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Sbarchi e fughe in Sicilia

La Guardia Costiera è intervenuta per almeno 3 sbarchi nelle ultime 72 ore nello Stretto di Sicilia salvando tre imbarcazioni con, complessivamente 462 migranti. Tra i migranti almeno 77 donne, di cui 7 incinte, 91 minori, e 3 persone disabili.

Nessuna tregua a Lampedusa, nel mese di luglio e anche ad agosto e stata teatro di una quindicina di sbarchi di notte e di giorno, uomini, donne, bambini, anche alcune persone affette da paralisi nella speranza di essere curate, persino un gattino... In attesa dell'esercito, 'truppe' di migranti continuano a bucare le trincee fragili dei centri di accoglienza siciliani. 

I hotspot è arrivato a fine luglio e arrivato a contenere 1.100 persone, dieci volte la capienza limite. Approdi anche nel Ragusano. Mentre nell'hotspot di Pozzallo i positivi al coronavirus sono saliti a 17 e uno è stato individuato a Lampedusa.

"L'Ue deve dare una risposta a questa crisi, soprattutto in una fase in cui c'è un rischio sanitario altissimo con la pandemia. Ci aspettiamo che la redistribuzione dei migranti riparta subito. Ci aspettiamo che Bruxelles rispetti i patti", ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "Ci vuole più' protagonismo dell'Europa, bisogna aprire con la stessa determinazione del Recovery Fund questo capitolo, no a una immigrazione irregolare, bisogna regolare i flussi", secondo il leader del Pd, Nicola Zingaretti, intervenuto a Sky Tg24 qualche giorno fa.

Intanto questi giorni il mare lampedusano intanto ha iniziato ad agitarsi, i “cavadduna”come vengono chiamate qui le onde più alte si sono fatti strada sia lungo le spiagge sabbiose che tra i tratti di costa frastagliati che scendono verso le “cale”. E di migranti se ne sono visti sempre meno. Per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio però, il merito è tutto del governo e non della natura.

Secondo l’ex leader politico dei grillini, se Lampedusa ha avuto una tregua sul fronte migratorio non è frutto del naturale evolversi delle stagioni e di un canale di Sicilia imbizzarrito e non in grado di garantire le traversate: “È stata un’estate nella quale ci siamo occupati di immigrazione ed è da qualche giorno che abbiamo zero partenze dalla Tunisia – ha dichiarato il ministro ai microfoni di Rtl 102.5 – È ancora lontana dal risolversi la situazione perché lì c’è una crisi economica che ha portato molte persone a partire verso le coste italiane, ma l'interlocuzione con la Tunisia ha portato risultati importanti”.

Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a fine luglio come ha riportato l'agenzia Agi,e stato sentito dal Comitato parlamentare Schengen, ha parlato di "grave emergenza", con "una tensione sociale e una paura che crescono giorno dopo giorno", a fronte di una risposta dello Stato "che offre l'immagine di evidenti approssimazione, superficialità e impotenza".

L'arrivo di migliaia di migranti, ha argomentato Musumeci, era previsto da mesi, quindi c'era tutto il tempo per fronteggiarlo. "Invece ancora oggi si vive alla giornata". E non c'e' un protocollo "che metta insieme le competenze dello Stato e quelle della Regione. Senza il sistema sanitario regionale, pur fortemente provato dall'emergenza Covid, lo Stato non sarebbe in grado di accertare le reali condizioni di salute dei migranti al momento dello sbarco". Insomma, il fenomeno appare fuori ogni controllo".

"Il tema del salvataggio in mare è un tema europeo", ha ribadito Filippo Grandi, Alto Commissario dell'Unhcr all'agenzia Agi qualche giorno fa. Nel suo nuovo rapporto, l'agenzia Onu per i rifugiati sottolinea che ogni anno migliaia di rifugiati e migranti subiscono gravi violazioni dei diritti umani e muoiono da invisibili sia in Libia che lungo le rotte percorse dall'Africa occidentale e orientale per raggiungere le coste nordafricane del Mediterraneo.

Come riporta il tgcom24 dal primo giugno in Sicilia sono stati effettuati 6.371 tamponi ai migranti sbarcati, per una percentuale di positivi al coronavirus pari al 3,98%. Lo rendono noto fonti del ministero dell'Interno, precisando che "le persone arrivate sull'isola sono state sottoposte ad attenti screening per garantire la sicurezza sotto il profilo sanitario anche delle comunità locali. Da giugno sono 4.086 i migranti trasferiti dalla Sicilia verso altre Regioni".

Dopo aver inizialmente previsto il test sierologico per i migranti sbarcati in Sicilia, il Viminale informa che "dai primi di agosto è stato introdotto obbligatoriamente l'esame rinofaringeo, con un valutazione immediata del prelievo".

Infine, in relazione alle maggiori esigenze di vigilanza dei centri per migranti, in Sicilia sono attualmente impiegati 979 militari dell'Operazione strade sicure", 400 inviati nel solo mese di agosto.
 
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