Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Martedì, 11 Febbraio 2025

 

È stato presentato nei giorni scorsi a Catania L’origine del Male – Il mistero di Enoch (Algra Editore), romanzo d’esordio di Fabrizio Ventura. Una storia d’amore condita da intrighi, dottrine esoteriche e misteri massonici che si snodano in un mondo distopico ormai chiuso su sé stesso, segnato da guerre ed emarginazione, condizionato da muri e contraddizioni. Sullo sfondo, l’eterna lotta tra Bene e Male, tra luce e tenebre.

UN ROMANZO DISTOPICO - Il libro ha l’ambizione di utilizzare la finzione narrativa per accompagnare il lettore in un percorso interiore e di riflessione sulle sorti del mondo. Il romanzo è ambientato nel 2028, un futuro non molto lontano ma la cui descrizione genera inquietudine: non tanto perché somiglia al nostro presente quanto piuttosto per il fatto che l’Autore ha iniziato a scrivere il romanzo nel 2019, in tempi ancora non così sospetti. Ecco perché sorprende non poco la dimensione distopica nella quale, attraverso una narrazione avvincente, Ventura traghetta il lettore, preconizzando ad esempio l’iperinflazione all’origine della crisi finanziaria che stiamo ancora vivendo o tracciando il profilo di un Presidente degli Stati Uniti che, esasperando i toni del dibattito pubblico, porta avanti una politica antiabortista, antidivorzista e antimmigrazionista e che si muove da “piromane impazzito in un mondo ridotto ad una polveriera pronta ad esplodere”.

LA TRAMA - Jo è un giovane americano laureando in Teologia. La sua vita e i suoi progetti saranno sconvolti da Mary, una bellissima ragazza brasiliana conosciuta a Rio de Janeiro. Ma il loro sogno di una vita insieme in America si scontrerà molto presto con una società corrotta che sembra aver perduto la speranza, logorata dal populismo dilagante e nella quale sono le contrapposizioni, le armi e i blocchi navali a caratterizzare i rapporti tra i Paesi e le persone. Il colpo di scena finale è garantito.

IL LIBRO DI ENOCH - Il sottotitolo del romanzo è “Il mistero di Enoch”. Enoch è un testo apocrifo di origine giudaica che narra l’origine del mondo e il peccato degli angeli ribelli a Dio che, attratti dalla bellezza delle figlie degli uomini, decisero di sfidare le leggi del Creatore e di scendere sulla terra per unirsi a loro. Una contaminazione del creato che spiega l’origine preterumana del Male. Il Male non può essere estirpato perché non dipende dall’uomo. È insito nella sua natura, sedimentato nella sua anima. L’Autore sembra voler affidare al personaggio di Mary una spiegazione plausibile a quel filo rosso invisibile che tiene insieme Bene e Male: “Forse perché nell’anima c’è tutto e il contrario di tutto”, sussurra la ragazza ad un certo punto del racconto. Perfezione divina e peccato diventano così due concetti complementari, che si rincorrono e si influenzano a vicenda. Da una parte le anime dei giusti, dall’altra quelle dei ribelli: proporzione e squilibrio, armonia e distruzione.

SALVATORE VASTA (DOCENTE DI STORIA DELLA FILOSOFIA – UNICT) - “Il libro – spiega Salvatore Vasta, Docente di Storia della Filosofia all’Università di Catania – porta avanti un ragionamento che si appalesa attraverso la finzione narrativa ma si capisce subito che appartiene intimamente anche all’Autore. Ogni cultura ha cercato di dare una chiave di lettura e un’interpretazione del rapporto tra Bene e Male. Lo scrittore mette insieme tutte queste voci che ci restituiscono il senso di ciò che non siamo. Non siamo infinità, non siamo eternità perché l’uomo vive nel limite. Ebbene, il concetto di limite, di un mondo limitato e pieno di male, spesso superato dal bene, attraversa tutto il libro e induce il lettore a porsi una serie di domande che mettono in discussione ogni sua certezza”.

