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La comunita Ellenica di Roma e Lazio e il Presidente Akis Spanakis, hanno organizzato una bellissima serata al ristorante Greco Tanagra, una serata
piena di musica ed emozioni! Dedicata alla nostra Divina Maria Callas, che sono 100 anni dalla sua nascita 1923-2023
Ho sentito in una maniera Stupenda  Carmen, Tosca, La Bohème, Norma, la Traviata cantate dalla soprano Cinzia Forte, e la mezzosoprano Anna Pennisi , accompagnate dal bravissimo pianista Catello Milo!
Grazie mille e tanti applausi che gli merita, al Presidente della Comunità Ellenica, l'amico Akis Spanakis perché ha organizzato una serata perfetta in tutti i dettagli al suo bellissimo ristorante Tanagra!

E oggi in occasione del Centenario della nascita di Maria Callas, l'Ambasciata della Repubblica Ellenica in Italia e il Teatro dell'Opera di Roma hanno  organizzato ad un recital del soprano Myrtò Papatanasiu con il pianista Ioannis Tsanakaliotis  presso il Teatro dell'Opera di Roma.

Anna Pennisi  mezzosoprano “Avevo due, tre anni, quando ha iniziato ad appassionarmi il canto”, ma più che di passione – per il mezzosoprano Anna Pennisi – si tratta di un amore. Un amore vero, fatto di sacrifici e di rinunce, ma che ad oggi l’ha portata ad essere conosciuta e ricercata in tutto il mondo.

Anna nasce ad Acireale, da due genitori insegnanti, severi ma che allo stesso tempo, hanno poi compreso che la loro piccola di casa, non poteva far altro che diventare quello che è oggi: un mezzosoprano internazionale. La nostra intervista si è rivelata una vera e propria chiacchierata, fatta di flashback, racconti, tra un salto nel passato e un occhio al futuro. Ma chi è Anna Pennisi?

Dopo gli studi al Magistrale, una sera d’estate, un documentario su Maria Callas fu la folgorazione. Anna decide di intraprendere la carriera solistica studiando per il diploma di canto e acquisendo delle competenze anche teatrali. Due anni dopo, la prima esperienza da corista in cui prende confidenza con il palco. A 23 anni il viaggio dalla Sicilia le costerà il debutto da solista, con l’opera siciliana di Giovanni Verga “Cavalleria Rusticana”, al teatro Sociale di Mantova, nel ruolo di Lola. Qualche anno dopo, il volo nella capitale francese segnerà la svolta decisiva nel panorama internazionale con l’ingresso all’Accademia di Parigi.

Al teatro Massimo, nel concerto dedicato a Rossini, canterà con l’orchestra del Conservatorio e il collega Calogero Palermo sulle note delle ouvertures de “La gazza ladra”, “L’Italiana in Algeri” e “Il Barbiere di Siviglia” per poi passare all’Introduzione e il Tema con Variazioni per clarinetto e orchestra de “La danza” dalle Soirées musicales e ancora “Oh patria… di tanti palpiti”, recitativo e cavatina dal Tancredi e “Cruda Sorte” dall’Italiana nell’interpretazione di Anna Pennisi.

Da corista a solista, per Anna, il passo è stato breve. “Non ce la facevo a stare in mezzo ad una massa di persone. Fremevo. La mia voce non la sentiva nessuno”. Nel 2005, quindi, Anna si sposta a Roma e va a studiare con il  mezzosoprano Bruna Baglioni e ancora a Torino e altrove. “Volevo avere sempre più una consapevolezza maggiore di quello che accadeva nel mio corpo”. C’è da dire che una delle cose più particolari di un cantante lirico è il fatto che il loro strumento è il corpo. Ed è proprio per questo che il corpo di un cantante lirico deve essere “perfetto”. Importante è anche studiare. “Tutta la vita, tutta la carriera è studio. Non si smette mai di studiare”.

Da solista debutta con “Cavalleria Rusticana” al Teatro Sociale di Mantova nel 2008 nel ruolo di Lola. Il debutto arriva, dunque, con una delle poche opere liriche siciliane ma, la svolta vera e propria, arriva nel 2011 grazie ad un concorso per entrare all’Accademia di Parigi. La preparazione a questo concorso, arriva grazie ad un maestro d’orchestra, a Roma. Anna vince e dà una svolta alla propria vita. Lì arriva il trasferimento a Parigi, in quella che il mezzosoprano definisce “casa mia”. Nel 2011 “ho fatto valere la mia voce”.

