Da mesi quelli del governo ripetono come un mantra che l'Italia è ripartita, sarà vero? Eppure anche il professore Introvigne sinteticamente ci teneva a spiegare in sette punti come il nostro giovane presidente del Consiglio, eletto da nessuno e tutti gli altri del Governo in coro raccontano solo bugie, soprattutto in campo economico. Se è vero che l'Eurostat, l'Ufficio statistico europeo, sostanzialmente ha dichiarato che il governo italiano mente, “non c'è nessuna ripresa e le statistiche italiane sono le peggiori d'Europa insieme a quelle greche”. Peraltro sempre secondo l'Eurostat, il tasso di occupazione giovanile in Italia è soltanto del 15%, mentre nella Francia è del 28%, in Germania del 43,8%, nel Regno Unito del 48% . In pratica ai giovani laureati italiani non resta altro che fare la valigia e cercare fortuna all'estero, ma il fiorentino che pontifica dal suo scranno, sostiene che ha dato speranza agli italiani. Ma anche qui, bugia: si scopre, secondo la Gallup, la più nota società di sondaggi mondiali, che gli italiani sono all'ultimo posto nell’indice di ottimismo economico, cioè di aspettative che la propria situazione economica possa migliorare. Solo l’8% degli italiani, meno di uno su dieci, crede a un 2016 migliore. Perfino il devastato Iraq (13%) va meglio di noi. (vedi, Massimo Introvigne, “Ecco le sette menzogne capitali di Renzi Pinocchio”, in LaNuovaBQ.it, del 11.1.16)
Ma poi come dovrebbe ripartire l'Italia con una capitale come Roma, che da Kaputt Mundi, si è trasformata in Kaputt del degrado, della sporcizia, dell'inciviltà, e di tanto altro. Senza parlare di “Mafia capitale”, o dell'ex sindaco Marino, puntiamo l'attenzione al tema del turismo, settore in ottima salute, come ha ben descritto Emilio Casalini nel brillante libretto, “Fondata sulla bellezza”, come diavolo possiamo far arrivare turisti in Italia, se ci ritroviamo una capitale allo sbando come Roma. Attenzione stiamo parlando della città dove risiedono i nostri parlamentari, i governanti, che presumibilmente girano per le strade della città eterna. Dal racconto che ci offre Casalini, perfino nello Zambia, trattano meglio i turisti che visitano quel Paese africano, mentre a Roma, tutto congiura contro il povero turista che probabilmente dopo averla visitata una volta, non ritornerà mai più.
Sono veramente interessanti alcuni dettagli che racconta Casalini sulla nostra capitale. Inizia dall'aeroporto di Fiumicino,“Quando atterri a Roma con un volo dall'estero, hai subito la sensazione che l'Italia è un Paese arretrato. In quell'istante hai la prova tangibile che, dal punto di vista turistico, siamo una nazione in costante declino”. E' una sensazione che mi ha manifestato un mio parente quando è andato a visitare la Svizzera e dopo qualche giorno è ritornato in Italia, a distanza di poche decine di metri, si nota una grande differenza, ordine e pulizia, prima, disordine e sporcizia dopo.
Dopo le prime “trappole” dell'aeroporto, c'è il viaggio per raggiungere la capitale, dopo aver schivato i tassisti abusivi, ci sono quelli regolari che ti chiedono 48 euro. A proposito, qualche anno fa, una sera a mia moglie e figlia per fare 2 chilometri, qui nell'interland di Milano, un tassista gli ha “rubato” 20 euro.
Comunque sia se non vuoi sborsare 50 euro di taxi o prendere il bus e affogare nel traffico, c'è il treno diretto alla stazione Termini, il Leonardo Express: 14 euro e 30 minuti per fare 30 chilometri senza fermate. Con un treno che potrebbe andare a 160 Km orari.
