoon, e allineandolo nella sfida alla Cina. Ma il difficile equilibrismo nella guerra a Gaza tra l'alleato israeliano e le istanze palestinesi resta un interrogativo aperto. Tra i risultati della sua presidenza, la rapida uscita dalla pandemia, l'approvazione di leggi chiave con maxi finanziamenti per le infrastrutture, il welfare, la transizione energetica, le catene di fornitura (a partire dai chip), oltre alla ripresa dell'economia e dell'occupazione, offuscata però dall'inflazione. 

Tra i talloni d'Achille l'immigrazione, dove è stato costretto a rincorrere Trump.Con il ritiro dalla corsa presidenziale, Joe Biden, all'età di 81 anni, conclude una carriera politica ultracinquantennale che lo ha visto al centro della scena nel Senato e alla Casa Bianca, dapprima come vice presidente sotto Barack Obama e successivamente come presidente. Il suo singolo mandato, ottenuto dopo tre candidature, lo stabilisce come il presidente più anziano nella storia degli Stati Uniti.

I suoi quattro anni di presidenza sono stati un vero e proprio giro sulle montagne russe, iniziando con una vittoria netta nel 2020, immediatamente contestata da Donald Trump con un'offensiva che ha raggiunto il suo apice nell'assalto al Capitolio, uno dei momenti più oscuri per la democrazia americana.

Tuttavia, la luna di miele è durata poco, interrotta dal ritiro caotico dall'Afghanistan e da due guerre inaspettate, in Ucraina e a Gaza. Nel frattempo, l'affettuoso 'zio d'America' è diventato un stanco 'nonno d'America', visibilmente logorato e invecchiato, fino alle crescenti e allarmanti defaillance fisiche e mentali che lo hanno indotto a ritirarsi. Caratterizzato da una resilienza straordinaria e una profonda empatia, forgiata da tragiche perdite familiari, 

Biden è stato un moderato che ha raggiunto con esitazione la vetta dell'esecutivo: sconvolto dalla morte del figlio Beau per un tumore al cervello nel 2016, aveva declinato la candidatura, ma nel 2020 ha vinto con oltre 81 milioni di voti, il 51,3%, e soprattutto 306 grandi elettori contro i 232 del suo avversario. Presidente della commissione Esteri del Senato per tre lustri e poi vicepresidente di Barack Obama fino al 2016, Biden si è dedicato agli affari internazionali dal 1997, dopo aver perso la battaglia per la nomina di Clarence Thomas alla Corte Suprema, uno dei giudici che da presidente gli ha creato maggiori difficoltà.

 

Fonte varie agenzie

 

 

 

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