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Giovedì, 16 Gennaio 2025

Nell'incantevole scenario dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, si sta svolgendo fino a domani, 25 ottobre, la prima edizione del Convegno "SLA: Metabolismo e Nutrizione". Nuove frontiere nella presa in carico". L’evento, promosso dall'alleanza tra Centri Clinici NeMO, AISLA e SLOW food, sotto l'egida di Slow Food, si pone l’obiettivo di ridefinire il ruolo fondamentale di un intervento nutrizionale mirato nella presa in carico delle persone con Sla, al fine di agire concretamente sul decorso di malattia e migliorare la qualità di vita.

In questi due giorni di formazione immersiva per operatori, studenti e caregiver, i Centri Clinici NeMO si confermano come punto di riferimento nella presa in carico della persona con Sla e nella conoscenza scientifica sulla patologia, grazie ad una visione lungimirante e al modello di cura multidisciplinare. Approccio che viene messo a fattor comune per continuare a rispondere sempre di più e meglio ai bisogni complessi della malattia. Un parterre di oltre 20 esperti, tra cui clinici, ricercatori, terapisti e psicologi, infatti, si sta confrontando sull'importanza della nutrizione nel percorso di malattia. Spiega la dott.ssa Federica Cerri, neurologia, referente Area Sla del Centro NeMO di Milano e coordinatore scientifico del Convegno: “I nuovi obiettivi scientifici si rivolgono sempre più all’interazione tra metabolismo e nutrizione, sia per approfondire le cause della malattia, che per migliorare la pratica clinica. L’attenzione è verso gli standard di cura per la gestione della disfagia, i metodi di valutazione e di predizione dello stato nutrizionale, al fine di consentire lo sviluppo di piani nutrizionali “cuciti” sulla storia di malattia di ogni persona”.

Proprio la disfagia, tema centrale del Convegno, rappresenta una delle sfide più importanti da affrontare nella presa in carico, come afferma il prof. Giorgio Calabrese, noto nutrizionista ed esperto della Commissione medico-scientifica di AISLA: “La disfagia è un ostacolo molto importante per la nutrizione, ma anche per l'idratazione. Per questo il lavoro multidisciplinare deve produrre ricette a consistenze modificate bilanciando tutti i nutrienti necessari al fabbisogno richiesto dalla malattia, senza però dimenticare l’importante funzione sociale e di appagamento emotivo e psicologico del cibo”.

Qualità della vita e difesa della cultura della buona tavola, oltre la malattia, a poche settimane dalla ventesima edizione di "Terra Madre, Salone del Gusto 2024", che ha visto il Piemonte fulcro dell'incontro tra eccellenze e culture del gusto. Sul territorio piemontese si stima che siano 450 circa le persone affette da SLA con problemi di disfagia. Diventano 65.000 tenendo conto di altre patologie come Alzheimer, demenza, stroke, Parkinson e sclerosi multipla. L’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi, intervenuto al convegno, commenta: “Quando parliamo di nutrizione clinica per patologie invalidanti come la Sla, dobbiamo imparare a cambiare il paradigma, facendo riferimento ad un sistema di continuità assistenziale in cui condivisione, dialogo,  multiprofessionalità e responsabilità diventino le parole chiave per l’ampliamento dell’accesso ai servizi al maggior numero di persone ma, al tempo stesso siano calibrati sul singolo soggetto. Lo spirito di queste giornate di Pollenzo e degli enti promotori recepisce in pieno questi valori.”

Al centro, dunque, la persona con Sla ed il suo desiderio di vivere appieno la vita. Ecco perché le due giornate di Pollenzo vedono scienza e pratica clinica sulla malattia, insieme ai professionisti delle scienze del gusto, dell'alimentazione e della cultura della condivisione del cibo, per una formazione esperienziale e pratica: “La cucina è un atto di amore - aggiunge lo chef Roberto Carcangiu, presidente di APCI chef, l’Associazione Professionali dei Cuochi Italiani e vicepresidente SLAfood – Quando la ricerca e il talento in cucina sono al servizio dell’altro si esprime al meglio la nostra professionalità e la nostra passione. In questo percorso anche la ristorazione collettiva può e deve fare molto”.

