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Gli USA frenano sull'uso delle loro armi in Russia

Emmanuel Macron rompe gli indugi. Il presidente francese, nella conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz dopo la riunione interministeriale franco-tedesca, ha espresso il suo sostegno alla linea del segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.

Dall’Eliseo arriva dunque un sì all’utilizzo delle “armi occidentali” consegnate all’Ucraina anche per colpire obiettivi in territorio russo. Macron ha specificato che è favorevole a "consentire di neutralizzare i punti da cui partono i razzi e le basi da cui in sostanza viene attaccata l’Ucraina", con particolare riferimento alla regione di confine di Belgorod.

Tuttavia, Macron ha posto dei paletti: secondo Parigi, Kiev non dovrebbe colpire obiettivi civili o militari russi oltre confine con i missili NATO.

La Posizione della Germania

Questa posizione non ha trovato l'accordo di Scholz. Il cancelliere socialdemocratico ha ricordato nella conferenza stampa tenuta a Parigi che la Carta delle Nazioni Unite garantisce il diritto all'autodifesa a ogni Paese membro e che quindi l'Ucraina "ha diritto a difendersi". Allo stesso tempo, ha sostenuto che l’uso dei missili forniti dall’Occidente all’Ucraina deve continuare ad avvenire "nel quadro del diritto internazionale", cosa che "finora ha funzionato bene".

La Risposta degli USA

Nel frattempo, la Casa Bianca ha respinto la richiesta di Kiev di porre fine alle restrizioni sull'utilizzo di armi fornite dagli Stati Uniti per colpire il territorio russo. "Non c'è alcun cambiamento nella nostra politica su questo punto. Non incoraggiamo né consentiamo l'utilizzo di armi fornite dagli Stati Uniti per colpire all'interno della Russia", ha detto in un briefing il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby.

Queste diverse posizioni riflettono le complesse dinamiche diplomatiche tra gli alleati occidentali e l'importanza di mantenere una linea unitaria e coerente nel supporto all'Ucraina.

Mentre l'Europa si mostra divisa sull'uso delle armi fornite all'Ucraina, la Francia prende una posizione netta. Il presidente Emmanuel Macron ha dichiarato l'intenzione di inviare addestratori militari a Kiev, sostenendo l'uso delle armi occidentali per colpire obiettivi militari in territorio russo.

Il presidente russo Vladimir Putin ha reagito duramente a queste notizie, mettendo in guardia contro un'escalation che potrebbe coinvolgere direttamente i Paesi della NATO nel conflitto. In un avvertimento chiaro, Putin ha detto che l'invio di truppe NATO in Ucraina sarebbe un "ulteriore passo verso un grave conflitto in Europa e un conflitto globale". Ha aggiunto che qualsiasi presenza di truppe NATO in Ucraina le renderebbe obiettivi legittimi per le forze armate russe. "Si troverebbero nella zona di tiro delle nostre forze armate. Vogliono fare così? Possono andare e auguriamo loro buona fortuna, ma noi faremo ciò che riteniamo opportuno", ha dichiarato Putin.

Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che gli alleati dovrebbero consentire all'Ucraina di colpire la Russia con le armi fornite dall'Occidente. Macron ha concordato, affermando che è necessario "neutralizzare" le basi militari russe da cui partono gli attacchi contro l'Ucraina. Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sostenuto l'idea di aumentare il sostegno all'Ucraina, ma ha insistito sul fatto che ciò deve avvenire nel quadro del diritto internazionale.

La Casa Bianca ha invece escluso questa possibilità per le armi fornite dagli Stati Uniti. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, ha chiarito che non c'è alcun cambiamento nella politica americana: "Non incoraggiamo né consentiamo l'uso di armi fornite dagli Stati Uniti per colpire all'interno della Russia".

Diversa è la posizione della Polonia, che ha dichiarato di non porre restrizioni all'uso delle armi fornite all'Ucraina. Il vice ministro della Difesa polacco, Cezary Tomczyk, ha affermato che le armi polacche possono essere utilizzate per attaccare strutture sul territorio russo.

Nel frattempo, sul campo di battaglia, Kiev ha dichiarato di aver abbattuto 13 droni russi su 14 lanciati nella notte sull'Ucraina. I droni, lanciati dalla regione russa di Primorsko-Akhtarsk, sono stati intercettati nelle regioni di Mykolaiv, Kirovohrad e Rivne. Da parte sua, il Ministero della Difesa russo ha riferito di aver distrutto un drone ucraino e sette razzi Grad MLRS nella regione di Belgorod.

Questi sviluppi sottolineano le tensioni crescenti e la complessità del conflitto in Ucraina, con le potenze internazionali che dibattono su come fornire supporto senza innescare un'escalation incontrollata.

 

 

 

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