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Lunedì, 14 Luglio 2025

Si sono diplomati i nuovi esperti di cucina rurale alla ‘scuola’ di formazione per cuochi contadini, un percorso che forma una figura professionale espressione della nuova agricoltura e che riveste il ruolo doppio, da un lato di agricoltore e dall’altro di promotore del cibo del territorio che cucina e propone negli agriturismi. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione alla chiusura del corso di alta formazione organizzato da Terranostra e Campagna Amica per formare i cuochi contadini della Puglia con la squadra dei ‘diplomandi’ che hanno preparato un intero menù di piatti tipici della tradizione contadina, valutati da una giuria di esperti.

 Attorno alla figura di cuoco contadino ruotano tre concetti fondamentali qualità, tracciabilità e distintività con l’offerta di piatti a chilometri zero e la garanzia di trasparenza e sostenibilità. Il cuoco contadino lavora negli agriturismi di Campagna Amica ed in cucina utilizza i prodotti da lui stesso coltivati nella sua azienda dove l’accoglienza diventa un momento fondamentale per la promozione del territorio e del buon cibo, ponendo la massima attenzione sulla valorizzazione dei prodotti locali e sulle ricette tradizionali.

 “Il legame con il territorio nella scelta degli ingredienti, del cibo locale da utilizzare in cucina è diventato un elemento determinante di successo nei nostri agriturismi con il racconto di storia e tradizioni, degustazioni guidate di olio, vini e formaggi, con le cooking class che fanno vivere attività indimenticabili con un forte impatto personale che colpiscono tutti i sensi e creano connessioni a livello fisico, intellettuale, sociale ed emotivo”, spiega Antonio Baselice, presidente di Terranostra Puglia.

 Un fiore all’occhiello di un settore, quello agrituristico, che conta oggi in Puglia quasi 1000 agriturismi, con una decisa propensione alla ristorazione, ma la presenza dei cuochi contadini è importante anche nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica che si sono trasformati nel tempo in momenti di aggregazione, svago, socializzazione e formazione con lo svolgimento di variegate attività, dai cooking show ai tutorial per la spesa fino ai laboratori didattici per i bambini.

 Negli agriturismi tra l’altro viene tutelato quotidianamente il Made in Italy agroalimentare contro l’import di prodotti agricoli e agroalimentari  da Paesi stranieri che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori e che spesso vengono spacciati per tricolori sfruttando il codice doganale che consente di “italianizzarli” grazie a minime lavorazioni La campagna può essere sostenuta firmando in tutti gli agriturismi, nei mercati contadini di Campagna Amica e negli uffici Coldiretti ed è promossa anche sui social media con l’hashtag #nofakeinitaly.

 

Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, designato capofila dai viticoltori e portavoce unitaria degli operatori enoturistici del territorio, ha inviato una richiesta formale di incontro urgente alla Regione Puglia, rivolta in particolare all’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, per discutere i progetti di impianti eolici previsti nei territori del Primitivo di Manduria DOP.
La stessa comunicazione è stata trasmessa anche a tutti i Comuni dell’areale di produzione del Primitivo di Manduria DOP.

La richiesta nasce nell’ambito della ferma opposizione del Consorzio del progetto di impianti fotovoltaici nell’ambito del progetto Parco Eolico promosso dalla società Yellow Energy S.r.l., che – secondo il Consorzio – rappresenta una minaccia per il paesaggio rurale, la vocazione agricola e il tessuto economico di uno dei territori vitivinicoli più identitari d’Italia.

«Non è accettabile – dichiara il Consiglio di Amministrazione del Consorzio – che decisioni di tale rilievo vengano prese senza un reale confronto con gli attori locali. Si tratta di scelte che incidono profondamente sul futuro di un comparto agricolo ed enoturistico d’eccellenza.»

Il Consorzio denuncia inoltre la scarsa informazione e il limitato coinvolgimento delle comunità locali nei processi decisionali, sottolineando il diritto delle popolazioni a partecipare attivamente alle scelte che riguardano il loro sviluppo.

«Questo progetto rappresenta un pericolo per il paesaggio distintivo, la sua autenticità e il patrimonio storico che custodisce – sottolinea il Consorzio – Salvaguardare questi territori significa difendere l’identità culturale, i valori profondi e la visione condivisa per il futuro. Non siamo contrari alle fonti energetiche rinnovabili, ma chiediamo che ogni iniziativa venga attuata con consapevolezza e nel pieno rispetto del territorio, della sua vocazione agricola e delle comunità che vi risiedono. La transizione energetica è essenziale, ma non può avvenire a scapito della storia e del presente. Il Primitivo di Manduria merita uno sviluppo equilibrato e responsabile.»

Nel ruolo di rappresentante del territorio, il Consorzio ha chiesto che l’incontro istituzionale si svolga presso la sede consortile, in una data da concordare direttamente con l’Assessore all’Agricoltura, al quale spetta indicare la propria disponibilità.

 

 

È una gravellata di 120 chilometri alla scoperta dei graziosi borghi incastonati nei Monti Dauni la Rando Gravel Puglia in programma domenica 1 giugno. La randonnée ‘no stress’ è organizzata dall’A.s.d. MTB Puglia, presieduta da Francesco Velluto e reduce dal successo della prima prova della Coppa Italia Giovanile XCO 2025 disputata ad Accadia.

Si tratta di una manifestazione sportiva, non competitiva, di resistenza e regolarità che si svolge su un percorso obbligato da completare in totale e assoluta autonomia entro 11 ore dalla partenza.

L’indomabile team questa volta ha studiato un tracciato che lambisce i principali attrattori turistici del Subappennino Dauno. La città di Troia, celebre per il rosone della sua Cattedrale unico al mondo, ospiterà partenza e arrivo del viaggio in bicicletta gravel o mountain bike.

Il percorso si snoda lungo le vie del vento e arriva nel borgo antico di Bovino, per ammirare la Basilica Cattedrale e il Castello Ducale. I randonneurs proseguiranno alla volta di Deliceto, con il suo Castello Normanno-Svevo-Angioino, per poi immergersi nel Tavoliere. Dalla pianura, risaliranno ad Ascoli Satriano, passando per il sito archeologico di Faragola e il ponte romano sul Carapelle. Il punto di controllo, allestito per la vidimazione della ‘carta di viaggio’ utile a verificare il rispetto del tracciato, dopo i primi 58 chilometri percorsi coincide con i celebri Grifoni. Da qui, i partecipanti pedaleranno fino a Ordona, passando tra gli scavi di Herdonia, la ‘Pompei di Puglia’. 

Il tracciato prosegue fino al bosco in pianura più grande d'Europa, il Parco naturale Regionale Bosco Incoronata. Al Santuario, i ciclisti avranno percorso circa 85 chilometri. Una volta fuori dai sentieri del bosco, la traccia GPX li condurrà a Troia attraverso le vie interpoderali, passando da Masseria Giardino, Borgo Segezia e Contrada Pozzo Orsogno.  

I partecipanti acquisiranno il Brevetto Randonnée Master Audax Gravel. Non è prevista alcuna classifica, ma solo una lista dei partecipanti che hanno acquisito l'omologazione del brevetto. La manifestazione è valida per il campionato Gran Gravel, challenge della "ghiaia" di ARI (Audax Randonneur Italia).

“Siamo pronti per una nuova avventura. Si riparte in sella per un’esperienza cicloturistica senza stress, a contatto con la natura, tra i tesori dei Monti Dauni, in un territorio tutto da scoprire”, afferma Francesco Velluto, presidente dell’A.s.d. Mtb Puglia, tecnico di ciclismo, Direttore di Organizzazione gare fuoristrada (DOF) e guida cicloturistica Fci.

L’evento è patrocinato dalla Provincia di Foggia e dai Comuni di Troia, Orsara, Bovino, Deliceto, Ascoli Satriano, Ordona e Foggia.

Acquistare miele Made in Italy per sostenere gli apicoltori regionali e salvare un patrimonio da quasi 32.000 di alveari e 13.00 sciami di api, essenziali per l’equilibrio dell’ecosistema e la conservazione della biodiversità. E’ l’appello lanciato dalla Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata mondiale delle api che si celebra il 20 maggio, quest’anno dedicata al loro ruolo fondamentale nella produzione di cibo.

Secondo un’analisi Ispra, quasi il 90% delle specie di piante da fiore selvatiche del mondo e il 75% delle specie mondiali di interesse agrario dipendono per la loro riproduzione, interamente o in parte, dall'impollinazione operata da animali. Un ruolo che in Puglia viene oggi minacciato dagli effetti dei cambiamenti climatici e dalla siccità. In Puglia sono 1070 le aziende apistiche che producono numerose tipologie di miele  – spiega Coldiretti Puglia - dal ricercato alle mandorle agli agrumi, dalle clementine al rosmarino al timo, fino al fiordaliso, sulla, eucalipto, coriandolo, trifoglio e millefiori, con una crescita sensibile della presenza di donne e giovani a condurre le aziende apistiche.

Le difficoltà delle api – sottolinea la Coldiretti Puglia — sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che quelle  domestiche e quelle selvatiche sono responsabili del 70% della riproduzione di tutte le specie vegetali, sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori. Infatti – prosegue Coldiretti regionali – ben 3 colture alimentari su 4 dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni secondo la Fao. Il ruolo insostituibile svolto da questo insetto è confermato da Albert Einstein che sosteneva che: “se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.

Attraverso l’acquisto diretto del miele dagli apicoltori pugliesi – evidenzia Coldiretti regionale – si sostiene il presidio del territorio e la presenza di una sentinella importante della qualità dell’ambiente e della biodiversità quale è l’ape. Infatti oltre alla produzione di miele le api svolgono un ruolo fondamentale nell’impollinazione di moltissime piante selvatiche e delle principali colture erbacee ed arboree.

 Ma il miele Made in Italy è messo a rischio anche dall’import sleale dall’estero, quando solo nei primi quattro mesi del 2024 le importazioni dall’estero sono aumentate dell’11% secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat con prodotto di bassa qualità acquistato a prezzi stracciati per essere poi venduto come nazionale. Il prezzo medio del prodotto importato dai Paesi extra Ue è stato di 2,14 euro al chilo. Una mole di prodotto a prezzi stracciati finita nel mirino di un’indagine della Commissione Ue che ha fatto analizzare una quota di campioni di miele importato, riscontrando che nel 46% dei casi non è conferme alle regole comunitarie, con l’impiego di sciroppi zuccherini per adulterare il prodotto, aumentarne le quantità e abbassarne il prezzo e l’uso di additivi e coloranti per falsificare l’origine botanica. Il numero maggiore in valore assoluto di partite sospette proveniva dalla Cina (66 su 89, pari al 74%), mentre il paese con la percentuale più elevata di campioni di miele sospetti è risultata la Turchia (14 su 15, pari al 93%).

 Il miele prodotto sul territorio, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale (Es. Miele italiano) mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta – continua la Coldiretti Puglia – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della Ue” indicando il nome dei Paesi (ad esempio, se viene da Italia e Ungheria sul barattolo dovrà esserci scritto Italia, Ungheria); se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della Ue” con il nome dei Paesi, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della Ue”, anche qui con l’indicazione dei nomi dei Paesi.

 Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre – conclude la Coldiretti Puglia – verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica, è questo il modo migliore per sostenere l’apicoltura italiana, difendere le api e la biodiversità.

 

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