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'Ci sono momenti in cui qualcosa si blocca, ci sono momenti in cui anche il mondo di alcune persone è fermo: la fisioterapia ti aiuta a rimetterlo in movimento, la fisioterapia ti rende libero di vivere la tua vita'. È il video emozionale

(https://www.youtube.com/watch?v=AD-uMV-Ui4s) con cui l'Associazione Italiana di Fisioterapia (AIFI) da alcuni anni rappresenta il suo voler essere costantemente a fianco dei cittadini con il proprio contributo di società scientifica per potenziare sempre più le risposte ai loro problemi di salute. E tra questi problemi di salute c'è anche il mal di schiena, che in gergo tecnico viene definita 'lombalgia' e in inglese 'Low back pain' (LBP), quest'anno tema scelto dalla World Physiotherapy per celebrare la Giornata Mondiale della Fisioterapia 2024, che ricorre domenica prossima 8 settembre.

LA LOMBALGIA PRIMA CAUSA DI DISABILITÀ SECONDO L'OMS

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, il mal di schiena è la principale causa di disabilità a livello globale. Da un'analisi condotta nel 2020, circa 1 persona su 13, pari a 619 milioni di persone nel mondo, ha sperimentato nel corso dell'anno un dolore lombare, con un aumento del 60% rispetto al 1990. L'Oms prevede inoltre che entro il 2050 i casi di mal di schiena aumenteranno fino a 843 milioni complessivamente.

'Il mal di schiena- spiega il presidente del Gruppo di Terapia Manuale e Fisioterapia Muscoloscheletrica (GTM) di AIFI, Mattia Bisconti- è un sintomo che colpisce le persone nella zona che va dalle ultime costole alla regione glutea con, o senza, dolore riferito in uno o entrambi gli arti inferiori, che dura per almeno un giorno. È un sintomo che molto spesso si associa a dolore, rigidità, riduzione della quantità e della qualità dei movimenti e della velocità con cui questi vengono eseguiti. Di conseguenza può influenzare la possibilità della persona di svolgere le normali attività della vita quotidiana, quelle professionali e quelle ludico-ricreative, impattando, nei casi di dolore persistente e recidivante, in modo importante sulla qualità di vita'.

La World Physiotherapy ricorda che il mal di schiena può colpire a qualsiasi età, che il 90% dei mal di schiena è 'non-specifico', ovvero che nella maggior parte dei casi è causato da una combinazione di fattori e non da una ragione specifica. Anche i migliori approfondimenti radiologici, come una radiografia o una risonanza magnetica, non sono in grado di identificare una causa certa per la maggior parte dei mal di schiena persistenti.

Sul mal di schiena ci sono intanto numerosi falsi miti da sfatare. Il presidente del GTM di AIFI, Mattia Bisconti, tiene a precisare che 'il riposo a letto è caldamente sconsigliato se non nelle prime 24-48 ore al massimo, dall'insorgenza del dolore lombare. Bisogna invece iniziare nuovamente a muoversi il prima possibile anche tornando al lavoro, e mantenere uno stile di vita attivo, a meno che il dolore non perduri e i sintomi peggiorino. In questo caso- conclude- il medico di medicina generale o uno specialista valuteranno il percorso più opportuno'.

Sulle pagine della World Physiotherapy fa bella mostra un altro falso mito: 'Gli analgesici forti aiuteranno la mia schiena a sentirsi meglio prima'. 'La realtà- si legge- è che gli analgesici non accelereranno il recupero. Gli analgesici semplici, come l'ibuprofene, dovrebbero essere usati solo insieme ad altre misure, come l'esercizio fisico, e anche in questo caso solo per un breve periodo di tempo'.

Un altro mito da sfatare recita invece questo: 'Devo stare dritto perché la mia cattiva postura sta causando il mio mal di schiena'. In realtà, sottolinea la World Physiotherapy, 'non esiste una postura perfetta. Avere una varietà di posture durante il giorno è ottimale per la schiena. Dovrebbero farti sentire a tuo agio e rilassato. Le differenze di postura tra individui sono naturali e fanno parte della vita'.

IL RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NEL MAL DI SCHIENA

Per il mal di schiena si può fare ricorso al consulto del fisioterapista e la fisioterapia può essere una strategia di primo approccio conservativo per il trattamento di questo sintomo. 'La fisioterapia- prosegue Bisconti- si occupa di restituire il movimento alla schiena, e può essere davvero la prima strategia per recuperare il movimento. Tra quelle più consigliate vi sono l'esercizio terapeutico e l'educazione al movimento, una strategia a cui si fa ricorso per ridurre i livelli di apprensione, la paura eccessiva e irrazionale del movimento (kinesiofobia) ed in generale tutte le manifestazioni psico-emotive che possono portare alla cronicizzazione del mal di schiena. Il fisioterapista può essere dunque il professionista sanitario di primo contatto che aiuta a capire perché si ha mal di schiena, come curarlo, come prevenire episodi futuri e recuperare qualità del movimento, attraverso esercizi terapeutici di flessibilità, forza e resistenza'.

