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Giovedì, 01 Maggio 2025

La Regione Lazio e la città metropolitana di Roma hanno confermato, presso il Museo di Roma a Palazzo Braschi, il loro impegno concreto nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio commerciale e culturale del territorio, con il progetto dedicato alle botteghe, ai mercati e alle attività storiche.  All’evento sono intervenuti: Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio; Monica Lucarelli, assessore alle Attività produttive e Pari Opportunità di Roma; Lorenzo Tagliavanti, presidente Camera di Commercio di Roma; Romolo Guasco, direttore Confcommercio Roma; Maria Fermanelli, presidente CNA Roma; Andrea Rotondo, presidente Confartigianato Roma. Si tratta di un interesse strategico condiviso, che ha l’obiettivo di contrastare la progressiva scomparsa di mestieri e attività che, da generazioni, animano il tessuto urbano e sociale delle nostre città. La Regione Lazio ha stanziato complessivamente 5 milioni e duecentomila: nel 2024 è stato pubblicato l’avviso pubblico regionale per la salvaguardia e la valorizzazione delle botteghe e delle attività storiche del Lazio che ha messo a disposizione 2.400.000 euro con l’obiettivo di rilanciare realtà che rappresentano un autentico presidio di tradizione, saper fare e identità locale. Tra i progetti finanziati dal bando della Regione c’è il progetto di Roma Capitale “Come ‘na Vorta – Il Commercio com’era, come sarà”.

Ideato dall’Assessorato alle Attività Produttive e Pari Opportunità, l’iniziativa si sviluppa lungo tre filoni principali: botteghe storiche, mercati rionali di tradizione e attività di commercio su area pubblica di riconosciuta storicità. Obiettivo del progetto è accompagnare queste realtà in un percorso di rilancio e valorizzazione che unisca tradizione, innovazione e sostenibilità, rafforzando il loro ruolo nei quartieri e nel sistema economico cittadino. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Lazio con oltre un milione di euro. Il cofinanziamento complessivo è di 1.700.286 euro, di cui 30% a carico di Roma Capitale, e prevede interventi diretti su:

  • 189 botteghe storiche per un totale di 1.350.000 euro
  • 17 mercati storici rionali per un valore di 242.857 euro,
  • 94 attività storiche di commercio su area pubblica per un importo di 107.429 euro.

Le azioni previste includono, per le botteghe, la creazione di un portale digitale, contributi per nuovi progetti e inserimento nei circuiti turistici; per i mercati, eventi, iniziative speciali e una piattaforma per migliorarne visibilità e accessibilità; per le attività su area pubblica, lo sviluppo del “banco tipo” e servizi integrati con l’offerta urbana e turistica. Il cronoprogramma prevede, a partire da aprile, l’avvio della progettazione delle attività; entro giugno sarà pubblicato un avviso pubblico per le botteghe storiche e le attività su suolo pubblico. Nella seconda metà dell’anno verranno avviate le prime erogazioni e saranno lanciati gli eventi territoriali nei mercati storici, accompagnati dalla realizzazione di un ecosistema digitale integrato per la promozione del commercio tradizionale.

Per ampliare il numero delle botteghe storiche iscritte negli elenchi ufficiali, è stata lanciata una comunicazione pubblica rivolta a cittadine e cittadini, invitati a segnalare le attività artigianali che ritengono meritevoli di valorizzazione. L’obiettivo è quello di far emergere realtà ancora non riconosciute ufficialmente, ma che rappresentano un patrimonio vivo della città.

«Fin dal primo giorno, con il Sindaco Roberto Gualtieri, abbiamo lavorato per riconoscere e sostenere il valore delle attività storiche come parte integrante della vita economica, sociale e culturale della città. Con ‘Come ‘na Vorta’ vogliamo dare nuovo slancio a queste realtà, sostenendole non solo nella tutela ma anche nella capacità di affrontare le sfide del presente. Le botteghe, i mercati e le attività su area pubblica con una storia radicata nel tempo sono per noi un patrimonio vivo: raccontano l’identità autentica di Roma, i suoi quartieri, le relazioni di comunità, il lavoro artigiano. A queste realtà offriamo non solo riconoscimento, ma anche strumenti per crescere, innovarsi e competere in un mercato sempre più complesso», ha dichiarato Monica Lucarelli. «La Regione Lazio pubblicherà entro maggio un nuovo bando, per complessivi 2.800.000 euro, per la salvaguardia e la valorizzazione delle botteghe e attività artistiche per riaffermare il valore delle attività tradizionali come elemento centrale di coesione sociale, economia di prossimità e memoria collettiva. Un impegno che proseguirà attraverso bandi, incentivi e politiche attive a favore del commercio locale e delle imprese storiche su tutto il territorio regionale. Tra le novità del nuovo avviso pubblico anche il censimento delle botteghe storiche che consente alle città di fondazione di essere iscritte nell’albo regionale, ottenendo agevolazioni e contributi. Per le fiere e i mercati si arriva fino a  14mila euro di finanziamento e per le botteghe storiche oltre 7mila euro. Il bando abbassa l’anzianità dell’attività da 70 anni a un minimo di 50 anni, e, nel caso in cui siano stati mantenuti identità e caratteristiche originarie, da 50 a 30 anni», ha sottolineato Roberta Angelilli.

