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Pochi giorni fa,Tricase è stata il palcoscenico della quinta edizione del Premio Letterario "Poiesis". L’evento, fondato e organizzato da Roberta Calati nel 2019, si è svolto nella suggestiva Sala del Trono di Palazzo Gallone, e ha visto la partecipazione di poeti provenienti da tutta Italia, uniti nel nome della poetessa e ultima principessa di Tricase Maria Bianca Gallone.

Importantissima si è rivelata, per la V edizione del premio, la collaborazione offerta da Mirco Rotondo (scrittore e poeta) che, con dedizione assoluta, ha contribuito e coadiuvato Roberta Calati nello svolgimento del concorso, in nome della poesia.

Il premio è stato dedicato alla poetessa Gallone, quale omaggio sentito alla sua memoria, figura storica e di cultura del territorio. La scelta di ricordare la poetessa Maria Bianca Gallone non è stata solo un tributo alla sua personale, ma anche un modo per collegare il passato al presente attraverso la poesia, per dimostrare come le radici storiche possano influenzare e arricchire la produzione letteraria contemporanea.

Il prof. Ercolino Morciano ha aperto l’evento con un’introduzione sulla vita, la figura e l’opera della principessa, raccontando anche il suo personale incontro con lei. Le parole del Morciano sono state seguite dalla lettura della poesia "Madre" di Maria Bianca Gallone, declamata con enfasi dalla monologhista e giurata Rosangela Bovenga, che ha emozionato il pubblico con la sua interpretazione.

La giuria dell’evento, composta da figure illustri come la Dott.ssa Rosangela Bovenga (critico d’arte e monologhista), la Prof.ssa Chiara Vantaggiato (dirigente scolastico), il Prof. Giovanni Carità (docente dell’Istituto Girolamo Comi), l’editore Gian Carlo Lisi della G.C.L Edizioni e il Presidente di Giuria Prof. Massimo Pasqualone (critico d'arte e letterario, docente di lettere), ha svolto un lavoro impeccabile. Il Pasqualone, nonostante gli intervenuti i problemi di salute, ha partecipato in diretta con un suo intervento, dimostrando grande dedizione.

I premi, creati e realizzati dal Maestro ceramista Agostino Branca, sono stati molto apprezzati dai vincitori e dai partecipanti, così come i cadeaux donati ai poeti, da Giancarlo Giambra e Maria Fallico, che hanno fatto della poesia un’espressione d’arte, entrambi videomaker.

La presentazione dell’evento è stata gestita con professionalità e passione da Gianluca Errico, Presidente dell’Associazione “Tricase mia”. Le declamazioni poetiche di Davide Avolio, poeta e scrittore, hanno aggiunto ulteriore profondità all’evento, accompagnate dalle melodie del musicista Carmelo Chirivì, che ha saputo esaltare con la sua musica l’intensità dei versi.

La perseveranza di Roberta Calati nel voler realizzare questo evento a Tricase è stata ampiamente riconosciuta e apprezzata. La sesta edizione del premio, prevista per il prossimo anno, si terrà nuovamente a Tricase, confermando il legame con la principessa Gallone e il territorio.

La poetessa Cinzia Micci di Roma ha vinto la quinta edizione del premio.

Parte dei proventi della vendita dell'antologia realizzata per l'evento saranno devoluti al Presidio Territoriale di Salute - Poliambulatorio di oncologia di Gagliano del Capo, tramite l’associazione Club Lions Tricase-Santa Maria di Leuca “Novecento riders”, la quale fungerà da tramite per la raccolta fondi per l’acquisto di complementi terapeutici in sostegno delle donne affette da patologie oncologiche.

La poesia contemporanea svolge un ruolo importante nel panorama culturale attuale, rappresentando una voce potente e versatile che riflette le complesse dinamiche della società moderna, in una realtà dove la comunicazione è spesso improntata sulla rapidità e superficialità, la poesia offre un momento di decelerazione e di riflessione, permettendo a chi legge o ascolta di esplorare con più profondità i propri sentimenti e i propri pensieri.

Eventi come il Premio “Poiesis” sono importantissimi per promuovere e valorizzare la poesia contemporanea, offrendo anche una piattaforma ai poeti sia emergenti e sia affermati per condividere le loro opere con un pubblico più ampio. La poesia, con la sua capacità di dibattere su temi universali, crea un legame emotivo ed empatico tra l’autore e il lettore, rendendo ogni composizione un’esperienza unica e irripetibile.

La poesia ha il potere di influenzare positivamente la società, stimolando la curiosità e il pensiero critico in una più ampia consapevolezza sociale. Attraverso i versi, i poeti possono affrontare tematiche importanti come l’ingiustizia, la discriminazione, la diversità e l’ambiente, sensibilizzando in tal modo il pubblico e ispirando cambiamenti concreti.

La cerimonia del Premio “Poiesis” non è stata solo una celebrazione del talento letterario, ma anche il riconoscimento dell’importanza della poesia nella nostra vita quotidiana; la poesia, infatti, ha la capacità di connettere le persone, facendo superare le barriere culturali e linguistiche, offrendo conforto e speranza nei momenti di difficoltà.

Fonte Roberta Calati 

Domenica 7 luglio alle ore 19.30 il castello di Santa Severa nell’ambito della rassegna letteraria “ Libri e calici sotto le stelle” promossa da Regione Lazio organizzata dalla società in house LAZIOcrea d’intesa con Mic e Comune di Santa Marinella, ospita la   presentazione del romanzo “Tutta colpa di Maria”, dell’autrice Mara Fux.
La presentazione in Sala Nostromo con ingresso gratuito è moderata dalla giornalista Francesca Lazzeri e i partecipanti potranno degustare calici di vino dei produttori del territorio associati alla  Strada del vino delle terre etrusco romane.
“Tutta colpa di Maria” edito da Prospettiva Editrice, è una storia di vuoti e assenze che diventano talmente dilaganti da spingere alla riscrittura della propria esistenza.
Livia, la protagonista del romanzo, è una donna apparentemente serena: ha una buona carriera, un marito che la ama, dei figli giudiziosi e una famiglia amorevole ma…In ogni famiglia spesso accade che vi sia uno scheletro più o meno “morto” e nel suo nucleo familiare questa figura è il nonno. L’uomo, che la donna non ha mai conosciuto e che oramai è defunto, ha abbandonato tutto per amore: il volto della giovane segretaria Carla, di 20 anni più giovane di lui, infatti, ha rapito il suo cuore da Don Giovanni spingendolo a lasciare ogni cosa, moglie e figli compresi. Livia che ha radici ben salde percepisce, tuttavia, una mancanza che si trasforma, successivamente, in un’intuizione: pur se il nonno è morto, la donna con cui l’uomo è fuggito può essere ancora in vita e lei potrebbe scoprire, quindi, quella parte di passato che le manca.
Mara Fux, romana di origini friulane a metà degli anni ’80 avvia le prime collaborazioni con periodici di settore ed ha i primi approcci da ufficio stampa con le redazioni di quotidiani e radiotelevisioni che ben presto la vedono protagonista nell’organizzazione di sfilate di moda, rassegne di arte varia, concerti di musica rock, jazz, eventi cinematografici, televisivi e teatrali. Dalla fine degli anni ’90 si dedica principalmente alla valorizzazione dell’immagine coniugando esperienza e creatività nell’esecuzione di nuove strategie promozionali, scelta che la porta al fianco di importanti personaggi del mondo del cinema, TV, sport, ma anche personalità eccezionali che desiderano migliorare l’approccio con il pubblico e la comunicazione. “Tutta colpa di Maria!!!” pubblicato nel luglio 2019 da Prospettiva Editrice nonché vincitore del Premio Speciale della Giuria dell’VIIIa edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Ladispoli, è il suo romanzo d’esordio.

Di recente, ho avuto il piacere di incontrare Valentina Ferranti e Gianluca Marletta presso Palazzo Grazioli, la nuova sede della Stampa Estera, per discutere in anteprima per il Corriere del Sud del loro nuovo libro, "Odissea". Per la prima volta, i due autori tracciano un itinerario affascinante tra mito, simbolo, religione, esoterismo, storia e archeologia, ripercorrendo le tappe dell’Odissea.

