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cosi duci 4

Le “cosi duci” (tipici dolci di fichi natalizi) inserite nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani dal Ministero delle Politiche Agricole. Il dolce denominato “cosi duci” o “cosi di ficu” dell’Agro Ericino compreso il Comune di Castellammare del Golfo è entrato a far parte dei prodotti alimentari tradizionali: si tratta di dolci natalizi prodotti un tempo esclusivamente in famiglia, dalle donne, che abilmente intarsiavano la pasta ripiena di fichi creando un dolce artisticamente cesellato e dal gusto articolato che spazia dai sapori dei fichi a quelli degli grumi. Un dolce che rappresenta la cultura e tradizione castellammarese, tutt’oggi realizzato. Per questo l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicolò Coppola, rende noto che i dolci ripieni di fichi, con la denominazione “cosi di ficu, cosi duci”, sono stati adesso inseriti, nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, nella sezione dedicata alla Regione siciliana, al numero 128, nella tipologia “paste fresche e prodotti della panetteria della biscotteria, della pasticceria e della confetteria”. «L'amministrazione, su iniziativa di alcuni privati che ringraziamo, ha seguito l’iter di certificazione del procedimento tipico di preparazione delle “cosi duci”, poi trasmesso al dipartimento di tutela dei prodotti tipici dell’assessorato regionale all’Agricoltura perché fossero inserite nell’elenco dei prodotti agroalimentari del Ministero delle Politiche Agricole –spiega il vicesindaco Gaspare Canzoneri-. Un dolce che intendiamo valorizzare, e già da questo Natale abbiamo inserito in programma numerosi momenti di promozione. Come evidenziato nella relazione di accompagnamento a cura del sociologo Nicolò Quagliata, la tradizionale lavorazione del dolce è di origine contadina legata alla produzione familiare, a cura delle donne che raccoglievano ed essiccavano al sole i fichi, preparavano il vino cotto ed i canditi ottenuti dagli agrumi, poi realizzavano il dolce durante il periodo natalizio. Una realizzazione laboriosa: intorno al tavolo di lavoro si riunivano più donne, della famiglia e del vicinato, e a turno completavano la lavorazione dei dolci per ciascuna famiglia; un momento di socializzazione e di festa. Oggi tempi e modalità sono diversi ma le “cosi duci” rimangono la tradizione di molte famiglie castellammaresi». Nella richiesta di inserimento tra i dolci tradizionali sono stati forniti i dettagli e gli ingredienti della ricetta tradizionale e tipica: farina, strutto, fichi macinati, scorze di agrumi essiccati al sole o al forno e macinati (arance, limoni, mandarini), vino cotto… “L’impasto di farina lavorato nella madia e steso col mattarello veniva ridotto allo spessore di 2/3 millimetri. Oggi viene utilizzata la sfogliatrice. Le forme, realizzate attraverso l’intaglio del rotolo di pasta e fichi, riproducono palme, fiori, campane, uccelli, frutti, cesti, come nella porcellana, con ispirazione estemporanea secondo l’estro del momento stesso in cui la lavorazione si realizza, anche sotto gli umori e l’allegria circostanti”.

«L’inserimento nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani del dolce tipico dell’agro ericino (Erice, Valderice, Buseto Palizzolo, Custonaci, San Vito Lo Capo) compreso il Comune di Castellammare del Golfo con la denominazione dialettale “Cosi di Ficu”, “Cosi Duci”, come evidenziato da Nicolò Quagliata, nasce da una decisione precisa dei richiedenti di rispettare le denominazioni storiche dei due diversi ambiti territoriali –afferma il vicesindaco Gaspare Canzoneri- dove è presente questa tradizione dolciaria; quelli dell'agro ericino vengono indicati come “Cosi di ficu” e quelli di Castellammare del Golfo “Cosi duci”. Castellammare si colloca fuori dall'ambito dell'Agro Ericino, per ragioni storiche e geografiche, per questo si sono volute mantenere entrambe le denominazioni, non alterando le due tradizioni storiche e popolari».

 

Spiegare cos'è la Tari, la tassa sui rifiuti, come e quando pagarla e le agevolazioni previste ed a chi rivolgersi per informazioni.

Per chiarire dubbi sulla nuova tassa sui rifiuti, nonché per informare su modalità e tempi di pagamento, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicolò Coppola, ha deciso di distribuire un opuscolo informativo alla cittadinanza, per semplificare il pagamento della nuova tassa. L’avviso spiega ai cittadini che la nuova bolletta della Tari, componente della Iuc (imposta unica  comunale), deve essere pagata entro il 30 dicembre, quale saldo calcolato con le nuove tariffe deliberate nel 2014. L’avviso spiega anche che quello già versato a giugno, era l’acconto del 2014, pari al 66,66% della tassa dovuta nell'anno precedente.

Quindi come si calcola la tariffa per le utenze domestiche e non domestiche e come si paga l’avviso (modello F24 semplificato, allegato all'avviso di pagamento, presso banche, uffici postali e online).

Elencate anche le principali riduzioni per le utenze domestiche (ad esempio per gli ultra sessantacinquenni, in base all’Isee, la riduzione varia dal 15 al 30% sull'importo  complessivo, per i coniugi che non superano il minimo pensionistico Inps e nullatenenti, una riduzione del 60%…), ed utenze non domestiche (riduzione del 30% per case di cura e di riposo, e 25% per chi elimina dai locali pubblici le slot machine; per chi assume personale a tempo indeterminato, riduzione del 10% per ogni dipendente assunto…).

Nell'avviso si puntualizza che i cittadini possono rivolgersi allo sportello AIPA, che si trova in via Leonardo Da Vinci 36, dal lunedì al giovedì, dalle 8,30 alle 13 e il martedì e giovedì, dalle 15 alle 16,30.

Castellammare del Golfo sarà una delle quindici città italiane, l’unica siciliana, a partecipare all’International Mayor’s Forum on Tourism, il forum internazionale del turismo, che si terrà in Cina, a Zhengzhou, capoluogo di provincia della regione Henan, a sud di Pechino. Al meeting parteciperanno sindaci di tutte le nazioni del mondo. Castellammare sarà rappresentata dal sindaco Nicolò Coppola dopo l’invito dell’ufficio nazionale del turismo cinese che ha scelto Castellammare quale unica città siciliana ospite. Nella regione cinese è in forte crescita il turismo outbound, che guarda alla Sicilia con grande interesse. Castellammare rappresenterà la Sicilia in occasione di questo importante evento che ha lo scopo di inserire in un circuito turistico, realtà paesaggistiche e culturali poco conosciute in Oriente. La quarta edizione dell’IMFT, evento biennale tra i principali incontri mondiali per condividere strategie di crescita turistica, è dedicata al turismo quale “risorsa per la vitalità e lo sviluppo sostenibile delle città”. Il forum si terrà dal 15 al 17 novembre nella città capoluogo della regione cinese dell’Henan, abitata da oltre 100 milioni di persone. «Sono orgoglioso che Castellammare sia stata scelta per partecipare a questo importante evento mondiale, dove sarò presente dal 15 al 17 novembre. Ho accolto con grande soddisfazione l’invito (dunque senza oneri per il Comune) perché è un’occasione unica per dare impulso al turismo, promuovendo le risorse della nostra città e per creare una rete diretta con gli operatori del turismo cinese –afferma il sindaco Nicolò Coppola-. L’invito e la scelta di Castellammare ci conferma che la nostra cittadina ha tutte le potenzialità per avviare nuovi percorsi di sviluppo turistico con un’immagine vincente sull’incaming. Ringrazio l’ufficio nazionale del turismo cinese per averci offerto questa preziosa ospitalità. Spero che avremo la possibilità di convogliare flussi importanti e attirare almeno una parte del consistente numero di cinesi che si attendono a Milano per Expo 2015. Sarà un’occasione mondiale per confrontarci, apprendere, condividere e tentare di conquistare nuove fette di mercato turistico. E Castellammare ci sarà».

«Abbiamo sperimentato e trovato il giusto “verso” per avvicinare alla lettura, alla cultura letteraria. L’officina di scrittura metodica curata dal professore Giuseppe Elio Ligotti è davvero partecipata. Il numero di iscritti, che supera i 40, dei quali quasi la metà giovani, ci invita a continuare a lavorare in questa direzione». Dopo l’avvio dell’officina di scrittura metodica per spiegare come costruire un testo letterario, denominata “Da Dante a Fante”, promossa dal Comune e curata dal professore Giuseppe Elio Ligotti, l’assessore alla Cultura Salvo Bologna gioca anche lui con il “verso”, inteso come direzione culturale verso la quale l’amministrazione intende rivolgersi e contemporaneamente come unità ritmica della composizione poetica. «L'officina, avviata in collaborazione con l’associazione “Musicus”, in considerazione dell’originalità e dell’alto livello, qualifica la nostra offerta culturale per i giovani e non solo; quindi impreziosisce le iniziative realizzate e da realizzare sul fronte culturale. Il professore Giuseppe Elio Ligotti, di origini castellammaresi, con passione e grande competenza porta avanti l’officina che, ricordo, ha già condotto presso la facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza di Roma. Ho constatato l’entusiasmo e l’attenzione dei partecipanti nella nostra biblioteca e ringrazio quanti, dipendenti e volontari, collaborano attivamente -afferma l’assessore Salvo Bologna-. Il laboratorio in biblioteca a mio parere è un binomio perfetto, per questo adesso, all’interno del nostro salotto culturale, proporremo varie altre attività già in cantiere. Anticipo già il corso di scacchi e l’acquisto di testi per arricchire la biblioteca, che sceglieremo in collaborazione con i partecipanti all’officina di scrittura». Il laboratorio di scrittura gratuito si svolge alla biblioteca “Barbara Rizzo, Giuseppe e Salvatore Asta”, nei pomeriggi del lunedì, mercoledì e venerdì.

Approvati dal consiglio comunale i regolamenti che riguardano agevolazioni e contributi economici per chi recupera immobili nel centro storico, nel borgo di Scopello, nella frazione di Balata di Baida e per la promozione di nuove attività economiche e servizi. L’amministrazione comunale, dopo il benestare del consiglio comunale, concederà incentivi una-tantum e pluriennali. «Lo scopo dei regolamenti approvati dal consiglio comunale -spiega il sindaco Nicolò Coppola- è quello di restituire decoro al centro storico tutelando e riqualificando gli immobili esistenti e contemporaneamente incentivandone l’utilizzo turistico – ricettivo, favorendo l’economia locale tramite il rilancio della piccola imprenditoria e dell’artigianato, incentivando anche l’utilizzo di mezzi per la mobilità sostenibile». Il primo regolamento riguarda agevolazioni economiche per chi recupera immobili, con la stipula di apposite convenzioni tra l’amministrazione ed istituti di credito, per la concessione di prestiti/mutui con ammortamento massimo quinquennale e pagamento degli interessi a carico dell’amministrazione. Non sono ammesse alle agevolazioni le attività di vendita di tabacchi, sale giochi, centri scommesse. Il secondo regolamento riguarda gli incentivi per favorire nuovi insediamenti di attività economiche e servizi. I benefici una-tantum, per un massimo di sei mesi, sono l’esenzione dal pagamento dei diritti di istruttoria, la riduzione del 60% della tassa di occupazione temporanea di suolo pubblico… Tra i benefici pluriennali (cinque anni) previste riduzioni fino al 60% per Imu, Tosap e Tari (beneficio revocato nel caso in cui all’azienda venga contestato per tre volte il mancato rispetto delle norme che regolano la raccolta differenziata dei rifiuti). Ulteriori agevolazioni per attività che promuovono la mobilità sostenibile. «Si tratta di un momento importante -afferma il presidente del consiglio comunale Domenico Bucca- poiché è la prima volta che a Castellammare vengono previsti incentivi significativi per il centro storico».  Il consiglio comunale ha approvato anche il regolamento per la gestione degli impianti sportivi ed il regolamento per l'istituzione del servizio di volontariato dei “Nonni Civici”: gli anziani residenti in paese che faranno richiesta, dopo valutazione dei Servizi Sociali, svolgeranno servizio di vigilanza davanti le scuole, in orari di entrata ed uscita degli studenti. Lo scopo è anche quello di  garantire agli anziani coinvolti “la partecipazione attiva alla vita sociale e culturale della comunità in cui vivono, recuperando le esperienze di vita”.

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