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Mercoledì, 16 Ottobre 2024

Il Danubio un dolce austriaco tipicamente napoletano

Un dolce da colazione per una colazione dolce  e una golosa merenda per tutti cosparso di zucchero a velo. Questo il Danubio un dolce, o meglio una brioche  molto soffice che si può preparare con svariati ripieni,  è composto da tante brioscine a forma di palline.

Come tutte le storie che girano intorno alla cucina, l’amore è all’origine di questo dolce che ci arriva dalla Boemia.

Giovanni Scaturchio, pasticciere  calabrese di nascita  napoletano di adozione,

era tornato a Napoli, dopo la Prima Guerra mondiale, portando con se  la bellissima  moglie salisburghese. Nel 1905 il nostro aveva fondato una pasticceria in piazza San Domenico Maggiore, dove si trova tutt’oggi.

Tanti i dolci che venivano preparati nel laboratorio come: la Pastiera, i Babà, le Sfogliatelle ricce e frolle, i Roccocò, gli Struffoli  e le “novità” che ci venivano d’oltralpe come: lo Strudel, la torta Sacher e proprio il Buchteln, che presto venne chiamato  Brioscina dolce del Danubio, ripiena di marmellata. La  ricetta del dolce austriaco Buchteln venne regalata con un atto d’amore dalla moglie austriaca di Giovanni, che la portò in dote insieme ai pizzi e merletti. Le “Brioscine del Danubio”, in seguito chiamate solo “Danubio” furono prodotte dalla pasticceria Scaturchio dal 1920, quindi è da un secolo che i napoletani ( e non solo) sono deliziati da questa bontà.

Inizialmente il  Danubio  era un dolce tipicamente pasquale, oggi invece la tradizione napoletana lo colloca in ogni festa, specialmente a Natale,  quale gustoso centro-tavola. I morbidi panini uniti insieme sono pronti da mangiare in modo che ognuno può prenderne uno.

Antimo Caputo, Amministratore Delegato del  celebre  Mulino di Napoli ha ideato un contest per non dimenticare la ricorrenza delle cento candeline :  «Abbiamo ideato un contest  rivolto a chi ama cucinare e preparare bontà. Noi del Mulino Caputo - ha riferito Antimo Caputo - siamo molto attenti alle nostre tradizioni e al lavoro degli artigiani che, da sempre, hanno profuso energie e idee per creare prodotti tipici. Quella del Danubio è la rivisitazione di una specialità d’oltralpe, diventata squisitamente napoletana e da qui diffusa in tutt’Italia, grazie alla tipica esuberanza della creatività partenopea». Quest’anno si è deciso di ricordare tutti assieme il Danubio, perché vantare cent’anni ininterrotti di apprezzamenti non è da tutti. Dolce o salato, il Danubio a Napoli è un’istituzione: non c’è festa, rinfresco o buffet che non lo preveda. Per celebrare il centenario, Mulino Caputo lancia un social contest rivolto a quanti siano appassionati di impasti, lievitazioni e arte bianca. La storia della cucina napoletana è ricca di revisioni, riletture e reinterpretazioni di ricette arrivate, nel tempo, da tutte le parti del mondo. E il Danubio non fa eccezione: a Napoli, accanto alla versione dolce,  si sono impasti ripieni rustici, che prevedono  formaggio, salame e prosciutto  che riscuotono grande apprezzamento. La Mulino Caputo ha deciso di festeggiare i cento anni della brioche con un contest, chiedendo  di proporre la personale ricetta indicando  gli ingredienti utilizzati, pubblicando entro il 20 novembre la ricetta corredata di una foto su l’hashtag #danubio100   e   #mulinocaputo

Il Danubio a pieno titolo è diventato un classico della cucina napoletana particolarmente indicato  per le feste di compleanno dei più piccoli o  per  la colazione del mattino,  piace a tutti per la sua praticità e siamo certi con il contest si conosceranno varianti di tutti i tipi frutto dell’originalità e inventiva delle donne di Napoli.  Le donne di Napoli - come nella canzone di Francesco Baccini – «Sono tutte delle mamme, le donne di Napoli si gettano tra le fiamme,le donne di Napoli, Dio, ma che bella invenzione riescono a ridere anche sotto l'alluvione e anch'esse fanno da mangiare, sanno cucinare odiano stirare e san far l'amore» ed è proprio l’amore che Giovanni Scaturchio ha avuto per la giovane moglie che ci ha consentito di avere a Napoli il “Danubio” senza dover andare a Vienna.

 

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