Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Lunedì, 29 Aprile 2024

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:309 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:771 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:814 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:957 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1514 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1620 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1437 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1605 Crotone

Jam

Il prossimo 15 marzo 2015 alle h 20.00 (apertura al pubblico h 19.30), presso la “Salumeria della Musica” Via Pasinetti 4 Milano si terrà uno straordinario evento musicale, organizzato dall’Associazione “Jam Burrasca”, ideata e fondata dal musicista Franco Malgioglio, di cui è il presidente. Eccellente la collaborazione del musicista Gigi Colombo all’interno di questa associazione, dove ricopre inoltre il ruolo di vicepresidente.

Franco Malgioglio nella sua vita ha fatto della musica una vera passione, che coltiva con dedizione da quando, appena adolescente, suonava già in band musicali presenti nell’area milanese. Ha fatto parte della band “Pulsar”, con Pino Scotto ed attraverso la “Jam Burrasca” ha avuto modo di invitare musicisti di grande successo, entrando in contatto con artisti come Fausto Leali, Ronnie Jones, Camaleonti, Paki dei “Nuovi Angeli”, Pietruccio dei “Dik Dik”, solo per citarne alcuni fra i più famosi, con i quali ha condiviso performance di alto profilo.

Il loro progetto, in seno alla “Jam Burrasca”, persegue l’obiettivo di fare beneficenza attraverso la musica eseguita da amici musicisti professionisti e non ma, comunque, uniti dalla passione per la musica dal vivo e dall’amicizia. Pertanto, spesso l’associazione intraprende importanti iniziative in tal senso, che coinvolgono il panorama musicale milanese e non solo. Nell’ambito di questo nuovo, prestigioso evento musicale, si esibiranno ben 100 artisti, in ricordo del grande cantautore napoletano Pino Daniele, recentemente scomparso.

Fra essi Ronnie Jones, cantante statunitense di grandissimo talento e compositore di fama internazionale, che vive ormai stabilmente a Milano con la sua famiglia. Alla fine degli anni ’70 riscosse un notevole successo con il brano dance “Rock Your Baby”ed è anche un bravissimo interprete della musica funk e soul. Nella sua lunga carriera ha dimostrato il suo essere poliedrico, spaziando agevolmente fra teatro, dove ha fatto parte del cast del musical “Hair”, programmi televisivi, fra i quali “Pop Corn” e “Domenica In” (edizione di M. Costanzo) e radio, come DJ di impareggiabile bravura. Numerose le sue partecipazioni come autore di brani per cantanti famosi; Ronnie, insieme a Gino Paoli ha scritto il brano “Bambino io, bambino tu” interpretata da Zucchero, con circa due milioni di copie vendute e la maggior parte dei testi dell’ultimo lavoro di Ivana Spagna, (come co-autore). Recentemente ha partecipato al musical “Dirty Dancing”, che ha segnato il suo felice ritorno in teatro dopo qualche decennio. Il duro lavoro di due mesi di prove è stato riscattato da un enorme successo; il musical rappresentato nello scorso novembre in un teatro milanese, è rimasto in cartellone per un mese e prossimamente verrà ancora replicato.

Anche il bravissimo musicista e cantante Massimo Luca è un assiduo ed insostituibile partecipante a questi eventi. Agli albori della sua carriera è stato attivamente impegnato come chitarrista acustico per i maggiori cantautori ed artisti degli anni ’70, fra i quali Lucio Battisti, Fabrizio De Andrè, Paolo Conte, Mina, Lucio Dalla, Ron, Fabio Concato, Francesco Guccini e molti altri. Egli è stato anche più volte compositore ed autori di canzoni di successo, per molti anni stimato produttore di famosi “jingles” pubblicitari, talent scout ed inoltre produttore artistico, fra gli altri, di cantautori del calibro di Gianluca Grignani e Biagio Antonacci. Negli anni ’70 scrisse la musica del famoso cartone animato “Goldrake” e nel 1998 fu l’autore, insieme a Paola Palma ed anche produttore del brano “Senza di te o con te” con il quale Annalisa Minetti vinse il Festival di Sanremo. Questo eccellente artista fa parte della band “Il nostro canto libero” insieme a Gianni Dall’Aglio, Pino Montalbano, Franco Malgioglio e Daniele Perini, tutti musicisti presenti anche alle iniziative della “Jam Burrasca”.

Il talentuoso chitarrista, paroliere e compositore Gilberto Ziglioli partecipa fattivamente alle serate organizzate dall’associazione, dimostrando la sua notevole capacità di spaziare fra i vari generi musicali. Nel corso di una carriera iniziata come professionista a metà degli anni’60, ha fatto parte di diversi gruppi musicali, fra i quali i New Dada. Importanti le sue collaborazioni come chitarrista di F. De Andrè in un suo album e le sue composizioni di colonne sonore da film. Dalla fine degli anni ’70 ha fatto parte per una decina di anni dell’Orchestra della Rai di Milano e negli anni ’80 ha partecipato, sempre nelle vesti di musicista, al famoso programma di Renzo Arbore “Quelli della notte”. Negli ultimi anni ha fondato la “Tequila Band” ed ha accompagnato le performance canore della cantante Luisa Corna.

Asbin

Gianni Calabria, storico batterista del complesso musicale “I Bisonti”, che nacque nella metà degli anni ’60, periodo di massimo splendore della musica beat. Egli infatti, insieme a Bruno Castiglia, è sempre rimasto all’interno del gruppo, nel quale si sono alternati vari artisti. De “I Bisonti” si ricordano brani di successo come “Crudele” ed “Occhi di sole”, come anche la cover di “Lucille”, portata al successo da Little Richard. Da molti anni Gianni fa parte dei “Daniel Santacruz Ensamble” insieme allo stesso tastierista de “I Bisonti”e con Bruno spesso fa piacevoli e sempre attese reunion, anche nell’ambito delle varie iniziative della “Jamburrasca”, alle quali partecipa con alta professionalità, spirito di aggregazione e solidarietà.

Anche il raffinato musicista Pino Montalbano non manca mai a questi speciali appuntamenti con la musica, nel contesto dei quali si esibisce alla chitarra elettrica ed acustica in performance che denotano la sua formazione artistica di ottimo livello. Persona riservata e dai modi estremamente garbati, grazie alla sua professionalità, nel corso degli anni ha collaborato con vari artisti, fra i quali Scialpi, Grazia di Michele, Jo Squillo, Corona, Papa Winnie, Paolo Vallesi ed attraverso la “Jamburrasca”con Ronnie Jones, Alberto Simon Luca, Fausto Leali, Camaleonti, Paki Nuovi Angeli, Pietruccio Montalbetti dei Dik Dik, A. Tagliapietra delle Orme, Gian Pieretti, Donatello e tanti altri.

Importante la partecipazione alla “Jamburrasca” del musicista Livio Macchia, che iniziò a suonare sin da piccolo, seguendo una tradizione familiare, dove in casa si respiravano le arie di opere liriche e sempre buona musica. Pietra miliare, insieme all’amico Tonino Cripezzi, del gruppo “I Camaleonti”, con all’attivo una luminosa percorso professionale. Nel 2014 hanno festeggiato i loro 50 anni di carriera in un modo assolutamente originale: la pubblicazione di un libro “Storia di un’idea”, nel quale Tonino e Livio, i due fondatori storici del gruppo e poi Valerio, come tanti altri artisti, hanno raccontato il loro cammino artistico costellato di grandi successi, anche attraverso bellissime foto che, meglio di qualsiasi frase, riescono a rendere palpabili le loro emozioni. Tutti ricordiamo Livio come la voce di “Applausi”, un brano che rimase per molte settimane in vetta alla classifiche segnando un’epoca e, a distanza di tempo, lo ritroviamo, con la sua intatta e convincente voce ne “Storia di un’idea”, il suo ultimo pezzo inedito, che prende il nome dal titolo del loro bellissimo libro.