A questo punto il giornalista della Rai, fa il paragone con Madrid, dove il biglietto per andare all'aeroporto costa 2,50 euro, a Berlino il viaggio costa 3,20. Giunti alla stazione Termini, l'ignaro turista si trova in un suk vero e proprio, non sa dove attraversare la strada e rischia letteralmente la pelle, per i disabili ancora peggio.
Tuttavia, scrive Casalini, se vuoi che il turista ritorni, occorre curare anche i piccoli dettagli.
Altro dettaglio esposto nel testo è la questione delle piste ciclabili, una città come Roma dovrebbe essere ben fornita. Invece secondo Casalini, “Roma sta ai ciclisti come la Corea del Nord alla libertà di stampa”. Roma possiede qualche centinaio di chilometri di piste ciclabili, mentre Berlino ne ha un migliaio. A Roma, il Bike sharing comunale è inesistente perchè le bici sono state rubate tutte e subito.
Inoltre ci sono delle situazioni paradossali come quella di via dei Fori Imperiali, “una delle strade più affascinanti del pianeta, talmente larga che potrebbero che potrebbero stare comodamente 6 corsie, ma completamente priva di una pista ciclabile”. Qui si potrebbe ottenere facilmente una delle piste ciclabili più belle del mondo.
Poi c'è la sporcizia, il sudiciume imperante, ogni tanto su facebook, gli internauti ci offrono qualche piccolo dettaglio, addirittura gente che fa i propri bisogni agli angoli delle vie più frequentate. Ma sembra che a sporcare Roma, non sono solo gli extracomunitari, ma anche i romani stessi,“che considera strade, giardini e marciapiedi come un'immensa, gigantesca pattumiera”. Forse ha ragione Alan Friedman, nel sul “Ammazziamo il Gattopardo”, la colpa della nostra crisi non è degli altri, ma anche un po' nostra. Nell'estate scorsa una giornalista dell'Economist appena rientrata da Atene, poteva scrivere, che “Roma è semplicemente un disastro. Un mio collega appena tornato da Atene mi ha detto: ma neanche in un paese fallito come la Grecia c'è la sporcizia che si trova qui a Roma".
"Sporcizia, abbandono, immondizia ovunque, addirittura cornacchie che scorazzano e fanno banchetti di piccioni nei parchi pubblici. Mi sembra di essere arrivata al Cairo". Una situazione inqualificabile per "una città senza mantenimento. La pulizia intesa come fatto ordinario ormai è sporadica".Praticamente i nuovi amministratori di Roma avranno molto da lavorare. Poi ci sono le truffe ai turisti, una delle peggiori macchie, ma questo non avviene solo a Roma, ma anche in altre città italiane. “Di truffe in realtà, - scrive Casalini – c'è un gran campionario a disposizione: i venditori di souvenir tarocchi di fronte a Pompei, le finte guide turistiche, i finti legionari...”. A Napoli, la fantasia non ha limiti, si truccano con adesivi, persino i cartelli con le indicazioni pedonali, invertendo la direzione delle frecce, per deviare i turisti e indirizzarli verso una zona di venditori abusivi e borseggiatori. La lista potrebbe continuare a lungo.
Le truffe, purtroppo ottengono un grande risalto sulla stampa, creando l'idea che “in qualsiasi ristorante italiano ci sia il rischio di essere fregati e che quindi si debba stare costantemente all'erta”. Naturalmente tutto questo viene riportato nelle guide e sui social media e così lo straniero che sta per scegliere una prossima meta,“si domanda per quale dannato motivo deve andare in un Paese dove è costretto a stare sempre attento a non essere truffato, oltre che investito. Alla fine, per evitare il rischio di stress, sceglie un'altra meta”.
In conclusione per fare qualche paragone nel 2013 gli alberghi di Roma hanno ospitato circa 6 milioni e mezzo di stranieri, ma questo grazie sempre al Vaticano e a Papa Francesco. Mentre Bangkok e Londra si contendono il primato con 16 milioni. Mentre Parigi, sta a quota 14, 16 milioni.