 L’AUTORE - Fabrizio Ventura (Catania, 1978) è laureato in Economia e Commercio, disciplina della quale ama la dimensione sociale. Funzionario di banca, coltiva diverse passioni, tra cui l’esoterismo e la scrittura. Nel 2021 ha curato la rubrica satirica #accatania per CataniaLive24.

«Credere è il più bel regalo che possiamo fare alla nostra vita. Ci sono tanti modi di credere: credere in qualcosa, in qualcuno, credere in se stessi, credere nei propri sogni, credere che prima o poi le cose andranno per il verso giusto, credere che una persona che non c’è più sia sempre al tuo fianco. Credere è il primo passo per vivere una vita a colori, per andare oltre con la mente e con il cuore».

 “Believe”. Con questo messaggio pieno di speranze, Babbo Natale ha salutato ieri (6 gennaio) gli oltre 150mila visitatori che quest’anno hanno fatto tappa al Christmas Town. Un’edizione da record, che ha trasformato la città etnea nel cuore pulsante della magia natalizia, con famiglie provenienti non solo da tutta la Sicilia, ma anche dalla Calabria, da Malta e da svariate altre regioni d’Italia. Un’affluenza che ha confermato la portata dell’evento come attrazione di rilievo nazionale.

 Una macchina organizzativa senza precedenti. Dietro il successo di Christmas Town c’è stato un team straordinario. Oltre 350 collaboratori hanno lavorato instancabilmente nelle diverse divisioni: animatori, artisti, attori, musicisti, tecnici, allestitori, addetti alle vendite, ristorazione, operatori delle attrazioni, addetti alle pulizie, manutenzione, sicurezza, segreteria e comunicazione. A questi si aggiungono oltre 1000 persone coinvolte nell’indotto che hanno contribuito a rendere possibile il successo dell’evento.

 Un programma ricchissimo. Christmas Town ha incantato grandi e piccoli con un’offerta artistica e di intrattenimento senza eguali: 290 Magic Show che hanno lasciato il pubblico a bocca aperta; 230 repliche del Musical “Il Grinch”, una produzione che ha emozionato e divertito migliaia di famiglie; 165 spettacoli al circo che hanno portato in scena l’atmosfera unica dell’arte circense; 55 lanci dell’Elfo Cannone, un appuntamento imperdibile per i più piccoli; 115 parate che hanno trasformato i viali de Le Ciminiere in un’esplosione di colori, musica e allegria.

Il bilancio dell’evento – che per un mese ha acceso i riflettori sul capoluogo etneo - è più che positivo. Christmas Town a Catania non solo ha regalato momenti magici a chi lo ha visitato - offrendo esperienze uniche e indimenticabili - ma ha anche rappresentato un importante volano economico per il territorio, creando opportunità di lavoro e attirando flussi turistici considerevoli.

 

L’ambasciatore d’Italia in Finlandia, Sergio Pagano, ha recentemente ricevuto presso nella Residenza diplomatica una rappresentanza dell’Helsinki International Press Club, organizzazione che riunisce complessivamente circa 4.000 giornalisti e professionisti dei media e del mondo dell’informazione finlandese.

Nel suo indirizzo di saluto l’ambasciatore Pagano ha sottolineato l'importanza di una comunicazione aperta ed efficace con i media locali, rimarcando il ruolo essenziale della stampa nel promuovere la conoscenza e la cooperazione tra i due Paesi. A seguire, il presidente del Club, Toivo Haimi, ha espresso il suo apprezzamento per l’invito e ha sottolineato il valore di tali iniziative per i professionisti impegnati nel campo dell’informazione.

L’evento ha rappresentato un’importante occasione per consolidare il dialogo tra l’Ambasciata e la comunità giornalistica finlandese e per discutere temi di attualità relativi alle relazioni bilaterali tra Italia e Finlandia, spaziando dalla cooperazione economica e culturale alle prospettive future di collaborazione nei settori della sostenibilità ambientale, delle energie rinnovabili e dell’innovazione tecnologica. I membri dell’Helsinki International Press Club hanno espresso grande apprezzamento per l’accoglienza e per l’apertura al dialogo, contribuendo a creare un ambiente cordiale e costruttivo. L’incontro si è concluso con un bilancio positivo, confermando l’importanza di tali momenti di confronto per consolidare ulteriormente le relazioni italo-finlandesi.