Pasquale Canzi, in arte Paki, voce storica e leader del gruppo “I Nuovi Angeli”partecipa spesso alle iniziative di beneficenza della “Jam Burrasca”, con tutto l’entusiasmo, la simpatia e la professionalità che gli appartengono. A queste sue indiscutibili qualità, va aggiunta una notevole capacità di coinvolgere il pubblico, qualità che fa la differenza per chi lavora nello spettacolo. Paki è un grande pianista diplomato in Conservatorio a Milano, che nella vita ha scelto di fare musica per autentica passione, dimostrando un’encomiabile coerenza. La sua formazione classica gli consente un agevole approccio a tutti i generi musicali. In queste particolari occasioni egli preferisce riproporre il suo repertorio, al quale il pubblico è maggiormente affezionato. Non può certo mancare “Donna felicità” che, in un periodo d’oro per la discografia italiana, fruttò ben 3 milioni di dischi venduti e con il brano“Luci a San Siro” di Roberto Vecchioni, del quale ha curato gli arrangiamenti, assicura sempre un momento di intensa partecipazione.

Alle serate organizzate della “Jam Burrasca” non può certo mancare Vanni Comotti, eccellente batterista, che suona con vera passione da quando era giovanissimo. Verso la fine degli anni ‘70 entra nel gruppo degli “Opera”, con i quali partecipa a varie edizioni di Sanremo per poi collaborare attivamente all’interno di gruppi blues ed è anche stato“session man” per “I Corvi”, “New Trolls” ed “Equipe 84” in sala di registrazione. Negli anni ’90 entra nello storico complesso “Equipe 84” di Victor Sogliani ed è uno dei pochi artisti italiani capaci di coniugare batteria e voce, con un risultato musicale sorprendente ed assolutamente completo. Attualmente fa parte degli “Extra”, che possiamo definire un laboratorio musicale più che una band e la formazione attuale, della quale fanno parte, oltre Vanni, Riky Portera e Mimmo Camporeale, storico tastierista di Vasco Rossi, fa concerti ovunque. All’interno di questo gruppo musicale sono passati Berardo Lanzetti, Giorgio Usai dei “New Trolls” ed il famoso Alberto Radius.

Anche Francesco Patella è molto attivo nell’ambito delle iniziative musicali di Malgioglio. Egli, entrato ufficialmente nel mondo della musica nel 1980, ha poi iniziato a studiare pianoforte e chitarra ed anche altri strumenti. Con le sue band esegue concerti nelle piazze italiane, come nei teatri e alla fine degli anni ’90 inizia a studiare canto; presso la scuola di Mogol consegue un diploma di interprete di Musica leggera e qualche anno dopo, per implementare la sua cultura musicale, studia anche Jazz Voice. Numerosi i suoi incontri con personaggi noti della musica con i quali collabora, fra i quali il noto compositore e cantautore Mario Lavezzi e Giuseppe Barbera, uno degli ultimi coach di “X Factor”. Importante la sua attività di composizione e di musica dal vivo in diversi gruppi musicali.

Una presenza femminile di grande professionalità è quella della cantante Lalla Francia, che ha alle spalle una lunga carriera artistica, iniziata con lo studio del pianoforte e del violino presso il Conservatorio di Milano, per poi approdare nella musica sia come corista, avendo fatto parte anche dei 4+4 di Nora Orlandi, che come cantante solista. Importanti ed intense le sue collaborazioni con F. De Gregori. Inoltre, in sala d’incisione ha lavorato con i più conosciuti artisti presenti nel panorama musicale italiano ed anche internazionale, da F. Battiato, E. Bennato, Jovanotti, F. Leali, Mina, Mia Martini, O. Vanoni, U. Tozzi, R. Zero e tantissimi altri, per arrivare al grande Ray Charles.

Anche il bassista Giorgio Fico Piazza sarà protagonista di questa speciale serata. Agli inizi degli anni ’70 egli ha fatto parte per qualche anno del gruppo italiano rock progressive “PFM”, che fu l’unico ad avere un certo successo a livello internazionale, soprattutto negli Stati Uniti. Nell’eterogenea evoluzione del suo percorso musicale, la “PFM” ha segnato il periodo del passaggio epocale avvenuto fra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, che in Italia determinò un’evoluzione senza precedenti in campo musicale.

Fra gli artisti presenti in questo particolare appuntamento con la musica Gigi Colombo, Toni Guerrieri, Franco Palmas, Eugenio Mori, Giovanni Giorgi, Marcello Schena, Giorgio Di Tullio, Paolo Costa, Attilio Zanchi, Lorenzo Poli, Marco Ricci, Pancho e Pepe Ragonese, Debora Falanga, Luca Meneghello.

Tutte le iniziative di beneficenza, in particolare quelle a favore dei bambini, dovrebbero trovare un naturale riscontro da parte della collettività. Gli eventi musicali organizzati da Franco Malgioglio, attraverso la sua associazione, registrano un’affluenza di pubblico sempre notevole, anche grazie al livello qualitativo dei tantissimi artisti partecipanti i quali, tutti insieme ed in modo assolutamente ammirevole, offrono il loro contributo umano e professionale per aiutare nella raccolta fondi, affinchè associazioni come l’ASBIN possano continuare a svolgere la loro attività.

Il ricavato della serata sarà interamente devoluto ad ASBIN Onlus – Associazione Spina Bifida e Idrocefalo Niguarda, per il sostegno e l’assistenza multidisciplinare globale e qualificata, rivolta ai pazienti nati con questa grave malformazione e alle loro famiglie.

L’ASBIN Onlus è un’Associazione sorta nel giugno 1989, che ha la sua sede presso l’Unità Spinale Unipolare dell’Ospedale di Niguarda ed è costituita da un gruppo di volontari, medici e genitori con lo scopo di apportare ognuno il loro contributo al “Centro Spina Bifida” della medesima struttura ospedaliera, che verso la fine degli anni ’80 ha iniziato la sua attività, su iniziativa del Prof. Rino Rossi, primario di chirurgia pediatrica.

L’obiettivo di questa Associazione è quello di garantire lo svolgimento di tutte le attività afferenti all’assistenza medico-riabilitativa qualificata di altissimo livello in seno al “Centro Spina Bifida del Niguarda” e, nel contempo, il giusto sostegno psicologico ai ragazzi affetti da questa grave malattia, dalla quale non si può guarire, e ai loro familiari. Inoltre, al suo interno vengono svolte attività socio-integrative, a completamento del percorso di cura e riabilitazione del Centro Spina Bifida, che accompagnano il bambino e la sua famiglia durante il percorso di crescita, fino al raggiungimento dell’età adulta.

I membri dell’ASBIN nel corso di questi anni hanno svolto la loro attività con grande passione, impegno e dedizione, cercando di coinvolgere un sempre crescente numero di amici, professionisti e cittadini, a volte personaggi noti, al fine di sensibilizzarli ai problemi legati all’handicap infantile, dando vita ad una gara di solidarietà a favore del Centro.

Sempre numerose le adesioni alle varie iniziative, eventi artistici o manifestazioni, che si organizzano nel corso dell’anno per raccogliere fondi, utilizzati anche per favorire la fondamentale attività di ricerca scientifica sulla Spina Bifida. Importanti i momenti di incontro e confronto, creati dallo psicologo, dalla terapista occupazionale e da altri medici del Centro Spina Bifida, sempre in un’ottica di supporto continuativo, nel percorso di crescita e riabilitazione dei ragazzi presi in carico dal Centro dall’età prenatale fino all’età adulta.

L’attività dell’Associazione è da molto tempo supportata dal “Lions Club” di Porta S. Babila (Milano), che ha costantemente e fattivamente contribuito alla crescita del Centro, fino ad arrivare ai risultati attuali: centro di riferimento regionale, erogatore di assistenza globale e multidisciplinare, per una sindrome complessa come la Spina Bifida.

In questi anni sono state acquistate apparecchiature all’avanguardia di neuroradiologia e di neurochirurgia ed inoltre, con i fondi, vengono sostenuti economicamente consulenti psicologi, fisioterapisti, esperti, segretaria, caposala, pediatra coordinatrice, perseguendo il comune obiettivo di costruire, poco alla volta, una “casa” pronta ad accogliere in modo esaustivo i bambini malati e le loro famiglie.

Attualmente sono più di 400 i bambini e i ragazzi seguiti, che provengono da tutta la Lombardia e da altre regioni Italiane.

I bambini colpiti da questa malattia necessitano di cure mediche, riabilitazione, supporto psicologico ma anche di attività ludico-ricreative, volte a favorire la socializzazione e a migliorare la loro autonomia, contribuendo efficacemente al loro processo di riabilitazione globale.

Con il progetto “Spazio Vita” il Centro è impegnato nella costruzione di un centro polifunzionale, in cui verranno raggruppate tutte le attività socio-integrative svolte da ASBIN Onlus e AUS Niguarda Onlus, allo scopo di integrare il percorso di riabilitazione dei pazienti, bambini e ragazzi, colpiti da Spina Bifida e giovani con lesioni midollari, che affluiscono presso l’Unità Spinale.

 

mater 2

Un incontro tra la world music e la musica d’autore in dialetto siciliano, in un viaggio tra contaminazioni sonore accompagnati dai Mater Matuta. La storica band catanese si è esibita sabato sera a Ragusa all’interno di “Caféine mon amour”, il progetto musicale di Carlo Muratori iniziato a novembre scorso che fino a maggio vede, con cadenza mensile, imperdibili appuntamenti con le più suggestive sonorità della nostra isola all’interno del caffè letterario “Le Fate”. I Mater Matuta hanno ripercorso le tappe principali della loro carriera, dai brani degli esordi, nel 1994, alle canzoni del loro ultimo disco, “Voria”, offrendo al caloroso pubblico uno spettacolo suggestivo e coinvolgente, regalando alcune particolari rivisitazioni. Così “Ciuri Ciuri” diventa una rhumba, contaminandosi con i ritmi del tango argentino, passando dai brani più ritmati alle melodie romantiche di “Ciatu miu”, una straordinaria canzone d'amore. Tra i brani eseguiti anche il suggestivo omaggio che la “etno-band” ha fatto a Giovanni Verga con “Padron Ntoni”, il brano ispirato a “I Malavoglia”, narra il doppio volto del mare, fonte di vita ma allo stesso tempo pieno di insidie. Uno spettacolo intimo ma anche allegro, con protagonista il gruppo in formazione acustica con Umberto Arcidiacono voce, percussioni, fisarmonica e ukulele, Silvia Puglisi voce, Maurizio Scaminante alle chitarre e mandola e Ambra Scamarda al basso. “Mater Matuta” è il nome latino di un’antica dea, protettrice delle nascite ed annunziatrice del giorno, una dea che ha protetto la nascita della band, come ricordato dai loro componenti. Al pubblico ibleo i Mater Matuta hanno presentato “Voria”, album uscito nel giugno 2014, una naturale “evoluzione sonora” del precedente “Alleggiu Alleggiu”, dove ancor di più, suoni, parole, tradizione popolare e tecnologia si fondono insieme per dar vita ad un profondo racconto di emozioni e pensieri su questo nuovo millennio. “Voria” è il nuovo vento musicale che soffia tra le note dei Mater Matuta. La rassegna musicale dedicata a “l’ora della ri-creazione al gusto musicale del caffè”, nel progetto di Carlo Muratori all’interno del caffè letterario guidato a Ragusa da Alina Catrinoiu, proseguirà con il concerto di Giorgio Rizzo e “i monologhi della darabuka”, in programma il 14 marzo.

Camaleonti_1

Il prossimo sabato 7 febbraio 2015 alle ore 17.00, presso la libreria Lirus – Via Vitruvio 43 (Milano) si terrà la presentazione del libro autobiografico “Storia di un’idea” (Fausto Lupetti Editore) del famosissimo gruppo musicale “I Camaleonti”. Questo progetto editoriale è stato curato da Paolo Denti, il quale ha raccolto in modo diretto le testimonianze da parte dei due storici fondatori del gruppo: Tonino Cripezzi e Livio Macchia.

