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L'idea che avanza è quella di un giubileo francescano

"A Marino datte da fa'". Questo l'invito che l'ex sindaco di Roma Francesco Rutelli ha inviato a Ignazio Marino. Per Rutelli Marino dovrebbe "in 48 ore chiamare tutti quelli adatti a risolvere i problemi. Poi, dovrebbe andare dal Governo per dire ciò che guadagnerà dal Giubileo e chiedere ciò che ci serve". Ciò che si dovrà fare per Rutelli è "manutenzione urbana, pulizia, sicurezza, decoro e snodi della mobilità: non occorrono tanti soldi ma qualche centinaia di migliaia di euro".

L'idea che avanza è quella del giubileo francescano. Low cost. Spartano. Prende forma lentamente, man mano che la struttura vaticana riflette sull'idea lanciata da Papa Bergoglio. Cosa sia di preciso però, in cosa consista il Giubileo della Misericordia non si sa, poiché la Bolla di indizione deve ancora essere diffusa tra i fedeli, trasmessa ai nunzi apostolici, pubblicata sull'Osservatore Romano e, naturalmente, letta da Francesco davanti alla Porta Santa. Tuttavia qualcosa si intuisce già. Questione di stile. Di sicuro non ci saranno raduni tipo concerti rock, né grandi opere da benedire per accogliere le grandi masse dei pellegrini, né tantomeno eventi spettacolarmente difficili da gestire. All'orizzonte si intravedono semplicità, sobrietà, severità. E' l'Anno Santo straordinario contraddistinto da tre «S». «Vorremmo far parlare di spiritualità, non di appalti» commentano irritati al di là del Tevere. Dove, anche nei sacri palazzi, sono in attesa di capire meglio l'indirizzo operativo da imprimere alla organizzazione . Qualcosa nelle riunioni preliminari che ci sono state è emersa, come la preoccupazione del pontefice.

«Per il Giubileo stiamo già lavorando ad una cabina di regia, deve essere un grande lavoro fatto in sinergia. Ci saranno tantissime riunioni, ancora non sono state fissate ma inizieremo a breve». Così il questore di Roma, Nicolò D'Angelo, a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico della scuola superiore di Polizia. «Abbiamo già una bella esperienza fatta nel 2000 - ha detto - e saremo in grado di riproporla con i dovuti correttivi e con grandi margini di miglioramento. Si può fare di sempre di meglio. Dovremo prima vedere un programma che darà il Vaticano, poi avremo un'idea anche più chiara delle risorse da impiegare». A chi gli chiedeva se a suo avviso Roma fosse pronta per una simile sfida il questore ha risposto: «Credo di si».

Essere «professionisti della sicurezza al servizio del paese. Questo è il mandato che portiamo avanti, tutti i poliziotti danno e daranno il meglio per garantire la sicurezza del paese. Anche in vista dell'annunciato 
Anno Santo che potrà svolgersi nel clima di sicurezza che le forze di Polizia sapranno assicurare». Così il Capo della Polizia, Alessandro Pansa in occasione della cerimonia inaugurale dell'anno accademico della Scuola superiore di Polizia a cui sta partecipando anche il premier Matteo Renzi, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, il sindaco di Roma, Ignazio Marino ed il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti.

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