L'Odissea,e la storia di tutte le storie, mi dice Valentina tra un caffe e un cornetto, viene raccontata in questo libro come un viaggio esteriore e interiore che descrive il cammino dell'uomo e dell'eroe verso la sua vera patria spirituale.

Chi sono gli Dei? Chi è l'uomo? Quale importanza hanno i personaggi maschili e femminili? Qual è il nostro destino? Chi si nasconde dietro il nome di Omero? La memoria, la dimenticanza, i canti e le donne, i mostri, gli abissi, l'Ade e le ombre, il ritorno del Re e la "tremenda giustizia" sono alcuni degli elementi eterni e universali che il Sacro Poema ripropone agli uomini d'ogni tempo e luogo, mi dice Gianluca...

Dal libro Odissea :  

«L’uomo ricco d’astuzie raccontami, o Musa, che a lungo
errò dopo ch’ebbe distrutto la rocca sacra di Troia;
di molti uomini le città vide e conobbe la mente,
molti dolori patì nel cuore sul mare,
lottando per la sua vita e pel ritorno dei suoi». (Odissea, Libro I, 1-5)


"La Musa scrivono i due autori Valentina Ferranti e Gianluca Marletta, nel loro libro è la prima creatura femminile che compare nel poema. È a lei che si chiede di narrare. Il canto principia ogni cosa e ammanta di suprema armonia ogni vicenda ricordata. 

L’aedo è colui che viene posseduto dalla vibrante voce delle Muse. Esse sono connesse ad Apollo, alla sua disciplina misurata. Divinità del metro artistico, del bello e dell’ordine. «Ciò che è in alto è come ciò che è in basso, e ciò che è in basso è come ciò che è in alto», (Tabula Smaragdina, II v). Ce lo conferma Esiodo nella Teogonia. Il canto, dice il poeta, deve cominciare dalle Muse Eliconie. Figlie di Zeus e Mnemosine, la dea Memoria. Furono loro ad insegnargli l’arte del “canto bello”. 

La vicenda mitica narra un banchetto nuziale in cui il re degli dèi chiese agli Olimpi cosa ancora mancasse. La risposta fu: «I celebranti!». Coloro che avrebbero ricordato le gesta degli dèi e degli eroi, la voce delle sacre stirpi. L’epica divenne così la più nobile tra le forme poetiche. Per questo Zeus si unì per nove notti a Mnemosine, per creare le Muse che avrebbero dovuto ispirare i racconti. Vennero alla luce poco lontano dalla più alta vetta nevosa dell’Olimpo. 

Erano solite danzare e cantare sulla cima dell’Elicona e sull’Olimpo. L’Elicona era in Beozia (antica Aonia). Secondo Pausania (Periegesi della Grecia IX, 39- 8) lì vi erano due sorgenti vicine, una per Mnemosine l’altra per Lete. L’acqua del ricordo e l’acqua della dimenticanza. Le Muse ci invitano a ricordare, attraverso il canto, ciò che è bene ricordare come le gesta eroiche di chi dovrà essere d’esempio per le generazioni future. Calliope (Musa della poesia epica) ci ricorderà sempre le gesta di Odisseo, che di ritorno dalla terra di Troia visse la più grande avventura umana, traccia gloriosa da narrare"

La prefazione a cura di Cinzia Romani :

A lungo gli scrittori hanno parlato di dèi ed eroi perché la comunità affidava loro tale compito. Ma poi hanno iniziato a scriverne sempre meno, perché la comunità ha preso ad ignorare o avversare quegli stessi dèi e quell’identico divino da cui promanano. Chi erano quei personaggi, che fino ai Sessanta del secolo scorso venivano studiati nelle scuole secondarie europee, su voluminosi libri d’Epica, precisa materia di studio? Perché i loro nomi affioravano sempre, in modo imperioso o allusivo, persino nei discorsi domestici? C’è stato un tempo in cui, tra adolescenti, si parlava di “fatiche d’Ercole”, mentre un esame da affrontare esigeva notti insonni, o si evocava il dio Apollo, all’improvviso apparire di un giovane bellissimo, magari al bar. Una certa sprezzatura non mancava, in tanta naturalezza con theos, il dio che è il rumore di fondo del divino e nell’ominosa contiguità con l’epos, entrato nel sentire comune, irriducibile a ogni altro sapere, ma soprattutto insofferente di ogni servitù verso la società, verso la massa, verso un partito.

Nel “sentire miticamente” spiccavano innanzitutto gli dèi della Grecia, che dalla Firenze del primo Quattrocento degli Orti Oricellari – dove Botticelli, Poliziano e Marsilio Ficino sognavano di poter celebrare i misteri pagani – hanno attraversato per secoli la mente dell’Europa, abitando quadri, statue, versi, pinacoteche, parchi. E poi, a partire dal Romanticismo tedesco, dèi dai nomi oscuri, anche orientali, hanno provocato un rivolgimento delle forme, che in sé recava un sapere irriducibile a ogni altro. Stavolta Valentina Ferranti e Gianluca Marletta, nel loro controcanto altisonante e visionario, accennano al divino negli a parte sapienti intorno a Ulisse, marcando da subito approcci diversi al racconto e alle storie. Nel vortice rapsodico di una sonorità evocativa, la prima immerge chi legge in immagini così intense, che si potrebbe fare a meno del testo. Oltre il paradosso, i blocchi narrativi della Ferranti, che parte dalla Muse e approda all’anti-morte sanscrito, fanno affiorare una parola: viaggio. Non quello di Odisseo, che fu un ritorno e un ritorno non possiede il pieno abbandono all’ignoto. Piuttosto, occorre frugare tra le rovine di Nippur, per trovare l’horreur du domicile della dea Inanna:

Dal Grande Alto essa pose orecchio

al Grande Basso,

Dal Grande Alto la dea pose orecchio

al Grande Basso

Dal Grande Alto Inanna pose orecchio

al Grande Basso.

 

Valentina Ferranti. 

Antropologa, scrittrice, articolista. Si occupa di mito, rito,  civiltà arcaiche, linguaggio dei simboli, distopia e analisi antropologica del mondo contemporaneo Ha tenuto diversi corsi inerenti nelle antiche civiltà, il linguaggio dei simboli, ed i culti misterici. Il suo sguardo si volge anche al tempo presente. Pubblica articoli di attualità per alcune riviste cartacee e on-line, tra cui Visione, Fenix e Orizzonte Zero. Di recente ha pubblicato un romanzo di fantascienza, Ritorno ad Amtara (NPE). Inoltre, nel marzo2022 è uscito il suo contributo al testo: Il Mistero delle Sirene di Giacomo Maria Prati ed il libro Prima Roma. Le origini alla luce del mito, scritto assieme a Giacomo Maria Prati. Ha pubblicato un contributo sulla Roma

 

Gianluca Marletta 

è nato a Roma nel 1971.
Docente di Lettere, è studioso di tematiche sociologiche, storiche e storico-religiose.

È autore di numerosi saggi, articoli e interviste. Tra i principali saggi, ricordiamo: Apocalissi. La fine dei tempi nelle religioni (scritto con Mario Polia); La fabbrica della manipolazione e UNI SEX. Cancellare l'identità sessuale: la nuova arma della manipolazione globale (scritti con Enrica Perucchietti); UFO &alieni. Origini, storia e prodigi di una pseudo-religione; La guerra del Tempio. Escatologia e storia del conflitto medio-orientale; L’Eden, la resurrezione e la Terra dei Viventi. Considerazioni sull’origine e il fine dello stato umano; L' ultima religione. Dall'eugenetica alla pandemia: l'alba di una nuova era? (scritto con Paolo Gulisano).

 

Cinzia Romani 

è una giornalista e scrittrice romana. 

Dopo aver completato gli studi universitari nella disciolta DDR, nei cui archivi cinematografici di Stato ha preso visione dei film girati durante il nazismo, si è laureata in Lingue e Letterature Straniere con Paolo Chiarini, presso l'Università La Sapienza di Roma.
Ha scritto Le dive del Terzo Reich (Gremese, 1978), tradotto in inglese, francese, tedesco e spagnolo, nonché Stato nazista e cinematografia (Bulzoni, 1981). Tra i suoi contributi alla diffusione, in Italia, di aspetti della cultura germanica, rientrano le versioni italiane, da lei curate, del film di Wim Wenders Il cielo sopra Berlino (1988), della commedia di Botho Strauß Grande e piccolo, rappresentata al Piccolo Teatro di Milano nel 1979, con Giulia Lazzarini protagonista, dei libri Confessioni estatiche, di Martin Buber e de Il buon Dio di Manhattan di Ingeborg Bachmann, entrambi editi da Adelphi.
Scout letteraria per le case editrici Adelphi, Einaudi, Sperling & Kupfer (per quest'ultima ha curato le edizioni delle opere di Stefan Zweig), ha scritto di cultura, costume e cinema su La Stampa, la Repubblica, Sette, L'Indipendente, Uomini&Business. Scrive su Il Giornale dal 1994, dove si occupa di cultura, spettacolo e interni. Vive a Roma.

 

 

Dopo il sold out della scorsa settimana proseguono gli appuntamenti della rassegna letteraria “ Libri e calici sotto le stelle” promossi dalla Regione Lazio con la gestione della società in house LAZIO crea d’intesa con Mic e Comune di Santa Marinella, domenica 30 giugno alle ore 17.30 con la presentazione del  romanzo di Carla Cucchiarelli,” Io sono Nannarella. Intrigo a Firenze.”

La presentazione in Sala Nostromo è moderata dalla giornalista Francesca Lazzeri e i partecipanti con ingresso gratuito potranno degustare  calici di vino dei produttori del territorio associati alla  Strada del vino delle terre etrusco romane.

Nell’era post covid, in un ospedale di Firenze è stata ricoverata d’urgenza una giovane donna che afferma di essere Anna Magnani. Le somiglia come una goccia d’acqua, parla e ride come lei. Sotto lo sguardo empatico di medici, infermiere e residenti che seguono con passione i racconti dell’icona del cinema neorealista, la donna diviene presto la protagonista indiscussa del nosocomio: si fa chiamare Nannarella e attorno a lei nascono in poco tempo ipotesi e convinzioni che sfiorano “l’irrealtà”, ma  la sconvolgente verità è ben nascosta dietro a quegli occhi scuri.

Carla Cucchiarelli, laureata in Scienze Politiche, diplomata Counselor, vive e lavora a Roma. Vice Caporedattore del Tgr Lazio, si occupa in particolare di tematiche sociali e culturali. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo:

Perché le mamme soffrono. Storie vissute nell’universo Salvamamme scritto con Vincenzo Mastronardi e Grazia Passeri, ed. Armando, 2009
Ho ucciso Bambi– romanzo, 0111 Edizioni, 2012
Quella notte a Roma. Biografia di Luigi Di Sarro, Iacobelli editore, 2013
Quello che i muri dicono – Guida ragionata alla street art della Capitale, Iacobelli editore, 2017
Il Telefono rosa – Una storia lunga trent’anni, Castelvecchi, 2019
Così parlò la Gioconda, Iacobelli editore, 2019
Prima e dopo. La street art romana e il Coronavirus, Iacobelli editore, 2020

 

Il “Books for Peace 2024”, prestigioso riconoscimento dedicato alla valorizzazione dei libri, dell’arte e della cultura che trattano temi fondamentali quali la violenza di genere, il bullismo, le discriminazioni razziali e religiose, l’integrazione, la pace, è stato assegnato alla giornalista, attivista per i diritti umani e scrittrice Claudia Conte grazie al suo ultimo libro “La Voce di Iside”, romanzo che testimonia e offre uno sguardo intenso e profondo sul complesso tema del disagio giovanile, dell’isolamento, dei cambiamenti emotivi e sociali, e delle insicurezze delle nuove generazioni.