Qualche giorno prima, lo stesso ambasciatore aveva preso parte, presso il Museo d’Arte Sinebrychoff a Helsinki, insieme alla direttrice del Museo, Kirsi Eskelinen,all’inaugurazione ufficiale della mostra su Jacopo Da Ponte, detto Jacopo Bassano. La mostra, intitolata “Jacopo Bassano – Maestro del Rinascimento Veneziano“, frutto di un’ampia collaborazione internazionale, e realizzata con il contributo dell’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki, ripercorre circa un trentennio di attività del pittore, attraverso le diverse fasi che hanno caratterizzato la sua opera.

L’evento inaugurale ha registrato, oltre agli interventi dell’Ambasciatore Pagano e della direttrice Eskelinen, la partecipazione di numerosi esponenti della stampa e del mondo culturale e artistico finlandese, testimonianza tangibile dei forti legami culturali tra Italia e Finlandia.

Le 34 opere che compongono la mostra rimarranno esposte presso il Museo d’Arte Sinebrychoff fino al 12 gennaio 2025. Per maggiori informazioni: Jacopo Bassano – Venetian Renaissance Master – Sinebrychoff Art Museum (sinebrychoffintaidemuseo.fi)

Jacopo Bassano (1515-1592 circa) è uno dei più importanti pittori del Rinascimento veneziano. Fu un maestro artistico del colore e della luce e creatore di dipinti pastorali con temi biblici. La mostra monografica di Jacopo Bassano presenta, per la prima volta in Europa al di fuori dell’Italia, un’ampia esposizione delle opere dell’artista, con dipinti appartenenti a collezionisti privati e opere pubbliche dipinte sugli altari delle chiese. Uno dei temi della mostra è la cosiddetta pittura pastorale biblica, in cui la rappresentazione del paesaggio e della luce, così come i dettagli naturalistici, sono centrali nella trattazione del soggetto. Nei suoi dipinti, gli animali sono spesso i veri protagonisti e alcuni dei dipinti di Jacopo che ritraggono cani possono essere considerati come veri e propri ritratti. Jacopo Bassano trascorse la maggior parte della sua carriera lavorando nella bottega fondata dal padre, che egli stesso gestì con successo a partire dal 1539. La produzione della bottega era varia e aveva come clientela sia nobili che popolani. La bottega era un’azienda familiare secondo la tradizione veneziana, con i quattro figli di Jacopo che lavoravano al suo fianco.

La mostra è curata dagli studiosi di Jacopo Bassano Kirsi Eskelinen, e dalla dott.ssa Claudia Caramanna. (gn)

Per maggiori informazioni: Jacopo Bassano – Venetian Renaissance Master – Sinebrychoff Art Museum (sinebrychoffintaidemuseo.fi)

 

 

Bari diventa la capitale della transizione digitale ed energetica del Mediterraneo. Mancano infatti solo tre settimane a “Smart Building Levante 2024”, terza edizione dell’expo-forum internazionale dedicato all’innovazione tecnologica in ambito home, building e city del Mezzogiorno, che si svolgerà nei giorni 14 e 15 novembre presso la Nuova Fiera del Levante. Questa manifestazione, che si presenta quest’anno con un format totalmente rinnovato e che sarà aperta anche al pubblico, vedrà la presenza di oltre 130 aziende del settore. Numerosi ricercatori, manager ed esperti animeranno inoltre una serie di incontri tematici con amministratori locali, imprenditori, progettisti, facility manager ed operatori nei settori delle nuove tecnologie. “Smart Building Levante a Bari costituisce un’occasione unica per affrontare il tema strategico dell’applicazione della direttiva europea sulle case green e delle potenzialità del territorio pugliese in un’ottica di green economy", ha dichiarato Pietro Petruzzelli, assessore allo Sviluppo Economico e alla Blue Economy del Comune di Bari, durante la conferenza stampa oggi a Bari per la presentazione dell’evento. "Iniziative come questa aiutano e stimolano la crescita economica del territorio e rappresentano occasioni imperdibili per tutta la filiera, dai professionisti, alle imprese".

“Smart Building Levante 2024”, organizzata da Pentastudio e Nuova Fiera del Levante, prevede una fitta attività formativa svolta all’interno di tre “Piazze dell’Innovazione” e cinque eventi speciali. Si partirà nel pomeriggio del 13 novembre con la seconda edizione della “Bari Smart City Conference”, una preview che si terrà presso l’Aula Magna di Architettura del Politecnico di Bari sul tema “Presente e futuro delle città del Mediterraneo” e che proseguirà la mattina del 14 novembre presso il Centro Congressi della Nuova Fiera del Levante. Sempre in Fiera sono previsti gli altri eventi speciali, a partire dal “Mediterranean Data Center Meeting” sul tema strategico della sostenibilità ambientale dei nuovi data center e sulle opportunità offerte in tal senso dal territorio pugliese, organizzato con IDA-Italian Data Center Association. Di grandissima attualità anche il seminario su “La direttiva europea case green”, organizzato in collaborazione con MIBA (Milan International Building Alliance), e il “Forum Smart Hospitality” che, organizzato con BTM (Business Tourism Management), sarà centrato sulle nuove tecnologie green e digitali per la crescita del settore alberghiero in Puglia e vedrà la presenza dei principali rappresentanti ed esperti del settore. Infine, in Fiera si svolgerà anche il primo “Meeting Smart Installer”, col lancio del nuovo programma messo a punto da Pentastudio e dal Consorzio Tecnologie Avanzate (CTA) di Bologna per realizzare la prima rete strutturata di installatori con competenze certificate in Italia. Tra le “Piazze dell’Innovazione”, da segnalare quella dedicata all’incrocio fondamentale tra tecniche costruttive e nuova impiantistica, denominata “Keep Zero - Costruire per il clima”, realizzata con ANCE Puglia. Per informazioni e registrazioni: www.smartbuildinglevante.it.

“Smart Building Levante è un evento figlio di più di un decennio di approfondimenti e di collaborazioni messi in campo da Smart Building Italia per affrontare e divulgare il verbo della ‘twin transition’, prima digitale e ora anche energetica, nel campo dell’edilizia, con un occhio di riguardo al mercato del Meridione”, ha sottolineato Luca Baldin, direttore della manifestazione. “Nel ripresentarci a Bari a novembre, abbiamo studiato un format completamente rivisto sulla scorta dell’eccellente esperienza fatta lo scorso anno a Milano con Smart Building Expo, che mette al centro i contenuti e il territorio con le sue eccellenze”.

“Siamo lieti di aver collaborato al lancio di Smart Building Levante, un nuovo format che, in linea con il percorso di formazione e informazione intrapreso da Nuova Fiera del Levante, mette al centro la preparazione del personale tecnico e lo sviluppo del territorio sia barese che pugliese”, ha dichiarato Gaetano Frulli, presidente della Nuova Fiera del Levante. “Intendiamo offrire infatti al mondo dei professionisti e anche al pubblico un momento di forte condivisione con tutti gli stakeholder del Mezzogiorno sulle grandi sfide che ci stanno di fronte e che vedono la tecnologia come strumento di sviluppo, in primis per la transizione green del patrimonio edilizio e per l’incrocio strategico tra digital e energy”.