Con lui, sono presenti gli chef Cristian Benvenuto, Elio Sironi, Roberto Valbuzzi e Fabio Zanetello anche loro chiamati da Davide Rafanelli, presidente di SLAfood e consigliere nazionale AISLA. Piemontese d’origine e brianzolo d’adozione, dopo la diagnosi di Sla, da paziente del NeMO di Milano, Rafanelli sceglie di mettere al servizio della comunità Sla le sue competenze nel mondo del food per sostenere i progetti di presa in carico nutrizionale. È sua l’intuizione della realizzazione delle giornate di Pollenzo: “Provo sulla mia pelle cosa significa essere costretti a rinunciare ad un buon pasto mangiato insieme ai propri cari, per questo è fondamentale che si faccia gioco di squadra per preservare il desiderio di ciascuno di godere delle gioie quotidiane della vita. È vero, la Sla è una “ladra del gusto”, ma non può privarci della bellezza e dell’emozione di vivere il presente. Insieme possiamo iniziare un nuovo racconto della malattia e queste giornate a Pollenzo ne sono un esempio concreto”.

Un nuovo racconto della malattia, dunque, per formare anche i futuri professionisti delle scienze gastronomiche a comprendere i bisogni della persona con Sla e della sua famiglia. Così racconta la prof.ssa Maria Giovanna Onorati, delegata del Rettore e Responsabile delle politiche di antidiscriminazione, disabilità e inclusione sociale dell'ateneo: “L'Ateneo pollentino, nella sua visione olistica dello studio del cibo, dedica grande attenzione alla relazione tra alimentazione e salute, sia nelle attività di ricerca nazionali e internazionali, che in quelle didattiche. A Pollenzo il cibo è studiato come motore di integrazione culturale e sociale e viene concepito come fattore importante di inclusione anche in ordine a bisogni nutrizionali diversi delle persone. È per noi importante, perciò, prendere parte ad una due giorni come questa, dove si mette in evidenza il diritto ad un cibo che dia gioia e piacere a tutti anche attraverso nuove pratiche di trasformazione degli alimenti e delle materie prime".

È il mettere a fattore comune le reciproche esperienze e competenze il messaggio potente che emerge dalle giornate di Pollenzo, con l’obiettivo di cambiare paradigmi culturali, di cura e assistenza.

"L'evento di oggi dimostra come sia possibile tracciare nuove strade lavorando insieme. Pensiero, innovazione, scienza e formazione, infatti, sono strumenti fondamentali per affrontare la Sla – conclude Fulvia Massimelli, presidente nazionale AISLA – Questa è la forza che unisce AISLA e i Centri NeMO, nati dalla volontà di chi vive ogni giorno la malattia e che oggi rappresentano un modello concreto replicabile sui territori italiani.”

Il Convegno è patrocinato da SIMeF, FNOMCeO, CNOP e FNO TSRMePSTRP e gode del contributo non condizionante di Zambon e Nutrise

Emozioni e racconti. Premi e tanta partecipazione per la decima edizione del Longevity Day, nel corso della giornata internazionale dedicata agli anziani in tutto il mondo. Nella bellissima sala dell’Istituto Santa Maria In Aquiro, a Roma, su iniziativa del Senatore Mario Occhiuto, Anziani Italia Rete Associativa in Partenariato con l’Associazione Volare aps, ha voluto premiare alcuni calabresi ed altre importanti personalità che si sono distinte nel corso dell'anno. 

“E’ stata un'occasione importante per riflettere sulla complessità dell’età avanzata e affrontare questioni cruciali legate alla salute e al benessere degli anziani. Non sono gli anni nella tua vita che contano ma la qualità che dai alla vita”, ha rimarcato, con molta emozione, Maria Brunella Stancato, presidente di Anziani Italia Rete Associativa. Al suo fianco, come sempre, Antonio Volpentesta presidente di Volare. 

“Il Premio? Viene riconosciuto a quelle personalità del mondo della società civile, del mondo politico e del mondo delle Istituzioni che con la loro “opera” lavorativa e di solidarietà tutelano le persone, l’ambiente e la società civile”, hanno ribadito entrambi durante la cerimonia di premiazione presentata e moderata dal giornalista Francesco Mannarino.

