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Hanno ripreso a decollare dal campo base di Seyne-Les-Alpes, in Alta Provenza, gli elicotteri impegnati nelle ricerche delle vittime e nelle operazioni di recupero dell'Airbus. Per raggiungere la zona dello schianto, sul massiccio dei Trois-Eveches, sono necessari circa 10 minuti di volo. "La zona è impervia e le operazioni sono complesse", spiega un gendarme. "Stiamo portando in quota tutto il materiale necessario per effettuare le varie attività e per completarne il trasferimento saranno necessari ancora parecchi voli". Sulla zona il cielo è grigio, ma al momento non sono presenti precipitazioni.

"La priorità è restituire corpi alle famiglie. Qualunque sia il tempo che ci vorrà, prenderemo il tempo necessario". Lo ha detto un portavoce del ministero dell'Interno a Parigi, riferendosi alle operazioni di ricerca nel luogo dell'incidente aereo dell'Airbus A320 della Germanwings. Intanto sul posto mentre proseguono le spole degli elicotteri per portare gli inquirenti nel sito della strage arrivano i rinforzi da quattro dipartimenti vicini. Intervistato in diretta su Radio Classique, il presidente del dipartimento delle Alpes-de-Haute-Provence, Gilbert Sauvan, ha riferito che "rinforzi sono giunti dalle Alpes-Maritimes, Hautes-Alpes, Bouches-du-Rhône e Vaucluse" per contribuire alle ricerche.

Si "spera" che i primi elementi contenuti nella scatola nera rinvenuta sul luogo dell'incidente dell'Airbus A320 della GermanWings possano disponibili a "fine pomeriggio": è quanto riferisce il procuratore della Repubblica francese citato da BFM-TV.

Sono visibili dall'alto, sorvolando il massiccio, i corpi delle vittime dell'Airbus della Germanwings. Lo dice il coordinatore dei soccorsi, Xavier Roy, parlando con i giornalisti al campo volo. "Sì, si vedono dei corpi - dice - ma per rispetto dei familiari delle vittime preferisco non aggiungere altro".

Nelle indagini per capire le cause dell'incidente aereo dell'Airbus della German WIngs sulle alpi francesi quella del terrorismo "non è la pista privilegiata, anche se tutto le ipotesi devono essere prese in esame", ha detto il ministro francese dell'Interno Cazeneuve, intervistato da RTL.

Anche se danneggiata, si ritiene che la scatola nera sia comunque "utilizzabile", ha spiegato il ministro nel corso di un'intervista alla radio Rtl. Cazeneuve ha aggiunto che gli investigatori sono già al lavoro per recuperare informazioni dalla scatola nera.

Cosa è successo tra le 10.30 di ieri, quando si sono interrotte le comunicazioni con l'Airbus A320 della compagnia Germanwings, e l'impatto sul Mont Estrop ?

Cosa ha causato, dunque, lo schianto? Escludendo la pista del terrorismo per ora, la Lufthansa ha parlato di un incidente.

"L'incidente è inspiegabile - ha affermato il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr ai Giornalisti - l’aereo non aveva problemi tecnici, era in perfette condizioni e il pilota era esperto e addestrato". Il volo era decollato alle 10.01, con 26 minuti di ritardo, da Barcellona alla volta di Dusseldorf, un tratto di volo relativamente breve. A un certo punto, qualcosa non ha funzionato: l’aereo è disceso improvvisamente per almeno 8 minuti a una quota di 6.000 piedi (1.800 metri) piedi. Il contatto con la torre di controllo si è interrotto alle 10.53. Un segnale di distress (soccorso) era stato lanciato da un centro di controllo dopo che erano stati persi i contatti radio con l’Airbus ma dalla compagnia aerea non arrivano conferme su questo particolare: la Germanwings ha fatto sapere che dalla torre di controllo sono arrivate "informazioni contraddittorie" a questo proposito.

I computer di bordo "erano stati sostituiti", sull’Airbus c’era"l’ultimissima versione" e l’ultimo controllo capillare "era stato effettuato nell'estate del 2013". L’Airbus aveva 24 anni di età ma aveva superato icheck di controllo. Il pilota contava dieci anni di esperienza con Lufthansa e Germanwings e alle spalle aveva 6.000 ore di volo.

Ieri l’aereo era rimasto a terra per un problema tecnico a uno sportello nella fusoliera. "Ma - ha spiegato un portavoce della compagnia - era stato completamente risolto". L’aereo è scomparso dai radar alle 11,15 mentre sorvolava le Alpi dell’Alta Provenza, nei pressi di Bercelonette. Il sito che monitora il traffico aereo AirlLive.net ha accertato che lo stesso volo ieri aveva percorso esattamente la stessa rotta, smentendo quindi notizie secondo le quali l’aereo aveva percorso "una rotta anomala".

