“Dal Veneto all’Europa, una chiamata per tutti i giovani talenti che hanno idee e progetti per diffondere la cultura e l’utilizzo dei dati dello spazio. Questa sfida porta il nome di VeneTo Stars, challenge aperta ai ragazzi dai 18 ai 25 anni, pensata per diffondere benefici e soluzioni concrete ai bisogni della quotidianità. Il Veneto vuole essere la regione dei giovani, l’incubatore degli innovatori, e questo progetto dimostra quanto teniamo a loro. Una generazione che sarà la protagonista nell’evoluzione dell’ecosistema digitale non solo a livello regionale, ma anche nazionale e internazionale”. Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in occasione della conferenza stampa di lancio a Roma di “VeneTo Stars”, nella sede dell’Associazione della Stampa Estera. Si tratta di una challenge nell’ambito dell’Agenda digitale del Veneto 2025, che prevede tra le diverse iniziative in campo, anche l’utilizzo di dati di derivazione spaziale, applicati al settore agrifood. Presenti alla conferenza stampa l’assessore regionale all’Agenda Digitale, Francesco Calzavara, il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, il country manager Italia rete ESA BIC, Roberto Cossu, il coordinatore Copernicus Forum Italia, Andrea Taramelli, Presidente RIR Aerospazio e promotore dell’evento Space Meetings Veneto, Federico Zoppas. “VeneTo Stars intende dimostrare come luoghi, istituzioni e aziende del Veneto possono essere realmente attrattivi per i giovani innovatori europei. Per tracciare questa strada abbiamo coinvolto il Corso di laurea di Scienze della Comunicazione dell’Università di Padova, 150 studenti, nella realizzazione della strategia comunicativa di questa challenge. La prima edizione del progetto si focalizza sull’utilizzo dei dati spaziali nel mondo dell’agricoltura e i team composti da un minimo di 2 a un massimo di 7 persone, potranno presentare i loro progetti fino al 15 aprile 2023 – ha spiegato l’assessore all’Agenda Digitale del Veneto, Francesco Calzavara -. Una giuria di esperti del settore sarà chiamata a scegliere le migliori 10 idee che verranno presentate a Venezia in occasione della ‘Space Meetings Veneto’, la settimana regionale dello spazio che si terrà dal 15 al 17 maggio 2023 al terminal passeggeri a Venezia”. Il progetto VeneTo Star ha durata triennale e negli anni 2024 e 2025 si rivolgerà ai settori del turismo, con focus sui Siti Unesco e flussi turistici, e successivamente alla gestione dei grandi eventi in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Milano Cortina 2026. Il potenziale della Space Economy è enorme e ha ricadute trasversali su moltissimi comparti. Solo in Veneto AIR, la Rete Innovativa Regionale Aerospaziale, presieduta da Federico Zoppas, ha mappato oltre 260 aziende coinvolte in forniture aerospaziali e la Regione ha compreso perfettamente la forza trainante e strategica del settore. Il progetto lanciato a Roma va esattamente in questa direzione e si connette perfettamente alle iniziative promosse anche dal CTNA – Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio per avvicinare i giovani alla cultura aerospaziale e alle nuove tecnologie, facendogli conoscere tutte le prospettive e le opportunità connesse.
Ci siamo visti con Claudia Conte, bellissima Presentatrice e Opinionista tv,
Ideatrice di format Culturali e Sociali, attivista per i diritti umani e delle donne e Legalità. Contrasto alle mafie,e ha avuto tanti riconoscimenti: Oscar dei giovani e Premio RomaRose in Campidoglio, Eccellenze Italiane al Senato, Donne più potenti Fortune 2023 Uomini d'affari 2022 – Forbes 2023
Claudia inizia la sua carriera come attrice, e questa è in breve la sua biografia : grazie agli studi alla New York Film Academy. Ha alle spalle tournée teatrali e ha preso parte a fiction televisive e film per il cinema. Consegue la Laurea Magistrale in Giurisprudenza e frequenta La Scuola Politica di Sabino Cassese e La Scuola di Politiche Economiche e Sociali Carlo Azeglio Ciampi. Convinta che si possa creare valore economico con la cultura, sviluppa un forte spirito imprenditoriale, che la porta a costituire "Shallow", Società Benefit che si occupa di ideazione e produzione di progetti culturali (cinematografici, letterari, mostre fotografiche, premi tematici, eventi artistici) esg di cui è amministratore unico. La sua Mission è: creare un network tra gli stakeholder del Paese affrontando le tematiche di Sviluppo Sostenibile e Responsabilità Sociale (Agenda ONU 2030) al fine di creare un'Italia migliore per le future generazioni. È ideatrice e produttrice di grandi eventi in collaborazione