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Domenica, 22 Giugno 2025

Viaggiatori più consapevoli, esperienze su misura, itinerari personalizzati dall’Intelligenza Artificiale, soggiorni digitalizzati e mete sostenibili: così cambia il turismo in Italia nel 2025. Che punta a un nuovo record di presenze dopo quello registrato nel 2024 quando furono registrati oltre 458 milioni di pernottamenti: nell’anno del Giubileo raggiungerebbero quota 465 milioni, segnando per il Belpaese un +1,4% rispetto al periodo precedente. A raccontarlo è l’infografica VOIhotels “Viaggiare in Italia nel 2025”, una fotografia puntuale del settore turistico nazionale.

Nell’attesa di capire se le stime di crescita per il 2025 saranno rispettate, il 2024 resta un anno emblematico sia per il record di presenze turistiche (+2,5% rispetto all’anno precedente) sia per i 250 milioni di pernottamenti a opera del turista straniero, ovvero il 54,6% del totale, confermando così l’Italia tra le prime cinque destinazioni globali alle spalle di Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina. Dati alla mano di VOIhotels, le regioni più visitate sono state Veneto, Trentino-Alto Adige e Toscana, mentre nel 2025 si prevede un incremento verso mete come Sicilia, Puglia e Sardegna, spinte da borghi, cammini, turismo lento e località termali. In poche parole: luoghi a misura d’uomo di cui l’Italia è ricca.

Dei 65 milioni di turisti registrati, il 15% proveniva dalla Germania, il 9% dalla Francia, l’8% dalla Gran Bretagna e il 6% dagli Stati Uniti. Ma l’Italia con le sue bellezze e i suoi tesori fa gola a tanti altri Paesi: nel 2025 si aspetta una crescita del flusso turistico pari al 4% da Cina, Corea del Sud, India e Brasile.

La durata media dei soggiorni, evidenziati dall’infografica di VOIhotels, è salita a 6,47 notti, segno di una maggiore propensione a viaggi rilassanti e rigeneranti. In crescita la preferenza per agriturismi, B&B, rifugi alpini e strutture immerse nella natura. Anche se resta preponderante la scelta di alloggiare da amici o parenti, soluzione ottimale per tre italiani su dieci. Le esperienze più richieste includono SPA, musica dal vivo, degustazioni, lezioni di cucina e attività legate al benessere psico-fisico. Anche le micro-ferie distribuite durante l’anno, fuori dall’alta stagione, stanno ridefinendo i tempi del viaggio.

Non ci sono dubbi: il viaggiatore 2025 è sempre più connesso. Così il 77% dei turisti italiani prenota online tramite smartphone e quasi una persona su tre si affida a strumenti di intelligenza artificiale per costruire itinerari personalizzati. Tanto da familiarizzare ormai con parole come metaverso, digital concierge, itinerari dinamici.

Il cambiamento climatico incide sulle scelte di viaggio per oltre il 50% dei turisti, che privilegiano destinazioni attente all’ambiente, plastic-free, con certificazioni green e progetti di coinvolgimento delle comunità locali. Cresce anche l’interesse per il turismo rigenerativo, che mira a restituire valore ai territori e favorire pratiche virtuose.

La fascia d’età più rappresentata è quella tra i 35 e i 54 anni, ma si osserva un incremento rilevante tra gli over 60, oggi quasi un terzo dei viaggiatori italiani. Si tratta di un target con disponibilità economica, sensibilità culturale e attenzione alla qualità dei servizi, interessato a vacanze benessere, viaggi slow e proposte culturali. In questo quadro regina indiscussa è l’enogastronomia italiana ad attrarre più turisti con il 65% di preferenze. A ruota la cultura e l’arte, preferite dal 58% dei viaggiatori, la natura e i paesaggi (43%), benessere e relax (38%). Diverso il discorso per gli italiani che preferiscono nettamente il mare alla montagna (68% contro l’11%) e alla città, visitate da poco più del 10% di persone.

Per capire davvero a fondo l’impatto del settore enogastronomico in Italia, l’infografica di VOIhotels sottolinea come negli ultimi dieci anni sia cresciuto del +176% riuscendo ad attrarre più di un milione di visitatori soltanto nel 2024 e generando una spesa complessiva di 63 milioni di euro. I più ghiotti restano i tedeschi con oltre 100.000 viaggiatori enogastronomici che hanno speso la bellezza di 58 milioni di euro. Il turismo in Italia è una risorsa da custodire e alimentare perché in grado di generare ricavi che superano ampiamente i 110 miliardi di euro, di cui più della metà nella sola stagione estiva. La spesa media a persona, secondo VOIhotels, si attesta a 1.130 euro.

 

In occasione dell’Assemblea Generale di ITALMOPA - Associazione Industriali Mugnai d’Italia (Federprima/Confindustria), sono stati diffusi i dati ufficiali relativi all’andamento economico del comparto molitorio nazionale nel 2024. Più in particolare si è costatato un andamento positivo dei volumi produttivi nel comparto della macinazione sia del frumento tenero, sia del frumento duro.

La significativa contrazione delle quotazioni degli sfarinati (farine e semole) e dei sottoprodotti della macinazione rispetto al 2023, quale conseguenza dell’ulteriore rientro dei principali costi di produzione dopo i picchi raggiunti nel 2022, ha invece pesato negativamente sul livello del fatturato del comparto che si è situato complessivamente, sulla base degli indicatori relativi alla produzione e ai prezzi delle diverse tipologie di sfarinati e sottoprodotti della macinazione,  in 4,708 miliardi di euro con una contrazione complessiva dell’11,4 % rispetto al fatturato 2023 calcolato in 5,314 miliardi di euro. I volumi di sfarinati prodotti dall’Industria molitoria nazionale si sarebbero attestati, nel 2024, in 8.323.000 tonnellate con un incremento del 2,1% circa rispetto ai volumi calcolati nel 2023, pari a 8.151.ooo tonnellate, mentre il volume complessivo dei prodotti dell’Industria molitoria italiana – comprensivi dei sottoprodotti della macinazione – avrebbe raggiunto 11,837 milioni di tonnellate (11,608 milioni di tonnellate nel 2023). Per quanto concerne, in particolare, il comparto della macinazione del frumento tenero, si sarebbe verificato un incremento complessivo dei volumi produttivi di farine stimato in misura del 3,8% rispetto al 2023 (da 4,146 a 4,303 milioni di tonnellate). L’andamento positivo ha riguardato in particolare il principale canale di commercializzazione, quello della panificazione e dei prodotti sostitutivi, che, nel corso degli ultimi due anni, ha fatto registrare, contrariamente al preoccupante trend flessivo registrato nel passato, una inattesa dinamica positiva: la produzione di  farine destinate al canale della panificazione e dei prodotti sostitutivi avrebbe così registrato un’altra incoraggiante crescita complessiva del 5,5%, trainata in particolare dalla richiesta proveniente dalla grande distribuzione, anche per via di un’offerta che ha registrato una crescente diversificazione rispondendo in modo più adeguato alle nuove esigenze dei consumatori. In leggera contrazione dello 0,9% la produzione di farine destinate al comparto dolciario nonostante la sostanziale tenuta complessiva per la produzione di dolci da ricorrenza. Proseguono le tendenze particolarmente positive, e ormai consolidatesi negli anni, della richiesta proveniente, da un lato dai canali pizza (superiore al 3,0%), fresca e soprattutto surgelata, e, dall’altro, dell’export (+ 11,9%) per via di un sempre più diffuso apprezzamento, all’estero, dell’alta qualità e della versatilità delle farine italiane. Nuovo ma costante leggero incremento (+ 2,0%) per i volumi di farine destinate alla produzione di pasta fresca. In riduzione, infine, il volume di farine venduto sugli scaffali (-7,1%) che conferma un ridimensionamento dopo i fenomeni di accaparramento che si erano verificati, da parte dei consumatori, nella prima fase dell’emergenza Covid.  Sempre secondo Italmopa, il fatturato 2024 del comparto molitorio a frumento tenero, tenuto conto della riduzione media, rispetto al 2023, del prezzo delle farine (-6,1%) e dei sottoprodotti della macinazione (-27,3%) - quale conseguenza in primis della contrazione delle quotazioni della materia prima frumento tenero (-10,5% rispetto al 2023) - dovrebbe situarsi in circa 2,360 miliardi di euro con una riduzione del 7,6% circa rispetto al fatturato 2023, calcolato in 2,555 miliardi di euro. Per quanto riguarda il comparto della macinazione del frumento duro è stato stimato, nel 2024 rispetto al 2023, un incremento complessivo dell0 0,4% circa della produzione di semole. Esso riflette la domanda sostanzialmente stabile (+0,3%) proveniente dall’Industria pastaria, da sempre principale canale di sbocco dell’Industria molitoria a frumento duro: l’andamento positivo (+1,0%) delle export di pasta alimentare sarebbe stato infatti parzialmente controbilanciato da una nuova contrazione (anche in questo caso di circa 1 punto percentuale) dei consumi interni. Il fatturato del comparto a duro sarebbe in riduzione a 2,348 miliardi di euro rispetto a 2,759 miliardi di euro nel 2023 (-14,9%) risultante dalla riduzione delle quotazioni medie sia delle semole (-13,2%), sia dei sottoprodotti della macinazione (-28,6%) quale conseguenza, in particolare, della marcata riduzione del costo della materia prima frumento duro (-17,0% circa) rispetto alle quotazioni medie del 2023.“Complessivamente il 2024 presenta per l’industria molitoria un bilancio in chiaroscuro” sottolinea Andrea Valente Presidente Italmopa “Il nostro comparto evidenzia certamente successi importanti che sottolineano le sue doti competitive nonostante le criticità strutturali che caratterizzano il sistema Italia e che tendono da sempre a penalizzare fortemente l’industria manifatturiera”. In occasione dell’Assemblea annuale è stato altresì eletto Vincenzo Martinelli (Candeal Commercio) quale nuovo Presidente di Italmopa per il biennio 2025-2026. 

 

Motori rumorosi attraversano l'autostrada tra Pechino e il porto di Tianjin: camion di grandi dimensioni, carichi e perfettamente in grado di navigare da soli...

No, non ci siamo ancora arrivati. Un conducente di sicurezza è seduto sul sedile, secondo il codice della strada. Per quanto tempo ancora? Molti analisti dicono che non sarà lungo il giorno in cui i conducenti non saranno più necessari.

La BBC ha seguito da vicino questa "rivoluzione" che è proprio dietro l'angolo. Un "autista di sicurezza", Huo Kangtian, toglie le mani dal volante per la prima volta e lascia che il camion guidi da solo. È un po' impressionante e allo stesso tempo stressante.

Il futuro è davanti a noi

Nelle prime fasi del viaggio, ha il pieno controllo. Poi, a un certo punto, premere alcuni pulsanti e la potente e pesante macchina si muove da sola, a velocità, lungo una strada pubblica fino a Tianjin.

"Naturalmente, mi sono sentito un po' spaventato la prima volta che ho guidato un camion autonomo", dice Huo. "Ma, dopo aver trascorso molto tempo a osservare e testare questi sistemi, penso che in realtà siano abbastanza buoni e sicuri".

Mentre il camion esce dall'autostrada e sale su una rampa per i caselli, si muove ancora da solo. Dall'altra parte del pedaggio, il "conducente di sicurezza" preme di nuovo alcuni pulsanti ed è di nuovo il "capo".

"Il mio lavoro come autista della sicurezza è quello di fungere da ultima linea di difesa. Ad esempio, in caso di emergenza, devo prendere immediatamente il controllo del veicolo per garantire la sicurezza di tutti", spiega.

Costo del lavoro

Per quanto riguarda i vantaggi per un conducente, afferma che il passaggio alla modalità autonoma può aiutare a combattere lo stress e l'affaticamento, oltre a liberare mani e piedi per altri lavori. Dice che i suoi nuovi compiti non rendono il suo lavoro noioso, ma piuttosto più interessante.

Quando gli viene chiesto se è preoccupato che questa tecnologia possa un giorno rendere il suo lavoro obsoleto, dice che non ne sa molto. Dà una risposta diplomatica.

La flotta di camion senza conducente di Pony AI, che opera su questi percorsi di prova, è solo l'inizio di ciò che verrà, ha detto alla BBC il vicepresidente dell'azienda Li Hengyu.

"In futuro, con il funzionamento senza conducente, l'efficienza dei nostri trasporti migliorerà sicuramente in modo significativo", afferma. "Ad esempio, il costo del lavoro sarà ridotto, ma, cosa più importante, saremo in grado di affrontare meglio le lunghe ore di guida".

Tutto questo si riduce al risparmio di denaro, afferma l'intenditore del settore Yang Ruigang, professore di tecnologia presso l'Università Jiao Tong di Shanghai, che ha una ricca esperienza nella tecnologia senza conducente sia in Cina che negli Stati Uniti.