In questa decima edizione, i premi sono stati consegnati a Mario Occhiuto, senatore della Repubblica, Federica Gasparrini presidente di Federcasalinghe, Francesco Schittulli presidente della Lilt ( ha ritirato il premio il dottor Squicciarini), Paola Rufo presidente Capit, Gioia Solustri Nocelli presidente Arcadia, Salvatore Cosma sindaco di Tursi, in provincia di Matera,

Franco Barbalace vicesindaco di Spilinga, Massimino Magliocchi presidente Olio di Calabria Igp, Klaus Algieri presidente Confcommercio Calabria.

Premiato, anche,l'ex primario di urologia, Emilio De Giacomo, piacevolmente sorpreso della scelta non annunciata in precedenza. 

Ognuno di loro ha raccontato episodi e particolarità del loro cammino “sociale”. In mezzo agli anziani, con gli anziani e per tutto il mondo “over” che probabilmente avrebbe bisogno di maggiore supporto istituzionale.

Ha portato i propri saluti e quelli del sindaco di Roma, oltre che della grande “popolazione” calabrese nella Capitale, anche il consigliere comunale capitolino Piero Cucunato.

“Ci chiediamo quand’è che si diventa vecchi? A che età ci possiamo ritenere ancora giovani?”, ha affermato la presidente Stancato. “Risulta indispensabile rapportarsi in maniera equilibrata non unicamente con sé stessi ma anche con gli altri. Anziani Italia si batte affinché ai Centri di Aggregazione Socio Culturali Anziani venga riconosciuto il ruolo di luogo di grande rilevanza sociale e luogo di prevenzione contro la depressione e la solitudine. Ecco perché l’importanza di celebrare il Longevity Day e premiare personalità di grande spessore e di grande valore umano”.

Al termine della premiazione, foto di rito per tutti, un omaggio artigianale calabrese e soprattutto la promessa di rinnovare la compartecipazione istituzionale, sociale e sanitaria sugli anziani e su tutto ciò che, insieme, tra solidarietà e coraggio, si può fare.

'Ci sono momenti in cui qualcosa si blocca, ci sono momenti in cui anche il mondo di alcune persone è fermo: la fisioterapia ti aiuta a rimetterlo in movimento, la fisioterapia ti rende libero di vivere la tua vita'. È il video emozionale

(https://www.youtube.com/watch?v=AD-uMV-Ui4s) con cui l'Associazione Italiana di Fisioterapia (AIFI) da alcuni anni rappresenta il suo voler essere costantemente a fianco dei cittadini con il proprio contributo di società scientifica per potenziare sempre più le risposte ai loro problemi di salute. E tra questi problemi di salute c'è anche il mal di schiena, che in gergo tecnico viene definita 'lombalgia' e in inglese 'Low back pain' (LBP), quest'anno tema scelto dalla World Physiotherapy per celebrare la Giornata Mondiale della Fisioterapia 2024, che ricorre domenica prossima 8 settembre.

LA LOMBALGIA PRIMA CAUSA DI DISABILITÀ SECONDO L'OMS

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, il mal di schiena è la principale causa di disabilità a livello globale. Da un'analisi condotta nel 2020, circa 1 persona su 13, pari a 619 milioni di persone nel mondo, ha sperimentato nel corso dell'anno un dolore lombare, con un aumento del 60% rispetto al 1990. L'Oms prevede inoltre che entro il 2050 i casi di mal di schiena aumenteranno fino a 843 milioni complessivamente.

'Il mal di schiena- spiega il presidente del Gruppo di Terapia Manuale e Fisioterapia Muscoloscheletrica (GTM) di AIFI, Mattia Bisconti- è un sintomo che colpisce le persone nella zona che va dalle ultime costole alla regione glutea con, o senza, dolore riferito in uno o entrambi gli arti inferiori, che dura per almeno un giorno. È un sintomo che molto spesso si associa a dolore, rigidità, riduzione della quantità e della qualità dei movimenti e della velocità con cui questi vengono eseguiti. Di conseguenza può influenzare la possibilità della persona di svolgere le normali attività della vita quotidiana, quelle professionali e quelle ludico-ricreative, impattando, nei casi di dolore persistente e recidivante, in modo importante sulla qualità di vita'.

