Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è tornata al Parco Verde per inaugurare il nuovo polo sportivo nell'ex Delphinia. Durante la cerimonia, ha espresso un'emozione profonda, dichiarando: "Non posso non confessare che la mia emozione è ai limiti della commozione. Questa è una giornata in cui l'affanno e l'ansia per quello che fai improvvisamente assumono un senso perché la sfida di Caivano è stata una delle prime principali scommesse mie e del governo e non ero preparata all'emozione provata".
Meloni ha sottolineato l'importanza della riqualificazione di quest'area, dichiarando che "lo Stato può fare la differenza, le istituzioni possono fare la differenza". Ha ricordato che questo luogo, segnato da tragici eventi e da un fallimento delle istituzioni nel proteggere i più deboli, ora rappresenta un simbolo di speranza e di rinascita.
Don Patriciello, figura di riferimento nella comunità, ha ringraziato Meloni con un'espressione toccante: "io 'o veco e nun 'o crere. Grazie". Tuttavia, la visita ha anche sollevato tensioni, con una lite a distanza con il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sulla "passeggiata" di Meloni nella zona.
Riforma Costituzionale e Dialogo Politico
Nel corso di un'intervista a 'In mezz'ora', Meloni ha affrontato il tema della riforma costituzionale che introduce il premierato. Ha chiarito che non teme un eventuale referendum: "Non mi fa paura l'idea del referendum e non lo considero un referendum su di me. Lo considero un referendum sul futuro dell'Italia". Ha aggiunto che, anche in caso di bocciatura della riforma, non si dimetterà, ma completerà il suo mandato di cinque anni.
Le critiche delle opposizioni sulla mancanza di dialogo sono state respinte: "Io non penso che la richiesta di dialogo vada rivolta a me perché io ho già dimostrato di essere disponibile al dialogo. Ricordo che partivo da una proposta di semi-presidenzialismo alla francese e ho consultato le forze politiche arrivando a una riforma che andava incontro alle loro richieste".
Accordo sui Migranti e Politica Internazionale
Meloni ha confermato che l'accordo con l'Albania sui migranti procede e sarà presto operativo: "Funzionerà e farà da apripista per altri simili. È un progetto sul quale vogliamo fare le cose per bene". Ha risposto alle critiche della sinistra, che l'accusava di voler creare una "Guantanamo in Albania" e ora critica i presunti ritardi.
Riguardo alla guerra in Ucraina, Meloni ha espresso preoccupazione per le dichiarazioni di Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, invitando alla prudenza. Ha criticato anche Emmanuel Macron per le sue dichiarazioni sull'invio di truppe di terra, sottolineando la necessità di una posizione ferma ma prudente.
Situazione in Medio Oriente
Meloni ha parlato anche della crisi in Gaza, ribadendo la necessità che Israele rispetti il diritto internazionale. Ha osservato che la risposta di Israele ai fondamentalisti rischia di isolarlo a livello internazionale. Ha inoltre sottolineato l'importanza di un cessate il fuoco sostenibile e del rafforzamento dell'autorità nazionale palestinese per una pace duratura.
Il Caso Giovanni Toti
Sulla questione del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, accusato di corruzione, Meloni ha dichiarato: "Io credo che solamente Giovanni Toti sia nella posizione di dare una risposta a questa domanda, perché solo lui conosce la verità. Penso che lui sia nelle condizioni di valutare cosa sia meglio per i cittadini della sua regione".
Prospettive Europee
Infine, Meloni ha parlato delle elezioni europee, auspicando una maggioranza di centrodestra per mandare la sinistra all'opposizione anche in Europa. Ha criticato i compromessi al ribasso delle attuali maggioranze arcobaleno, enfatizzando la necessità di un'Europa forte e pragmatica. Sul patto di stabilità, ha sottolineato l'importanza di sostenere la crescita economica e di utilizzare efficacemente i fondi di coesione per migliorare la situazione economica dell'Italia.