Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Sabato, 27 Luglio 2024

Isola Summer 2024, ecco g…

Lug 05, 2024 Hits:574 Crotone

Premio Pino D'Ettoris: al…

Lug 01, 2024 Hits:610 Crotone

San Giuda Taddeo presenta…

Mag 27, 2024 Hits:1130 Crotone

Al Salone del libro Loren…

Mag 15, 2024 Hits:1818 Crotone

L'Istituto Ciliberto-Luci…

Mag 14, 2024 Hits:1126 Crotone

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:1289 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:1324 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:1535 Crotone

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale, in visita ufficiale, il Presidente della Repubblica di Finlandia, Alexander Stubb, intrattenendolo successivamente a colazione. Stubb era accompagnato da una delegazione del suo paese, con l’ambasciatore in Italia, Matti Lassila.

Era presente all'incontro il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri - Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.

Si tratta della prima visita ufficiale di Stubb in Italia nel suo ruolo di Presidente della Repubblica finlandese ma lo stesso Stubb, negli indirizzi di saluto a Mattarella ha ricordato la sua familiarità con l’Italia, ed in particolare Firenze, ove aveva un prestigioso incarico nell’ambito dell’Istituto Europeo. Come ha ricordato arche Mattarella, citando la partecipazione di Stubb, lo scorso febbraio, and un convegno a Firenze in onore dello scomparso Premio Nobel per la pace, Martti Ahtisaari.

Nel pomeriggio, il Presidente Stubb è stato ricevuto a Palazzo Chigi dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.  Nel corso dei colloqui è stata sottolineata la situazione della sicurezza in Europa e l'imminente vertice della NATO.

“L’Italia è per molti versi un fattore chiave nella sicurezza e nella politica europea”, ha dichiarato, tra l’altro, Stubb. I colloqui hanno permesso di confermare le profonde sinergie tra Italia e Finlandia nel comune quadro UE e NATO. Sono state ripercorse le opportunità di rafforzamento delle relazioni economiche e della cooperazione in ambito sicurezza e difesa, ma anche sui principali temi dell’agenda internazionale ed europea, inclusa la gestione della migrazione irregolare. L’incontro ha costituito, inoltre, un’occasione di confronto in vista del Vertice NATO di Washington, confermando l’importanza di proseguire nel sostegno all’Ucraina e di perseguire un approccio a tutto campo in relazione alla sicurezza euro-atlantica.

Al centro dei colloqui anche uno scambio sulle principali dinamiche politiche e strategiche in corso, e sull’importanza di promuovere un modello di sviluppo e cooperazione da pari a pari verso il continente africano, nello spirito del Piano Mattei.

Il programma della visita del 3 e 4 luglio ha incluso, inoltre, un incontro con il mondo imprenditoriale ed una discussione in una tavola rotonda sulla politica estera e di sicurezza presso l’Istituto Affari Internazionali, con la partecipazione. della direttrice, Nathalie Tocci e del Presidente Ferdinando Nelli Feroci, alla presenza di alcuni esperti, ricercatori e soci collettivi dell’Istituto. Al centro del dibattito alcuni importanti temi di attualità per l’Europa, come la guerra di aggressione della Russia in Ucraina e le sfide alla sicurezza nel nostro continente. "L'Ucraina sta combattendo anche la nostra guerra e alla fine diventerà un membro dell'Ue e della Nato", ha affermato Stubb. "La posizione della Cina in Russia è così forte che basterebbe una telefonata di Xi Jinping per fermare la guerra", ha aggiunto.

Nelle parole di Stubb "l’Italia ha un posto speciale nel mio cuore. Gli anni a Firenze mi hanno insegnato a conoscere la cultura e le persone italiane. Ecco perché è stato particolarmente bello tornare qui per rappresentare la Finlandia come Presidente della Repubblica. Grazie Italia!"

Roberto Vannacci, candidato indipendente della Lega alle prossime Europee, alla Stampa Estera si è soffermato su diversi temi di grande interesse.

La campagna elettorale entra nel vivo e Roberto Vannacci in questa mattinata è stato protagonista davanti i giornalisti della stampa estera. Il candidato indipendente della Lega ha affrontato diversi temi a partire da quello della guerra in Russia.

“E’ ora di far smettere di far suonare i cannoni e arrivare ad un tavolo negoziale – il pensiero del generale – io sono estremamente positivo e speranzoso. Per arrivare ad una pace bisogna sedersi ad un tavolo e parlare. Non so quanto sia facile quando gli attori si sono trattati con epiteti poco simpatici e quindi non ci sono le condizioni. E’ possibile con il cambio delle cancellerie europee il quadro possa cambiare. Io non credo che Putin sia peggio di Stalin. E se con quest’ultimo siamo stati in grado di arrivare ad una tregua durata più di 60 anni, allora si può fare con chiunque“

"Io non mi pronuncio" sull'esclusione di Afd dal gruppo europeo di Identità e democrazia. Ha detto Vannacci alla stampa estera.

"Sono decisioni prese a livello del gruppo parlamentare Identità e democrazia", ha aggiunto, spiegando che comunque Afd "potrà essere probabilmente un partner se ci dovesse essere una maggioranza in cui i socialdemocratici dovessero essere esclusi, ma non so dove si siederà in Europa".