La World Physiotherapy ricorda che il mal di schiena può colpire a qualsiasi età, che il 90% dei mal di schiena è 'non-specifico', ovvero che nella maggior parte dei casi è causato da una combinazione di fattori e non da una ragione specifica. Anche i migliori approfondimenti radiologici, come una radiografia o una risonanza magnetica, non sono in grado di identificare una causa certa per la maggior parte dei mal di schiena persistenti.

Sul mal di schiena ci sono intanto numerosi falsi miti da sfatare. Il presidente del GTM di AIFI, Mattia Bisconti, tiene a precisare che 'il riposo a letto è caldamente sconsigliato se non nelle prime 24-48 ore al massimo, dall'insorgenza del dolore lombare. Bisogna invece iniziare nuovamente a muoversi il prima possibile anche tornando al lavoro, e mantenere uno stile di vita attivo, a meno che il dolore non perduri e i sintomi peggiorino. In questo caso- conclude- il medico di medicina generale o uno specialista valuteranno il percorso più opportuno'.

Sulle pagine della World Physiotherapy fa bella mostra un altro falso mito: 'Gli analgesici forti aiuteranno la mia schiena a sentirsi meglio prima'. 'La realtà- si legge- è che gli analgesici non accelereranno il recupero. Gli analgesici semplici, come l'ibuprofene, dovrebbero essere usati solo insieme ad altre misure, come l'esercizio fisico, e anche in questo caso solo per un breve periodo di tempo'.

Un altro mito da sfatare recita invece questo: 'Devo stare dritto perché la mia cattiva postura sta causando il mio mal di schiena'. In realtà, sottolinea la World Physiotherapy, 'non esiste una postura perfetta. Avere una varietà di posture durante il giorno è ottimale per la schiena. Dovrebbero farti sentire a tuo agio e rilassato. Le differenze di postura tra individui sono naturali e fanno parte della vita'.

IL RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NEL MAL DI SCHIENA

Per il mal di schiena si può fare ricorso al consulto del fisioterapista e la fisioterapia può essere una strategia di primo approccio conservativo per il trattamento di questo sintomo. 'La fisioterapia- prosegue Bisconti- si occupa di restituire il movimento alla schiena, e può essere davvero la prima strategia per recuperare il movimento. Tra quelle più consigliate vi sono l'esercizio terapeutico e l'educazione al movimento, una strategia a cui si fa ricorso per ridurre i livelli di apprensione, la paura eccessiva e irrazionale del movimento (kinesiofobia) ed in generale tutte le manifestazioni psico-emotive che possono portare alla cronicizzazione del mal di schiena. Il fisioterapista può essere dunque il professionista sanitario di primo contatto che aiuta a capire perché si ha mal di schiena, come curarlo, come prevenire episodi futuri e recuperare qualità del movimento, attraverso esercizi terapeutici di flessibilità, forza e resistenza'.

Tutto questo in stretta relazione con il medico di riferimento della persona, in una relazione dinamica e innovativa, che potrebbe avere importanti ricadute per i cittadini e per i sistemi sanitari.

Alcuni mesi fa l'Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato le sue prime linee guida sulla gestione della lombalgia in contesto di assistenza primaria e comunitaria. 'Le linee guida internazionali sul mal di schiena diffuse dall'Oms nel dicembre scorso- commenta il presidente dell'Associazione Italiana di Fisioterapia (AIFI), Simone Cecchetto- prevedono tra gli interventi con più alte prove di efficacia molte strategie proprie della Fisioterapia, come l'esercizio terapeutico, le terapie manuali e l'educazione terapeutica. Unitamente a questo, la Fisioterapia ha sviluppato una serie di competenze per la fenotipizzazione delle persone con mal di schiena, attraverso una accurata valutazione funzionale delle problematiche sensomotorie, psicoemotive e psicosociali. Spesso però tali competenze non vengono adeguatamente valorizzate, spingendo i cittadini a fare lo slalom in percorsi complicati che non consentono, ad esempio, ai medici di medicina generale un invio diretto alla fisioterapia per un approfondimento valutativo, o per l'adozione nel giusto momento del percorso delle più efficaci strategie di risoluzione del problema del paziente, come l'esercizio terapeutico, le terapie manuali e l'educazione terapeutica'.

