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Si è svolto presso lo Spazio Attivo Roma Tecnopolo di Lazio Innova Aerospazio Innovation Day: B2b – Tendenze Industriali – Misure Regionali, il primo di una serie di appuntamenti che la Regione Lazio organizza, attraverso Lazio Innova, a cadenza periodica con appartenenti alle principali filiere industriali del territorio (grandi operatori industriali, PMI e centri di ricerca), per far emergere le frontiere tecnologiche, gli orientamenti di sviluppo delle tecnologie, supportare appuntamenti di collaborazione tra i partecipanti, oltre che fornire idee e proposte per la realizzazione di iniziative di innovazione aperta.

Negli ultimi 20 anni, la Regione Lazio ha sostenuto la Ricerca e Sviluppo del Lazio, investendo circa 100 milioni di euro in ambito aerospaziale, dei quali circa 18 milioni sono stati assegnati nel dicembre 2023 a 32 progetti aerospazio e sicurezza vincitori dell’Avviso Pubblico “Riposizionamento competitivo RSI”.

«L’ecosistema aerospaziale del Lazio costituisce un’eccellenza unica nel panorama produttivo italiano del settore, con competenze industriali e di ricerca che coprono tutta la filiera. Secondo quanto previsto dalla Strategia di Specializzazione Intelligente del Lazio, la Regione sta sostenendo lo sviluppo del settore aerospaziale con investimenti finalizzati a potenziare l’evoluzione tecnologica insieme al digitale, l’industria e gli attori della New Space Economy, a rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese e favorire la nascita di nuove esperienze innovative. Tramite Lazio Innova, è tra i protagonisti della nascita del Cluster Tecnologico Nazionale Aerospaziale (CTNA), per competere a livello europeo e nazionale. Per questo intendiamo sfruttare appieno i fondi europei della programmazione 2021-2027 e le opportunità del PNRR, con l’obiettivo comune di consolidare le attività di ricerca e innovazione delle imprese, il trasferimento tecnologico, lo sviluppo di imprese innovative e derivate di ricerca» – ha dichiarato Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore Sviluppo economico della Regione Lazio.

«Il Lazio è ricco di eccellenze per quanto riguarda il settore aerospaziale. Da parte dell’amministrazione regionale, c’è’ un impegno concreto per sostenere questo ambito, che conta circa 300 aziende. Anche nelle recenti missioni in Giappone e negli Usa, le nostre imprese hanno ricevuto riconoscimenti per la grande professionalità e competenza. Il nostro obiettivo, come istituzione, deve essere quello di accompagnare le nostre attività in questo percorso di crescita, anche creando nuove opportunità di collaborazione con l’estero, in un processo di internazionalizzazione che deve vedere il nostro territorio come assoluto protagonista. Naturalmente, questo sviluppo può generare ricadute positive sia sull’indotto che nei territori della nostra regione» – ha sottolineato Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio.

Nel corso dell’evento, una tavola rotonda sugli sviluppi di mercato e le strategie territoriali ha visto il coinvolgimento di ASI – Agenzia Spaziale Italiana, ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, AIAD – Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza, AIPAS – Associazione delle Imprese per le Attività Spaziali, ASAS – Associazione per i Servizi, le Applicazioni e le Tecnologie ICT per lo Spazio, AIRBUS Italia, AVIO S.p.A., Comune di Colleferro, CTNA – Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio.

Gli elementi raccolti nella tavola rotonda saranno utilizzati da Lazio Innova per la definizione del nuovo bando Fesr sul Riposizionamento Competitivo che vede nell’Aerospazio uno degli assi principali di intervento. Il bando è previsto nella seconda parte dell’anno.