Diverse sono le opere registrate dalla RAI e poi diffuse nei vari cinema italiani, in Sicilia, purtroppo, nessuno ha mai aderito e questo non significa che qui non ci sia la cultura lirica.Il lavoro di un mezzosoprano nasconde dietro sacrifici immani tra mesi di lavoro, spostamenti continui, cambio di ruoli e tanto altro. Un discorso tanto ampio che è impossibile spiegarvi tutto qui e tutto oggi. 

Cinzia Forte, napoletana di nascita e romana di adozione, inizia gli studi musicali all'età di 5 anni sotto la guida del padre. Prosegue gli studi al Conservatorio e, contemporaneamente agli studi classici si diploma in Pianoforte e Canto Lirico. Vince numerosi concorsi internazionali tra cui il "Giacomo Lauri Volpi" di Latina e l' "A. Belli" di Spoleto.

Dopo il debutto avvenuto al Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto viene invitata dai più prestigiosi Teatri e istituzioni concertistiche internazionali tra cui il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Regio di Torino, il Teatro dell'Opera di Roma, il Teatro Comunale di Bologna, l'Auditorium di S. Cecilia di Roma, il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Teatro Luciano Pavarotti di Modena, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro Verdi di Trieste, il Teatro Regio di Parma, il Covent Garden di Londra (The Royal Opera House), il Royal Concertgebouw e la Nederlandse Opera di Amsterdam, il Teatro Liceu de Barcelona, il Teatro de La Maestranza di Siviglia, l'Opernhaus di Zurigo, la New National Theatre di Tokyo, il Théâtre des Champs Elisée di Parigi, il Teatro Nacional de Sao Carlos di Lisbona, Deutche Oper Berlin, l’Opéra Royal de Wallonie di Liegi, il Deutsche Oper di Berlino e il Teatro Real di Madrid.

Soprano lirico di agilità, applaudita nelle opere di Belcanto e particolarmente apprezzata per le sue interpretazioni di Violetta ne La Traviata della Contessa d'Almaviva ne Le Nozze di Figaro, di Desdemona in Otello e di Anna Bolena. Il suo repertorio che conta oltre 90 ruoli debuttati, comprende, tra gli altri titoli, opere di Mozart (Le nozze di Figaro - Susanna, Contessa; Die Zauberflöte - Pamina; Così fan tutte - Despina) Bellini (La Sonnambula), Donizetti (Lucia di Lammermoor, Don Pasquale, L’elisir d’amore, Anna Bolena) Rossini (Le Comte Ory, Il viaggio a Reims, La gazzetta, La gazza ladra, Il turco in Italia, Tancredi), Verdi (La traviata, Otello, Rigoletto, Un ballo in maschera) e opere francesi quali Manon e Roméo et Juliette.
Collabora con direttori d’orchestra di fama internazionale tra cui Claudio Abbado, Paolo Arrivabeni, Maurizio Benini, Giampaolo Bisanti, Elio Boncompagni, Bruno Campanella, Riccardo Chailly, Myung-Whun Chung, Jesus Lopez-Cobos, James Feddeck, Daniele Gatti, Gianluigi Gelmetti, René Jacobs, Fabio Luisi, Michele Mariotti, Stefano Montanari, Donato Renzetti e Jeffrey Tate e registi quali Arnaud Bernard, Roberto De Simone, Willy Decker, Dario Fo, Michael Hampe, Mario Martone, Jonathan Miller, Ferzan Ozpetek, Pier Luigi Pizzi, Luca Ronconi, Emilio Sagi, Jérôme Savary, Graham Vick, Franco Zeffirelli.

