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Matteo Renzi ha iniziato a lavorare

Ha iniziato subito a lavorare Matteo Renzi, presidente del Consiglio incaricato ieri dal Capo dello Stato. Le consultazioni si svolgono a Montecitorio.
"Renzi ha riconfermato la scaletta, con partenza immediata della legge elettorale e delle riforme costituzionali a febbraio". Lo ha affermato il segretario del Psi Riccardo Nencini, al termine delle consultazioni con il futuro premier, sottolineando che per la formazione dell'Esecutivo i "tempi sono quelli di una velocità ponderata". "Abbiamo chiesto - dice poi - un cronoprogramma e di conoscere con certezza la maggioranza che sosterrà il governo".

Il segretario del Pd è arrivato a piedi, da solo, e una volta varcato uno dei portoni laterali di Montecitorio è stato scortato dai commessi ai quali ha chiesto più volte informazioni su dove dovesse andare. Piccolo intermezzo anche con i cronisti, dai quali si è fatto accompagnare in ascensore: "Very dangerous", ha commentato riferendosi ai giornalisti. Renzi non appena entrato a Montecitorio ha immediatamente iniziato a cercare Graziano Delrio. "Ci siamo persi Graziano...", dice rivolgendosi a un commesso che lo rassicura: "No, Delrio è già arrivato e la sta aspettando". Poco prima, intanto, Delrio aveva assicurato che "entro il fine settimana" Renzi riuscirà a formare il governo. "Il lavoro procede bene, siamo tranquilli", ha proseguito.

I primi ad incontrare il presidente del Consiglio incaricato era con il leader Bruno Tabacci, Pino Pisicchio e Nello Formisano. Il giro di consultazioni si concluderà domani con i due maggiori partiti, Pd e Fi.

"Abbiamo ribadito la nostra protesta per il metodo che vede il terzo governo passare sopra la testa italiani e che appare distante anche dall'idea che Renzi ha dato di sé". Lo afferma Giorgia Meloni a nome di Fdi al termine delle consultazioni con Matteo Renzi, sottolineando come il partito farà comunque "un'opposizione responsabile". "Fdi - dice infatti - valuterà il merito dei provvedimenti. Noi siamo interessati al tema delle riforme". Per quanto riguarda la legge elettorale Meloni sottolinea come Renzi abbia spiegato che la responsabilità della mancata introduzione delle preferenze sia di Forza Italia. Spazio poi anche per i Marò: Fdi poco prima di lasciare la sala ha infatti mostrato alcuni manifesti nei quali si chiede di salvare i due fucilieri

Secondo il Financial Times con una radicale dichiarazione di intenti, il trentanovenne leader del Pd ha detto di voler andare avanti questo mese col progetto di cambiare la costituzione e la legge elettorale per rendere il governo più stabile ed efficace''. A marzo seguirà poi la riforma del mercato del lavoro, ad aprile quella della pubblica amministrazione e a maggio quella fiscale, aggiunge il giornale d'Oltremanica, sottolineando quindi che Renzi diventerà il più giovane premier che l'Italia abbia mai avuto. Anche il Wall Street Journal dedica un ampio servizio all'ascesa dirompente di Renzi, che in pochi giorni ''ha guidato la rivolta contro il collega Letta'', è salito al Quirinale, ha accettato l'incarico di formare un nuovo governo ed ha ''promesso un'azione rapida ed ambiziosa''. Ma, avverte il quotidiano finanziario americano, ''con soli cinque anni di esperienza come sindaco di Firenze, avrà bisogno di alleati che siano pesi massimi nel gestire il tentacolare apparato politico e attuare la sua ambiziosa agenda'

La delegazione dei Fratelli d'Italia, guidata da Giorgia Meloni, sottolinea di aver ribadito la protesta "per il metodo che vede il terzo governo passare sopra la testa italiani e che appare distante anche dall’idea che Renzi ha dato di sé. Fdi - prosegue la Meloni - valuterà il merito dei provvedimenti. Noi siamo interessati al tema delle riforme". Per quanto riguarda la legge elettorale "siamo d'accordo a riformare la legge elettorale. Prima avremo la legge elettorale, prima possiamo chiedere di andare alle elezioni". La Meloni sottolinea come Renzi abbia spiegato che "la responsabilità della mancata introduzione delle preferenze sia di Forza Italia". Spazio poi anche per i Marò: Fdi poco prima di lasciare la sala ha infatti mostrato alcuni manifesti nei quali si chiede di salvare i due fucilieri.

"Grandi Autonomie e Libertà ha al suo interno una certa dialettica che sarà sviluppata una volta letto il programma e sentito Renzi in Parlamento", ha detto il presidente del gruppo Gal al Senato, Mario Ferrara, al termine della consultazione.

La Lega sarà ricevuta alle 15.30. Alle 16.15 toccherà a Scelta civica. Il Sel alle 18, NUovo centrodestra alle 19. Domani i gruppi più grandi: si parte con Forza Italia alle 10; Partito democratico alle 12. Ancora incerta la partecipazione del Movimento 5 Stelle alle consultazioni, decisione affidata ad una assemblea del gruppo.
"Nonostante Enrico Letta sia stato licenziato da una riunione sovietica della direzione del Pd - assicura Giovanni Toti - noi avremo un rapporto corretto dall'opposizione con Matteo Renzi. La nostra opposizione a Renzi sarà cristallina - ha aggiunto - ma approvare l'Italicum è fondamentale perché se un governo non funziona almeno si potrà tornare alle urne". Toti ha sottolineato che Fi è compatta intorno a Silvio Berlusconi: "Nessuno di noi ha intenzione di discostarsi dal nostro leader".
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