Non solo la Russia. In questa conferenza stampa Vannacci ha affrontato altri temi molto delicati come quelli dei migranti. Il candidato della Lega si è detto d’accordo sul fatto che queste tragedie in mare devono finire e l’unico modo per lui è quello di non farli partire.

Per Vannacci un commento anche sul Pride: “Si tratta di una manifestazione dove rivendicano il loro orgoglio e sarebbe bello che questo lo facessero anche altre categorie nella stessa maniera. Abbiamo per esempio tantissimi anziani nella nostra società, ma non fanno una parata per rivendicare l’orgoglio geriatrico. Assolutamente concorde che gli omosessuali abbiano la loro autonomia. Mai avuto nulla contro di loro e non sono omofobo“.

Vannacci in conferenza stampa si è soffermato anche sulla sospensione dopo la pubblicazione del suo libro: “In qualche modo me l’aspettavo perché era un procedimento iniziato molto prima. Ancora oggi non ho capito i motivi di questa decisione. Se io avessi usato espressioni penalmente rilevanti, sarei stato condannato da un tribunale civile. Non ho capito bene cosa si sia criticato. Io mi sono sentito in parte abbandonato dalla mia leadership e forse è anche questo che in parte mi ha spinto a scendere in politica”.

Il 30 maggio 1924, Giacomo Matteotti pronunciò il suo ultimo discorso nell'Aula della Camera dei Deputati, un discorso che gli costò la vita. In quel discorso, Matteotti difese la libertà politica, rappresentata dalla rappresentanza parlamentare e dalle elezioni libere. Oggi, commemoriamo un uomo libero e coraggioso, ucciso da squadristi fascisti per le sue idee. Onorare il suo ricordo è essenziale per rammentarci, a cento anni da quel discorso, il valore della libertà di parola e di pensiero contro chiunque cerchi di arrogarsi il diritto di stabilire cosa è consentito dire e pensare.

La lezione di Matteotti ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto reciproco, sul confronto aperto e sulla libertà, non sulla violenza, la sopraffazione, l'intolleranza e l'odio verso l'avversario politico. Per celebrare il centenario del discorso di Matteotti, Montecitorio ha organizzato una serie di iniziative con la presenza delle più alte cariche dello Stato.

Il 30 maggio 1924, Giacomo Matteotti denunciò in Parlamento le violenze fasciste alle elezioni del 6 aprile di quell'anno. Cento anni dopo, Montecitorio dedica una mostra in Transatlantico e una cerimonia celebrativa in Aula, introdotta dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, con la partecipazione del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Presenti anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il vicepresidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso. Inoltre, oltre 300 studenti hanno assistito alla cerimonia.

"In occasione del centenario, è stato ristampato il libro dei discorsi parlamentari di Matteotti", si legge in una nota della Camera dei Deputati. Tra i partecipanti anche la nipote di Matteotti, Laura Matteotti, e la sua nuora, Zahra Haider Mohamed.

Nel suo discorso, il presidente Fontana ha ricordato il sacrificio di Matteotti, sottolineando che il suo intervento del 30 maggio 1924, interrotto da vivaci proteste, chiedeva l'annullamento delle elezioni dei deputati di maggioranza, denunciando brogli e violenze fasciste. Matteotti, eletto in Parlamento dal 1919, si distinse per il suo impegno a favore delle classi più deboli e per la sua difesa dei principi democratici e dello Stato di diritto.

Fontana ha concluso definendo Matteotti un esempio di rigore morale e impegno civile, sottolineando che la sua morte non è stata vana. La mostra organizzata in collaborazione con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti raccoglie una sintesi dell'attività del deputato attraverso documenti storici e sarà visibile al pubblico in occasione dell'edizione speciale di Montecitorio a Porte Aperte del 2 giugno.

L'evento ha incluso l'esecuzione dell'Inno nazionale, un discorso introduttivo di Bruno Vespa, la proiezione di un filmato realizzato da Rai Cultura, e vari interventi, tra cui quello dell'ex presidente della Camera Luciano Violante. La cerimonia si è conclusa con la premiazione degli studenti vincitori del concorso "Matteotti per le scuole" e la lettura di un estratto del discorso di Matteotti da parte dell'attore Alessandro Preziosi."Oggi siamo qui a commemorare un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee. 

 

Onorare il suo ricordo è fondamentale per ricordarci ogni giorno a distanza di 100 anni da quel discorso il valore della libertà di parola e di pensiero contro chi vorrebbe arrogarsi il diritto di stabilire cosa è consentito dire e pensare e cosa no", dichiara la premier Giorgia Meloni. "La lezione di Matteotti, - aggiunge - oggi più che mai, ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell'altro, sul confronto, sulla libertà, non sulla violenza". La lezione di Matteotti, spiega Meloni, "ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell'altro, sul confronto, sulla libertà, e non sulla violenza, la sopraffazione, l'intolleranza e l'odio per l'avversario politico". "Il  30 maggio 1924, - aggiunge la premier - Giacomo Matteotti ha pronunciato nell'Aula della Camera il suo ultimo discorso, che gli sarebbe poi costato la vita. In quel discorso, Matteotti difese la libertà politica, incarnata nella rappresentanza parlamentare e in libere elezioni".

 

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI