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Lunedì, 10 Novembre 2025

Edito da Mondadori Università, è in libreria il nuovo libro a cura di Nicola Bernardi "Smetti di farti spiare, difendi la tua privacy" con la prefazione di Guido Scorza, membro del Garante per la protezione dei dati personali. Uno strumento utile anche per sapere come comportarsi se si è vittima di reati digitali. L'obiettivo è aumentare la consapevolezza e fornire soluzioni concrete per riconquistare la propria privacy.

Negli ultimi mesi, l'Italia è stata teatro di numerosi episodi di violazione della privacy che hanno suscitato grande allarme nell'opinione pubblica. Dal noto caso che ha coinvolto il conduttore televisivo Stefano De Martino, in cui immagini e video privati sono stati sottratti da telecamere di sorveglianza domestica e diffusi online, agli inquietanti furti di immagini rubate da telecamere installate in spazi riservati come camere d'albergo, palestre e studi medici. Particolarmente grave il massiccio attacco informatico dell'estate 2025, che ha colpito oltre dieci hotel italiani portando al furto e alla pubblicazione nel dark web di più di 70 mila scansioni di documenti d'identità di clienti italiani e stranieri. Una giovane poi è stata vittima per mesi di un episodio di deepfake: le sue foto sono state alterate e diffuse insieme a contenuti a sfondo sessuale, riportando anche i suoi dati personali.

 Questi e altri casi che si susseguono uno dopo l'altro, amplificati dai social media e dalla mancanza di adeguate misure di sicurezza, hanno acceso i riflettori sulla vulnerabilità della privacy di ognuno di noi nell'era digitale. In questo scenario di crescente insicurezza e attenzione, è stato pubblicato da Mondadori Università, nella collana Saggi Oltre, il libro "Smetti di farti spiare, difendi la tua privacy", a cura di Nicola Bernardi - Presidente di Federprivacy - con Gianluca Amarù, Alessandra Fava e Marco Fossi, e con la prefazione di Guido Scorza, membro del Garante per la protezione dei dati personali. Il volume propone una riflessione aggiornata e strumenti pratici per orientarsi tra rischi, diritti e nuove forme di tutela della privacy.

 Il libro contiene consigli pratici e best practices per difendere la propria privacy, in un percorso tra le insidie che si incontrano quotidianamente. Nicola Bernardi, autore del libro e Presidente di Federprivacy afferma: "Ci sono molte cattive abitudini e ingenuità che possono spesso indurre a cadere in molteplici tranelli. Oggi nel mondo digitale la complessità è enorme, ancor più con l'avvento dell'AI. Imparare a destreggiarsi nel web tutelando i dati personali è diventata una sfida impegnativa che vale però la pena portare avanti perché è prima di tutto un nostro diritto".

 Tra i capitoli e i consigli approfonditi nel volume, in particolare risultano di straordinaria attualità quelli legati agli strumenti tecnologici sempre più di uso comune come le Smart tv, la domotica e gli assistenti digitali, le webcam installate in moltissimi luoghi. Ecco dunque un estratto di alcuni dei principali consigli pratici che il libro suggerisce di seguire per tutelarsi.

 

Assistenti digitali e domotica: il rischio di essere spiati tra le mura domestiche

-    evitare di utilizzare l'assistente digitale per memorizzare i dati relativi a salute, password, numeri di carte di credito e altre informazioni delicate

-    scegliere con cura la parola di attivazione vocale del dispositivo smart evitando parole di uso frequente che potrebbero attivarlo involontariamente

-    disattivare o disconnettere il dispositivo quando non è in uso (es. di notte o quando si è fuori casa)

-    cancellare periodicamente la cronologia delle informazioni registrate

 

Smart tv, tu la guardi e lei guarda te

-    valutare di coprire la webcam della smart tv e di disconnetterla da Internet quando non è necessario il collegamento alla rete

-    controllare regolarmente se ci sono notifiche su disponibilità di aggiornamenti del firmware da scaricare verificando naturalmente prima che provengano realmente dal produttore

-    disattivare le funzioni che monitorano i programmi visti e altre abitudini d'uso dell'apparecchio

-    in presenza di minori, affidarsi alla custodia attiva di un sistema di parental control

 

Telecamere ovunque: difendersi dagli occhi elettronici indiscreti

Alleate in tanti casi per famiglie, aziende e forze dell'ordine, le telecamere hanno portato con sé anche rischi importanti per la privacy. Nel 2022 una ricerca svolta da Federprivacy in Italia aveva evidenziato che su 1000 sistemi di videosorveglianza solo l'8% era correttamente segnalato. Tali aspetti sono regolamentati dal GDPR e dalla normativa italiana in materia di videosorveglianza.

Se si sospettano violazioni della privacy tramite una webcam o una telecamera di videosorveglianza, è necessario contattare il Data Protection Officer dell'organizzazione che ha effettuato le riprese delle immagini. In seconda battuta, occorre rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali se le rassicurazioni ricevute non siano sufficienti.

 Attenzione, infine, anche ai wearable devices, come lo smart watch, e agli smart toys come bambole, peluche, robot e giochi educativi in grado di collegarsi al web e ai social network.

 

 

"La guerra bianca" è il racconto documentato degli anni della Prima guerra mondiale sul fronte del Nordest italiano: un’«opera-mondo», per citare l’espressione usata da Carlo Greppi nella sua prefazione, che tocca ogni aspetto – dalla quotidianità in trincea all’impreparazione tecnica, dagli errori degli alti comandi alle difficoltà logistiche – di un momento storico in cui, ogni giorno, per migliaia di persone la vita e la morte sono state distanti solo pochi attimi. Agli albori del 1915 l’Italia è una nazione ancora da forgiare: non c’è una lingua, non c’è un sentimento comune, non c’è un'idea diffusa di patria. Per le classi dirigenti del paese è ora che gli italiani si temprino in una solida unità nazionale, e con l’uccisione di Francesco Ferdinando d'Austria la soluzione è a portata di mano: la guerra. La fucina, il campo di battaglia. A pagarne il prezzo saranno i giovani costretti in un fronte lungo seicento chilometri, dalle Dolomiti all'Adriatico; giovani che, uniti nella paura e nell'angoscia, combatteranno in un biancore costante di pietre e di neve, uccideranno e saranno uccisi. Grazie ai diari dell’epoca, alle interviste dei reduci e alle esperienze di scrittori come Ungaretti, Hemingway, Musil e Gadda, Mark Thompson delinea con lucidità il panorama socio-culturale e politico-economico di un’epoca spartiacque non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa, la cui fisionomia verrà stravolta dalla dissoluzione degli imperi centrali che aprirà la strada ai totalitarismi. Questo libro mostra in modo evidente come le illusioni e le attese evocate dalla retorica nazionalista furono sconfessate dalla brutalità della guerra di logoramento. Un monito che, a distanza di più di cento anni e di fronte a guerre sempre nuove, continua a supplicarci affinché la prossima «inutile strage» possa essere evitata.

 

La “protopia”, definita da alcuni autori come la speranza dei laici, è l’insieme globale e integrato di ogni forma di partecipazione e responsabilità nei processi generativi socioeconomici a fronte della policrisi in atto. È di fatto la via alternativa sia a decine di distopie della convivenza disordinata di centinaia di popoli sia allo sviluppo sostenibile e inclusivo che sembra a molti un’irraggiungibile utopia. Una terza via, dunque, che milioni di persone hanno scelto nel mondo per sperimentare la felicità nella vita quotidiana, rifiutando l’incuria e l’apatia del comune tentativo di autogiustificazione: “e io che ci posso fare?”. Prefazione di Muhammad Yunus.

Cracovia, 1895. In una fredda mattina di aprile, sulle sponde della Vistola viene ritrovato il corpo di una giovane donna. I capelli sciolti, l'abbigliamento composto e una macchia di sangue scuro sulla camicetta chiara rendono la ricostruzione degli accadimenti più complessa rispetto alle comuni morti violente che si registrano di solito in quel quartiere periferico e poco raccomandabile della città. La vittima è Karolina Szulcówna, fino al giorno prima domestica irreprensibile nel Palazzo del Pavone, dove in quelle stesse ore Zofia Rombotynska, moglie di uno stimato professore, si domanda stizzita perché mai la ragazza abbia lasciato senza preavviso il lavoro, proprio alla vigilia di Pasqua, vale a dire nei giorni indaffarati che precedono la festa. Dopo aver ricevuto la terribile notizia, Zofia torna a vestire gli amati panni d'investigatrice; lo deve, nonostante tutto, alla povera Karolina. Ed è allora partendo da un misterioso ingegnere innamorato della ragazza che la sua indagine la porta a scoprire una rete di criminali dediti alla tratta a sfondo sessuale: un coacervo di ambizioni spregiudicate che dalle case di malaffare si allarga fino ai luoghi corrotti del potere, e che costringerà la nostra Zofia a mettere in discussione le sue granitiche.

Con il secondo romanzo della serie che ha per protagonista la signora ribelle della buona società cracoviana, ecco servito al lettore curioso un nuovo affascinante capitolo dal tipico sapore fin de siècle, mirabile nell'intrecciare con ironica verve l'indagine poliziesca al costume; dietro l'angolo un mondo in rapidissimo cambiamento, dove già prende spazio, caparbia, la presenza delle donne.

Una ricetta «sbagliata» scatena il pandemonio in un prestigioso ristorante romano. Solo che dalla farsa si cade presto nella tragedia, e nell’aria si spande odore di delitto. Quello dell’haute cuisine è però un mondo frequentato dai potenti. Per le indagini serve uno come il Pm melomane Manrico Spinori, che alla competenza unisce, in giusta dose, l’atavica disposizione a non lasciarsi intimidire.

La notizia è clamorosa: i selezionati clienti del Controcorrente, pluristellato locale capitolino, sono rimasti vittime di un’intossicazione. Nulla di così grave, in fondo, non fosse che uno di loro, un colonnello dell’esercito, dopo quarantott’ore muore. Dagli accertamenti risulta che i piatti incriminati contenevano tutti psilocibina, una sostanza presente in alcuni funghi allucinogeni. Ma la psilocibina non è letale, dev’essere un altro l’ingrediente che ha ucciso il militare. Il caso, di cui si interessano pure i Servizi segreti, si complica ancora quando i morti diventano due. Costretto a interrompere le vacanze per occuparsene, Manrico Spinori arriverà alla soluzione del mistero con l’aiuto della sua squadra – composta unicamente da donne – districandosi con abilità tra false piste e ingerenze sospette. E avviando una collaborazione speciale con una spia molto abile e molto avvenente.

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