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Val d’Aosta, vini estremi in passerella

Forte di Bard

Quando si dice Val d’0Aosta si pensa sempre ad una regione nota per gli sports invernali, per le sue bellezze naturali e paesaggistiche e magari anche per la sua fontina, ma difficilmente si pensa che possa essere un’area rinomata per la produzione vinicola.

Invece, è sbagliato: anche la Val d’Aosta, come tante sue consorelle italiane, produce vino. Certo, nelle proporzioni adatte una regione piccola e montuosa e tuttavia ha una produzione vitivinicola di grande qualità, registrando almeno una dozzina di vini doc e cosidetti ‘estremi’ ovvero prodotti in zone di montagna e con proprie specifiche difficoltà climatiche e gestionali.

E proprio una manifestazione internazionale dedicata al meglio dei vini d’alta quota, cosiddetti ‘estremi’, è stata recentemente presentata a Roma presso l’Associazione della Stampa Estera in Italia. La manifestazione Vins Extrèmes 2015 si svolgerà tra sabato 21 e domenica 22 novembre 2015 nella maestosa cornice del Forte di Bard in Valle d’Aosta e sarà una grande esposizione di vini provenienti dalla cosiddetta “viticoltura eroica”, viticoltura praticata in contesti estremi, dove vengono coltivati vitigni autoctoni, allevati in ambienti incontaminati su terreni in forte pendenza, a quote elevate e in particolari condizioni climatiche, che danno origine a vini dalle caratteristiche uniche.

Esempi di vini estremi, foto G. Nitti

Ne hanno parlato ai giornalisti esteri Renzo Testolin Assessore all'agricoltura della Regione Valle d’Aosta, Stefano Celi, Presidente Vival Viticoltori Valdostani e Roberto Gaudio, Presidente del Cervim, Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana .

A questa importante due giorni vitivinicola saranno presenti numerosi produttori provenienti dalle regioni europee dell’arco alpino e qualche invitato speciale da altre zone rappresentative della viticoltura eroica.

Molte le iniziative in programma: degustazioni dei vini estremi e dei vini vincitori del 23° concorso internazionale dei vini di montagna, laboratori del gusto, tavole rotonde e convegni.

Promotori principali dell’evento sono la Vival (Associazione viticoltori valdotani), l’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta, il Cervim (Centro internazionale della viticoltura di montagna) e l’Associazione Forte di Bard. Tra i molti partner figurano, a vario titolo, ONAV, FISAR, AIS, Associazione Città del Vino, Slow Food, Movimento Turismo del Vino e, sul territorio regionale, Institut Agricole Régional, Camera di commercio, Assessorato del Turismo, Pro loco, Associazione albergatori e Istituto professionale regionale alberghiero.

Durante la presentazione alla stampa estera,  in piedi da sine Roberto Gaudio,Steafano Celi, Renzo Testolin,foto G. Nitti

 

La Fortezza ed il Borgo di Bard

Data la sua posizione strategica per il controllo dei transiti, la rocca di Bard dovette essere fortificata fin dai tempi più antichi, benché le prime testimonianze documentarie a questo proposito risalgano all’Alto Medioevo. Alla metà del XIII secolo il castello, che allora apparteneva ai potenti signori di Bard, passò direttamente sotto il dominio sabaudo. Nel 1661 il duca Carlo Emanuele II fece smantellare le piazzeforti di Verrès e Montjovet e concentrò a Bard il presidio del Ducato di Savoia in Valle d’Aosta. Nel corso del XVII e del XVIII secolo sono documentati vari interventi per ampliare e potenziare le strutture difensive della fortezza. L’episodio militare più noto di cui il forte fu teatro è l’assedio del 1800. All’alba del 14 maggio di quell’anno i 40.000 uomini dell’Armée de réserve di Napoleone varcarono il Gran San Bernardo per sorprendere l’esercito austro-piemontese che occupava la pianura padana. La calata proseguì speditamente fino a Bard, dove fu arrestata dalla guarnigione austriaca a difesa della fortezza, al comando del capitano Von Bernkopf. Dopo 14 giorni di eroica resistenza, il 1° giugno Von Bernkopf firmò la resa, ottenendo l’onore delle armi.

Il complesso del Forte e del Borgo di Bard è ora il nuovo polo culturale delle Alpi Occidentali. Grazie al recupero dell’imponente fortezza sabauda e di alcune aree ad essa connesse, è stato realizzato un progetto che fonde all’interno di un’unica struttura, spazi e servizi innovativi per la cultura a strutture ricettive di alta qualità. Gli spazi museali sono stati progettati per integrare la tradizione storica del museo, con la finalità educativa che ne contraddistingue la missione, la vocazione innovativa del centro d’interpretazione, luogo di comunicazione e di decodificazione del territorio che rappresenta, e la forza comunicativa del parco tematico, con la sua capacità di proporre un’esperienza coinvolgente.

vigneti,Val d'Aopsta

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