Il titolo del libro,decisamente eloquente, è la sintesi di quanto in esso contenuto, dai racconti inediti, agli aneddoti, nei quali si avverte un palpabile tono nostalgico, alle curiosità, spesso corredate di riferimenti storici, per arrivare ad un’ampia collezione fotografica di ottima qualità, scrupolosamente curata da Livio. Queste bellissime foto,che mostrano il gruppo di musicisti insieme ai loro colleghi, circondati dai fan, sul palco durante le loro innumerevoli esibizioni canore e in posa per servizi fotografici, oltre a permettere al lettore di entrare nella loro sfera molto personale, riescono a fornire, meglio di qualsiasi altra espressione, l’immagine del percorso umano ed artistico de “I Camaleonti”, presenti sulla scena musicale italiana ed internazionale da appena cinquant’anni. Essi hanno all’attivo 30 milioni di dischi venduti, 4 dischi d’oro, 17 album, 39 singoli ed inoltre diverse compilation e antologie, pubblicate anche negli Stati Uniti e in Argentina.

La formula vincente del loro immenso successo è da ricercarsi, oltre che nell’innata vena creativa e nell’indiscussa preparazione accademica, nella capacità di comunicare con il pubblico in modo immediato, onesto e sincero. L’artista è vero quando riesce a mostrare la sua anima, vulnerabile e fragile; le sue imperfezioni lo rendono accessibile, riconoscibile, in quanto comune essere umano e tutto questo piace al pubblico, poiché regala emozioni, destinate a restare per sempre nella memoria. I Camaleonti oggi sono seguiti nei loro concerti da un pubblico di tutte le età, partendo dai non più giovanissimi, almeno anagraficamente, fino alle nuove generazioni le quali, per cultura musicale, ascoltano volentieri un repertorio che rispecchia un periodo storico importante, dove gli ideali avevano ancora un valore ed un 45 giri in vinile poteva diventare la colonna sonora di una storia d’amore.

Camaleonti_2

La nostra è l’epoca dell’incoerenza e del “blackout della ragione”, quindi per i giovani, troppo spesso disorientati in quanto privi di punti di riferimento, è pressoché impossibile riconoscersi nelle modalità espressive e nei ragionamenti delle passate generazioni. D’altra parte, il pensiero umano è in continua metamorfosi, anche se l’ascesa evolutiva non è più una certezza. Tuttavia, nonostante i vari passaggi generazionali, “I Camaleonti” riescono sempre a cavalcare l’onda del successo, riempiendo le piazze in occasione dei loro concerti.

Splendidi i loro due brani inediti, raccolti in un CD allegato al libro. Il primo interpretato da Tonino, inconfondibile grazie alle sue particolari vibrazioni vocali, il secondo ci regala l’emozione della voce ben impostata di Livio. Entrambi i pezzi sono accompagnati da musica di alto livello; infine, un felice arrangiamento fa il resto. Insomma, due canzoni da ascoltare, intrise di poesia con un tocco melodico, vagamente evocativo, in uno stile musicale rinnovato, armonioso, fresco e gradevole.

Il co-autore Paolo Denti, paroliere, musicista e scrittore, legato da una consolidata amicizia a Tonino e Livio, quando essi gli proposero di curare i testi di questo loro progetto,accettò senza alcuna esitazione, consapevole di intraprendere quell’avventura che forse attendeva da molto tempo. Egli ha dichiarato: “Storia di un’idea è l’esplorazione in una giungla di episodi, che da cinquant’anni si snodano tra palcoscenici e quinte, autostrade e notti spericolate, studi televisivi e sale di registrazione. Le due voci dialoganti di “Amicizia e amore” mi hanno consegnato una quindicina di faldoni colmi di fotografie, articoli e quant’altro: un archivio immenso. Non è stato facile vagliare tutto quel materiale, raccolto durante mezzo secolo di carriera. Ci sono volute intere giornate, ma alla fine ce l’abbiamo fatta”.

L’incipit di questo coinvolgente ed appassionante libro parte dall’infanzia di Tonino, che a cinque anni riceve dal padre, clarinettista, un violino, che lo porterà tre anni dopo, naturalmente, verso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e dai primi approcci con la musica di Livio che, anche lui giovanissimo, inizia a suonare il pianoforte, seguendo una certa tradizione familiare. Infatti, nella sua famiglia si respira musica in ogni dove, in particolare quella lirica ed egli ne subisce benevolmente l’influenza.