con Ministeri, Ambasciate, Regioni e Comuni, Rai, Santa Sede ed Enti del Terzo Settore come Fondazione Bambino Gesù, UNICEF, Comunità di Sant'Egidio. Pubblica la silloge "Frammenti rubati al Destino", i romanzi "Soffi Vitali" e "Il vino e le rose". L'eterna sfida tra il bene e il male" per Armando Curcio Editore. E' stata l'autrice più giovane ad aver presentato un'opera al Salone Internazionale del libro di Torino. Nel 2022 è di nuovo in libreria con "La legge del cuore", storia di mafia per Armando Curcio Editore in occasione delle celebrazioni dei trent'anni dalla strage di Capaci. Portavoce dell'Accademia Spadolini. Ambassador di Assobenefit, Associazione nazionale Società Benefit. Consigliere di amministrazione Fondazione Marini San Pancrazio Firenze. Ragazza ispiratrice Valore D
Parlando con lei sulla questione del immigrazione un tema molto attuale, lei mi dice :
Non bastano le notizie, drammatiche, delle morti dei migranti che tentano una nuova vita in paesi diversi, a scoraggiare le partenze. Dal porto di Sfax, in Tunisia, sono sbarcati a Lampedusa oltre 4000 migranti di origine subsahariana, nelle ultime 72 ore e se ne prevedono altri 2000 tra oggi e domani. Oltre 20000 sventurati sono sbarcati nell’ultimo anno. Attualmente, dice Claudia Conte, come riferisce il prefetto Valerio Valenti, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Viminale: "Al momento i presenti in hotspot sono 1.831, i fotosegnalati appena 185. Ieri abbiamo avuto complessivamente 43 sbarchi con 1.755 migranti. Questa mattina 7 sbarchi per complessivi 201 migranti. A questi vanno aggiunti i 180 della Louise Michel che sono già al Molo Favarolo (quindi virtualmente i presenti a Lampedusa sono complessivamente 2.011). Grazie alla Capitaneria di Porto e alla Guardia di Finanza tra oggi e domani saranno trasferite circa 2000 persone in Sicilia. Anche gli hotspot di Pozzallo, Catania, Messina ed Augusta sono pieni ma è già in atto un piano di distribuzione sull’intero territorio nazionale di circa 3000 migranti."
Al di là dei numeri, continua Claudia, le nostre “sentinelle del mare” stanno operando incessantemente per salvare vite, rispondendo a quanto previsto alle leggi e alla coscienza personale degli operatori della Guardia Costiera e della Capitaneria di Porto. L’hotspot di Lampedusa è a dir poco sotto stress e, tornando ai freddi numeri, che pur contano quando si deve capire dal punto di vista tecnico un fenomeno, in quel centro di accoglienza vi è una presenza di oltre 3000 persone a fronte di una capienza di 400 posti.
Da tali dati, si evince chiaramente la problematica di Lampedusa sottolinea Claudia Conte e lo squilibrio sussistente tra sbarchi e capacità logistica di accoglienza. Il governo ha da sempre sostenuto l’obiettivo di regolamentare e mettere sotto controllo il fenomeno migratorio, nell’interesse dei cittadini e degli stessi migranti.
Ogni tragedia, dice Claudia Conte, ha almeno un’immagine iconica che la evoca. Ricorderemo la foto dell’infermiera che aveva preso sonno dopo una notte di incessante lavoro durante il picco del Covid. La foto, drammatica, commovente e tanto, tanto umana, del padre siriano che solleva in aria il bimbo sorridente nonostante sia senza arti. Nella dramma di questo periodo di intensi sbarchi migratori, l’immagine tragicamente evocativa è quella del piccolo Aylan, trovato privo di vita sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia. Aveva tre anni e fuggiva, con la famiglia, dalla guerra in Siria. Per Cutro ricordiamo il bimbo di 4 anni, il cui corpo esanime è stato ritrovato in acqua. Aveva una tutina nera col disegno di un allegro pupazzetto.
È ovvio che, di fronte a notizie e immagini di questo tipo continua Claudia Conte, non si può far finta di nulla. È nostro dovere tentare di salvare chi versa in condizioni di pericolo. Vi sono però anche altri fatti e antefatti su cui non si può far finta di nulla. Anche qui ricorro ad alcuni numeri. Le statistiche dicono che, per porre un argine serio, concreto al problema della fame nel mondo, occorrerebbero 22 miliardi di euro l’anno. Cifra di tutto rispetto, decisamente. Tuttavia un’altra e diversa (apparentemente) statistica dice che le spese militari dell’America del Nord ammontano a 780 miliardi di dollari l’anno (fonte ANSA). La Cina ne spende 250, l’India 73, la Russia 62 e così via. Decisamente l’essere umano ha perso di vista il senso stesso della vita. Si arma contro l’altro altri esseri umani e permette che altri esseri umani muoiano di fame e addirittura provoca scientemente morti per consumare le armi che ha prodotto.