Per la Regione Lazio e Lazio Innova è stata inoltre l’occasione per lanciare la Open Innovation Challenge “Smart Integration Satellite Capability” di Thales Alenia Space Italia. «Thales Alenia Space e  la Regione Lazio collaborano attivamente ormai da tempo interpretando al meglio un modello di innovazione che valorizza e sfrutta a pieno le competenze e le capacità presenti nell’ecosistema laziale», ha dichiarato Massimo Comparini, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia. «Quale realtà produttiva ben radicata nel territorio, Thales Alenia Space accoglie le sfide di un futuro che punta sempre più allo Spazio come uno dei settori strategici della sua economia in sinergia con la filiera spaziale locale, insieme alla Regione Lazio, attraverso attività comuni utilizzando le infrastrutture della nostra azienda, sia quelle esistenti sia quelle in fase di realizzazione». Si tratta di una sfida per imprese innovatrici che sono chiamate a individuare e proporre soluzioni per lo sviluppo di fabbriche intelligenti (Smart Factory) basate su linee integrate per l’assemblaggio, l’integrazione e test (AIT) da utilizzare sulle componenti di bordo di piccoli satelliti in una logica innovativa, aperta e digitalizzata. Una competizione aperta a cui possono partecipare le imprese innovatrici e le PMI innovative costituite da non oltre 60 mesi, oltre ai derivati di Università o Centri di Ricerca chiamati a proporre soluzioni innovative per l’assemblaggio automatico, la riduzione del peso e del costo dei cablaggi, la riduzione delle dimensioni e della massa e del costo delle strutture meccaniche a sostentamento delle celle solari e delle antenne di satellite. Questa sfida, in particolare, fa leva sull’investimento di Thales Alenia Space Italia per la costruzione della Space Smart Factory nell’ambito del più ampio “Programma Space Factory 4.0” del PNRR, finanziato dall’UE e gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana, con l’obiettivo di costituire una rete di fabbriche, connessa alla filiera di produzione e dedicata alla realizzazione di piccoli satelliti su tutto il territorio nazionale.

Al termine del percorso di tutoraggio, la prima squadra classificata riceverà un premio di 20.000 euro e, assieme al secondo e al terzo classificato, l’accesso diretto al programma “Go to market” e fruirà, inoltre, di servizi specialistici presso lo Spazio Attivo Roma Tecnopolo della Regione Lazio gestito da Lazio Innova. Per partecipare alla open innovation challenge è necessario candidarsi entro le ore 12.00 del 13 maggio 2024 attraverso la piattaforma dedicata su https://www.lazioinnova.it/innovazione-aperta/iniziativa/smart-integration-satellite-capability/.

Durante l’Innovation Day gli attori del settore Economia dello Spazio si sono infine incontrati per sviluppare sinergie, con l’obiettivo di trasferire tecnologie, prodotti e servizi nati nei comparti dell’aerospazio e applicarli in altri mercati. A tal fine, sono otto le imprese innovative che si sono presentate alle grandi aziende dell’Aerospazio: quattro per tecnologie, prodotti e servizi relativi a tutto ciò che viene inviato nello spazio, a partire dai satelliti (Involve SpaceC-SharkArca DynamicsFinis Terrae); e quattro per l’ampio campo di potenziali applicazioni in mercati differenti basate su tecnologie sviluppate per l’aerospazio ovvero su dati prodotti da dispositivi in orbita (NhazcaSpace 11Science & Technology Italy e Wise Robotics).

Si tratta di una collaborazione aperta, in cui innovative e derivate del settore Nuova Economia dello Spazio, medie e grandi imprese interessate a trovare soluzioni innovative derivanti da tecnologie spaziali, organizzazioni, enti e associazioni di settore, trovano ulteriore spazio di confronto sulla comunità loro dedicata sul sito www.lazioinnova.it per collaborare, con l’obiettivo di creare processi di innovazione e di trasferimento tecnologico. Tra i progetti presentati nel corso dell’Innovation Dayla call ESA BIC Lazio lanciata dalla Regione Lazio insieme all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), per sostenere l’avvio di imprese che intendono applicare conoscenze e tecnologie di derivazione spaziale in altri settori di attività. Giunta alla sua quarta edizione, con uno stanziamento complessivo di 2,5 milioni di euro, ha coinvolto 64 imprese innovatrici  di cui 10 ad oggi incubate. È stata prorogata l’ultima finestra 2023, con la possibilità di candidarsi entro lunedì 8 aprile 2024, ed è attualmente in corso il rinnovo per il quadriennio 2024-2027. 

 

Il recupero di 24 oggetti archeologici, nonché di un’importante scultura in terracotta, tutti di arte precolombiana, è il frutto di due distinte attività investigative, rispettivamente condotte dal Nucleo Carabinieri TPC di Firenze, coordinato dalla Procura della Repubblica di Firenze e dal Nucleo Carabinieri TPC di Torino, coordinato dalla Procura della Repubblica di Torino. I reperti sono stati individuati nel corso di indagini finalizzate a contrastare il traffico illecito di beni culturali e ricondotti, grazie anche alla cooperazione fornita dalla Rappresentanza Diplomatica della Colombia in Italia, al patrimonio culturale nazionale di quel Paese. La restituzione degli antichi manufatti celebra la conclusione delle seguenti indagini di polizia giudiziaria svolte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale:

24 oggetti archeologici di arte precolombiana, tra cui coppe e sculture di differenti forme e tipologie, trafugate dalla Colombia e riconducibili alle regioni archeologiche di Muisca, Guane, Quimbaya e Nariño. I beni sono stati individuati e sequestrati dal Nucleo TPC di Firenze nel corso di mirati controlli preventivi presso esercizi commerciali di settore, in particolare in una casa d’aste di Firenze, ove erano stati posti in vendita dall’erede di un collezionista deceduto, privi di alcuna documentazione giustificativa circa la provenienza;

scultura in terracotta di arte precolombiana, raffigurante un dignitario seduto. Individuata e sequestrata dal Nucleo TPC di Torino nel corso di una perquisizione a carico di un commerciante di quella città, indagato per un imponente traffico di opere d’arte contemporanea contraffatte. Il commerciante deteneva presso la sua abitazione, senza alcuna documentazione giustificativa, diversi reperti provenienti dal Sud America, tra cui la pregevole scultura colombiana.

I beni, altissima espressione storico-artistica della Colombia, il cui valore commerciale non è quantificabile, sono stati restituiti il 29 febbraio 2024, nel corso di una cerimonia tenutasi nella sala “La Marmora” del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, dal Generale di Divisione Francesco GARGARO, Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, a S.E. Ligia Margarita QUESSEP BITAR, Ambasciatrice della Colombia in Italia, alla presenza del Consigliere Amb. Clemente Contestabile, Consigliere Diplomatico del Ministro della cultura.

In tale contesto, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, in ossequio ai principi dettati dalle convenzioni internazionali, opera da decenni avendo come obiettivo non solo il rimpatrio dei beni culturali trafugati dall’Italia, ma anche la restituzione di quelli appartenenti ad altri Paesi che hanno subito i medesimi “saccheggi”. La natura del mercato degli oggetti d’arte comporta la quasi quotidiana necessità per i Carabinieri del TPC di estendere le indagini all’estero, attraverso i diversi canali di cooperazione. La restituzione degli importanti beni culturali testimonia, quindi, l’importanza dei rapporti internazionali consolidata nel tempo, in questo caso con le Autorità della Colombia, che hanno permesso di addivenire all’eccellente risultato, ovvero il ritorno al contesto originale di inestimabili beni culturali e dimostra come la loro restituzione alla collettività garantisca la ricomposizione di percorsi storici, culturali e sociali, altrimenti leggibili solo parzialmente, contribuendo, pertanto, al rafforzamento di un comune sentimento di appartenenza e di una forte coscienza identitaria.

 Fonte Carabinieri CT.P.

Il termine destra sociale rappresenta una dottrina che nell'ambito della destra coniuga la giustizia sociale con la tradizione, la gerarchia e l'organicità, il comunitarismo o il nazionalismo e le altre istanze tipiche della destra tradizionale europea, comprendendo il corporativismo, la socializzazione dell'economia e forme ibride del cosiddetto socialismo nazionale.

Secondo Marcello Veneziani il comunitarismo è: “il senso del radicamento in un orizzonte sociale e culturale avvertito come orizzonte comune, plurale e significativo. Comunitario è chi assegna valore all'identità, alla provenienza, dunque all'origine; e alle vie che conducono alle radici, come le tradizioni. Comunitario è chi assegna valore al legame sociale, religioso, familiare, nazionale, che non vive come vincolo ma come risorsa. Comunitario è chi ritiene che ogni Io abbia un luogo originario o eletto, che avverte come patria. Il comunitario infine è colui che assegna importanza al comune sentire, ai riti, le usanze e i costumi di un popolo”.

Nasce Destra Sociale  che viene da lontano, siamo quelli che dopo la nefasta  Nascita di Alleanza Nazionale, come sottolinea Paolo Maccari vice Presidente della nascita del nuovo soggetto politico, che  non hanno accettato la conseguente chiusura dell'MSI, ed immediatamente abbiamo fondato il Movimento  Sociale Fiamma Tricolore guidato dall'ex Segretario Nazionale dell' Msi l'on. Pino Rauti. 