Tutto questo in stretta relazione con il medico di riferimento della persona, in una relazione dinamica e innovativa, che potrebbe avere importanti ricadute per i cittadini e per i sistemi sanitari.

Alcuni mesi fa l'Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato le sue prime linee guida sulla gestione della lombalgia in contesto di assistenza primaria e comunitaria. 'Le linee guida internazionali sul mal di schiena diffuse dall'Oms nel dicembre scorso- commenta il presidente dell'Associazione Italiana di Fisioterapia (AIFI), Simone Cecchetto- prevedono tra gli interventi con più alte prove di efficacia molte strategie proprie della Fisioterapia, come l'esercizio terapeutico, le terapie manuali e l'educazione terapeutica. Unitamente a questo, la Fisioterapia ha sviluppato una serie di competenze per la fenotipizzazione delle persone con mal di schiena, attraverso una accurata valutazione funzionale delle problematiche sensomotorie, psicoemotive e psicosociali. Spesso però tali competenze non vengono adeguatamente valorizzate, spingendo i cittadini a fare lo slalom in percorsi complicati che non consentono, ad esempio, ai medici di medicina generale un invio diretto alla fisioterapia per un approfondimento valutativo, o per l'adozione nel giusto momento del percorso delle più efficaci strategie di risoluzione del problema del paziente, come l'esercizio terapeutico, le terapie manuali e l'educazione terapeutica'.

'La valorizzazione del ruolo della Fisioterapia- prosegue Cecchetto- già in un contesto di assistenza primaria, la cosiddetta 'primary care', in relazione diretta con il medico di medicina generale, all'interno di nuovi modelli di integrazione funzionale con i diversi specialisti potenzialmente coinvolgibili nei percorsi, come fisiatri, reumatologi, ortopedici, neurochirurghi e psicologi, può contribuire a dare risposte più veloci ed efficienti ai cittadini, oltre a ridurre i costi sanitari e sociali, come peraltro già dimostrato da diversi studi'.

Recentemente il bisogno di ricevere risposte a quesiti, anche relativi alla propria condizione di salute, ha ricevuto importanti contributi dalla diffusione massiva di tecnologie come l'intelligenza artificiale (AI) generativa basata sulla processazione del linguaggio naturale (natural language processing, NLP) umano. 'Recenti studi- commenta il vicepresidente di AIFI, Andrea Turolla- anche con contributi importanti da parte dei fisioterapisti ricercatori italiani, hanno investigato l'accuratezza delle più note AI generative nel dare raccomandazioni sulla gestione del mal di schiena, confrontandole con le migliori linee guida di pratica clinica internazionale sul mal di schiena sviluppate da esperti. I risultati hanno dimostrato come solo nel 30% dei casi le AI diano raccomandazioni concordi con quelle delle migliori evidenze scientifiche, esponendo quindi il cittadino al rischio di adottare comportamenti sbagliati, quindi aumentando il rischio che il mal di schiena invece di risolversi, diventi cronico'.

Tali risultati confermano l'importanza di rivolgersi a professionisti qualificati non appena insorga il problema, come il fisioterapista quale figura in grado di prendere in carico individualmente il problema di mal di schiena, con la migliore efficacia ed efficienza per il singolo cittadino.

AISLA, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, annuncia la sua ufficiale trasformazione da Onlus ad Associazione di Promozione Sociale (APS). Già riconosciuta dal Ministero della Salute nel 1999, con l’iscrizione al RUNTS, l'Associazione amplia la sua portata e l’azione di tutela e sostegno a favore delle oltre 6.000 persone che nel nostro Paese convivono con la Sla, sclerosi laterale amiotrofica.

L'annuncio lancia anche il prossimo importante appuntamento nazionale in programma dopo la pausa estiva. Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio di ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani, fervono i preparativi per la XVII Giornata Nazionale Sla.

Le celebrazioni iniziano con la magica notte della vigilia. Sabato 14 settembre, al calar del sole, centinaia di "Comuni Illuminati" aderiranno all'iniziativa "Coloriamo l'Italia di Verde". Questo gesto simbolico, a impatto ambientale zero, verrà realizzato utilizzando gelatine o veline verdi per illuminare le luci già esistenti.

