Erano come sempre numerosi i fedeli che, ieri sera, hanno animato la processione in onore dell’Immacolata, ultimo atto di una festa che, a Ragusa, affonda le radici nelle tradizioni dei secoli andati. All’uscita dalla chiesa di San Francesco in piazza Chiaramonte, a Ibla, l’incedere del simulacro della Santa Madre di Dio è stato salutato da grida di giubilo e da una pioggia di cartigli colorati con la scritta “Viva Maria”. Poi il tradizionale corteo, con la recita delle preghiere e la banda musicale “San Giorgio” che ha contrappuntato i momenti di vuoto attraverso l’esecuzione di alcune marce. Un richiamo insostituibile per i devoti. Ma anche per i turisti che, così come accade ormai da tempo, ieri sera hanno fatto capolino tra i fedeli per ammirare lo straordinario passaggio del simulacro. Altro momento significativo i fuochi d’artificio ai Giardini iblei durante il passaggio del simulacro. Con la processione è stata messa in evidenza la santità e la purezza di Maria. Lo ha ricordato anche il rettore della chiesa di San Francesco all’Immacolata, padre Pietro Floridia, parroco del Duomo di San Giorgio, durante l’omelia. “La Vergine Maria, Madre della grazia – ha detto padre Floridia – ci ricorda che la Misericordia del suo Figlio si estende di generazione in generazione su quelli che lo temono. Coloro che lo temono sono coloro che possiedono il dono del timore santo. Il timore santo di Dio scaturisce dall’Amore. Se l’Amore scaccia il timore mondano, lo stesso suscita il timore santo che ci permette di essere guardinghi per non offendere Dio, Amore infinito e amabile sopra ogni cosa e il prossimo. Maria Santissima Immacolata, regina delle famiglie, ottenga a noi, dal suo Figlio, che lo Spirito santo accenda il fuoco dell’Amore nei nostri focolari domestici e da questi si irradi quella letizia, indicata dal papa nella sua esortazione apostolica post-sinodale sui coniugi, sui figli, sui fratelli e su tutti i membri della Chiesa”. La processione si è snodata per le principali vie del quartiere barocco. I fedeli hanno poi fatto ritorno in chiesa dove il simulacro è stato riposto. “Anche stavolta – dice Giorgio Mallemi, ispiratore del comitato dei festeggiamenti – abbiamo cercato di rendere questi significativi momenti di fede un appuntamento irrinunciabile per i credenti. E siamo contenti che la partecipazione continui ad essere così consistente, un modo per condividere assieme a noi la devozione nei confronti della Madre di tutti. Significa che i messaggi che abbiamo lanciato in tutti questi anni hanno colto in qualche modo nel segno”.