Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Giovedì, 20 Marzo 2025

Isola Comics 2025: Tre Gi…

Mar 20, 2025 Hits:118 Crotone

In occasione della Festa …

Mar 17, 2025 Hits:282 Crotone

Carnevale 2025, un tripud…

Mar 03, 2025 Hits:683 Crotone

Il Gruppo Marrelli inaugu…

Feb 17, 2025 Hits:1105 Crotone

CAI SERVICE di Crotone in…

Feb 03, 2025 Hits:1523 Crotone

Isola Capo Rizzuto - Il S…

Gen 28, 2025 Hits:1677 Crotone

Lux Santa di Matteo Russo

Gen 23, 2025 Hits:2285 Crotone

Al via l’organizzazione p…

Gen 17, 2025 Hits:2005 Crotone

Un'iniezione di risorse per l’inclusione, la ricerca e lo sport: la Fondazione Baroni assegna 350 mila euro per finanziare 11 progetti innovativi a sostegno delle persone con disabilità. Un fenomeno in crescita che richiede maggiori risorse e interventi mirati: Secondo Istatdata, nel 2022 301.317 individui hanno usufruito di un servizio sociale professionale, un valore in crescita di oltre il 40% rispetto al 2012. Questo trend risulta particolarmente marcato nelle regioni del Centro Italia: nello stesso anno, 57.873 persone hanno richiesto assistenza, segnando un incremento del 49% rispetto al dato di dieci anni prima.

I fondi saranno assegnati giovedì 20 marzo alle ore 18, al Circolo Aniene di Roma (Lungotevere dell'Acqua Acetosa, 119), durante un evento che vedrà la partecipazione di atleti, rappresentanti del mondo istituzionale, culturale, del terzo settore e dello spettacolo.

La conduttrice televisiva Greta Mauro, insieme al presidente della Fondazione Baroni Giuseppe Signoriello, premierà le associazioni e gli enti di ricerca vincitori dei bandi 2024. I progetti selezionati vanno dalla ricerca scientifica all’assistenza, fino allo sport inclusivo.

Ma non solo: la serata sarà soprattutto un racconto sul valore delle diversità e sulla forza dei sogni, con gli interventi del testimonial della Fondazione Baroni, lo schermidore paralimpico medaglia Parigi 2024 Edoardo Giordan, del presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, del giornalista Massimo Martinelli, dell’attrice Giulia Bevilacqua, della conduttrice Eleonora Daniele, dell’atleta Caterina Banti, doppio oro olimpico (Tokyo e Parigi), della giovane booktoker Sara Ciafardoni e del giornalista e conduttore Stefano Buttafuoco.

Nel corso della serata sarà anche assegnato il Premio Fondazione Baroni al Giornalismo Inclusivo, quest’anno alla prima edizione.

La Fondazione Baroni

La Fondazione Giovan Battista Baroni è stata costituita nel 1972. Sin dai primi anni ha sostenuto numerosi progetti ed iniziative di solidarietà a favore di enti, associazioni e persone affette da deficit e lesioni neurologici e motori. In cinquant’anni di attività la Fondazione Baroni ha destinato circa 8 milioni euro tra opere di bene e ricerca scientifica. La Fondazione promuove e sostiene iniziative e progetti volti a migliorare la qualità della vita delle persone svantaggiate per favorire il loro diritto ad una vita di inclusione piena e consapevole.

Nella cornice iconica di Piazza di Spagna a Roma, presso il Centro Multimediale Interattiva dell’Ambasciata di Spagna è stato presentato per la stampa il Nordés Gin, un interessante prodotto del gruppo Osborne che nasce non lontano da Santiago de Compostela, a Vedra. 
“La sua origine a Vedra si riflette nella Magia Pura (o come si dice in galiziano: Maxia Pura) di Nordés, ci spiega la Dott.ssa Lourdes Bustamante. Ed è proprio qui che oggi si trova la Casa Nordés, un luogo progettato per consentire di scoprire le radici di Nordés e il suo processo di distillazione e macerazione nel suo luogo di nascita e di origine: la Galizia. Un immancabile appuntamento per i visitatori che qui possono vivere un’esperienza immersiva, sensoriale ed educativa.” 
L’iconica bottiglia di Nordés si ispira alla ceramica di Sargadelos, un’arte ceramica tipica di Galizia, che riflette la centralità di questa regione spagnola e i colori della sua bandiera: azzurro e bianco ma il contenuto del distillato della pregiata uva Albarigno più altre cinque essenze proveniente dall’’oltre oceano fanno sì che il Gin Nordés arrivi ad essere così apprezzato in tutto il mondo ! 
Il Dott. Mirko Cagnazzo ha spiegato l’importanza sul mercato di questa bevanda presente in 50 paesi del mondo con una quota di mercato attuale del 29% nella categoria premium gin. “L’Italia è un paese di vitale importanza per il brand, il secondo infatti dopo la Spagna”, conclude Cagnazzo. Nell’anno 2024 Nordés è cresciuto del +33% rispetto al 2023 nel Belpaese ed è atteso l’ambizioso obiettivo del 15% di volume di vendite in Italia.”