L'iniziativa, nata nel 2018 con circa 80 adesioni, è cresciuta in modo esponenziale. Coinvolgendo oltre 200 comuni e monumenti colorati di verde, solo nel 2023  ha illuminato dalla Fontana del Tritone della Capitale, ai più noti simboli italiani come il Teatro Massimo di Palermo, la Reggia di Caserta, le Porte Antiche di Firenze, la Loggia di Brescia, la Lanterna di Genova, lo Sferisterio di Macerata, il Tempio di Atena a Paestum, la Mole Antonelliana di Torino, la Torre della Città di Bari, il Palazzo Cà Loredan di Venezia, la Fontana del Nettuno a Trento e il Palazzo Comunale di Point Saint Martin in Valle d'Aosta. Questa serata speciale di vigilia, sotto il colore verde simbolo della speranza e dell’Associazione stessa, è un coro silenzioso che, ogni anno, abbraccia l'intera comunità delle famiglie con Sla.

Domenica 15 settembre, in oltre 300 piazze italiane, si terrà la campagna "Un contributo versato con gusto". I banchetti saranno allestiti per raccogliere fondi preziosi per l’assistenza alle persone con SLA e alle loro famiglie. Quest'anno sono ben 18 le cantine astigiane selezionate per la loro pregiata Barbera d'Asti DOCG e DOCG Superiore e che hanno ottenuto un punteggio superiore agli 89 punti dalla commissione di esperti degustatori. Tra queste, per deliziare i palati più attenti, saranno presentate annate diverse e anche quattro etichette biologiche.

Fulvia Massimelli, presidente nazionale AISLA, dichiara: “AISLA è nata per essere un punto di riferimento per la comunità delle persone con SLA e per tutti coloro che desiderano contribuire a una società più inclusiva e attenta alle esigenze di chi vive con questa patologia. La Giornata Nazionale Sla è un evento che va al di là delle parole, è un'occasione per dimostrare che insieme possiamo fare la differenza e offrire supporto concreto a chi ne ha bisogno.”

Questa giornata è stata ideata per commemorare l’evento storico del 2006, quando centinaia di malati di SLA si sono riuniti in un sit-in in Piazza Bocca della Verità a Roma. Da quel momento, ogni anno, AISLA si impegna a promuovere e organizzare questo evento. La Giornata Nazionale Sla rappresenta un'importante occasione in cui volontari, familiari e malati si uniscono per mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica e delle autorità politiche, sanitarie e socio-assistenziali sui bisogni urgenti di cura e assistenza.

Questo evento rappresenta un momento di riflessione e azione, in cui l'intera nazione si stringe attorno a chi soffre, dimostrando che nessuno è solo nella sua battaglia. La XVII Giornata Nazionale SLA è un'occasione unica per partecipare e contribuire perché tutti insieme è possibile fare la differenza.

 

Fonte Uff.St. AISLA Onlus

Gran successo per il “Premio Aila-Progetto Donna” nella cornice del Tempio di Venere e Roma, al Parco archeologico del Colosseo

Per la XXIII edizione, condotta da Eleonora Daniele, tra i premiati Lucrezia Lante della Rovere, Teresa De Sio, Lina Sastri, Michele Mirabella. Conduzione a cura di Eleonora Daniele. Iva Zanicchi, la madrina

Un immancabile appuntamento all’insegna delle note e della prevenzione. Gran successo per il Premio "Aila-Progetto Donna”: il riconoscimento della Fondazione Aila per la lotta all’artrosi e all’osteoporosi, del professor Francesco Bove, che si occupa di prevenzione ossea. Presso lo scenografico Tempio di Venere e Roma, condotto da Eleonora Daniele, il premio è stato assegnato a Lucrezia Lante della Rovere, Edoardo Vianello, scortato dalla moglie Elfrida, Teresa De Sio, Lina Sastri, Michele Mirabella e al mezzosoprano spagnolo Sandra Pastrana Ocana, che ha cantato brani di Ennio Morricone accompagnata dal marito: il tenore Alessandro Liberatore, che ha cantato a sua volta. Iva Zanicchi è stata la prestigiosa madrina, accompagnata all’evento dalla nipote Virginia Catellani.

«Quest’anno l’intento dell’Aila è puntare sulla divulgazione – spiega Bove – come per esempio abbiamo fatto con la recente ricerca presentata alla Curia Iulia in cui è emerso, dall’analisi di ossa risalenti al Medioevo e ritrovate presso la Domus Tiberiana, analizzate  dal Dipartimento di Scienze anatomiche e istologiche dell’apparato locomotore della Sapienza, che i carichi eccessivi provocano artrosi precoci anche nei giovani e che invece la sedentarietà, tipica della nostra epoca, si trasforma in osteoporosi». Tra gli ospiti della serata la direttrice del Parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano con la moglie Federica Corsini, il conduttore della trasmissione “Felicità” su Rai 2 Pascal Vicedomini, l'oncologo Francesco Cognetti, la conduttrice Emma D’Aquino, Rocco ed Esther Crimi, Rosanna Lambertucci, il maestro Gerardo Di Lella. Prenotati anche la presidente del Premio Bellisario Lella Golfo, l'imprenditore Giovanni Acanfora, Claudia Barillari, imprenditrice nel settore della sanità, Giovanni Ialongo, presidente Postel e presidente onorario Aila, il Rettore dell'università UniCamillus Giovanni Profita, Andrea Monorchio, Leonardo Alesii, del CD Aila, Daniela Prosperi, del CS Aila, e Antonio Magi, presidente Ordine dei Medici. Ma anche Alessia Fabiani, Beatrice Lorenzin e lo stilista Guillermo Mariotto. Concerto della Affetti Collaterali Band a seguire.

L. Quaglia, Ufficio stampa Aila, 

Si è concluso all’alba di oggi, poco dopo le 6, il trasporto sanitario d’urgenza di una bambina di tre anni dall’Aeroporto di Brindisi a Roma, effettuato con un velivolo Falcon 50 del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare, di stanza a Ciampino (RM).

La piccola paziente, in imminente pericolo di vita, necessitava di essere trasferita d’urgenza dall’Ospedale “Dario Camberlingo” di Francavilla Fontana (BR) all’Ospedale “Bambino Gesù” di Roma. La bimba ha viaggiato accompagnata da un’equipe medica e dal papà.

Il trasporto sanitario d’urgenza è una delle attività istituzionali che l’Aeronautica Militare svolge al servizio della collettività. Il volo, definito in questo caso “IPV – Imminente Pericolo di Vita”, è stato attivato su richiesta della Prefettura di Brindisi alla Sala Situazione di Vertice del Comando Squadra Aerea (COA) dell’Aeronautica Militare. Questa ha immediatamente interessato il 31° Stormo di Ciampino, uno dei Reparti che svolge il servizio di prontezza operativa per tale genere di missioni. Una volta arrivati all’aeroporto di destinazione, dove un’ambulanza era già in attesa della piccola, il Falcon 50 è tornando disponibile per il pronto impiego in caso di necessità.

I Reparti di volo dell’Aeronautica Militare sono a disposizione della popolazione 24 ore al giorno, tutti i giorni dell’anno, con mezzi ed equipaggi in grado di assicurare il trasporto di pazienti, organi, equipe mediche e ambulanze, anche in condizioni meteorologiche complesse. Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate, per questo genere di interventi, dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare, della 46ª Brigata Aerea di Pisa e dagli elicotteri del 15° Stormo di Cervia, dislocati in diverse basi dal nord al sud del Paese.

 

fonte Aeronautica Militare

Si sono spenti i riflettori sull’incontro più importante dell’anno: il Congresso Nazionale SIME 2024 che ha avuto una ‘svolta’ per la Società Italiana di Medicina Estetica, che dopo decenni abbandona la sede storica del Rome Cavalieri a Roma per spostarsi alla ‘Nuvola’ di Massimiliano Fuksas all’Eur: “cosa che, grazie agli spazi disponibili, ci permette di ampliare l’offerta formativa ai colleghi aumentando le ‘live sessions’ in sede congressuale”, sottolinea il presidente della SIME Emanuele Bartoletti parlando, non senza una certa preoccupazione e altrettanta curiosità, della nuova scelta. “Avremmo confronti tra tre differenti approcci ad esempio sui rinofiller – uno trans cartilagineo, uno in meso-rinofiller e uno praticato con la cannula – uno sulle labbra e uno sulla regione peri-orbitale. Il tema del congresso è ‘Medicina estetica: immagine, etica e scienza’ su cui si sono confrontati 6 opinion leader stranieri. Stiamo vivendo un momento abbastanza confuso – prosegue Bartoletti – dove vediamo moltissime pazienti che pretendono di essere ‘iper-trattate’. Sono convinto che il problema non sia quello di medici estetici che propongono trattamenti ‘esagerati’, piuttosto quello di colleghi che non sappiano bene come dire di ‘no’. Abbiamo quindi pensato ad una sessione con casi emblematici di pazienti eccessivamente insistenti e a come affrontarli, come convincerli che non sia il caso di fare quell’intervento.
Ci siamo occupati di ‘confronti tecnici’ tra farmaci e tra medical device – ci sono oggi, ad esempio, ben 5 tossine botuliniche diverse – e molti bio-ristrutturanti, non riempitivi ma promotori di collagene che possono, con la stessa finalità, avere indicazioni diverse. Abbiamo parlato anche di complicanze: oggi se n’è aggiunta un’altra, la facial over correction syndrome, di pazienti che continuano a sovrapporre filler che forse si stratificano e reagiscono tra di loro. Poi dei canoni della bellezza nelle varie etnie, perché oggi anche in Italia aumentano le integrazioni razziali, e per la prima volta di agopuntura, perché c’è un numero crescente di colleghi che, con il supporto di medici cinesi, hanno sviluppato protocolli per ottenere risultati estetici anche con la sola agopuntura: se eseguita correttamente riduce al minimo gli effetti collaterali. Un’altra sessione assai importante è quella dei colleghi che durante la visita di check-up medico estetico hanno riscontrato patologie di cui i pazienti stessi non erano a conoscenza. Altro argomento importante del congresso i cosmetici. Si parla di ingredienti cosmetici, tra scienza e falsa informazione: stiamo purtroppo assistendo alla ‘demonizzazione’ di moltissimi principi attivi, e dobbiamo verificare se da un punto di vista scientifico siano giustificati questi allarmi. Un esempio per tutti: ci sono filtri solari di cui anche solo dopo due o tre applicazioni se ne riscontra la presenza a livello sanguigno. Possono essere dannosi o è assolutamente normale che questo si verifichi? È importante fare il punto e stabilire quali sono le sostanze che effettivamente non devono essere utilizzate nei cosmetici e quindi quali i cosmetici che, contenendole, devono essere evitati. E poi abbiamo parlato insieme all’AIMAA, di anti-aging e di test molecolari e genetici che dovrebbero aiutarci ad avere un quadro della situazione generale del paziente. Un programma fittissimo, insomma, che ha fatto di questo 45° Congresso SIME un momento insieme di crescita e di svolta della nostra disciplina”.

“Da alcuni anni ormai la Società Italiana di Medicina Estetica ha iniziato un percorso di comunicazione più diretto in particolare indirizzato ai pazienti – sottolinea Loredana Cavalieri, dirigente medico dell’UOC Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini Roma, Consigliere della Società Italiana di Medicina Estetica – Un metodo che indiscutibilmente crea un rapporto bidirezionale con coloro che si avvicinano alla medicina estetica con interesse e curiosità. Nell’ambito di questo percorso, la Sime pubblica e stampa una rivista dedicata alla medicina estetica: Aesthetic Magazine che comunica ai pazienti informazioni reali e leali che riguardano questa specialità medica. Poi, sono stati registrati talk show e video interviste diffuse sui maggior canali social. Lo scopo di una comunicazione più diretta è quello di ‘educare’ i pazienti ad un corretto utilizzo della medicina estetica con una finalità principalmente preventiva e correttiva solo in caso di indicazione clinica. Ma per raggiungere questo livello di obiettività è necessario riuscire a trasferire tutte le informazioni in modo semplice e trasparente, senza filtri. Nell’ultimo periodo sta spopolando l’utilizzo dei podcast e dei video podcast in tutti i settori, uno strumento utile e smart per comunicare velocemente e in maniera chiara qualsiasi contenuto, sfruttando appieno i vantaggi che questo tipo di comunicazione può portare. Il valore aggiunto dei podcast è quello di poterne usufruire in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo appena si ha un attimo di tempo a disposizione, in auto, in treno, in metro, nella pausa pranzo, ovunque si abbia voglia di dedicare del tempo a sé stessi ed alla propria conoscenza. In una prima fase la SIME ha avviato una serie di video-podcast dedicati al Congresso, con gli interventi di alcuni dei membri del consiglio direttivo che hanno introdotto Ie principali sessioni. Abbiamo avuto un ritorno più che positivo e abbiamo così pensato di proseguire la serie con video podcast dedicati esclusivamente al pubblico, centrati su singoli argomenti e che toccheranno i punti più importanti della medicina estetica. Le piattaforme utilizzate sono Spotify e Amazon music – conclude Cavalieri – che sono state individuate proprio perché risultano essere le più seguite e le più intuitive”. “Comunicare con i pazienti è un obiettivo che la SIME persegue ormai da anni – commenta il presidente della SIME Emanuele Bartoletti – Un’occasione per la nostra Società di insegnare loro a ‘difendersi’ dalla medicina estetica mal fatta e ottenere il meglio conoscendo tutte le sue potenzialità”.

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