"Tutto ciò che può ridurre i costi operativi è qualcosa che un'azienda vorrebbe avere. Questo è un incentivo a investire in un camion senza conducente completamente autonomo", dice alla BBC.

Sì, ma...

Tuttavia, rimangono ostacoli significativi prima che i camion possano muoversi da soli sulle strade.

In Cina, la tecnologia di guida automatizzata ha subito un duro colpo dopo un incidente in cui tre studenti hanno perso la vita dopo che il loro veicolo era in modalità "pilota automatico".

L'analista dell'Economist Intelligence Unit Chim Lee afferma che il pubblico cinese ha ancora molta strada da fare.

Nella provincia di Anhui, nella Cina orientale, centinaia di camion per le consegne senza conducente vagano per le strade suburbane di Hefei – una città con una popolazione ufficiale di otto milioni di abitanti – mentre scooter e auto circolano intorno a loro. Un tempo era una delle città più povere del paese, ma oggi il suo governo vuole dare il timbro al futuro.

Gary Huang, presidente della società di veicoli autonomi Rino.ai, afferma che ora hanno un posto nel mercato. Dove i camion senza conducente saranno in grado di inviare pacchi dai grandi hub di distribuzione gestiti dai corrieri alle stazioni locali del quartiere.

"Consentiamo ai corrieri di rimanere all'interno delle aree comunitarie per il ritiro e la consegna, mentre i camion autonomi affrontano i viaggi ripetuti delle distanze più lunghe. Questo aumenta l'efficienza dell'intero sistema", afferma.

In Cina, dicono di avere ora più di 500 furgoni in più di 50 città. Oltre a Rino, la città ha ora concesso in licenza altre società di distribuzione di camion senza conducente.

Gary Huang afferma che ciò è dovuto a una combinazione di fattori.

"L'incoraggiamento è arrivato dal governo, seguito da un esperimento locale di successo, acquisendo esperienza, perfezionando i regolamenti operativi e un'attuazione diffusa".

Puoi vedere i risultati per le strade. Camion che cambiano corsia, luci lampeggianti prima di svoltare, fermi al semaforo rosso...

In cinque anni

Secondo il direttore regionale di Rino per la provincia di Anhui, Zhang Qichen, le consegne non solo sono più veloci, ma le aziende possono noleggiare tre camion autonomi per la distribuzione elettrica che funzioneranno per giorni senza bisogno di essere ricaricati. Dice di essere rimasta colpita dal ritmo del cambiamento nel settore e aggiunge che non sarebbe sorpresa se i camion pesanti a lunga percorrenza guidassero sistematicamente da soli sulle strade, in alcuni casi, nei prossimi cinque anni.Il professor Yang è d'accordo. "I camion pesanti che si muovono lungo un'autostrada senza restrizioni sono lontani almeno cinque anni".
Alla domanda se potrebbe davvero accadere così presto, risponde: "Sono abbastanza sicuro che accadrà. Anzi, sono sicuro che accadrà".

Gli addetti ai lavori affermano che le applicazioni più dirette per i camion senza conducente, a parte le zone industriali chiuse come le miniere a cielo aperto o i porti, sono probabilmente in terreni remoti e accidentati con condizioni ambientali estreme, in particolare lungo vasti percorsi e su una pista in gran parte rettilinea.

Le grandi sfide che ci attendono


Tuttavia, permangono notevoli sfide tecniche.
I camion pesanti hanno bisogno di telecamere migliori per poter monitorare da lontano e rilevare i pericoli. Inoltre, la tecnologia, quando si tratta di autocarri pesanti, non è ancora economica. Inoltre, questi veicoli sono attualmente camion legacy modificati e non veicoli semoventi che escono direttamente dalla linea di produzione.

La Cina vuole essere un campione delle nuove tecnologie, ma deve anche stare attenta, non solo per la possibilità di incidenti mortali, ma anche per il modo in cui i cinesi possono vedere questa svolta.

Il professor Yang vede un altro problema. "Noi esseri umani possiamo tollerare che un'altra persona commetta errori, ma la nostra tolleranza per i camion autonomi è molto più bassa. Le macchine non dovrebbero commettere errori. Quindi, dobbiamo assicurarci che il sistema sia altamente affidabile".

 

Fonte Varie Agenzie 

 

 

 

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