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Giovedì, 14 Novembre 2024

Sacconi, voto popolare fermi deriva antropologica

La Cassazione dice sì alla stepchild adoption: è stata infatti confermata una sentenza della Corte di Appello di Roma - che era stata impugnata dal pg - con la quale è stata accolta una domanda di adozione di una minore proposta dalla partner della madre con questa stabilmente convivente.

"La decisione con cui una sezione della Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d'appello di Roma in favore della stepchild adoption conferma purtroppo i timori sulla deriva giurisprudenziale conseguente alla legge ideologica sulle unioni civili disegnate come simil-matrimoni. Continua il processo di sovversione antropologica incoraggiato dalla sinistra al quale sarà necessario opporre la possibilità per il popolo tutto di esprimersi attraverso un referendum sulla genitorialità omosessuale". Lo dichiara in una nota il Presidente della Commissione lavoro del Senato Maurizio Sacconi.

La stepchild adoption "prescinde da un preesistente stato di abbandono del minore e può essere ammessa sempre che alla luce di una rigorosa indagine di fatto svolta dal giudice, realizzi effettivamente il preminente interesse del minore. Lo ha stabilito la prima sezione civile della Cassazione, pronunciandosi sulla domanda di adozione coparentale da parte della compagna della madre biologica di una bambina. La Cassazione precisa anche che la stepchild adoption "non determina in astratto un conflitto di interesse tra il genitore biologico e il minore adottato, ma richiede che l'eventuale conflitto sia accertato in concreto dal giudice.

Intanto :  "Io e Ed non vogliamo fare i testimonial di una battaglia di civiltà. Vogliamo solo vivere in pace. Ho comprato casa a Terlizzi, a duecento metri dal luogo dove nacque mia madre, conosco tutti e tutti mi vogliono bene. A Roma abbiamo un piccolissimo appartamento in centro. Ma non permetteremo che il corpo di nostro figlio diventi una bandiera dei diritti civili. Meglio tornare a ottomila chilometri dall'Italia in questa casetta piccolina in Canadà che è piena di grazia italiana". Così Nichi Vendola, a Montreal, in un'intervista a Repubblica.

"Nichi Vendola afferma in un' intervista che vuole proteggere il bambino che lui e il compagno hanno avuto con l'utero in affitto. Ma la prima protezione che manca a quel bimbo è la presenza della sua mamma, a cui è stato tolto grazie a un contratto e a un pagamento. Non è un caso che nella foto manchi la donna che ha partorito il piccolo Tobia, come non fosse mai esistita". Lo afferma Eugenia Roccella, deputato di Idea e presidente del comitato sul referendum abrogativo sulle unioni civili. "Il bimbo - prosegue - non ha goduto del calore dell'abbraccio materno, e per allattarlo è stato chiesto alla madre di spedire il proprio latte, come fosse un prodotto di mercato. Tutto è ormai sul mercato: il corpo materno, il latte, gli ovociti, acquistati da "una bella ragazza mamma di una bimba bionda"; una ragazza giovane e selezionata con cura, perché ha trasmesso il suo Dna a Tobia, mentre per la gravidanza si può scegliere una donna non di pelle bianca. La cultura dei diritti individuali nasce grazie a un mercato del corpo con connotazioni razziste, e alle nuove forme di quel liberismo che un tempo la sinistra definiva "selvaggio" e che oggi glorifica".

"Mai, quando ero ragazzo a Terlizzi, avrei potuto immaginare di avere un giorno un marito canadese e un figlio americano", racconta Vendola al noto quotidiano La Repubblica. Tobia è nato a Sacramento e l'atto di nascita è stato compilato all'anagrafe californiana, dove "la legge consente di scrivere quello che vuoi". Il padre biologico, spiega, è Ed, "in questo modo Tobia è più tutelato e non solo perché Ed è canadese e italiano e dunque assicura a Tobia altri due passaporti. Il cognome è Testa e non Vendola".

Sull'utero in affitto,continua l ex Presidente della Regione Puglia al quotidiano romano "capisco che, a parte la bestialità razzista e omofoba, ci sia un pezzo d'Italia per bene che possa sentirsi disorientata. Penso che se vedessero, se giudicassero in concreto e non in astratto, capirebbero tutto subito", dice Vendola. "La gestazione per altri è la risposta della scienza al bisogno di famiglia, è una difesa della famiglia. La maternità surrogata è praticata soprattutto dalle coppie eterosessuali ed è probabile che tra una ventina di anni, come prevede Umberto Veronesi, sarà molto diffusa e anche in Italia si riderà di tutte queste resistenze".

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