Un momento della manifestazione 'Pedalea por la vida' di Madrid (7 marzo 2015)

La piattaforma “Cada Vida Importa” (“Ogni vita importa”) ha convocato sabato scorso a Madrid una marcia in bicicletta per chiedere l'abrogazione dell’attuale legge sull'aborto e ricordare che ci sono molte persone che «non taceranno» su questa «barbarie» e sull’«abbandono» della difesa della vita da parte del governo Rajoy (cfr. Lola González Giraldós, Marcha ciclista para pedir la derogación de la Ley del Aborto, ininfovaticana.com, 7 marzo 2015). Nel settembre 2014, infatti, l’allora ministro della giustizia del governo centrista spagnolo, Alberto Ruiz Gallardón, fu costretto alle dimissioni di fronte al disimpegno dell’esecutivo sulla proposta di riforma della legge abortista Zapatero della quale era primo firmatario, dapprima promessa e poi ritirata dal governo del Partito Popolare(PPE).

Ma nel Paese iberico, la scorsa Domenica, il giorno dopo cioè la "passeggiata per la vita" (“Pedalea por la vida”) che ha raccolto presso la Puerta de Alcaláoltre un centinaio di persone, nella ricorrenza della “festa della donna” si è avuta un’altra manifestazione, anche questa come la prima a preponderante partecipazione femminile. Di segno, però, esattamente opposto, perché diretta a “prevenire” eventuali riprese d’interesse, da parte del Governo Rajoy, sulla proposta Ruiz Gallardón, volta quindi ad attenuare la completa liberalizzazione dell’aborto voluta nel 2010 da Zapatero (cfr. Las mujeres se manifiestan en Madrid para pedir igualdad salarial y el fin de la violencia de género,inlainformacion.com, 8 marzo 2015). Ma qual’è il “vero volto” della Spagna e delle donne spagnole?

 

Due manifestazioni a Madrid

Diciamo subito che, la manifestazione pro life in bicicletta, che ha avuto un grande effetto nella zona del centro della capitale spagnola, non è in realtà che un anticipo dell’altra grande convocazione, indetta da molte associazioni familiari e cattoliche, che scenderanno in piazza il 14 marzo prossimo in difesa della vita, delle donne e della maternità.

«Inizia il conto alla rovescia per dimostrare che siamo in molti chi difendiamo la vita e non rimarremo in silenzio davanti all’abbandono della difesa della vita da parte dei governanti», ha dichiarato un portavoce della federazione di associazioni “Cada Vida Importa”, che hapartecipato alla“passeggiata” di sabato.Quindi i promotori di “Pedalea por la vida”hanno espresso il loroauspicio che,la “passeggiata per la vita”, «non avrà mai fine» e che il 14 marzo, sempre a Madrid,«tutti ci mettano la faccia». «Cerchiamo di non rimanere indifferenti alla barbarie dell'aborto– hanno aggiunto in un comunicato i giovani manifestanti pro life - e di non abituarci alla cultura della morte dicendo un enorme “sì alla vita”».

Il direttore di una delle associazioni aderenti alla piattaforma “Cada Vida Importa”, la Fondazione “Red Madre”, Amaya Azcona, ha rivendicato l'importanza dell’attuale lotta in Spagna per la difesa della vita, per non permettere che «rimanga nel silenzio»il grido silenzioso dei nascituri, e che quindi almeno «una crepa si apra affrontando questo problema».

Un momento della manifestazione femminista di Madrid (8 marzo 2015) 

Le promesse non mantenute di Rajoy

«Quello che i partiti vogliono in questo momento - ha denunciato la Azcona -, è tacere la questione che, invece, è di assoluta gravità». La leader pro life ha rivendicato il diritto degli elettori spagnoli di sapere cosa ne pensano i politici della legge Zapatero, cioè la “Legge Organica sulla Salute Sessuale e Riproduttiva e sull'Interruzione Volontaria della Gravidanza”, entrata in vigore nel luglio 2010, che ha introdotto l’aborto "a richiesta'', cioè la possibilità per la donna di ottenere un “intervento” libero da qualsiasi “vaglio” socio-sanitario, fino alla 12a settimana.«Il mio voto andrà a chi difenda la vita», ha aggiunto Amaya Azcona a nome di tutti i promotori della “pedalata per la vita”, chiedendo piuttosto al Governo ha richiesto una legge che dia supporto alla maternità con misure concrete per aiutare le donne che affrontano una gravidanza con difficoltà finanziarie, psicologiche o di lavoro. Molti dei partecipanti alla manifestazione di sabato hanno chiesto al premier Rajoydi mantenere le sue promesse elettorali e abrogare la legge sull'aborto. Anche L’Osservatore Romano ha dato risalto al fondamentale obiettivo di «chiedere ai governanti di abrogare lalegge sull’interruzione volontaria digravidanza, adottando politiche diprotezione della maternità» (Ogni vita è importante. Sabato a Madrid manifestazione a difesa della maternità, 13 marzo 2015, p. 6). Capiranno i “popolari” al Governo di Madrid che, davvero,Cada Vida Importa?

Francesca Pallone 26 anni della provincia di Frosinone, laureata in Geologia Applicata all’Ingegneria, al Territorio ed ai Rischi presso l’Università La Sapienza di Roma ,è la vincitrice del premio di Laurea dedicato agli studenti scomparsi a L’Aquila edizione 2015, AVUS  2009 , istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi  (CNG), dall’Associazione Vittime Universitarie del Sisma (AVUS) e dalla Fondazione Centro Studi del CNG .

Il premio "AVUS 6 Aprile 2009” rientra tra le iniziative importanti che abbiamo avviato in tema di sensibilizzazione verso la conoscenza dei rischi geologici.

 

Mediante questo premio di laurea mettiamo a disposizione della nostra Società nuovi studi sulla riduzione della pericolosità e del rischio sismico, auspicando che nella memoria del sacrificio pagato dalle vittime dei terremoti che nel tempo hanno profondamente segnato la nostra Nazione si possa porre sempre maggiore attenzione al tema della prevenzione sismica.

 

E proprio la tesi di Francesca Pallone ha dato vita ad no studio innovativo.  La giovane studentessa romana ha sperimentato una nuova metodologia per l’analisi della predisposizione all’innesco di frane causate da forti terremoti .

 

Un risultato estremamente importante per un Paese come l’Italia dove non mancano frane indotte da sismi intensi anche del passato .

 

“Le frane possono comportare un aggravio degli scenari di danno causati da forti terremoti per una sorta di “effetto domino”  - ha affermato Francesca Pallone vincitrice del Premio di Laurea “AVUS” 2009 - al Corriere del Sud e che si aggiunge alle conseguenze dello scuotimento sismico stesso.

 

Lo studio è stato svolto in un’area del Lazio Meridionale già interessata nel 1984 da una sequenza sismica significativa ed è stato condotto in collaborazione con ricercatori dell’ENEA e dell’Università di Urbino.

 

Abbiamo messo insieme i rilievi tecnici da noi effettuati sul terreno, la valutazione della pericolosità sismica del luogo e le analisi della stabilità dei versanti mediante l’uso dei più aggiornati strumenti informatici di gestione dei dati territoriali. Siamo riusciti ad ottenere una cartografia dettagliata  su tutti i georischi con i quali la popolazione del posto dovrà convivere .

 

L’insieme di tali attività ha dato  vita ad una metodologia innovativa  nel campo della prevenzione e per la mitigazione dei rischi in quanto riesce a fornirci tutti i dettagli e le informazioni necessarie.  Questo studio, replicabile in altre realtà territoriali, rappresenta, pertanto, uno strumento di informazione dei rischi a cui le comunità locali sono esposte, per una consapevole convivenza con la vulnerabilità del territorio; al tempo stesso, rappresenta uno strumento di supporto alle amministrazioni locali per una più corretta pianificazione delle attività di mitigazione dei rischi naturali.

Nell’ultimo decennio l’attenzione delle amministrazioni pubbliche, congiuntamente a quella degli enti di ricerca si è ampiamente rivolta alla riduzione dei rischi geologici, tra i quali quello sismico, mediante la loro prevenzione. Un fondamentale strumento è rappresentato dal censimento e dalla perimetrazione di aree potenzialmente soggette a fenomeni naturali pericolosi, tra i quali quelli indotti da forti terremoti”.

 

Ancora una volta l’Italia non finisce di stupire dimostrando di avere grandi capacità e professionalità . Un’altra giovane mente che il Consiglio Nazionale dei Geologi premierà per avere creato una metodologia innovativa nel campo della prevenzione . Il 26 Marzo , al Campidoglio , alla Cerimonia di consegna del Premio di Laurea AVUS 2009 , dedicato agli studenti deceduti a L’Aquila , interverranno Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Franco Gabrielli , Capo Dipartimento della Protezione Civile , Massimo Cialente , sindaco de L’Aquila , i sopravvissuti al terremoto .

"L’Aquila rappresenta una questione nazionale. Il rischio sismico interessa tutto il territorio italiano. Per questo motivo – ci ha affermato Michele Orifici , Coordinatore della Commissione Protezione Civile del CNG -  abbiamo deciso di tenere la cerimonia di premiazione a Roma.

Dall’esempio dei territori colpiti dal sisma e che hanno visto irrimediabilmente lacerata la loro identità occorre fare prevenzione pensando ad attuare concretamente importanti strumenti di conoscenza e di prevenzione quali il fascicolo del fabbricato, l’insegnamento della geologia sin dalla scuola primaria, i piani di protezione civile che spesso esistono solo sulla carta e sono totalmente sconosciuti alla popolazione.

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