La Turchia ha annunciato che intende rimandare nel Mediterraneo orientale la nave da ricerca Oruc Reis, già al centro di una lite sui diritti energetici con la Grecia, una mossa che potrebbe riaccendere le tensioni con Atene. La Marina turca ha detto che la nave Oruc Reis svolgerà attività nell'area, spostandosi anche a sud dell'isola greca di Kastellorizo, da oggi fino al 22 ottobre. Lo si apprende da un messaggio inviato al sistema di allerta marittima Navtex.
Con l'economia turca secondo Moody’s che rischia la recessione e la Banca centrale turca che non risponde più ai criteri finanziari ma solo ai desiderata di Erdogan per stimolare il mercato interno. Nonostante il Pil sia passato dagli 852 miliardi del 2017 ai 716 nel 2020, con la lira turca che ha perso il 22% del suo valore in 8 mesi, il ministro delle finanze Berat Akbayrak, genero del presidente, mostra ancora fiducia: ha dichiarato di aspettarsi che l'economia turca si muoverà tra il -2% e l’1%.
Una sfida, quella di Erdogan, che non segue le raccomandazioni alla distensione giunte da più parti, con le parole dell'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, che da ultimo ha invitato Erdogan a “porre fine immediatamente a queste attività e di impegnarsi pienamente e in buona fede in un ampio dialogo con l'Unione europea“. Nelle stesse ore i legislatori statunitensi hanno sollecitato l'amministrazione Trump a lavorare a stretto contatto con l'Ue per imporre sanzioni alla Turchia in relazione alle sue azioni in mare, definite come “crescenti aggressioni”. Il senatore Robert Menendez ha inviato una lettera a Pompeo chiedendo chiarezza nei messaggi che verranno inviati ad Ankara dal capo della diplomazia americana.
Il Presidente greco Aikaterini Sakellaropoulou in una intervista a "la Repubblica" lancia l'allarme alla vigilia dell'incontro con il presidente italiano Sergio Mattarella con cui ha pranzato al Quirinale.
"La pace e la stabilità nel Mediterraneo sono a rischio per l'aggressività della Turchia. Il problema non è solo della Grecia, ma di tutta la regione". La presidente greca Aikaterini Sakellaropolou ha lanciato l'allarme durante l'incontro con il presidente italiano Sergio Mattarella al Quirinale. Sul tavolo molti motivi di preoccupazione verso Ankara, caldi per Atene e per Roma dalla guerra del gas attorno a Cipro alla Libia.
"La pace e la stabilità nel Mediterraneo sottolinea la Presidente greca Aikaterini Sakellaropolou sono a rischio per l'aggressività della Turchia di Recep Tayyip Erdogan. Il problema non è solo della Grecia, ma di tutta la regione". La Grecia è stata al centro dell'attenzione dell'Europa nelle ultime settimane per lo scontro con la Turchia nel Mediterraneo orientale e per la crisi sull'isola dl Lesbo, seguita all'incendio nel campo profughi di Moria. La Ue ha affrontato entrambi i problemi. "La Grecia si è trovata in mezzo a due Condividiamo con l'Italia la fede in legge e diplomazia e la volontà di cooperare le crisi simultanee, entrambe collegate alla tensione con la Turchia.
Dalla fine di luglio secondo la Presidente Ellenica alla sua intervista al quotidiano Italiano, ci siamo trovati a dover fronteggiare una escalation senza precedenti dell'aggressività della Turchia nel Mediterraneo orientale, una aggressività basata su una interpretazione arbitraria della legge internazionale. Ricordo gli incidenti di febbraio-marzo, con l'intollerabile strumentalizzazione da parte turca dei flussi di migranti e rifugiati alla nostra frontiera settentrionale".
Pochi giorni fa i capi della diplomazia dei due paesi si erano incontrati a Bratislava e avevano concordato l'inizio di colloqui esplorativi. "La nuova mossa turca mostra quanto Ankara sia inaffidabile e come non voglia realmente il dialogo". In un'intervista al quotidiano Ta Nea, il premier Kyriakos Mitsotakis aveva detto "di non cercare il conflitto". Ma oggi - dopo l'annuncio del ritorno della ruc Reis - il ministero degli Affari Esteri definisce la Turchia "il principale fattore di instabilità nella regione: dalla Libia all'Egeo, da Cipro alla Siria, fino all'Iraq e ora anche al Nagorno-Karabakh".
Il nuovo invio della nave di esplorazione nel Mediterraneo orientale costituisce "una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza nella regione" da parte della Turchia. Lo ha dichiarato il ministero degli esteri greco in una nota.
Sono anni che la Turchia non riconosce i diritti internazionali e vuole fare ricerche nelle acque Elleniche intorno all'isola Greca di Kastellorizo per la ricerca di gas naturale in questo tratto di Mediterraneo. Una disputa che sta alimentando la tensione tra Ankara Grecia Cipro, Ue ed anche all'interno della Nato.