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Sabato, 09 Novembre 2024

Il “doppio volto” delle donne spagnole

Un momento della manifestazione 'Pedalea por la vida' di Madrid (7 marzo 2015)

La piattaforma “Cada Vida Importa” (“Ogni vita importa”) ha convocato sabato scorso a Madrid una marcia in bicicletta per chiedere l'abrogazione dell’attuale legge sull'aborto e ricordare che ci sono molte persone che «non taceranno» su questa «barbarie» e sull’«abbandono» della difesa della vita da parte del governo Rajoy (cfr. Lola González Giraldós, Marcha ciclista para pedir la derogación de la Ley del Aborto, ininfovaticana.com, 7 marzo 2015). Nel settembre 2014, infatti, l’allora ministro della giustizia del governo centrista spagnolo, Alberto Ruiz Gallardón, fu costretto alle dimissioni di fronte al disimpegno dell’esecutivo sulla proposta di riforma della legge abortista Zapatero della quale era primo firmatario, dapprima promessa e poi ritirata dal governo del Partito Popolare(PPE).

Ma nel Paese iberico, la scorsa Domenica, il giorno dopo cioè la "passeggiata per la vita" (“Pedalea por la vida”) che ha raccolto presso la Puerta de Alcaláoltre un centinaio di persone, nella ricorrenza della “festa della donna” si è avuta un’altra manifestazione, anche questa come la prima a preponderante partecipazione femminile. Di segno, però, esattamente opposto, perché diretta a “prevenire” eventuali riprese d’interesse, da parte del Governo Rajoy, sulla proposta Ruiz Gallardón, volta quindi ad attenuare la completa liberalizzazione dell’aborto voluta nel 2010 da Zapatero (cfr. Las mujeres se manifiestan en Madrid para pedir igualdad salarial y el fin de la violencia de género,inlainformacion.com, 8 marzo 2015). Ma qual’è il “vero volto” della Spagna e delle donne spagnole?

 

Due manifestazioni a Madrid

Diciamo subito che, la manifestazione pro life in bicicletta, che ha avuto un grande effetto nella zona del centro della capitale spagnola, non è in realtà che un anticipo dell’altra grande convocazione, indetta da molte associazioni familiari e cattoliche, che scenderanno in piazza il 14 marzo prossimo in difesa della vita, delle donne e della maternità.

«Inizia il conto alla rovescia per dimostrare che siamo in molti chi difendiamo la vita e non rimarremo in silenzio davanti all’abbandono della difesa della vita da parte dei governanti», ha dichiarato un portavoce della federazione di associazioni “Cada Vida Importa”, che hapartecipato alla“passeggiata” di sabato.Quindi i promotori di “Pedalea por la vida”hanno espresso il loroauspicio che,la “passeggiata per la vita”, «non avrà mai fine» e che il 14 marzo, sempre a Madrid,«tutti ci mettano la faccia». «Cerchiamo di non rimanere indifferenti alla barbarie dell'aborto– hanno aggiunto in un comunicato i giovani manifestanti pro life - e di non abituarci alla cultura della morte dicendo un enorme “sì alla vita”».

Il direttore di una delle associazioni aderenti alla piattaforma “Cada Vida Importa”, la Fondazione “Red Madre”, Amaya Azcona, ha rivendicato l'importanza dell’attuale lotta in Spagna per la difesa della vita, per non permettere che «rimanga nel silenzio»il grido silenzioso dei nascituri, e che quindi almeno «una crepa si apra affrontando questo problema».

Un momento della manifestazione femminista di Madrid (8 marzo 2015) 

Le promesse non mantenute di Rajoy

«Quello che i partiti vogliono in questo momento - ha denunciato la Azcona -, è tacere la questione che, invece, è di assoluta gravità». La leader pro life ha rivendicato il diritto degli elettori spagnoli di sapere cosa ne pensano i politici della legge Zapatero, cioè la “Legge Organica sulla Salute Sessuale e Riproduttiva e sull'Interruzione Volontaria della Gravidanza”, entrata in vigore nel luglio 2010, che ha introdotto l’aborto "a richiesta'', cioè la possibilità per la donna di ottenere un “intervento” libero da qualsiasi “vaglio” socio-sanitario, fino alla 12a settimana.«Il mio voto andrà a chi difenda la vita», ha aggiunto Amaya Azcona a nome di tutti i promotori della “pedalata per la vita”, chiedendo piuttosto al Governo ha richiesto una legge che dia supporto alla maternità con misure concrete per aiutare le donne che affrontano una gravidanza con difficoltà finanziarie, psicologiche o di lavoro. Molti dei partecipanti alla manifestazione di sabato hanno chiesto al premier Rajoydi mantenere le sue promesse elettorali e abrogare la legge sull'aborto. Anche L’Osservatore Romano ha dato risalto al fondamentale obiettivo di «chiedere ai governanti di abrogare lalegge sull’interruzione volontaria digravidanza, adottando politiche diprotezione della maternità» (Ogni vita è importante. Sabato a Madrid manifestazione a difesa della maternità, 13 marzo 2015, p. 6). Capiranno i “popolari” al Governo di Madrid che, davvero,Cada Vida Importa?

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