 

 

Nel pomeriggio di sabato 13 luglio a Rapallo, in provincia di Genova, presso la Villa Queirolo, sede del Panathlon e alla presenza del Presidente Giorgio Costa, è stato presentato dalla giornalista Isabella Puma il libro “QUANDO L’IMPORTANTE È VINCERE” di Andrea Goldstein, edito da Il Mulino 2024. I prossimi Giochi Olimpici di Parigi 2024 e l’importanza dei temi celebrati dalle Olimpiadi, come il desiderio dell’essere umano di puntare in alto, andare veloce e lontano superando i propri limiti, i valori universali dello sport, rendono estremamente attuali le tematiche trattate dal libro di Goldstein ed i relativi eventi di presentazione in Liguria, che godono del patrocinio non oneroso della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Gli eventi di presentazione hanno visto la presenza di atleti delle Olimpiadi degli anni scorsi, come Marco Fichera, medaglia d’argento Scherma alle Olimpiadi di Rio del 2016, Raffaello Leonardo, medaglia di bronzo canottaggio alle Olimpiadi di Atene 2004 e Eraldo Pizzo, medaglia d’oro pallanuoto alle Olimpiadi di Roma 1960. Massimo Pronio, Responsabile Comunicazione della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, fa sapere che: “Siamo lieti di aver patrocinato gli eventi di presentazione del libro di Andrea Goldstein perché in linea con il modello europeo di sport, che rivolge particolare attenzione all’inclusione, alla solidarietà e al miglioramento del benessere psicofisico della collettività. Gli eventi sportivi rappresentano anche un’opportunità unica per stimolare la crescita e lo sviluppo economico a lungo termine per i territori, considerando soprattutto gli investimenti e gli interventi infrastrutturali che rimangono alle comunità locali”. L’autore del libro Andrea Goldstein informa che: “Se mai è stato vero che l'importante non sia vincere ma partecipare, la celebre massima del Barone de Coubertin mal si adatta alla realtà delle Olimpiadi contemporanee. Per gli atleti, i Giochi olimpici significano passare migliaia di ore ad allenarsi, magari mettendo a rischio la propria salute; per le città, spendere somme colossali per costruire infrastrutture che raramente trovano successivo utilizzo; per le imprese, investire cifre in costante crescita per sponsorizzare le competizioni in paesi che non sempre rispettano i diritti fondamentali. Ma non per questo è svanito il fascino dell'oro simbolico che luccica come se fosse vero. Un libro per chi vuole capire di cosa si parla davvero ogni volta che si evocano le Olimpiadi”. Il Professore della Università degli Studi di Torino della Facoltà di Scienze Politiche che ho frequentato, Chito Guala, genovese di origini, durante le sue interessanti lezioni ci ha raccontato la genesi e la storia del mega evento delle Olimpiadi che ha toccato Torino per le Olimpiadi invernali del 2006 traghettando la città verso una vocazione di accoglienza turistica internazionale prima sconosciuta. Chito Guala, nel suo libro “Mega eventi. Immagini e legacy dalle Olimpiadi alle Expo”- Carocci Editore fa sapere che: “Da molti anni città e regioni inseguono la strada dei grandi eventi (Giochi olimpici ed Expo in primo luogo) per acquisire una nuova immagine, riposizionarsi a livello internazionale, diversificare la propria offerta turistica e culturale. Ma ormai è evidente che organizzare un mega evento comporta la pianificazione attenta della legacy, cioè dell'eredità materiale e immateriale, che può trasformare profondamente un territorio nel breve e lungo termine: talora l'evento costituisce un inutile "effetto intermezzo", o lascia strutture abbandonate, costose e difficili da riutilizzare, cattedrali nel deserto frutto di errori e illusioni. Questa seconda edizione di "Mega Eventi" profondamente rinnovata, affronta soprattutto il ciclo di vita degli eventi e i loro effetti, in particolare quelli simbolici (come cambia l'identità di una città?) e l'andamento del turismo nel lungo periodo. Il libro riprende il dibattito sui mega eventi, discute casi di successo e fallimento, approfondisce gli effetti a lungo termine di Genova, "Capitale europea della cultura" nel 2004, e di Torino 2006 (XX Giochi olimpici invernali); le conclusioni affrontano le differenze tra Olimpiadi ed Expo, anche in riferimento a Milano 2015, analizzando lo scarto, talora pesante, tra i grandi numeri attesi e i dati reali dei visitatori e dei turisti”.

 

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI