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l ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha incontrato il suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba, a Guangzhou, nel sud della Cina, per discutere della crisi in Ucraina. Il ministero degli Esteri di Pechino ha dichiarato che, nonostante le condizioni e i tempi non siano ancora maturi, la Cina sostiene tutti gli sforzi che contribuiscono alla pace e è pronta a continuare a giocare un ruolo costruttivo per facilitare un cessate il fuoco e la ripresa dei colloqui di pace. La Cina ha ribadito il suo fermo impegno a promuovere una soluzione politica alla crisi.

In una dichiarazione, Kuleba ha affermato che anche l'Ucraina "vuole seguire la via della pace, della ripresa e dello sviluppo. Sono convinto che queste siano le priorità strategiche che condividiamo," aggiungendo che "l'aggressione russa ha distrutto la pace e rallentato lo sviluppo". Kuleba è il primo alto funzionario ucraino a visitare la Cina da quando la Russia ha invaso l'Ucraina nel febbraio 2022. Ieri, il capo della diplomazia ucraina aveva sottolineato l'importanza di un dialogo diretto sulla pace tra Kiev e Pechino, uno stretto alleato di Mosca.

Nel frattempo, la capitale russa è stata scossa questa mattina dall'esplosione di una Toyota Land Cruiser vicino a un edificio residenziale in via Sinyavinskaya, nel nord della città. A bordo del veicolo c'erano Andrei Torgashov, vice capo del Centro di comunicazioni satellitari delle forze armate russe, e sua moglie. Entrambi sono rimasti gravemente feriti, secondo quanto riferito dai servizi operativi alla TASS. L'uomo ha perso i piedi e la donna ha riportato ferite da schegge. La coppia è stata ricoverata in ospedale. Altre cinque auto vicine sono rimaste danneggiate.

 

fonte varie agenzie

 

 

Fuori dai "manuali" delle operazioni aeree è stata la missione "Braccio lungo" dell'aviazione israeliana, che ha colpito Hodeidah, la città portuale dello Yemen, come rappresaglia per i recenti attacchi degli Houthi.

Coprendo una distanza di quasi 1.800 chilometri, i jet israeliani hanno distrutto il porto della città, facendo saltare in aria gli impianti di rifornimento.

Per raggiungere tale profondità, l'aviazione israeliana ha fatto decollare un gran numero di caccia e aerei di supporto, in una delle operazioni aeree più complesse degli ultimi anni. Secondo informazioni attendibili, il piano attuato dai piloti israeliani fa parte del recente addestramento congiunto con l'aeronautica ellenica, che ha avuto luogo circa due mesi fa. 

L'aeronautica israeliana ha condotto una "prova" di operazioni simili, con i suoi aerei che hanno rifornito un gran numero di caccia greci, seguendo esattamente la stessa procedura di sabato afternoon. 

Kathimerini aveva rivelato nel suo articolo del 31 maggio, aerei greci e israeliani hanno condotto un'esercitazione di rifornimento aereo su larga scala in un'area della FIR di Atene nel sud di Creta. B707 aerei cisterna del 120° Squadrone Desert Giants. 

Per la parte greca, il beneficio è stato significativo in quanto i piloti dell'aeronautica sono stati certificati nelle procedure di rifornimento in volo, sia di giorno che di notte, con i due paesi che hanno ulteriormente migliorato la loro cooperazione militare. La capacità di rifornimento in volo è fondamentale non solo a livello tattico ma anche strategico in quanto consente il controllo di aree vaste e vitali per la Grecia come il Mediterraneo orientale.

Ma anche per gli israeliani si è rivelato importante l'addestramento congiunto con l'aeronautica greca, con i B707 che hanno seguito le stesse procedure di rifornimento in volo volando dalle loro basi e in FIR stranieri, come nel caso dell'operazione "Long Hand".

Ci sono volute due ore e cinquanta minuti per attaccare 10 obiettivi nel porto di Hodeidah. L'operazione ha coinvolto caccia F-35 di quinta generazione e vecchi F-15 e F-16. Gli aerei sono decollati da diverse basi alle 15:00 di sabato pomeriggio e hanno colpito i loro obiettivi alle 18:00. I B707 si occuparono del rifornimento dei caccia per coprire i 1.800 chilometri da raggiungere e altri 1.800 chilometri da rientrare.

Anche gli aerei dell'intelligence sono stati coinvolti nell'operazione e fonti israeliane hanno detto che gli obiettivi colpiti erano stati identificati fin dai primi mesi di guerra. L'incursione fu così feroce che chiuse gran parte del porto, lasciando dietro di sé morti e feriti. 