Tornando alla questione delle migrazioni, mi sottolinea Claudia la soluzione al problema dei flussi migratori a livello mondiale per un verso consiste nel portare aiuto concreto nei paesi dai quali parte il flusso. Per altro verso, per quanto riguarda i flussi nel Mediterraneo, serve una più forte assunzione di responsabilità dell'Unione Europea e, per quanto riguarda l'Italia, una più concreta capacità di gestione di tutta la politica dell'immigrazione. Per tale motivazione è giusto attivarsi in relazione alla disciplina dei flussi di immigrati regolamentati, di cui l'Italia ha più che mai bisogno, per altro verso occorre una più appropriata capacità di attivazione anche in raccordo con altri paesi comunitari e con le competenti Autorità dell'Unione Europea.
La questione è resa più complessa dal fatto che agiscono in qualche modo "poteri forti", pressioni populiste e non ben distinguibili lobbies che poi influenzano l’opinione pubblica e la politica dei governi. Il rischio è che ci inducono a pensare quasi in maniera uniforme, col pensiero unico da loro indotto e che chi cerca soluzioni diverse venga tacciato di insensibilità. Vendono anche la sensibilità, dunque, questi potenti poteri di condizionamento, opinione e influenza.
Grazie Claudia Conte per la interessantissima chiacchierata per il Corriere del Sud, su un tema molto scottante come sarebbe l Immigrazione...
Nel cuore del quartiere Ghetto di Roma si è svolta la seconda edizione del Festival del Carciofo Romanesco che si terrà dal 28 al 31 marzo. La manifestazione sarà nell’antico quartiere ebraico, ma saranno coinvolti anche Campo de’ Fiori e Piazza Navona, con 18 ristoranti che proporranno menù originali a base di carciofo, tra ricette tradizionali e rivisitazioni. Cuore Capitale per il Festival del Carciofo Romanesco: nel centro di Roma 4 giorni all’insegna dell’ortaggio simbolo della tavola romana “Semo romani, ma romaneschi di più” è lo slogan che certifica il carciofo come punto di riferimento del territorio. Obiettivo un rilancio del turismo di qualità attraverso la valorizzazione del territorio e delle tradizioni culinarie locali, a partire dai carciofi nelle note versioni alla romana e alla giudia Si parte martedì 28 marzo alle 11 a via del Portico d’Ottavia e si andrà avanti fino a venerdì 31: il cuore di Roma s’infiamma tra tradizione e storia, competizione e sapienza antica delle ricette delle nonne, tramandate di generazione in generazione. Va in scena la seconda edizione del Festival del Carciofo Romanesco. Cuore della manifestazione sarà come lo scorso anno sempre il quartiere ebraico, ma la novità di quest’anno è l’allargamento anche ad altri quartieri e rioni storici come Campo de’ Fiori e Piazza Navona. Saranno 18 i ristoranti che aderiscono all’iniziativa, con menù a base di carciofo da proporre a romani e turisti, gourmet e appassionati tra ricette tradizionali e rivisitazioni moderne. Dalle fettuccine tradizionali, ai bombolotti, sino alla pasta fresca ripiena, per passare poi a gustose frittatine e ai secondi a base di abbacchio, pietanze di carne accompagnate da ricchi piatti di carciofi nelle varianti alla romana e alla giudìa. L’innovazione anche nei dessert proposti a base di gelati rivisitati al carciofo. Gli stand di Coldiretti e del CAR – Centro Agroalimentare Romano daranno il benvenuto ai visitatori all’ingresso di Largo 16 ottobre. Nei giorni del Festival, inoltre, all’indomani della giornata europea del gelato che cade il 24 marzo, sarà presente anche una delegazione dell’Associazione Italiana Gelatieri con maestri e professionisti autentici ambasciatori del gelato made in Italy, guidati dal campione del mondo Eugenio Morrone, che proporranno delle degustazioni personalizzate. IL CARCIOFO ROMANESCO – “Semo romani, ma romaneschi di più” è lo slogan, mutuato dai versi del cantautore romano Lando Fiorini, che identifica il carciofo come punto di riferimento del territorio romano. La manifestazione presenta diversi significati legati a questa icona gastronomica: il carciofo infatti è un prodotto del territorio laziale, che viene così valorizzato e riscoperto, ma è anche un ingrediente fondamentale della tradizione culinaria romana e giudaico-romanesca, che ne hanno declinato l’uso in numerose ricette, famose in tutto il mondo. Ma il carciofo è anche un alimento cardine della dieta mediterranea, base di un corretto stile di vita per preservare la nostra salute partendo dalla prevenzione. A distinguere l’iniziativa da altre fiere o sagre sarà proprio il luogo dove partirà e dove si terrà la maggior parte dell’evento, l’ex ghetto al centro di Roma, dove il carciofo ha trovato le sue prime ricette, per poi diventare orgoglio per i romani e attrattiva per i turisti. L'iniziativa è ideata da Confesercenti e promossa da Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Centro Agroalimentare Roma, Azienda speciale Agro Camera (Camera di Commercio di Roma), Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare – ISMEA. “Da parte di Confesercenti Roma e Lazio esprimo grande orgoglio per questa manifestazione – sottolinea il Presidente di Confesercenti Roma e Lazio, Valter Giammaria – Un processo virtuoso nel turismo e nella ristorazione si può innescare solo attraverso una valorizzazione delle eccellenze del territorio, proponendo ai consumatori prodotti di qualità insieme alla professionalità degli operatori. Il carciofo romanesco è un prodotto che fa parte della cultura culinaria di Roma e del Lazio ed è giusto che noi, come Associazioni, attraverso questi eventi, facciamo conoscere ai nostri concittadini e ai turisti le materie prime che la nostra regione offre, la loro importanza a livello nutrizionale e il lavoro che gli chef e tutti gli operatori della filiera svolgono ogni giorno per far arrivare sulle nostre tavole queste prelibatezze”. “Riscoprire le nostre tradizioni culinarie, le ricette e i prodotti del territorio, anche riproponendole in chiave moderna e innovativa, è un’opportunità che gli imprenditori devono cogliere per rilanciare le attività di ristorazione, che è anche cultura e storia antica di generazioni, soprattutto in seguito a quanto vissuto a causa della pandemia – evidenzia Claudio Pica, Presidente FIEPET - Il Festival del Carciofo Romanesco vuole dunque ribadire l’importanza delle tradizioni e del territorio con uno dei prodotti di eccellenza della nostra tradizione gastronomica, che segna il forte legame che esiste tra cibo e cultura identitaria di un popolo; il tutto con lo sfondo d’eccezione offerto dal centro di Roma e in particolare dal complesso del Portico d’Ottavia”. “Questo festival si distingue da altre fiere legate all’ortaggio in quanto si svolge all’insegna della degustazione nelle diverse varianti in cui il carciofo può essere proposto – commenta Angelo Di Porto, Presidente Assoturismo Roma – Il valore aggiunto di questo festival è nel luogo stesso dove si svolge, il quartiere ebraico nel cuore di Roma, laddove le ricette del carciofo alla romana e alla giudia sono nate e si conservano attraverso tradizioni secolari tramandate di generazione in generazione. In particolare, nei ristoranti che propongono la cucina giudaico-romanesca, si valorizza un patrimonio storico-culturale che affonda le sue radici nella cucina povera dei secoli del ghetto, quando gli ebrei furono costretti a fare di necessità virtù e a trarre il meglio da ciascuna situazione, a partire dall’alimentazione, dal consumo del pesce povero e delle verdure”. A TAVOLA SI COMPIE IL MIRACOLO DELLA TRASVERSALITA’ E DELL’ORGOGLIO MADE IN ROMA – Il progetto è stato presentato con la Conferenza Stampa del 20 marzo presso l’Università Mercatorum nello splendido Palazzo Costaguti di Piazza Mattei. Ministero, Regione, Comune e Municipio assieme con altre istituzioni e associazioni di categoria assieme per esaltare e con orgoglio sostenere i prodotti del Made in Italy, un unicum del nostro territorio. Formazione e tradizione da tramandare alle nuove generazioni Moderati dal giornalista Daniel Della Seta, autore e conduttore della rubrica “L’Italia Che Va…” Radio RAI e della rubrica TV “In Punta di Forchetta…” sono intervenuti davanti a una platea di giornalisti e volti noti del piccolo schermo fra i quali Anna Maria Palma, ospite di Unomattina creatrice di Tu Chef, Valter Giammaria, presidente Confesercenti Roma e Lazio; On. Angelo Rossi, Consigliere del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare; Giancarlo Righini, Assessore Regionale Agricoltura Regione Lazio; Alessandra Sermoneta, Vice Presidente I Municipio Roma Capitale; Carlo Hausmann, Direttore di AgroCamera; David Granieri, Presidente Coldiretti Lazio; Giovanni Cannata, Rettore dell’Università Mercatorum; Alessandro Onorato, Assessore Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Roma Capitale; Claudio Pica, Presidente FIEPET; Angelo Di Porto, Presidente Assoturismo Roma. Al taglio del nastro fissato per il 28 marzo alle 11 sono attesi Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, e Mara Venier, entusiasta sostenitrice della manifestazione vivendo da tanti anni nel quartiere ebraico.
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