La cerimonia si e’ svolta mercoledì 12 giugno alle 18.30 a Roma presso la sede di Banca Generali, all’interno di una serata moderata dalla giornalista del Tg2 Marzia Roncacci, che ha avuto al centro il dibattito dal titolo 'Disagio giovanile, come prevenire il male dei nostri giorni'. Insieme a Conte sono intervenuti il Questore antidroga Consulente Presidenza del Consiglio Antonio Pignataro, Carla Garlatti Autorità Garante dell’infanzia e dell’adolescenza , Claudio Saltari (Presidente Associazione di volontariato della Polizia di Stato). A leggere i brani del libro l’attrice e regista  Elisabetta Pellini.
 
L’evento culturale, e’ stato organizzato da Andrea Petrangeli private banker di Banca Generali, ed è proseguito con firma copie de “La voce di Iside” e cocktail di saluti

Claudia Conte ha espresso profonda gratitudine per il riconoscimento, sottolineando quanto questo premio rappresenti non solo un traguardo personale ma anche un incentivo a continuare il suo impegno. "Sono onorata e profondamente grata per questo riconoscimento. È una testimonianza del duro lavoro e della dedizione che ho messo in ogni mio progetto," ha dichiarato.

Ha poi ribadito l'importanza del suo impegno in ambiti che le stanno particolarmente a cuore, come la cultura e il sociale. "Il mio lavoro è guidato dalla passione per la cultura e dal desiderio di avere un impatto positivo nella società. Questo riconoscimento mi sprona a continuare su questa strada e a fare ancora di più."

Infine, Claudia Conte ha voluto dedicare il premio a tutte le donne che lavorano duramente per realizzare i propri sogni. "Dedico questo premio a tutte le donne che lottano ogni giorno per affermarsi e per realizzare i propri sogni. Siamo tutte capaci di grandi cose, basta crederci e non arrendersi mai."

"Quindi oggi affrontiamo tantissimi temi. Siamo vicini a chiunque, perché vogliamo essere voce per chi non viene ascoltato, luce per chi non è visto e, soprattutto, ci occupiamo di libri. Claudia Conte ha detto il Presidente del Premio, Antonio Imeneo e non poteva non ricevere oggi il premio internazionale perché è una persona importante nel mondo della cultura, e abbiamo bisogno di giovani che si dedicano alla cultura e ai temi sociali. Pertanto, invito Claudia a ritirare il premio internazionale".

Claudia riceve il premio speciale della cultura Books for Peace nel 2024, un premio particolare realizzato a mano e dipinto da ragazzi con disabilità mentale. Questo premio è unico nel suo genere, poiché questi ragazzi, pur con difficoltà, si impegnano a dipingere ogni pezzo rendendolo speciale e diverso dagli altri.

È importante essere sempre vicini a loro, e dobbiamo farlo tutti. Sarà uno dei premi che mi sta più a cuore. Magari domani stesso andrò a conoscere questi ragazzi. Vi ringrazio "ha detto Claudia Conte ricevendo il premio books for peace 2024

Ringrazio le autorità per l'infanzia e l'adolescenza, persone impegnate per i diritti dei bambini ha continuato Claudia Conte. Ci sono anche altre donne straordinarie, come la presidente di un'associazione che si occupa dei bambini vittime di uxoricidio. Ringrazio anche l'architetto ospite, è bello vedere donne impegnate.

Un ringraziamento speciale va a Marzia Roncacci di Rai Tg2 dall'Europa, che tratta spesso questi argomenti. Ringrazio Elisabetta Bellini, e il  Questore antidroga Antonio  Piagnatore una delle persone che più si batte contro la droga in Italia, una pandemia che combattiamo da anni.

Grazie anche, presidente dell'associazione della Polizia di Stato". Sono sempre vicina alle forze di polizia, anche perché mio padre era poliziotto. Ringrazio anche Andrea Breve, presidente di Unioncamere, e tutti gli amici presenti, in particolare Andrea Petrangeli, l'organizzatore di questo evento e mio caro amico, che si prende cura delle persone in difficoltà, soprattutto durante la pandemia.

Durante l'evento sul disagio giovanile sono intervenuti insieme all'autrice il Questore antidroga Antonio Pignataro l On.Maddalena Morgante L attrice Elisabetta Pellini e ha moderato la collega Marzia Roncacci Tg2 

 

 

 

 

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