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Venerdì, 21 Marzo 2025

Sviluppare un turismo attivo, lento e sostenibile è uno dei principali obiettivi del progetto “Le Montagne del Sole”, finanziato dal Ministero del Turismo mediante il Fondo di Sviluppo e Coesione e promosso dal Gal “Serre Calabresi” quale ente capofila di un ampio partenariato, che accoglie diverse organizzazioni del territorio, tra cui tour operator, associazioni ambientaliste e di promozione del territorio.

L’area nella quale si attueranno le azioni previste è quella del versante ionico delle Serre Calabresi, di competenza del Gal.

Tra le finalità primarie vi è anche quella di rendere le Serre una destinazione turistica, accessibile e inclusiva. Se ne è parlato nell’ultima riunione dell’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) che riunisce i partner del progetto, nel corso della quale si è fatto il punto sullo stato di attuazione dello stesso.

«Nel perseguire la volontà di creare un nuovo prodotto turistico organico, in grado di dare risposte diversificate, autentiche e di qualità ai diversi target di visitatori, ponendo attenzione alla fruizione da parte di persone con disabilità, si punta per i primi quattro comuni, Badolato, Squillace, Cardinale e Torre di Ruggiero, ai quali se ne aggiungeranno altri, all’avvio di un percorso virtuoso che possa portare al conseguimento della certificazione “Bandiera Lilla”. I comuni “Bandiera Lilla” si distinguono per il loro impegno nell’offrire un’esperienza di viaggio inclusiva e senza barriere, una qualificazione strategica per il territorio, che implica l’esistenza di servizi dedicati, che valorizzino le esigenze di ogni viaggiatore. Si tratterà dell’assunzione di un impegno concreto e costante in questa direzione, anche per il futuro» ha osservato il presidente del Gal “Serre Calabresi”, Marziale Battaglia.

I primi quattro comuni sono stati individuati sulla scorta delle potenzialità e peculiarità sinora espresse; sulla scorta delle medesime considerazioni, a breve si allargherà la platea dei paesi dell’area in cui avviare gli stessi interventi.

L’azione mira non solo a ridurre le barriere fisiche, ma abbraccia tutti gli aspetti dell’accessibilità legata sia all’esperienza di visita dei luoghi degli ospiti che alla qualità della vita dei residenti, comprendendo la comunicazione relativa ai servizi offerti, l’ampliamento della rete degli operatori del territorio che offrono esperienze di accoglienza inclusiva. Da un punto di vista operativo l’iter prevede: la compilazione di un questionario per comprendere in via preliminare il grado di accessibilità e le dinamiche del territorio, un sopralluogo per analizzare la situazione in loco, valutando i vari aspetti tecnici, organizzativi e gestionali legati al turismo inclusivo, un report analitico per fornire un quadro chiaro dei punti di forza, delle aree da migliorare con una valutazione finale che costituirà il punto di partenza per la redazione degli studi di fattibilità tecnico-economica relativi agli interventi eventualmente necessari per giungere al conseguimento della certificazione.

E sarà proprio il Gal “Serre Calabresi” che attraverso il progetto proposto si occuperà di curare le fasi dei sopralluoghi, la stesura dei report e la redazione degli studi di fattibilità da fornire ai comuni per le azioni conseguenti.

Tra i punti sui quali il presidente Battaglia si è soffermato nel corso della riunione anche la «comunicazione da parte del Ministero del Turismo, relativa al termine ultimo del progetto, non più fissato al 31 dicembre 2025 ma differito al 31 luglio 2027. Ben 36 mesi per realizzare tutte le misure previste dal progetto. Una comunicazione accolta con particolare apprezzamento perché consentirà di ottimizzare la programmazione e la realizzazione degli interventi a beneficio del territorio e dello sviluppo locale».

Di fronte ad una numerosa cornice di pubblico si è svolto domenica 16 marzo, a Sant’Andrea Marina, l'interessante convegno dal titolo “La musica Corale in Calabria, ieri e oggi”. L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Culturale Schola Cantorum Officium nell’ambito dei festeggiamenti relativi ai 25 anni di fondazione dell’Associazione medesima. Dopo il saluto del presidente Andrea Codispoti, i presenti hanno seguito con attenzione e curiosità gli interventi degli illustri relatori. Il maestro Gianfranco Cambareri, presidente della O.C.C. Organizzazione Cori Calabria e docente di esercitazioni corali presso il conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia, ha presentato il mondo della coralità calabrese e illustrato i numerosi progetti avviati dalla OCC per qualificare il mondo corale nella nostra regione, sottolineando quanto sia importante che i cori siano guidati da direttori competenti e preparati. Questa dovrebbe essere una prerogativa di tutti, istituzioni ed enti che decidono di avviare una pratica corale seria, dalla scuola alle parrocchie. Non si può fare solo affidamento sulla buona volontà di praticanti volenterosi non preparati e formati. Ed è proprio in questa direzione che si è mossa l’azione della O.C.C. in questi anni, avviando numerosi corsi di formazione per coristi e direttori in tutta la Calabria. Molto coinvolgente e sentito è stato poi l’intervento del maestro Christian Cosentino, direttore della Schola Cantorum Officium e docente di musica presso l'Istituto Comprensivo Patari - Rodari - Pascoli - Aldisio di Catanzaro, il quale ha presentato una relazione sulla tradizione del canto sacro a Sant'Andrea Ionio e nei paesi limitrofi. Il maestro Cosentino ha fatto fare un salto nel passato ai presenti illustrando, attraverso testimonianze documentate da immagini e testi, una storia di pratica corale che si tramanda per via orale da secoli. È stato emozionante, per i presenti, il momento in cui il maestro ha fatto ascoltare dei file audio registrati nei primi anni ’80; canzoncine e inni della tradizione popolare cantati da anziane donne ormai giunte a buon vita. Grande attenzione è stata dedicata ad alcuni canti che ancora oggi vengono praticati sia a Sant'Andrea Ionio che nei comuni viciniori, e che sono stati oggetto di un lavoro di ricerca, studio, recupero, trascrizione e infine elaborazione per coro da parte del maestro Cosentino, finalizzato alla documentazione di un patrimonio storico e culturale che negli anni rischia di scomparire insieme ai custodi di queste tradizioni, gli anziani, che rappresentano la memoria storica di una comunità. Tra gli intervenuti anche quello di Don Fabrizio Fittante, maestro delle celebrazioni liturgiche dell'Arcidiocesi di Catanzaro - Squillace, che ha voluto sottolineare l'importanza della pratica del canto corale per arricchire le funzioni liturgiche. Don Fabrizio ha evidenziato quanto sia fondamentale che l'animazione della liturgia venga svolta con dovizia e preparazione, senza lasciare che la scelta dei canti segua una tendenza, ma piuttosto affidandosi a quello che la chiesa ci indica attraverso documenti ufficiali quali il “Motu proprio tra le sollecitudini per la musica sacra” di San Pio X e le tradizioni tramandateci dai nostri padri, anche attraverso i canti popolari. A concludere il convegno è stato poi il professor Giuseppe Giordano, etnomusicologo e docente di antropologia della musica all’Università di Roma Tor Vergata, il quale ha esposto, con dovizia di particolari, l’importanza degli studi e delle ricerche sulle tradizioni popolari, sulle pratiche diffuse di canto corale e sulle usanze tramandate per via orale. Particolare attenzione è stata rivolta al canto dell’Ufficio, una tradizione ancora molto diffusa in diverse comunità calabresi, in particolare a Serra San Bruno e Sant’Andrea Ionio. Il professor Giordano ha documentato e presentato alcuni video e audio di frammenti di questa pratica corale, registrati nelle serre calabresi e da lui trascritti su partitura musicale. È emersa l’indubbia provenienza di questi canti dal gregoriano, certamente un po’ adattato e rimodulato per via della oralità attraverso cui è stato tramandato nel corso degli anni. Ricollegandosi con quanto esposto dagli altri relatori, il professor Giordano ha voluto evidenziare quanto i nostri padri, pur non essendo dei liturgisti e senza aver svolto mai studi sulla liturgia, sapessero comunque come e quando utilizzare alcuni canti in base al tempo liturgico. Guardando quindi al passato forse saremo in grado di capire meglio anche come agire nel presente. Gli atti di culto, la preghiera e il
canto sono la migliore premessa per una generosa ed efficace partecipazione alla vita comune anche nell’aspetto sociale. Al termine degli interventi il maestro Cosentino ha invitato il professor Giordano in Calabria per assistere di persona all’esecuzione del canto dell’Ufficio e di altri brani della tradizione popolare. Sarà l’inizio di una collaborazione che dovrà riuscire a documentare e materializzare il maggior numero di canti possibili.
Il convegno organizzato dall’Associazione Culturale Schola Cantorum Officium è stato quindi l’occasione giusta per tracciare la strada verso un’opera più approfondita di studio e di recupero dei canti della tradizione orale di Sant’Andrea Ionio e dei paesi limitrofi, un omaggio alla memoria di tutti coloro che nel corso degli anni hanno saputo trasmettere questa passione e vocazione verso il canto devozionale, fino a farlo giungere sino a noi.
Un lavoro volto a far emergere quell’elemento culturale che ha contraddistinto per secoli la nostra terra e che rischierebbe altrimenti di andare perso.

La più importante manifestazione in Italia per l’innovazione nel settore Travel. Oltre mille proposte d’eccellenza dall’Italia e da tutto il mondo. E si preannuncia come una delle edizioni più avvincenti e più internazionali degli ultimi anni, con la partecipazione di oltre 1.000 espositori provenienti da 62 Paesi oltre all’Italia. Un’occasione unica sia per gli operatori, sia per i viaggiatori per scoprire le eccellenze del turismo da tutto il mondo. Particolarmente significativa la rappresentanza dall’Italia, con pressoché tutte le Regioni italiane e una presenza diretta di ENIT e il Ministero del Turismo a guidare la promozione del Belpaese. A conferma dell’appeal sempre più globale della manifestazione, accanto a questi arrivano anche gli espositori esteri dai cinque continenti. Tanti tour Operator Alpitour, Dimensione Turismo, I Grandi Viaggi e Mamberto, molte le aziende del Digital Holafly e Rate Hawk; infine, tra i vettori, Air France, British Airways, Delta, Iberia, KLM, Norwegian Cruise Lines, TAP, Trenitalia o United Airlines.

In questo importante contesto si inserisce la Calabria con i nostri operatori che possono usufruire del programma Hosted Buyer che ospiterà  centinaia di buyer invitati da 49 Paesi di tutto il mondo. Di questi, il 45% proviene dall’Europa, Italia compresa; il 27% dalle Americhe; il 18% da Asia (inclusi Paesi CIS) e Oceania; il 10% da Medio Oriente e Africa.

Tra i Paesi più rappresentati Arabia Saudita, Argentina, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Paesi dell’Est Europa, Paesi del Golfo, Spagna, USA.

Tante le aree tematiche: Leisure, Digital, Area BeTech riservata alle tecnologie, la Hospitality Area dedicata ad alberghi e catene e le aree benessere con un vero e proprio viaggio multisensoriale in una nuova concezione del benessere come filosofia di vita.

Infine un importante  palinsesto di oltre 40 incontri in formato talk.

"Siamo qui per cogliere in anticipo le tendenze dell’anno – afferma Fabrizio D’Agostino presidente di Federalberghi Calabria – abbiamo la necessità di distribuire e destagionalizzare con un focus su offerte esperienziali diversificate e sulla mobilità sostenibile. Gli albergatori devono cogliere le opportunità sul turismo legato all’intelligenza artificiale, sul turismo delle emozioni e del luxury, le nuove sfide su cui la Calabria si deve far trovare pronta”.

 

In occasione della presentazione del progetto associativo “I Fili di Arya”, illustrato a San Cosmo Albanese dall’ideatrice Rosaria Tornello, la Presidente della Terza Commissione del Consiglio Regionale della Calabria, Pasqualina Straface, ha anticipato pubblicamente che sarà avviata un’inedita fase di audizioni con tutte le realtà produttive, artigianali ed economiche del settore, atto a condividere istituzionalmente lo stato dell’arte del tessile identitario e distintivo calabrese.

Un primo passaggio necessario a studiare e proporre una proposta di legge finalizzata a costruire basi concrete per un rilancio culturale, produttivo ed economico del grande patrimonio artigianale calabrese, con il coinvolgimento diretto degli istituti tecnici e professionali.

Idee come quelle di Rosaria Tornello, donna di grande visione e impegno - ha dichiarato nel suo intervento la Consigliera Straface -, il cui lavoro di ricerca e promozione rappresenta un modello di dedizione e concretezza, vanno sostenute pienamente. Condivido gli obiettivi del progetto, che si inserisce con orgoglio e visione in una pagina storica millenaria e nobilissima della nostra terra, rappresentata anche dall’artigianato tessile, oltre che in un filone di riappropriazione consapevole di una parte importante della storia produttiva della nostra regione. Negli ultimi anni - ha concluso la Presidente della Terza Commissione del Consiglio Regionale -, attraverso una fioritura di iniziative imprenditoriali d’eccellenza in tutte e cinque le province della nostra regione, grazie all’attenzione senza precedenti della Regione Calabria verso questo fenomeno in crescita, si rende ancor più necessario sostenere simili iniziative, soprattutto a favore delle nuove generazioni, affinché si possano costruire e condividere con loro delle reali prospettive di sviluppo. Nel piano di programmazione delle misure per le imprese, ad esempio, c’è un piano regionale per l’artigianato innovativo ed artistico e presto la Regione Calabria partirà con nuove misure per artigiani su tradizione, tecnologia, innovazione e design, che sono obiettivi del piano del Fondo Competitività Imprese”.

In occasione dell’evento di presentazione del progetto di Rosaria Tornello, sottolineando che anche la tradizione è un valore imprenditoriale, è stato ricordato ai presenti che la Regione Calabria ha stipulato un accordo con il Ministero competente per iniziative di recupero dei mestieri e per la formazione di artigiani.

L’evento, presieduto dal sindaco arbëresh Damiano Baffa e moderato dal giornalista Valerio Caparelli, ha registrato contributi di alto valore tecnico e sociale, a partire da quello del neo DG dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, Fulvia Caligiuri, cui hanno fatto seguito: Don Pietro Minisci, ex parroco di San Cosmo Albanese, che ha trattato della ricchezza del significato e della simbologia dei paramenti liturgici; Gregorio Iannotta, Sindaco del Comune di San Vincenzo La Costa, che ha testimoniato l’importanza dello sviluppo di una comunità attraverso la sua storia e le sue tradizioni; Antonello Grosso La Valle, presidente provinciale di UNPLI Cosenza, intervenuto su artigianato e arte tessile come prodotto culturale su cui costruire valore turistico; Mario Reda, esperto agronomo che ha intrattenuto il pubblico intervenuto sul tema delle fibre naturali tra tradizione, innovazione e sostenibilità.

 

 

Una delegazione di Coldiretti Calabria, composta da tanti giovani, guidata dal presidente regionale Franco Aceto partecipa alla manifestazione a Bruxelles che si tiene in occasione del Consiglio dei Ministri agricoli sulla proposta di semplificazione della Pac. Le richieste sono precise e dettagliate afferma Aceto: stop alla burocrazia e all’aumento dei costi che danneggiano gli agricoltori italiani, incrementare gli aiuti alle aziende per contrastare la crisi e l'aumento dei tassi di interesse, garantire una moratoria sui debiti, rafforzare la direttiva europea contro le pratiche sleali e cancellare definitivamente l’obbligo dei terreni incolti. E’ un vero e proprio attacco al patrimonio agroalimentare dell’Italia favorito dalle follie europee che fanno calare la produzione agricola nazionale. Siamo qui e ci saremo fin quando ce ne bisogno– spiega - per chiedere risposte esaustive in tempi certi alle necessità delle nostre aziende e scardinare quei regolamenti che non hanno senso. Per questo abbiamo messo in campo un lavoro costante di mobilitazione, ma anche di rapporto diretto con le istituzioni europee perché non è questa l’Europa che vogliono gli agricoltori. Una grande organizzazione come la Coldiretti ha il dovere di trasformare la protesta in proposte concrete, nella consapevolezza che la maggior parte delle battaglie cruciali per il futuro delle nostre campagne si combattono proprio a Bruxelles. Proprio per questo abbiamo predisposto un documento strategico anche sulla Pac dei prossimi anni, che deve essere semplice e in linea con le necessità delle imprese. Dobbiamo dire basta alla contrapposizione tra agricoltura e ambiente voluta da Timmermans, le cui politiche Coldiretti ha osteggiato dalla prima ora,  gli agricoltori sono il primo presidio ambientale”.Al di fuori della Pac, la situazione economica del settore agricolo è però talmente grave che va affrontata con misure specifiche anticrisi a partire – continua Coldiretti - da una piena flessibilità sugli aiuti di stato, prorogando il Quadro Temporaneo di Crisi e Transizione di almeno un anno per consentire agli Stati membri di sostenere gli agricoltori con strumenti efficaci come la moratoria sui debiti, che aiuterebbe una larga parte delle aziende agricole soprattutto di piccole dimensione e condotte da giovani e donne.  Ma a Bruxelles Coldiretti punta anche a scardinare alcune delle follie europee che minacciano l’agricoltura nazionale, dalla direttiva packaging che colpisce le aziende ortofrutticole cancellando, per fare un esempio, insalata in busta e confezioni di pomodorini, alla direttiva ammazza stalle che equipara gli allevamenti alle fabbriche, fino all’accordo Mercosur. Il Delegato Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, il calabrese Enrico Parisi, sarà l'unico italiano a partecipare alle 14.30, insieme ai giovani delegati di altre 10 organizzazioni presenti a Bruxelles, all'incontro con il Commissario Ue all'Agricoltura Janusz Wojciechowski e David Clarinval, l'attuale presidente del Consiglio Agrifish.

ce e in linea con le necessità delle imprese. Dobbiamo dire basta alla contrapposizione tra agricoltura e ambiente voluta da Timmermans, le cui politiche Coldiretti ha osteggiato dalla prima ora,  gli agricoltori sono il primo presidio ambientale”.Al di fuori della Pac, la situazione economica del settore agricolo è però talmente grave che va affrontata con misure specifiche anticrisi a partire – continua Coldiretti - da una piena flessibilità sugli aiuti di stato, prorogando il Quadro Temporaneo di Crisi e Transizione di almeno un anno per consentire agli Stati membri di sostenere gli agricoltori con strumenti efficaci come la moratoria sui debiti, che aiuterebbe una larga parte delle aziende agricole soprattutto di piccole dimensione e condotte da giovani e donne.  Ma a Bruxelles Coldiretti punta anche a scardinare alcune delle follie europee che minacciano l’agricoltura nazionale, dalla direttiva packaging che colpisce le aziende ortofrutticole cancellando, per fare un esempio, insalata in busta e confezioni di pomodorini, alla direttiva ammazza stalle che equipara gli allevamenti alle fabbriche, fino all’accordo Mercosur. Il Delegato Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, il calabrese Enrico Parisi, sarà l'unico italiano a partecipare alle 14.30, insieme ai giovani delegati di altre 10 organizzazioni presenti a Bruxelles, all'incontro con il Commissario Ue all'Agricoltura Janusz Wojciechowski e David Clarinval, l'attuale presidente del Consiglio Agrifish.

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