 

 

La Cantina degli Abissi Bisson di Sestri Levante, in provincia di Genova, vanta una antica tradizione storica e familiare nel settore vinicolo. La storia dei vini Bisson e della nascita dell’azienda è una narrazione fatta di passione, di amore, di innovazione e di una continua ricerca di quell’eccellenza che caratterizza tutti i vini prodotti dalla famiglia Lugano. Dalla creazione del primo spumante ligure, insignito della matricola n.1 della provincia di Genova, all’intuizione di creare uno spumante affinato in mare il passo è piuttosto breve.I vini Bisson nascono agli albori del 1978 quando Pierluigi Lugano, maestro d’arte e sommelier affermato, conscio delle potenzialità che intuiva esser nascoste negli aspri vini dei contadini liguri, decide di tentare “l’avventura” di valorizzazione delle uve della Riviera Ligure del Levante. Avvia così, assieme alla moglie Wally Bisson, la Bottega del Vino a Chiavari, fondando quindi l’azienda Bisson. Inizia quindi ad acquistare piccole partite d’uva dai contadini della zona e a vinificarle nella propria cantina. Applicando moderne tecniche di vinificazione, porta avanti numerosi esperimenti per capire come trattare le uve locali. Gli ottimi risultati ottenuti, hanno permesso di far “rivivere” quei vini liguri autoctoni che ormai erano praticamente scomparsi, come per esempio la “Bianchetta Genovese” ed il “Cimixià”, e di creare nuove intuizioni come il “Musaico”, vino rosso di spiccata personalità. Dopo alcuni anni passati a vinificare uve acquistate, consci del fatto che il vino nasce “in vigna”, decide di impiantare vigneti in proprio, al fine di realizzare un pieno controllo del processo qualitativo dei propri vini. Pierluigi Lugano, proprietario della società agricola, fa sapere che “La coltivazione a “rigorosa limitazione di Fitofarmaci” è l’ultima sfida che si sta portando avanti, con estrema convinzione, nei propri vigneti a garanzia di qualità e genuinità. “Ma lo sapete che io prima o dopo voglio provare a fare uno spumante?” Erano i primi degli anni ‘90 quando ho creato il mio primo spumante, ottenendo la matricola n.1 della provincia di Genova per quel tipo di prodotto”. Il successo ottenuto fino ad ora spinge Piero a tentare una nuova avventura: creare il primo spumante ligure. Un sogno, un’intuizione geniale e la continua ricerca dell’eccellenza lo porteranno, successivamente, a immaginare il primo spumante invecchiato sul fondale del mare: nasce lo Spumante degli Abissi. Continua Pierluigi “Abissi, con il suo spirito avventuroso, si distingue come il primo spumante al mondo ad aver abbracciato il mistero dei fondali marini per il suo affinamento. Sin dal lontano 2009, quando le prime bottiglie di spumante Abissi – annata 2008 – s’inabissarono con timore ed entusiasmo, abbiamo continuato con orgoglio a seguire la via tracciata da quel momento. Il nostro spumante, frutto dell’impegno con cui coltiviamo le uve nei nostri vigneti, viene confezionato con cura in bottiglie speciali, appositamente testate fino a resistere a pressioni di 24 atmosfere, e dotate di tappo a corona resistente alla corrosione. Queste bottiglie sono custodite all’interno di robuste gabbie in acciaio inossidabile, progettate per affrontare anche le condizioni più avverse, e vengono posizionate con attenzione a una profondità di 60 metri sui fondali di Sestri Levante, dove la temperatura costante di 15 gradi favorisce un affinamento di almeno 18 mesi. Qui, l’incessante movimento delle correnti marine dona al nostro spumante particolari profumi e struttura, rendendolo veramente unico. Avevo sei anni. Un compagno di scuola mi invitò a partecipare alla vendemmia nella vigna dei suoi genitori. Percorsi velocemente la rapida mulattiera con il cuore che batteva forte, non per la fatica, ma per l´emozione. Raccolsi tanti grappoli e mi resi utile alla pigiatura manuale. Il compenso fu un bellissimo cesto d´uva. Al ritorno a casa non trovai nessuno. Ne approfittai, pigiai l´uva in un vaso capiente e lo nascosi. Ogni giorno ripetevo le operazioni che osservavo nella cantina del mio amico. Quando la fermentazione si esaurì, con un colapasta travasai il vino nella bottiglia e non resistetti alla tentazione dell’assaggio. Mia madre notò il mio alito, mi mise alle strette e io confessai. Il castigo che ne seguì ci poteva stare, ma era nato il mio primo vino”. Da quella che in seguito verrà definita “una genialità intellettuale”, verso la fine degli anni ‘90 Piero Lugano inizia a sognare e studiare un modo per affinare il proprio spumante sui fondali del Mar Ligure.