L'operazione Braccio Lungo è la più profonda che l'aviazione israeliana abbia compiuto dal 1985, quando attaccò il quartier generale dell'OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) in Tunisia. In quella missione, i jet F-15 coprirono una distanza di 2.253 chilometri, mentre l'attacco aereo israeliano su Khartoum nel 2012 è considerato simile a quello di ieri.

 

Fonte Kathimerini 

 

 

 

 

La sanità pubblica non va bene. Mancano i medici, gli ospedali fanno acqua, le liste di attesa continuano, la gente per non fare le fila paga, alcuni reparti vengono soppressi, ospedali accorpati, maternità chiuse, sprechi che continuano, medicina territoriale in crisi, sussidiarietà allo sbando.

Il cosiddetto decreto “salta coda" vuole assicurare ai cittadini le prestazioni nei tempi previsti dalle priorità indicate in ricetta. Ma nel testo non c’è nulla che non sia già previsto dalle norme in vigore, sebbene siano sempre state disattese. 

 Il decreto introduce il meccanismo "salta coda", che permette di ricorrere a visite private pagando solo il ticket se la prestazione non può essere garantita nei tempi previsti. Se al momento della prenotazione non c'è posto per la visita o l'esame in ospedale, l'Asl deve assicurare la prestazione nei tempi previsti, dietro pagamento del ticket, in una struttura privata accreditata o all'interno dell'ospedale tramite la libera professione dei medici.

Per i cittadini, cambia poco o nulla se non vengono messe a disposizione risorse aggiuntive, che non possono essere stanziate tramite decreto-legge ma solo con una legge parlamentare. Questa possibilità è già prevista dalle norme vigenti, ma spesso non viene applicata perché le Asl, che decidono se concedere la visita in regime privatistico al costo del ticket, hanno limiti di risorse economiche.

 Il decreto stabilisce "la presa in carico del paziente cronico da parte dello specialista o della struttura sanitaria di riferimento, garantendo quanto previsto nei vari percorsi assistenziali attraverso agende dedicate, nell'ottica di garantire ai pazienti cronici i necessari controlli nei tempi previsti". Cosa cambia per i cittadini: nulla. Che i pazienti cronici debbano essere presi in carico dalle strutture sanitarie e dai loro specialisti è già previsto dall'ultimo Piano di Governo delle liste d'attesa. 

 I pazienti cronici non prenotano i controlli previsti, ma la struttura che li prende in carico li dovrebbe fissare direttamente di volta in volta. Il decreto istituisce un organismo di verifica e controllo dell'assistenza sanitaria presso il Ministero della salute, per verificare presso le aziende sanitarie locali ed ospedaliere e presso gli erogatori privati accreditati l'efficienza e l'appropriatezza dell'erogazione delle prestazioni sanitarie e la corretta gestione delle liste di attesa. Anche questo organismo andrà costituito.

 La legge impone un limite di 60 giorni di attesa per un accertamento. Ma spesso i tempi di attesa vanno oltre. Ecco come far valere i propri diritti.
Impegnativa e tessera sanitaria in mano, coda allo sportello, ticket pagato. Ma poi si scopre che i tempi di attesa per un esame diagnostico sono troppo lunghi. Quali sono i diritti del paziente?

 Può pretendere dallo stesso ospedale una visita privata senza costi aggiuntivi per scavalcare le liste d’attesa? Certo che può. Vediamo, quindi, che cosa fare per evitare tempi di attesa biblici per un esame diagnostico e, soprattutto, per evitare di cadere nell’errore commesso da 11 milioni di persone lo scorso anno: rinunciare alla prestazione sanitaria perché i tempi di attesa erano troppo lunghi.

Intanto a conferenza Stato-Regioni ha bocciato il decreto liste d'attesa, facendo presente che il contenimento dei tempi di attesa non può prescindere dalla disponibilità di risorse economiche aggiuntive... con tutto quel che ne consegue: l'acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati, l'assunzione di personale, lo svolgimento di attività sanitarie in orario notturno, prefestivo e festivo, gli indispensabili adeguamenti tecnologici e gli aggiornamenti informatici.

 Dato che il Fondo Sanitario Nazionale già adesso non ha fondi necessari per coprire i costi dei bilanci sanitari delle regioni italiane, è evidente che sia impossibile sostenere il costo di misure aggiuntive.
Come spot elettorale lanciato a 5 giorni dalle Europee per raccattare, qualche voto in più e non solo.

Infatti, il governo Meloni mentre da un lato impone al Paese l'Autonomia differenziata, dall'altro approva un Decreto il cui obiettivo sarebbe l'abbattimento delle liste di attesa togliendo alle Regioni il controllo su quanto ospedali e aziende sanitarie fanno per rispettare i tempi previsti per esami e visite specialistiche.

La sanità pubblica sta perdendo per strada i principi base che l’hanno ispirata: assistenza gratuita, universale, uguale per tutti! Il malato in difficoltà cerca di arrangiarsi, risolve i problemi di tasca propria e si rivolge al privato dove le assicurazioni propongono vantaggiose polizze sanitarie. Si vuole andare verso un rafforzamento del privato o si crede ancora nel pubblico? Si vuole risparmiare negli investimenti per il servizio sanitario pubblico perché tanto ci penserà il privato? Si vogliono lasciar andare le cose così come stanno?

Chi difende il pubblico dovrebbe alzare la testa, predicare i benefici raggiunti dall'impostazione universalistica e ribadire che è lo Stato che deve pensarci in tutto e per tutto. Là dove le risorse scarseggiano, visto che quelle per la sanità sono al “lumicino”, attinga ad altri capitoli di spesa e blocchi il degrado restando orgogliosamente titolare del bene salute.

Una brillante carriera militare, poi il buen retiro a Pompei, nella cittadina campana, famosa per la bellezza del paesaggio e le vedute sul golfo di Napoli, che attirava anche personaggi come Cicerone e Agrippa. È quanto emerge dall’iscrizione su una tomba trovata durante i lavori per la realizzazione di un’intercapedine, funzionale a risanare dall’umidità gli ambienti sotterranei dell’edificio di San Paolino, nuova sede della biblioteca del Parco Archeologico di Pompei. Il rinvenimento è stato reso noto oggi sull’E-Journal degli Scavi di Pompei, la rivista in rete che informa “in tempo reale” sulle nuove scoperte e ricerche in corso nel sito archeologico. Hanno contribuito alla lettura e interpretazione dell’iscrizione Maria Chiara Scappaticcio, Professore Ordinario di lingua e letteratura latina all’Università Federico II di Napoli e Alberto Dalla Rosa, Professore Ordinario di Storia Romana all’Université Bordeaux Montaigne.

Lo scavo per la realizzazione dell’intercapedine aveva appena toccato le due estremità della tomba, a forma di semicerchio e riconducibile a una tipologia ben nota a Pompei: si tratta delle cosiddette tombe “a schola”, che consistono in una panchina emiciclica, in tufo, decorata alle estremità con zampe di leone.

Da lì la decisione dei responsabili del Parco di ampliare lo scavo e di musealizzare, nei pressi della nuova biblioteca, un monumento funerario peculiare, che può essere datato al regno dell’imperatore Augusto (27 a.C. – 14 d.C.). L'iscrizione sullo schienale della panchina ha rivelato chi fosse il defunto, riservando più di una sorpresa agli addetti ai lavori :

N(umerio) AGRESTINO N(umerii) F(ilio) EQUITIO PULCHRO TRIB(uno) MIL(itum) PRAEF(ecto) AUTRYGON(um) PRAEF(ecto) FABR(um) II D(uum) V(iro) I(ure) D(icundo) ITER(um) LOCUS
L’iscrizione continua in lettere più piccole posizionate al di sotto, al centro dello schienale:


SEPULTURAE DATUS D(ecreto) D(ecurionum)

“A Numerius Agrestinus, figlio di Numerius, Equitius Pulcher, tribuno militare, prefetto degli Autrygoni, prefetto del genio militare, Duumvir per la giurisdizione (ovvero detentore della magistratura più alta nella città di Pompei) per due volte, il luogo della sepoltura (fu) dato su decreto del consiglio della città.”
Un primo dato sorprendente consiste nel fatto che lo stesso personaggio è noto da un’altra iscrizione funeraria della necropoli di Porta Nocera, dove sua moglie, Veia Barchilla, aveva realizzato un monumento a forma cilindrica per sé stessa e per il marito. Solo successivamente il consiglio dei decurioni avrebbe poi decretato di onorare Numerio Agrestino con un monumento su suolo pubblico.
Un secondo elemento nuovo consiste nella carica di “praefectus Autrygonum”. Gli Autrygoni o Autorigoni erano un popolo delle regioni settentrionali della penisola iberica, dove Augusto tra il 29 e il 19 a.C. fu impegnato nelle “guerre cantabriche”, con l’obiettivo di completare l’occupazione della Spagna, Hispania in latino. Si tratta di una carica finora non attestata che aiuta, a livello storico, a comprendere meglio l’organizzazione del potere romano in una fase di transizione verso il modello imperiale.
“Con questo ritrovamento – dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – il sito di Pompei si conferma un luogo di primaria importanza per ampliare la nostra conoscenza e comprendere al meglio la società dell’epoca. Per questo motivo ho fortemente voluto che nell'ultima Legge di Bilancio ci fossero risorse per una campagna di scavo nazionale per ampliare gli scavi in diversi parchi archeologici. 

A Pompei, in particolare, in questo momento ci sono diversi cantieri come mai era accaduto nei decenni scorsi. Mi piace ricordare, a questo proposito, gli scavi di Civita Giuliana che ho visitato di recente, area strappata all’attività illegale dei tombaroli e recuperata grazie a un accordo tra il Parco archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Pompei sempre di più si può considerare come un modello di gestione e conservazione del patrimonio culturale italiano, certificato anche dalla Commissaria europea per la Coesione e le Riforme, Elisa Ferreira, che ha visitato con me il sito il 4 ottobre scorso e si è complimentata per l’utilizzo dei fondi del finanziamento “Grande Progetto Pompei”.

Vediamo emergere qui la rete del potere che collegava le élites dell’impero, ai cui membri chiedeva l’impegno nelle aree di conflitto, con la promessa di ricompense economiche ma soprattutto di prestigio sociale nella comunità di residenza – spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – Aver ricoperto ben due volte la magistratura più alta di Pompei, il duumvirato, ed essere stato onorato con un monumento funerario su suolo pubblico, sono espressioni di riconoscimento e lealtà verso qualcuno che si era letteralmente battuto in prima linea per la causa dell’impero. La scoperta inattesa di questo monumento è l’ennesimo esempio di come a Pompei la tutela, la ricerca e la valorizzazione siano strettamente intrecciate tra di loro.”

 

Fonte UFF. ST.Parco Archeologico di Pompei

 

 

 

Parte domani l'esercitazione internazionale PITCH BLACK 2024 organizzata dalla Royal Australian Air Force (RAAF). L'Aeronautica Militare partecipa, per la prima volta, all'attività addestrativa, sulla base aerea di Darwin, dal 12 luglio al 2 agosto 2024. Al termine della Pitch Black 2024, i velivoli ed il personale dell'Aeronautica Militare si trasferiranno a Misawa in Giappone per la Rising Sun 2024 della Japan Air Self-Defense Force (JASDF). Nell'ambito della Campagna aerea in Indopacifico dell'Aeronautica Militare, è previsto anche un addestramento congiunto con la Marina Militare tramite l'imbarco di due F-35 B dell'Aeronautica Militare su nave portaerei Cavour, nel quadro di un grosso sforzo organizzativo di tutto il comparto della Difesa.

Il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, Gen. S.A. Luca Goretti, ha sottolineato, durante un incontro con tutto il personale della campagna dell'Indopacifico 2024, l'importanza della stessa come "nuova sfida, nell'ambito della strategia che l'Aeronautica Militare ha sviluppato da qualche anno, per potenziare le proprie capacità logistiche di proiezione ed essere in grado di spostarsi, in tempi brevi, da un punto all'altro della Terra, quando necessario, per sostenere la componente operativa della Forza Armata. La Campagna Aerea dell'Indopacifico fa parte di questo progetto che ha già visto, di recente, rischieramenti, in Giappone con gli F-35 e in Alaska, per l'esercitazione Red Flag. Adesso andiamo in Australia per la Pitch Black, insieme anche ai colleghi della Marina Militare, nel segno di una forte amicizia e collaborazione che ormai dura da alcuni anni, e poi in Giappone per la Rising Sun 2024: e facciamo tutto questo rimanendo sempre in grado di assicurare e mantenere gli impegni sia nazionali che con la NATO. Il comparto Difesa sta compiendo un salto di qualità sostanziale e voi ne siete la prova".

La Pitch Black 2024 è una delle esercitazioni aeree militari più complesse e realistiche nell'area dell'Indopacifico. Organizzata dalla Royal Australian Air Force (RAAF), vede coinvolte un totale di 20 nazioni (Italia, Australia, Francia, Germania, India, Indonesia, Giappone, Malesia, Filippine, Papua Nuova Guinea, Repubblica della Korea, Singapore, Spagna, Tailandia, UK, USA, Brunei, Canada, Fiji, Nuova Zelanda).

La partecipazione per la prima volta dell'Aeronautica Militare alla campagna aerea dell'indopacifico consente di addestrare la capacità di schierare, in tempi ristretti, un elevato numero di uomini e mezzi (Large Force Element) e dimostrare, attraverso una efficace logistica di aderenza, di poter operare producendo effetti significativi anche a lunga distanza dall’Italia, a tutela degli interessi nazionali.

 Fonte :  5° Ufficio “Pubblica Informazione - Relazioni con i media giornalistici”


 

 

 

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