Un incendio, divampato all'alba di ieri, ha distrutto quindici automobili della polizia di Stato ad Albano Laziale (dieci erano auto di servizio e cinque erano vetture private degli agenti). Le macchine si trovavano tutte nel parcheggio interno del commissariato del comune dei Castelli.

Le automobili andate a fuoco sono 9 della polizia stradale e 6 del commissariato. Nell'attacco due poliziotti, uno della stradale e uno del commissariato, hanno riportato intossicazioni da fumo e al momento sono in ospedale per ulteriori accertamenti.

Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, ha espresso solidarietà e  vicinanza agli agenti del commissariato locale: "Qualsiasi siano le cause dell'incendio che, per fortuna, ha causato solo danni materiali, esprimo vicinanza e ogni tipo di supporto a tutte e tutti gli agenti del commissariato per quanto accaduto. Gli uffici comunali si sono attivati per quanto di nostra competenza.

Macchine della polizia in fiamme, qualche giorno fa anche quelle dei Carabinieri. Conestà (Mosap): «Segnale preoccupante contro le divise» «Quanto accaduto nella notte nel parcheggio del commissariato di Albano Laziale, è gravissimo. Un incendio ha distrutto dieci auto, tra quelle di servizio e altre private dei colleghi. È tutto carbonizzato. Pare che qualche giorno fa, un episodio analogo sia capitato alle auto dei carabinieri a Castel Gandolfo, circostanza che rafforza la tesi del dolo. È un chiaro attacco alle forze dell’ordine prese di mira». Così Fabio Conestà, segretario generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).

«Chiediamo che sia fatta piena luce su entrambe le vicende e che eventuali responsabili siano individuati e adeguatamente puniti. Si tratta di veri e propri atti intimidatori che non lasciano presagire nulla di buono e che vedono nel mirino servitori dello Stato. Serve una risposta pronta e decisa a tutela di chi garantisce la sicurezza dei cittadini».

Intanto  In data odierna una delegazione del Mosap guidata dal Segretario Generale Fabio Conestà e composta dal Segretario Nazionale Marco Ciavatta, dal Segretario regionale Toscana Lorenzo Vacca, dal Segretario provinciale di Lucca Luigi Lucignano e dal Vice Segretario provinciale Valter Milani ha incontrato il Questore di Lucca Dott. Edgardo Giobbi. L’incontro si è svolto in un clima cordiale e costruttivo, caratterizzato da un dialogo aperto e dalla condivisione di idee e proposte. Durante l’incontro sono stati affrontati alcuni punti: la carenza di personale, seppur in questa provincia non raggiunge dati critici che si registrano in altri presidi sul territorio nazionale, merita comunque attenzione. 

La speranza è che il Dipartimento, in vista dei prossimi movimenti, possa integrare gli organici con l’invio di personale, anche in considerazione della forte spinta e vocazione turistica che hanno città come Viareggio e Forte dei Marmi che necessitano, quindi, un costante e capillare controllo del territorio. In particolare nella città di Viareggio, che conta oltre 60.000 abitanti, si ritiene necessaria una maggiore presenza di personale da affiancare a chi già svolge il proprio lavoro con forte spirito di abnegazione, questo per garantire un controllo più efficace e a tutela della sicurezza pubblica e del benessere dei cittadini. 

Il Questore Giobbi ha manifestato disponibilità al dialogo e all’ascolto delle problematiche presentate, assicurando il massimo impegno per trovare soluzioni concrete e tempestive. Il MOSAP continuerà a monitorare attentamente l’andamento della situazione, mantenendo un costante confronto con l’Amministrazione e rimanendo sempre al fianco dei colleghi, al fine di tutelare i loro diritti e migliorare le condizioni di lavoro.

Fonte Mosap

 

 

Oggi , alle ore 12:30, presso l’Ambasciata di Spagna a Roma, il Generale di Divisione Francesco Gargaro, Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, ha restituito a S.E. l’Ambasciatore Miguel Fernández-Palacios Martínez una stele con iscrizione funeraria di età romana asportata dal Complesso Archeologico di Merida (Spagna).

L’indagine, che ha consentito il recupero del bene, è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo TPC di Roma e ha avuto origine a seguito di un’attività info-investigativa finalizzata a contrastare la commercializzazione di reperti archeologici importati illecitamente, avviata su attivazione Interpol nel contesto di Cooperazione Internazionale di Polizia, che segnala la vendita di un’ara funeraria romana su una nota piattaforma di e-commerce.

Successivamente i militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Velletri (RM), hanno proceduto al sequestro del bene custodito presso l’abitazione di un collezionista romano e, con la collaborazione degli esperti funzionari archeologi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Roma e la Provincia di Rieti, che effettuavano una meticolosa analisi epigrafica, appurava che la stele funeraria era indiscutibilmente autentica e di epoca romana, oltre che di rilevante interesse storico archeologico.

Inoltre, le indagini consentivano di accertare che il bene risultava asportato illecitamente dal Complesso Archeologico di Merida, dove era stato rinvenuto nel 1994 nel corso di una campagna di scavi regolarmente autorizzata dalle autorità locali, le stesse che ne avevano denunciato il furto presso il Commissariato di Polizia Nazionale di quel centro il 5 dicembre 2013.

I funzionari del Ministero della Cultura spagnolo richiedevano la restituzione del suddetto bene archeologico, in quanto pertinente al patrimonio culturale dello Stato.

Il 10 aprile 2024 veniva emesso dal Tribunale di Velletri il relativo decreto di dissequestro e restituzione alle Autorità della Spagna.

L’incessante attività svolta dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale per la salvaguardia dei beni culturali illecitamente sottratti, finalizzata anche al rispetto della Convenzione Unesco siglata a Parigi il 14 novembre 1970, ha consentito al Nucleo TPC di Monza di individuare e sequestrare cinque reperti di interesse archeologico provenienti dall’Iraq che saranno restituiti all’Ambasciata della Repubblica dell’Iraq in Roma il 29 gennaio 2025.

Trattasi di quattro coni in terracotta con iscrizioni reali commemorative della costruzione di edifici templari ad opera del re Gudea di Lagash (circa 2200-2150 a.C.) e di una tavoletta cuneiforme risalente alla III Dinastia di Ur (2100-2000 a.C.), nello specifico al 4° anno del regno di Amar-Suen (2044 a.C.) in quanto nel testo è menzionata una formula di datazione riconducibile al nome del sovrano. Il contenuto, formato da 11 righe tra recto e verso, è un documento amministrativo con un elenco di prigionieri di guerra assegnati al tempio di Shara di Umma e presi in consegna dal governatore della città.

L’attività investigativa trae origine da una segnalazione trasmessa al Comando Carabinieri TPC di Roma dalla stessa Ambasciata irachena dopo che propri funzionari avevano individuato alcuni manufatti archeologici iracheni posti in vendita sul sito internet di una nota casa d’aste milanese.

L’immediata attività investigativa svolta dai militari del Nucleo TPC di Monza, finalizzata all’accertamento sull’autenticità e provenienza dei beni in questione, permetteva alla competente Autorità giudiziaria di Milano di disporre il sequestro dei cinque reperti archeologici, risultati effettivamente di provenienza irachena, databili tra il III-II millennio a.C. ed esportati illecitamente da quei territori.

Le successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica meneghina, consentivano di deferire in stato di libertà i due proprietari dei beni posti in vendita oltre che un dipendente della stessa casa d’aste, contestando ai tre indagati la violazione penale in materia di “alienazione di beni culturali” (art. 518-novies del Codice Penale).

Tale attività di tutela di beni di interesse storico-culturale testimonia ancora una volta il ruolo centrale dell’Arma dei Carabinieri che, tramite la specialità del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale che opera da oltre cinquant'anni, è quotidianamente impegnata a garantire anche la sicurezza e la tutela del patrimonio artistico nazionale e internazionale, attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alle normative di settore, ma anche operando in completa e proficua sinergia con le Autorità giudiziarie e Forze di Polizia italiane e straniere, oltre che con le Istituzioni pubbliche e private e con gli stessi cittadini.

 Fonte Carabinieri TPC/Uff.St.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI