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Giovedì, 01 Maggio 2025

Venerdì 2 maggio, alle ore 17:30, nell’auditorium del Centro polivalente “Maurizio Rossi” di via Fontana Vecchia, è in programma il seminario “Le tradizioni della seta a Catanzaro”.

Un appuntamento che apre il ciclo di incontri di approfondimento dal titolo “Tutta n’atra storia” connesso ad un articolato progetto ideato dal docente, storico e saggista, Giuseppe Ranieri, e che intende proporre una rilettura della storia locale attraverso la narrazione di eventi e personaggi che pur facendo parte del patrimonio storico, per varie ragioni, sono rimasti nell’ombra. Una vera operazione culturale che non solo ribalta il punto di vista della narrazione, ma crea nuovi appigli con il passato soprattutto per le giovani generazioni che difficilmente tra i banchi di scuola si appassionano ad una materia che sembra enucleare in maniera asettica date, nomi, battaglie.

«Non viene suscitato l’interesse da parte dei ragazzi perché non arrivano a percepire che la storia “ufficiale” è il prodotto della sommatoria di tante storie “ufficiose”, di microstorie di gente comune, i cosiddetti ceti subalterni, che proprio per la loro inclinatura sociale al non aver nulla da perdere, hanno dato vita ad alcune delle pagine di storia più eroiche ed appassionanti di sempre che rischiano di essere sommerse da un’ondata di normalizzazione sociale che vuole espellere ogni avvenimento che non delinei la storia come una sorta di pacifica concessione assistenziale dall’alto e non il risultato di lotte, di rotture e cambiamenti, ma anche dalla mancanza di gente disposta a raccontarla e a saperla raccontare» spiega Ranieri.

Da qui l’impegno della ricerca e della divulgazione attraverso il contributo di studiosi accreditati e di esperti che relazioneranno sugli argomenti proposti in questo percorso a tappe: la produzione della seta, l’epopea del Conte Centelles, l’assedio del 1528, il brigantaggio, la Catanzaro mazziniana con lo sfondo della tragica storia d’amore tra Rachele De Nobili e Domenico Marincola, fino ad arrivare al secolo nostro con la Brigata Catanzaro , poi il dopoguerra con l’occupazione delle terre, l’emigrazione forzata e molte altri accadimenti che hanno avuto un risvolto storico e sociale sul territorio.

Nell’appuntamento d'esordio sarà la storica Sarah Procopio a relazionare su “I rapporti socio-economici nell’industria della seta. Il caso di Catanzaro”. Si parlerà della lavorazione della seta, ma dal punto di vista della manodopera, di chi sosteneva tramite le proprie braccia l’espansione economica e delle sue condizioni di vita, ma anche del perché non vi è rimasta traccia viva nel tessuto economico di questa storia.

In apertura dei lavori è previsto un intervento introduttivo di Teresa Rizzo e Rosario Bressi, rispettivamente presidenti del Comitato Dante Alighieri di Catanzaro e di Arci Catanzaro, ossia gli enti che hanno concesso il proprio patrocinio al progetto.

«Questa iniziativa – afferma Rizzo – è significativa per i risvolti che ne possono derivare. Promuovendo il senso di continuità con il passato, in un certo senso vogliamo onorare la nostra storia condivisa, fatta di microstorie, di vicende personali e sociali di una comunità alla ricerca di quella memoria che resiste oltre il tempo storico».

Durante l’incontro che sarà, moderato dalla giornalista e coordinatrice del progetto, Rosita Mercatante, si cercherà anche di costruire un ponte tra passato e presente grazie al collegamento a esperienze attuali come il progetto Nido di Seta e una testimonianza letteraria in riferimento al romanzo "Seta Marina" di Pietro Comito. La voce di Concetta Mazzei rintraccerà il filo rosso che lega la produzione serica alla comunità Arbëreshë di Caraffa.

Un viaggio entusiasmante e ricco di meraviglia quello vissuto dai piccoli esploratori dell’Istituto Comprensivo Ardito-Don Bosco di Lamezia Terme. Infatti nella scorsa settimana all’interno degli spazi del Plesso Francica, nella prima giornata e successivamente nella seconda giornata al Plesso Don Bosco, circa un migliaio di bambini su quattro turni, hanno avuto modo di conoscere e vedere con i propri occhi curiosi, quanto raccontato dagli “Amici dell’Antico Mulino delle Fate” durante l’immersione nel Bosco incantato dove da secoli si mescolano Storia e Mistero.

Nei mesi scorsi, tutti gli studenti dell’istituto, accompagnati dai propri docenti, hanno partecipato all’evento “Mulino Didattico & Maestra Natura”, promosso e diretto dalle guide di Fata Gelsomina, a cui annualmente partecipano oramai migliaia di piccoli esploratori provenienti da tutta la Calabria e non solo. Il regno di Fata Gelsomina ricordiamo è vincitore del prestigioso Primo Premio Internazionale “La Fabbrica Nel Paesaggio” promosso dalla FICLU per l’UNESCO, e continua ad essere meta di migliaia di visitatori di tutte le età che partecipano ai diversi eventi “Macinare Cultura”.

A raccontare e spiegare la fauna del bosco incantato è stato il presidente dell’Associazione Amici dell’Antico Mulino delle Fate, l’ingegnere Fabio Aiello, che arrivato dalla Svizzera, dove vive e svolge la sua professione, ha voluto riservare nella sua agenda queste due giornate insieme ai piccoli esploratori, presentando la “Magia & Mistero del Bosco delle Fate sulle sue orme”. La finalità dell’intervento è stato quello di educare i più giovani alla bellezza, al contatto diretto con la natura, permettere loro di conoscere le ricchezze storico culturali della loro terra non solo sui libri, far acquisire competenze fondamentali per la vita come l’autostima, il rispetto e le abilità sociali per consentire loro di incontrare le proprie vocazioni. Ha ricordato l’ingegnere ai piccoli che per andare avanti nella vita abbiamo solo due gambe, una si chiama “Conoscenza” e l’altra “Amore”, senza le quali non si riesce ad andare lontano. I video inediti proiettati, riassumono un lavoro costante di monitoraggio del Bosco incantato attraverso fototrappole, che l’ingegnere ha iniziato circa dieci fa, portato avanti con costanza e tanta pazienza. Gli stessi video rimarranno riservati proprio per il rispetto della stessa fauna. E’ stato spiegato ai piccoli esploratori che il “tutto e subito” è uno stile di vita che trascura la bellezza, la poesia dell’attesa e le virtu’ della lentezza. Durante l’incontro non sono state offerte quantità di sapere ma strumenti per ricercare! Sulle pareti dell’istituto sono apparsi i video che hanno illustrato la fauna: dal Colombaccio, al Tasso, dalla Ghiandaia all’Istrice, dalla Volpe alla Martora, dalla Poiana ai Cinghiali, dai Caprioli al Lupo, un luogo a pochi metri del Castello Normanno Svevo di Nicastro in perfetto equilibrio. In chiusura l’ingegnere ha ringraziato tutto il corpo docenti ed in particolare il Dirigente dottoressa Margherita Primavera, ringraziandola ancora una volta per la lungimiranza, la sensibilità e l’interesse dimostrato da sempre per il Regno di Fata Gelsomina e per le attività culturali organizzate dall’associazione Amici dell’Antico Mulino delle Fate. In futuro sono in programma nuove attività didattiche specifiche, che andranno ad integrare quanto già previsto, riservate ai soli istituti che si dimostreranno interessati.

Per incentivare il turismo lento ed ecologico, per ampliare la fruizione delle bellezze paesaggistiche e ambientali, il Gal “Serre Calabresi” ha inteso investire per promuovere l'utilizzo della bicicletta per esplorare il territorio, con l’acquisto di 35 stazioni di ricarica per e-bike, una per ogni Comune ricadente nell’area del Gruppo di Azione Locale.

«La mobilità sostenibile e il turismo green sono due dei principali pilastri che ispirano l’azione del Gal “Serre Calabresi”, non solo nelle attività legate all’attuazione del Pal “Spes”, ma anche in quelle realizzate grazie all’utilizzo di risorse a valere su altre risorse nazionali e comunitarie.  Nello sviluppo delle varie forme di turismo “leggero” e “slow”, spicca in modo significativo il cicloturismo.

Il Consiglio di Amministrazione, rilevando un’economia nell’ultima riunione ha inteso puntare sul progetto “E-bike Chargers (Ebic)” che mira ad aumentare l’attrattività del territorio, valorizzandone il contesto naturale e ambientale, sentieri e vie già esistenti, come la Ciclovia dei Parchi, e che si integra con altri progetti in fase di attuazione, quali la Strategia nazionale delle Aree interne (Snai) del Versante Ionico-Serre e “Montagne del Sole”. Un turismo lento che si arricchisce dell’attrattività dei borghi, con interventi relativi all’accoglienza diffusa, alla vendita e alla somministrazione di prodotti tipici ed enogastronomici, alla nascita di botteghe artigiane» ha spiegato il presidente Marziale Battaglia.

«Da qualche anno a questa parte, se i numeri del cicloturismo registrano costanti miglioramenti in termini di viaggiatori che scelgono questo tipo di esperienza per visitare i luoghi di interesse, una buona dose di merito è da ascriversi anche alla sempre maggiore diffusione delle biciclette elettriche. Sulla scorta di questa constatazione è stata rilevata la necessità di postazioni adeguate per la ricarica elettrica e di supporto tecnico, per sostenere il cicloturismo» ha osservato Alessandro Zito, responsabile di “E-bike Chargers”.

Il progetto, infatti, prevede nello specifico, l’acquisto di 35 colonnine di ricarica per e-bike, dotate di cassetta degli attrezzi per interventi di manutenzione, da assegnare, in comodato d’uso, ai Comuni del territorio del Gal che ne garantiranno l’uso gratuito per tutti gli utenti. Sarà, inoltre, realizzata una mappa, accessibile via web, con la localizzazione delle stazioni.

«L’Autorità di Gestione del Prs ha rilasciato il parere di coerenza programmatica al progetto e il Gal sta per procedere alla gara di acquisto delle stazioni di ricarica» ha informato Battaglia.

«Favorire lo sviluppo di una mobilità sostenibile concorre alla valorizzazione del patrimonio ambientale, ma anche culturale, folkloristico, sportivo e ricettivo di tutti i comuni interessati» ha osservato il presidente.

“Spettabile comunità di Lamezia, assessori, servizi sociali, associazioni, dateci una mano a gestire i nostri alunni più difficili. In alcuni contesti, l’azione educativa richiede una forte alleanza tra tutti noi”.

L’appello della dirigente scolastica Antonella Mongiardo è stato raccolto dalle istituzioni, a cui la preside dell’Istituto comprensivo Gatti-Manzoni-Augruso di Lamezia Terme ha inviato una lettera per proporre una collaborazione permanente tra forze sociali, mirata a far fronte alle più urgenti emergenze educative della realtà scolastica, rappresentate dagli alunni di alcuni plessi periferici provenienti da un contesto famigliare e sociale particolarmente problematico.

 La dirigente ha visto una tempestiva risposta da parte degli assessori comunali Annalisa Spinelli, che guida l’assessorato alla Cultura e all’Istruzione, e Tonia Rizzo (assessore ai Servizi sociali), con le quali si è tenuto oggi 7 aprile, nell’ufficio di presidenza della sede centrale della scuola “Gatti-Manzoni-Augruso”, un tavolo inter-istituzionale sulla tematica dell’integrazione scolastica e delle emergenze educative.

Al tavolo hanno preso parte, oltre alla dirigente Mongiardo e alle assessore Spinelli e Rizzo, anche l’assistente sociale del Comune di Lamezia Terme Stefania Leopoldo, il presidente, la vice presidente e la responsabile intercultura dell’Opis (Osservatorio permanente inclusione scolastica) rispettivamente Alfredo Saladini, Michela Cimmino e Fiorella Careri e la referente dell’associazione “Donne e Futuro Aps” Bianca Lillo. In rappresentanza della scuola hanno preso parte al tavolo anche la vice-preside Angelina Materasso, il direttore dei servizi generali e amministrativi Anna Leonardis, il referente del plesso Mancuso Antonio Barrilà. Si tratta del secondo tavolo tecnico tenutosi quest’anno all’IC Gatti-Manzoni-Augruso, dopo l’incontro di ottobre nell’ufficio di presidenza al quale avevano presenziato il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, gli assessori Spinelli e Rizzo, il responsabile dell’ufficio tecnico comunale ing. Pasqualino Nicotera, il geometra Lucchino, l’ing. Giovanni De Vito, responsabile del servizio di prevenzione e protezione della scuola.

Durante la riunione sono stati affrontati dai rappresentanti istituzionali diversi aspetti della vita scolastica, riguardanti soprattutto la gestione di alcuni plessi periferici che presentano importanti criticità legate al difficile contesto socio-culturale e alle emergenze educative a cui la scuola deve dare risposte, anche in collaborazione con le associazioni sociali operanti sul territorio.

Si è parlato, in modo particolare, del plesso Mancuso, che in corso d’anno è stato temporaneamente trasferito da via Dunant alla sede centrale, dove sono state sistemate due pluricassi.

Ci si è soffermati, in particolare, sull’opportunità di passare dalle pluriclassi alla formazione di classi omogenee per età anagrafica, al fine di evitare squilibri nelle dinamiche di classe che potrebbero incidere negativamente nel processo di scolarizzazione e di integrazione scolastica.

La dirigente ha fatto presente come in corso d’anno sia i docenti che le famiglie hanno espresso questa richiesta a tutela degli equilibri di classe, resi ancor più critici proprio dal divario anagrafico degli alunni.  Il referente Barrilà ha esposto le principali criticità rilevate nel corso di quest’anno scolastico, che la scuola ha attenzionato nei diversi incontri tra scuola e famiglie.

I presenti hanno condiviso all’unanimità questa posizione. Bianca Lillo ha esposto la difficile situazione dell’integrazione scolastica e sociale dei ragazzi di etnia rom, che richiede un coinvolgimento attivo e concreto da parte delle istituzioni, con un inserimento più uniforme ed equilibrato di questi alunni in tutte le scuole della città. L’assessore Spinelli e i presidi Careri e Saladini, nell’esprimere un plauso alla dirigente scolastica Antonella Mongiardo per aver intrapreso un coinvolgimento di tutta la comunità sociale nella gestione della problematica, hanno evidenziato come “questo processo di integrazione sia importante farlo iniziare fin dai primi an di scuola dell’infanzia. Iniziare un percorso insieme, in questa direzione, è l’unico modo possibile per poter realizzare una piena integrazione”.

In particolare i dirigenti scolastici Mongiardo, Careri e Saladini hanno ribadito l’importanza di collegare gli obiettivi didattici previsti nel PTOF della scuola con dei progetti extrascolastici da realizzare in sinergia con le associazioni di volontariato anche durante la settimana e in orario scolastico, prevedendo laboratori con alunni dei diversi plessi e uscite periodiche all’esterno della scuola, per consentire loro di scoprire e vivere direttamente le risorse della città.

La preside ha chiesto agli assessori presenti in rappresentanza dell’amministrazione comunale, nell’ipotesi di una ubicazione degli alunni di Mancuso presso il plesso Davoli, di interessarsi per l’attivazione di una corsa di scuolabus che agevoli il percorso casa-scuola degli alunni residenti nel quartiere “Ciampa di Cavallo”. Una parte attiva nella collaborazione è stata garantita anche dall’assessore Rizzo e dai servizi sociali del comune nella persona della dottoressa Stefania Leopoldo.

Nel corso della interlocuzione, si è dedicata particolare attenzione all’integrazione scolastica degli alunni di etnia rom, inquadrata in un più ampio programma di rigenerazione urbana e integrazione sociale di alcuni quartieri periferici della città. In conclusione dei lavori, i presenti hanno sottolineato l’importanza di questi incontri e il valore della vicinanza tra le istituzioni in direzione della formazione dei giovani, soprattutto nei territori caratterizzati da emergenze educative.

 La dirigente Mongiardo ha ribadito “l’importanza di gestire la complessità della nuova scuola con spirito di squadra e di confronto, in sinergia con le istituzioni e con le risorse umane e professionali che, a vario titolo, ci aiutano a portare avanti la mission scolastica”.

Un’alleanza educativa nella quale un prezioso contributo ci proviene anche dalle forze dell’ordine, in particolare dal Commissariato di Polizia di Stato di Lamezia Terme, diretto da Antonio Turi, partner dell’IC “Gatti Manzoni Augruso” in un percorso di formazione/informazione sulla legalità che si sta svolgendo in tutti i plessi della scuola, coinvolgendo i ragazzi in momenti sensibilizzazione su tematiche importanti, come il rispetto delle regole, il bullismo e il cyberbullismo, i diritti e i doveri connessi alle tecnologie informatiche. 

“Un ringraziamento a tutti gli attori che hanno risposto al nostro appello - ha detto la dirigente Mongiardo - solo lavorando in sinergia e in rete, Scuola, Istituzioni e associazioni del Terzo settore, si potranno sviluppare interventi concreti e sostenibili, promuovendo attività interculturali che favoriscono la partecipazione attiva alla vita scolastica e sociale”.

In Calabria è presente tanta "Buona Sanità" e specifiche eccellenze sanitarie a livello nazionale. Gli ultimi dati fanno ben sperare, i report di Gimbe sulla sanità in Calabria, nel 2023, hanno registrato un miglioramento sui dati LEA. Eppure la nostra terra è tra le regioni italiane con il più alto tasso di mobilità sanitaria passiva. ll 25,75% dei residenti si sposta in altre regioni per ricevere cure mediche; un problema significativo causato dalla carenza di strutture e servizi locali, che spesso costringe le persone a spostarsi frequentemente verso i principali ospedali e centri di cura delle aree urbane. Ecco perché la comunicazione gioca un ruolo fondamentale nella riduzione di questa mobilità passiva, attraverso l'informazione corretta.

Su queste traiettorie, dunque, si è organizzato uno dei congressi medici più interessanti del periodo. Appuntamento a Catanzaro, presso la sala Oro della Cittadella regionale, il prossimo 16 aprile. “Curarsi in Calabria. L'importanza della comunicazione per ridurre la mobilità passiva”, il titolo, eloquente, scelto dai dottori Gianfranco Filippelli e Massimo Martino che sono anche i responsabili scientifici, oltre che, rispettivamente, Direttore UOC di Oncologia Medica ASP di Cosenza Coordinatore ROCal e Direttore UOC di Ematologia e CTMO A.O. di Reggio Calabria.

 L'evento, organizzato dal provider Xenia di Francesca Mazza, è stato realizzato grazie al contributo incondizionato di “Gilead creating possible”. L'inizio è previsto per le ore 14,30 con relatori e presenze importanti. Dalla “mobilità passiva in ambito sanitario e le sue conseguenze, sostenibilità e farmaci innovativi”, con il Dott. Ernesto Esposito Sub Commissario per il piano di rientro sanitario; alla “migrazione sanitaria: un fenomeno dalle enormi implicazioni sanitarie, economiche e sociali”, con il Dott. Nino Cartabellotta Presidente Fondazione GIMBE. Dal “Giornalismo e diritto alla salute: come comunicare efficacemente” con Riccardo Giacoia Capo Redattore Tgr Calabria e Francesco Mannarino giornalista di Gazzetta del Sud al “Ruolo delle Aziende Ospedaliere” con la Dott.ssa Tiziana Frittelli, Commissario Straordinario AO di Reggio. E poi, ancora, a seguire: "il Ruolo delle Aziende Sanitarie”, con Il Dott. Antonello Graziano Direttore Generale Asp di Cosenza

fino alla “Best practice in ambito oncologico- LA ROCal Rete Oncologica Regione Calabria”, con il Dottor Gianfranco Filippelli Direttore UOC di Oncologia Medica Asp Cosenza. Ed infine: “Nuove strategie organizzative e comunicative per gli Screening Oncologici: Connessioni con la ROCal”, con il Dott. Franco Lucia Dirigente Settore Assistenza Territoriale Regione Calabria; le “Best practice in ambito ematologico e CAR-T”, con il Dott. Massimo Martino Direttore UOC di Ematologia e CTMO A.O. di Reggio Calabria e la tavola rotonda con la conduzione di Lucia Di Furia dirigente Settore assistenza territoriale Regione Calabria e Attilio Sabato, direttore Ten tv, sulla “Mobilità passiva: come una buona comunicazione può ridurre i DRG di fuga”, alla presenza della dott.sa Simona Carbone, Commissario Aou Dulbecco, del Dott. Massimo Gentile (SIE), del Dott. Nino Iaria (CIPOMO), della dottoressa Angela Piattelli, presidente nazionale Società italiana Psiconcologia (Sipo), della dottoressa Anna Maria Stanganelli, Garante della Salute Regione Calabria, della dottoressa Giusy Sembianza, Ail sezione Reggio Calabria- Vibo, del Dott. Salvatore Turano (AIOM), della dottoressa Concetta Stanizzi, vice presidente nazionale Lilt e di tutti i partecipanti.

 “Questo convegno rappresenta una opportunità importante per riflettere sulle soluzioni pratiche che la comunicazione e la tecnologia possono offrire alla sanità calabrese, per ridurre la mobilità passiva dei pazienti e migliorare l'accesso alle cure. La sinergia tra innovazione digitale, formazione dei professionisti sanitari e comunicazione efficace potrà portare a un cambiamento positivo nel sistema sanitario regionale, con un impatto significativo sulla vita dei cittadini e sull'efficienza complessiva del servizio sanitario”, hanno voluto rimarcare Filippelli e Martino. Rafforzare la comunicazione tra istituzioni sanitarie locali, cittadini e professionisti per garantire una gestione ottimale delle risorse sanitarie e un migliore accesso ai servizi sul territorio è certamente uno degli obiettivi del convegno.

 

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