'La valorizzazione del ruolo della Fisioterapia- prosegue Cecchetto- già in un contesto di assistenza primaria, la cosiddetta 'primary care', in relazione diretta con il medico di medicina generale, all'interno di nuovi modelli di integrazione funzionale con i diversi specialisti potenzialmente coinvolgibili nei percorsi, come fisiatri, reumatologi, ortopedici, neurochirurghi e psicologi, può contribuire a dare risposte più veloci ed efficienti ai cittadini, oltre a ridurre i costi sanitari e sociali, come peraltro già dimostrato da diversi studi'.

Recentemente il bisogno di ricevere risposte a quesiti, anche relativi alla propria condizione di salute, ha ricevuto importanti contributi dalla diffusione massiva di tecnologie come l'intelligenza artificiale (AI) generativa basata sulla processazione del linguaggio naturale (natural language processing, NLP) umano. 'Recenti studi- commenta il vicepresidente di AIFI, Andrea Turolla- anche con contributi importanti da parte dei fisioterapisti ricercatori italiani, hanno investigato l'accuratezza delle più note AI generative nel dare raccomandazioni sulla gestione del mal di schiena, confrontandole con le migliori linee guida di pratica clinica internazionale sul mal di schiena sviluppate da esperti. I risultati hanno dimostrato come solo nel 30% dei casi le AI diano raccomandazioni concordi con quelle delle migliori evidenze scientifiche, esponendo quindi il cittadino al rischio di adottare comportamenti sbagliati, quindi aumentando il rischio che il mal di schiena invece di risolversi, diventi cronico'.

Tali risultati confermano l'importanza di rivolgersi a professionisti qualificati non appena insorga il problema, come il fisioterapista quale figura in grado di prendere in carico individualmente il problema di mal di schiena, con la migliore efficacia ed efficienza per il singolo cittadino.

AISLA, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, annuncia la sua ufficiale trasformazione da Onlus ad Associazione di Promozione Sociale (APS). Già riconosciuta dal Ministero della Salute nel 1999, con l’iscrizione al RUNTS, l'Associazione amplia la sua portata e l’azione di tutela e sostegno a favore delle oltre 6.000 persone che nel nostro Paese convivono con la Sla, sclerosi laterale amiotrofica.

L'annuncio lancia anche il prossimo importante appuntamento nazionale in programma dopo la pausa estiva. Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio di ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani, fervono i preparativi per la XVII Giornata Nazionale Sla.

Le celebrazioni iniziano con la magica notte della vigilia. Sabato 14 settembre, al calar del sole, centinaia di "Comuni Illuminati" aderiranno all'iniziativa "Coloriamo l'Italia di Verde". Questo gesto simbolico, a impatto ambientale zero, verrà realizzato utilizzando gelatine o veline verdi per illuminare le luci già esistenti.

L'iniziativa, nata nel 2018 con circa 80 adesioni, è cresciuta in modo esponenziale. Coinvolgendo oltre 200 comuni e monumenti colorati di verde, solo nel 2023  ha illuminato dalla Fontana del Tritone della Capitale, ai più noti simboli italiani come il Teatro Massimo di Palermo, la Reggia di Caserta, le Porte Antiche di Firenze, la Loggia di Brescia, la Lanterna di Genova, lo Sferisterio di Macerata, il Tempio di Atena a Paestum, la Mole Antonelliana di Torino, la Torre della Città di Bari, il Palazzo Cà Loredan di Venezia, la Fontana del Nettuno a Trento e il Palazzo Comunale di Point Saint Martin in Valle d'Aosta. Questa serata speciale di vigilia, sotto il colore verde simbolo della speranza e dell’Associazione stessa, è un coro silenzioso che, ogni anno, abbraccia l'intera comunità delle famiglie con Sla.

Domenica 15 settembre, in oltre 300 piazze italiane, si terrà la campagna "Un contributo versato con gusto". I banchetti saranno allestiti per raccogliere fondi preziosi per l’assistenza alle persone con SLA e alle loro famiglie. Quest'anno sono ben 18 le cantine astigiane selezionate per la loro pregiata Barbera d'Asti DOCG e DOCG Superiore e che hanno ottenuto un punteggio superiore agli 89 punti dalla commissione di esperti degustatori. Tra queste, per deliziare i palati più attenti, saranno presentate annate diverse e anche quattro etichette biologiche.

Fulvia Massimelli, presidente nazionale AISLA, dichiara: “AISLA è nata per essere un punto di riferimento per la comunità delle persone con SLA e per tutti coloro che desiderano contribuire a una società più inclusiva e attenta alle esigenze di chi vive con questa patologia. La Giornata Nazionale Sla è un evento che va al di là delle parole, è un'occasione per dimostrare che insieme possiamo fare la differenza e offrire supporto concreto a chi ne ha bisogno.”

Questa giornata è stata ideata per commemorare l’evento storico del 2006, quando centinaia di malati di SLA si sono riuniti in un sit-in in Piazza Bocca della Verità a Roma. Da quel momento, ogni anno, AISLA si impegna a promuovere e organizzare questo evento. La Giornata Nazionale Sla rappresenta un'importante occasione in cui volontari, familiari e malati si uniscono per mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica e delle autorità politiche, sanitarie e socio-assistenziali sui bisogni urgenti di cura e assistenza.

Questo evento rappresenta un momento di riflessione e azione, in cui l'intera nazione si stringe attorno a chi soffre, dimostrando che nessuno è solo nella sua battaglia. La XVII Giornata Nazionale SLA è un'occasione unica per partecipare e contribuire perché tutti insieme è possibile fare la differenza.

 

Fonte Uff.St. AISLA Onlus

Gran successo per il “Premio Aila-Progetto Donna” nella cornice del Tempio di Venere e Roma, al Parco archeologico del Colosseo

Per la XXIII edizione, condotta da Eleonora Daniele, tra i premiati Lucrezia Lante della Rovere, Teresa De Sio, Lina Sastri, Michele Mirabella. Conduzione a cura di Eleonora Daniele. Iva Zanicchi, la madrina

Un immancabile appuntamento all’insegna delle note e della prevenzione. Gran successo per il Premio "Aila-Progetto Donna”: il riconoscimento della Fondazione Aila per la lotta all’artrosi e all’osteoporosi, del professor Francesco Bove, che si occupa di prevenzione ossea. Presso lo scenografico Tempio di Venere e Roma, condotto da Eleonora Daniele, il premio è stato assegnato a Lucrezia Lante della Rovere, Edoardo Vianello, scortato dalla moglie Elfrida, Teresa De Sio, Lina Sastri, Michele Mirabella e al mezzosoprano spagnolo Sandra Pastrana Ocana, che ha cantato brani di Ennio Morricone accompagnata dal marito: il tenore Alessandro Liberatore, che ha cantato a sua volta. Iva Zanicchi è stata la prestigiosa madrina, accompagnata all’evento dalla nipote Virginia Catellani.

«Quest’anno l’intento dell’Aila è puntare sulla divulgazione – spiega Bove – come per esempio abbiamo fatto con la recente ricerca presentata alla Curia Iulia in cui è emerso, dall’analisi di ossa risalenti al Medioevo e ritrovate presso la Domus Tiberiana, analizzate  dal Dipartimento di Scienze anatomiche e istologiche dell’apparato locomotore della Sapienza, che i carichi eccessivi provocano artrosi precoci anche nei giovani e che invece la sedentarietà, tipica della nostra epoca, si trasforma in osteoporosi». Tra gli ospiti della serata la direttrice del Parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano con la moglie Federica Corsini, il conduttore della trasmissione “Felicità” su Rai 2 Pascal Vicedomini, l'oncologo Francesco Cognetti, la conduttrice Emma D’Aquino, Rocco ed Esther Crimi, Rosanna Lambertucci, il maestro Gerardo Di Lella. Prenotati anche la presidente del Premio Bellisario Lella Golfo, l'imprenditore Giovanni Acanfora, Claudia Barillari, imprenditrice nel settore della sanità, Giovanni Ialongo, presidente Postel e presidente onorario Aila, il Rettore dell'università UniCamillus Giovanni Profita, Andrea Monorchio, Leonardo Alesii, del CD Aila, Daniela Prosperi, del CS Aila, e Antonio Magi, presidente Ordine dei Medici. Ma anche Alessia Fabiani, Beatrice Lorenzin e lo stilista Guillermo Mariotto. Concerto della Affetti Collaterali Band a seguire.

L. Quaglia, Ufficio stampa Aila, 

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