Con An nei primi anni abbiamo avuto diverse diatribe riguardanti il simbolo. Dopo alcuni anni alla guida della Segreteria Nazionale passava al Prof. Luca Romagnoli  che è diventato successivamente Europarlamentare. Dopo alcuni anni a seguito di diverse posizioni politiche all'interno del Movimento, continua Maccari subito dopo un Congresso che aveva di nuovo nominato Romagnoli  alla guida, una parte del Movimento si stacca portandosi con se la dicitura Fiamma Tricolore, la parte maggioritaria del Movimento sottolinea Paolo Maccari segui la corrente interna del Segretario Nazionale Romagnoli, quella di Destra Sociale con la quale per oltre 10 anni abbiamo svolto la nostra azione politica diventando Associazione  politica.

Alcuni anni fa', con la nascita di Fratelli d'Italia, mi dice Paolo Maccari, nasceva il sogno di riunire tutte le realtà politiche presenti sulla  scena politica di destra. Anche Destra Sociale ha partecipato alla federazione con Fratelli d'Italia.

Dopo diverse delusioni e promesse non mantenute da parte di fratelli d'Italia
Luca Romagnoli decide di interrompere il discorso Destra Sociale.
Ecco allora che alcuni Dirigenti Nazionali si sono fatti avanti e preso in mano  le redini dell'assicurazione tornando immediatamente sulla scena politica italiana, non più Federati con Fratelli d'Italia.

Dopo il necessario  avvicendamento delle cariche interne, sottolinea Paolo Maccari al Corriere del Sud, l'Ass.pol. Destra Sociale riprende la sua azione politica, non più Federata a Fratelli d'Italia.
Un cambio di passo che si è reso necessario in virtù delle tante e volute "dimenticanze" verso questa Comunità Militante, per non parlare inoltre della deriva centrista ancora in atto. Una svolta voluta dalla Militanza per riportare sullo scenario della Destra politica italiana  tematiche,  azioni e progetti, per noi assolutamente fondamentali.

Chi è SOCIALE  mi dice il vice Presidente non può condividere solo politiche conservatrici.
Per noi Stato,Tradizione, Identità, non sono belle parole per fare scena , sono la base della nostra azione politica, fondamentale  per tornare nuovamente  ad essere quel faro politico che emana le chiare luci della politica Sociale di destra.

Noi Possiamo, perché abbiamo una sola storia, una sola identità chiara e cristallina.
Siano gente leale, coerente, che praticano con impegno e passione quei  ideali che da sempre sono la nostra vita politica fatta di sana Militanza.

Come qualcuno già ha potuto notare abbiamo provveduto a cambiare il simbolo, motivo precauzionale, non volevamo incappare in eventuali ricorsi da parte della Fondazione AN, attuali padroni del simbolo della fiamma oppure da parte degli attuali affittuari, qualora ci venisse in mente di salire gli scalini del Viminale.
Sarà possibile nel prossimo futuro effettuare accordi ed alleanze elettorali con altre formazioni politiche ?
Solamente se costoro, verso di NOI, non ci vengono a chiedere l'analisi del nostro chiarissimo DNA.
Ringrazio Paolo Maccari che ci ha scelto per presentare i nuovo soggetto politico di Destra Sociale 

Fonte :  V. Pres. D.S. Paolo MACCARi e il Pres. D.S. Sergio ARDUINI

 

 

 

 

Il 20 febbraio 2024, alle ore 11:00, presso l’Ambasciata del Perù in Italia, il Ten. Col. Andrea Ilari, Comandante del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Roma, restituirà a S.E. l’Ambasciatore, undici beni archeologici provenienti dalle culture delle coste centrali del Perù.

L’indagine, che ha consentito il recupero dei beni archeologici, è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo TPC di Roma coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, e ha avuto origine da attività info-investigativa finalizzata a contrastare la commercializzazione di reperti archeologici importati illecitamente dai Paesi del Centro Sud America. Si procedeva al sequestro di nr. 11 reperti di presumibile interesse storico archeologico risalenti alle civiltà precolombiane e/o preispaniche, custoditi presso l’abitazione di un collezionista romano.

Con la collaborazione dei funzionari archeologi della Direzione Generale di Difesa del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura peruviana, si accerta che gli 11 reperti archeologici sequestrati erano indiscutibilmente autentici, collocabili al periodo “intermedio tardo” (400 -900 d.C.) e provenienti dalle culture delle Coste Centrali del Perù.