“Ho sognato di essere partecipe come invitato alle nozze di Cana… C’era Gesù giovane che dava disposizioni facendo riempire ai servi gli otri di pietra, e all’assaggio quel vino fu una meraviglia per tutti… Ero arrivato a quello che cercavo” - Prosegue Pierluigi Lugano. E così è cominciata la fase più affascinante del progetto, quella in cui ci si trova un foglio bianco davanti, e mille quesiti da superare. Un salto nell’ignoto, o meglio negli abissi, che richiede intuizione, coraggio e fantasia. -Paolo Massobrio, “Il signore degli Abissi”. Le sfide da affrontare sono molte, sia a livello burocratico che di produzione stessa del vino. A partire dalla scelta di una bottiglia che fosse in grado di reggere alla doppia pressione. E del tappo a corona, quello che in dialetto ligure viene chiamato “gretta”, ideato in una particolare lega capace di resistere ai tentativi di corrosione del mare. Il 20 maggio 2009 la barca da pesca di Piero Lugano, la Eleda II, salpa dal porto di Chiavari e prende il largo, pronta per la prima immersione, con il supporto della chiatta Messico, proveniente da Genova, con il suo carico di undici gabbie, ognuna contenente 550 bottiglie di spumante. Tramite una gru, le enormi gabbie vengono adagiate a 60 metri di profondità al largo di Cala degli Inglesi, nel cuore dell’Area Marina Protetta di Portofino. Il 20 luglio 2010, vengono recuperate le bottiglie dai fondali di Portofino. La prima riemersione è stata adrenalina pura, culminata con la prima bottiglia stappata a bordo. Nasce così Abissi, e porta con sé la gioia per l’invenzione di un metodo di invecchiamento mai visto prima”.

Il 9 maggio alle ore 10:00, nella splendida cornice dell’Approdo Yachting Club Santa Margherita di Procida, si terrà un esclusivo convegno Blue Marina Awards in collaborazione con YACHTING SANTA MARGHERITA s.r.l. per trattare alcuni dei temi importanti portati avanti dall'iniziativa dei Blue Marina Awards, di cui ASSONAT-Confcommercio è il partner Istituzionale e il RINA l’ente tecnico, e verso i quali converge anche il Governo e l'Europa. Un incontro di alto profilo con esperti e istituzioni per delineare il futuro della nautica attraverso 5 pilastri fondamentali: energie rinnovabili, innovazione tecnologica, responsabilità sociale d’impresa, turismo sostenibile e valorizzazione del territorio, formazione necessaria per affrontare le nuove sfide ed esigenze del mercato in perenne evoluzione. Si parlerà quindi dei fattori chiave per migliorare il posizionamento strategico nel mercato delle strutture portuali turistiche nautiche. Un’occasione unica per approfondire strategie concrete, modelli innovativi e buone pratiche che stanno ridefinendo il settore in linea con gli obiettivi europei di sostenibilità e sviluppo. Alla fine dell’evento un rinfresco con prodotti enogastronomici locali, perché ogni Marina ha una sua identità unica, ancorata a sapori, colori, tradizioni, cultura, arte e territori. Quindi il 9 Maggio i palati saranno acculturati da sapori unici che raccontano Procida! Dopo l’evento e con l’idea di creare qualcosa di unico e altamente esperienziale, sarà organizzata una degustazione olfattiva by Nobile 1942. Perché anche i profumi raccontano un territorio. La degustazione di ogni fragranza sarà un racconto olfattivo che racconta Procida con l’obiettivo di evocare o risvegliare un ricordo olfattivo sia per gli abitanti del luogo sia per i visitatori di passaggio. Un mare di opportunità ci attende: navigare verso il futuro è una scelta che possiamo fare insieme. L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione integrata del territorio: in serata, infatti, si terrà la Festa del Limone, a cura dell’Associazione Procida È. Un appuntamento ormai consolidato, in continuità con i successi delle scorse edizioni, che vedrà la Marina di Chiaiolella animarsi di luci, musica e profumi, celebrando l’eccellenza del limone pane procidano. Un evento che esprime al meglio la tradizione e l’identità affascinante del borgo marinaro, in perfetta sintonia con i temi di sostenibilità, cultura e valorizzazione territoriale al centro del convegno.

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