Nelle passate stagioni si è esibita con successo ne La Traviata (Violetta) al Teatro Massimo di Palermo, alla Palm Beach Lyric Opera, al Teatro dell'Opera di Roma diretta da Gelmetti con la regia di Zeffirelli, al Teatro San Carlo di Napoli con la Regia di Ozpetek e al Teatro Comunale di Bologna sotto la direzione di M. Mariotti, Falstaff (Nannetta) al Teatro Comunale di Bologna, Carmen (Micaela) al Teatro San Carlo di Napoli e all'Arena di Verona, La fille du régiment (Marie) di nuovo a Roma e a Bologna, Don Giovanni (Donna Anna) ad Oviedo, Lucia di Lammermoor ad Amsterdam e alla Fenice di Venezia, Orfeo all’inferno (Euridice) al Teatro Lirico di Cagliari, Le nozze di Figaro (Susanna), Rigoletto (Gilda), Ilia in Idomeneo al Teatro Real di Madrid, Rigoletto (Gilda) a Charleroi, Glauce in Medée al Teatro Regio di Torino, L'elisir d’amore (Adina) al Teatro Filarmonico di Verona e alla Fenice di Venezia, La vedova allegra (Valencienne) al Teatro San Carlo di Napoli, teatro con il quale è stata poi protagonista di una importante tournè in Cile, riscuotendo un enorme successo di pubblico e critica. Particolarmente interessante la collaborazione con L'Opéra Royal de Wallonie di Liegi dove Cinzia Forte è stata applaudita per le sue interpretazioni de Il matrimonio segreto (Carolina), La gazza ladra (Ninetta Villabella), Rigoletto (Gilda), Traviata (Violetta - e di cui è stato realizzato un Dvd edito dalla Dynamic) e dove ha anche debuttato il ruolo della Contessa d'Almaviva ne Le Nozze di Figaro. Al Maggio Musicale Fiorentino ha cantato il ruolo di Aphrodite nella prima esecuzione italiana della Phaedra di Henze, teatro nel quale è poi tornata come Norina nel Don Pasquale. Di grande successo la sua Violetta ne la Traviata andata in scena alla New Israeli Opera di Tel Aviv nella produzione nata a Liegi e il suo recital rossiniano con I Virtuosi Italiani a Città di Castello.

Cinzia Forte è stata applauditissima Anna Bolena a Trieste e ha ricevuto il plauso di pubblico e critica come Desdemona in Otello al Teatro Lirico di Cagliari. Sul versante sinfonico è stata protagonista ne La missa solemnis con L’Orchestra Sinfonica Siciliana diretta da Gianluigi Gelmetti a Palermo e del Requiem di Mozart al Teatro Filarmonico di Verona. E' tornata sul palco del Teatro Comunale di Bologna interpretando una deliziosa Susanna ne Le nozze di Figaro nella produzione firmata da Mario Martone e diretta da Michele Mariotti e Violetta nella Traviata opera che ha interpretato anche per l'inaugurazione del cartellone del Teatro San Carlo, sempre diretta da Mariotti con la regia di Ferzan Ozpetek.

Maria Callas nacque il 2 dicembre 1923. E, proprio in concomitanza del centenario dalla sua nascita, a maggior ragione ci si accorge di quanto sia ancora vivo il ricordo di un'icona del canto lirico che ha segnato per sempre l'immaginario di mezzo mondo. Talento formidabile, ma anche personalità vulcanica e poco facilmente imbrigliabile, la soprano greca nata negli Stati Uniti è passata alla storia per il suo bel canto, che ha ben illustrato in opere di Donizetti, Bellini, Rossini, ma anche Verdi, Puccini e Wagner. Dopo aver cantato nei maggiori teatri degli Stati Uniti e d'Italia, nel 1951 debuttò alla Scala di Milano, che divenne la sua casa per quasi un decennio. Accanto alla sua carriera ci furono parecchi scandali e avvenimenti tempestosi, ma anche una sublime performance nel film Medea di Pier Paolo Pasolini. Morta precocemente nel 1977, ormai ritiratosi a Parigi, il ricordo delle sue esibizioni, ma anche del suo fascino e del suo temperamento, l'hanno consegnata alla storia come una diva assoluta e indimenticabile, avvolta da leggende e curiosità che ricordiamo anche qui.

il matrimonio con l'armatore greco Aristotele Onassis fu sicuramente la pagina più intensa e burrascosa dell'ultima parte della sua vita, tanto che molti sostengono che Callas morì a soli 53 anni il 16 settembre 1977, proprio per il dolore della separazione da lui. Lo conobbe nel 1957, mentre era ancora sposata con l'imprenditore Giovanni Battista Meneghini; quando la loro liason suscitò eccessivo scalpore sulla stampa, nel 1959 lasciò il marito per vivere con Onassis (rinunciò anche alla cittadinanza americana per accelerare le pratiche di divorzio). Alcuni osservarono che quel matrimonio fu una salvezza da una carriera ormai velocemente in declino, ma pochi dubitano che quello di Callas non fosse un amore potentissimo. Uno dei suoi biografi, Nicholas Gage, sostiene che i due ebbero un figlio morto poco dopo la nascita, nel marzo 1960, ma non ci sono documenti a provarlo. Altre voci vogliono che, dopo la fine della loro relazione nel 1968 perché Onassis le aveva preferito Jacqueline Kennedy, i due avessero continuato a frequentarsi in segreto a Parigi. Nonostante tutto, fu proprio quel cuore spezzato ad accelerare la triste fine.

Fonte Tanagra / e biografie delle due soprano

 

 

Al via la raccolta del cotone 100% italiano grazie alla riscoperta di una fibra naturale che in Puglia coinvolge oltre 100 ettari grazie a una riscoperta della coltivazione da parte del mondo della moda che sempre di più cerca tessuti nazionali per le sue creazioni. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base del report “2023, il ritorno del cotone italiano” diffuso in occasione dell’entrata in azione delle raccoglitrici nei campi della Capitanata, in contrada Valle di Iaccio a San Severo in provincia di Foggia, nell’azienda agricola Luciani.

Con la raccolta partita in ritardo per l’andamento del clima con le piogge di giugno e il caldo persistente fino alla prima metà di ottobre - spiega Coldiretti Puglia - il cotone italiano 2023 è di qualità eccellente, anche per la nuova varietà a fibra media, con una resa superiore del 15% rispetto allo scorso anno e una produzione di oltre 35 quintali ad ettaro, con quotazioni di 140 euro al quintale se biologico e 110 euro al quintale se tradizionale. La coltivazione costa tra gli 800 e i 1.200 euro ad ettaro per l’acquisto dei semi, la concimazione, l’irrigazione, la manodopera, il gasolio per i macchinari e la raccolta. Il cotone inoltre rappresenta una ottima coltura da rinnovo, che consente di allargare le rotazioni con colture da reddito, rispondendo ad una esigenza fondamentale, in particolare per l’agricoltura biologica.

 

La pianta, la Gossypium, appartiene alla famiglia delle Malvacee, teme il freddo e la carenza d’acqua, cresce bene in zone molte esposte al sole e alla luce e si adatta a vari tipi di terreno, basta che non siano troppo compatti e con ristagni idrici che aumentano il rischio di marciume delle radici. Dopo circa tre mesi dalla semina – spiega Coldiretti - le piante sono già cresciute e hanno l'aspetto di arbusti di media altezza. In cima agli steli ci sono grandi fiori di colore giallo pallido o bianco dai quali arriva il frutto, che è una vera e proprio capsula. Quando il frutto è maturo, i filamenti si distendono e la capsula si apre naturalmente liberando una bambagia soffice. Il cotone – evidenzia Coldiretti - è naturale al 100%, biodegradabile, ecologico e riciclabile, composto al 95% da cellulosa, ipoallergenico, permeabile all’aria e traspirante, e ideale per la tintura e la stampa.

E non è un caso che esista una sola varietà nazionale ufficiale, la "Gela" alla quale la ricerca agronomica sta cercando di affiancare altre varietà che ben si adattano al territorio italiano. Il ritorno del cotone in Italia è anche il risultato della tropicalizzazione del clima che ha già fatto registrare negli ultimi anni l’introduzione di nuove specie coltivate in sud Italia come il mango, l’avocado e le banane e che ha fatto spostare molto a nord l’areale di presenza della coltivazione dell’olivo.

“Il ritorno della coltivazione del cotone è un’ottima dimostrazione della capacità delle imprese agricole di scoprire e sperimentare nuove frontiere e soddisfare i crescenti bisogni dei nuovi consumatori”, afferma il presidente di Coldiretti Foggia, Mario de Matteo, nel sottolineare che proprio da queste esperienze di green economy si aprono opportunità di lavoro nelle campagne che possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale della nostra regione”.

Il cotone, la più importante pianta tessile al mondo, è presente in tutte le aree geografiche con Cina, Stati Uniti, India, Pakistan che sono i maggiori produttori, mentre in Europa viene coltivato in Grecia e Spagna. Un tempo diffusa anche in Italia, in molte aree della Puglia, della Calabria, della Sicilia fra l’Agrigentino e la piana di Gela, è stata abbandonata a partire dagli anni ’60 per l’avvento delle fibre sintetiche, lo strapotere del prodotto straniero e il peso dei costi di produzione considerato che la raccolta all’epoca avveniva esclusivamente a mano. In Italia, dove le importazioni nel 2022 hanno superato i 212 milioni di chili per un valore di oltre 1,3 miliardi di euro, la coltivazione del cotone torna alla ribalta per rispondere alla grande richiesta di fibre e tessuti 100% Made in Italy.

Aldilà della tessitura per l’abbigliamento, il cotone ha un utilizzo molteplice – spiega Coldiretti – dal mangime per la zootecnia all’olio per cosmesi e farmaceutica, mentre la pianta, in grado di raggiungere anche i tre metri di altezza a seconda della varietà, può essere ridotta in trucioli da sfruttare come combustibile nelle centrali termiche per il recupero energetico della biomassa vegetale. Dalla fibra – continua Coldiretti - si producono anche cotone idrofilo e ovatta. Nell’Italia patria dell’alta moda il ritorno della coltivazione del cotone – sottolinea la Coldiretti - è la risposta degli agricoltori alla richiesta da parte dei consumatori di produzioni sempre più 100% Made in Italy, dalla tavola all’abbigliamento. Un impegno concreto – conclude la Coldiretti - di fronte all’esigenza di garantire sostenibilità ambientale e sociale nei processi di filiera.

Lo scorso 16 settembre 2023 a Torre dell'Orso nel Salento, presso la splendida location Araba Fenice Village, si è svolta la finale nazionale del “World Top Model 2023”, prestigioso concorso di bellezza che, giunto alla sua XXXIII edizione, si conferma tra gli eventi di punta della Fashion Industry Internazionale.
La vincitrice è la diciottenne Matilde Pettinari, studentessa di Jesi (Ancona). Matilde, oltre allo scettro di “World Top Model Italia 2023”, ha vinto, come altre concorrenti, un contratto esclusivo di lavoro, supervisionato personalmente dal Presidente di giuria Guido Dolci della prestigiosa Agenzia Internazionale Major Model Management e rappresenterà l’Italia alla finale mondiale del "World Top Model 2023", che avrà luogo a Monte Carlo nel prossimo dicembre 2023.
Al secondo posto si sono classificate ex aequo Vittoria Basso, 23 anni, di Como e Alessia Bertolli, 16 anni, di Varese.
Quindi, grande successo di bellissime modelle in passerella ed un parterre di personaggi noti del mondo della moda e dello spettacolo.
La serata, organizzata da Fiore Tondi - Patron dell'evento - è stata condotta da Francesca Cavalera - Top Model - ed Annachiara Navone - WTM Italy 2021.
Special Guest Lele Dinero, meglio noto come il John Travolta Italiano.
Fra gli applausi, hanno sfilato le 70 modelle finaliste, selezionate fra oltre 2000 candidate in tutte le Regioni italiane.
La priorità del Patron Fiore Tondi era che tutte le modelle finaliste si aggiudicassero, come premio, una settimana gratuita presso l'Accademia del "World Top Model" nel periodo compreso tra maggio e settembre 2024.
Il concorso, che si è sempre svolto in splendide location italiane e alla presenza di professionisti del settore, ha accolto negli anni testimonial importanti come Claudia Schiffer, Valeria Mazza, Grace Jones, Nina Moric, Brigitte Nielsen, Markus Schenkenberg, Randi Ingerman, Richard Clayderman, Zucchero, Gabriella Carlucci, Alessia Marcucci, Renato Balestra, Aldo Coppola.
Le più belle città del mondo hanno, invece, ospitato nelle precedenti edizioni la finale mondiale; fra esse Zurigo, Limone sul Garda, Berlino, Palma di Maiorca, Roma, Budapest, Milano, Lugano, Praga, Manila, Santo Domingo, Cali, Lima, Santa Cruz, Buenos Aires, Montevideo, Miami e Monte Carlo.

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