Per gli undici beni archeologici, i funzionari del Ministero della Cultura peruviana ne richiedevano la restituzione in quanto pertinenti al patrimonio culturale dello Stato.

Il 21 novembre 2023 veniva emesso dal Tribunale di Roma il relativo decreto di dissequestro e restituzione dei beni archeologici autentici alle Autorità peruviane.

 

Fonte : Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Roma

 

Il 10 novembre 2023 si svolge la cerimonia di inaugurazione del nuovo Istituto Ellenico della Diplomazia Culturale presso l'Osservatorio Astronomico di Roma a Monte Porzio Catone. L’H.C.I.D. ha deciso di festeggiare l’apertura della nuova sede con l’evento, a tema astronomico, “Under the same sky”, in forma di conferenza sull’intersezione tra la Diplomazia Culturale e le Scienze Astronomiche con la partecipazione di esperti di entrambi i settori. La scelta dell’astronomia come tema centrale del primo evento della sede a Roma è dettata dal voler collegare temi moderni e attuali. La cultura greca, come quella italiana, è ricca di storia e tradizioni che si tramandano da generazioni. Al di là dei tratti più conosciuti, quali la filosofia, l’architettura, o la gastronomia, Grecia e Italia condividono anche relazioni culturali profondamente radicate a livello scientifico, dall’antichità classica all’età contemporanea. 

La diplomazia culturale è l’arte di costruire ponti tra le nazioni, favorendo la comprensione, la cooperazione e la pace. È proprio tra le varie sfaccettature della diplomazia culturale che vogliamo inserire l’astronomia e celebrare l'inaugurazione della sede di Roma. L'astronomia ha la capacità di superare i confini nazionali, conferendo un punto di vista più ampio, e di avvicinare le persone attraverso lo scambio culturale e l’osservazione del cielo notturno, che suscita meraviglia a Roma come ad Atene. Scoprire il nostro posto nell’universo ispira un sentimento di cittadinanza globale: viviamo tutti sotto lo stesso cielo

L’istituto Ellenico della Diplomazia Culturale (Hellenic Institute of Cultural Diplomacy, H.I.C.D.) è un’organizzazione scientifica non governativa fondata ad Atene il 25 marzo 2017, la cui missione è quella di riaffermare e promuovere la visione della Grecia, al proprio interno e nel mondo. È l’unico promotore per la ricerca, promozione e studio della Diplomazia Culturale in Grecia e si propone di sviluppare attività, come la ricerca e la sensibilizzazione, per promuovere i princìpi della Diplomazia Culturale. 

Le attività svolte dall’Istituto includono: consulenza per la promozione della Cultura e sostegno ai gruppi sociali più vulnerabili; seminari, mostre d'arte, conferenze, programmi di scambio culturale, istituzione e assegnazione di premi e borse di studio. La nascita dell’Istituto Ellenico della Diplomazia Culturale è stata dettata dalla necessità di ricostituire la diversità culturale greca e di ridefinirsi nel mondo non più in termini di riproduzione, ma di creazione. L’ H.I.C.D. desidera essere leader nella promozione della vita intellettuale greca contribuendo a valorizzare giovani artisti e alla creazione di un bagaglio culturale. 

Ad oggi l’Istituto conta ben 16 sedi in diverse città greche e all’estero, tra Europa, Africa e America. Lavorando a stretto contatto con enti pubblici e privati, organizzazioni accademiche e scientifiche sia in patria che nel mondo, ogni istituto è responsabile dello sviluppo e della realizzazione di una serie di attività culturali, con la supervisione della sede centrale di Atene. Impegnandosi nella ricerca e nello sviluppo dei diversi campi della Diplomazia culturale, l'H.I.C.D. mira a costruire ponti di fiducia e cooperazione e a promuovere il dialogo tra le diverse culture. Ciò contribuisce a rafforzare i legami diplomatici regionali e multilaterali, a migliorare le relazioni tra le nazioni e a comunicare valori e principi universali che solo la cultura può trasmettere. È in occasione della giornata della Scienza per la Pace e lo Sviluppo, 10 novembre, che quest’anno si inaugura la nuova sede dell’H.I.C.D. a Roma

Fonte H.I.C.D.   Bianca Chellini

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