Camaleonti_3

All’inizio ci furono per entrambi ed in modo disgiunto diverse collaborazioni con i gruppi beat e rock presenti nel panorama milanese di quegli anni, come i Beatnicks, i Marines, i Demoniaci, i Trappers, le Ombre. I destini di Tonino da una parte e di Livio dall’altra si incrociano con quelli di vari personaggi, alcuni di essi divenuti poi vere e proprie pietre miliari della musica, come Adriano Celentano, Lucio Battisti, Mario Lavezzi, Mogol, Miki Del Prete e tantissimi altri. La profonda passione per la musica accomunò questo gruppo di ragazzi che, in un periodo di grandi cambiamenti all’interno della tradizione musicale italiana, determinati anche dai nuovi ritmi provenienti da oltreoceano, trovarono subito un ampio consenso da parte dei giovanissimi. Agli inizi degli anni ’60 furono proprio i Beatles ed i Rolling Stones a sdoganare un genere musicale innovativo, dai ritmi rivoluzionari, volutamente distorti, ma così piacevoli della chitarra elettrica.

Ovunque, su ispirazione dei vari artisti soprattutto britannici, iniziarono a costituirsi i complessi musicali, una vera novità. Quindi, la musica leggera italiana, ancora per certi versi legata ad un genere fin troppo melodico, si trovò dinanzi ad un pubblico ed una critica divisi e forse combattuti tra il “vecchio” e il “nuovo”. Tutto questo avveniva nel preludio di quello che sarà dal ’68 il periodo della contestazione giovanile, che ha poi determinato radicali trasformazioni nel tessuto sociale.

Il concerto italiano dei Beatles del 24 giugno 1965 segna il punto di svolta per vari gruppi emergenti, fra i quali i Camaleonti, che l’anno successivo partecipano al Cantagiro, che rappresenta il loro ufficiale ingresso nella scena musicale italiana. Un capitolo del libro “Storia di un’idea” è dedicata al loro primo disco datato 1968, l’ indimenticabile successo: “L’ora dell’amore”, cover di “Homburg” dei Procul Harum, che incidono in gran fretta, per anticipare i Dik Dik, altro gruppo di successo. Questo brano, entrato poi nella storia della musica leggera italiana, ha fruttato ben due milioni di copie di dischi venduti.

Sempre nello stesso anno un altro grande successo: “Applausi”, sul quale - come afferma Livio, straordinario interprete del pezzo – ci sarebbe da scrivere un romanzo. Infatti, questo brano dagli spunti soul e dagli effetti sonori conformi alle tendenze psichedeliche del periodo, è pubblicato in due tempi e nella seconda versione vengono ottimizzati gli arrangiamenti, con nuovi interventi di archi ed infine, l’aggiunta di un suggestivo coro di voci femminili, risultato: un brano che ha fatto epoca.

Degli anni ’70 un altro loro grande successo: “Eternità”, presentato al Festival di Sanremo in coppia con Ornella Vanoni. Qualche tempo dopo, il successo dei Camaleonti subisce una breve battuta d’arresto, determinata dalle nuove tendenze musicali, quali il rock progressive dei PFM, Orme, Banco ed altri ancora. Ma ancora una volta si faranno apprezzare con altri brani destinati ad un gran successo, come “Perché ti amo”, “Il campo delle fragole” e “Amicizia e amore”.

Nelle ultime pagine del libro sono presenti foto a colori, segno di progresso ma, nel contempo, dell’inesorabile passaggio del tempo che, tuttavia, li vede ancora protagonisti della scena musicale. Nel Sanremo del 1993 presentano, insieme a Maurizio Vandelli e i Dik Dik, il brano “Come passa il tempo”, che ha un soddisfacente consenso di critica e pubblico e nel 2004, per festeggiare i loro 40 anni di carriera, registrano il live “Quarant’anni di musica e applausi…emozioni senza tempo” per poi pubblicarlo in DVD. In questa occasione, organizzano una gran ricevimento in un locale milanese, per festeggiare insieme ad amici, colleghi e stampa. Purtroppo, questa speciale ricorrenza sarà segnata dal dispiacere per la scomparsa di loro due grandi amici di una vita e compagni d’avventura: Paolo de Ceglie e Riki Maiocchi, prematuramente venuti a mancare ad un mese di distanza l’uno dall’altro.

Da allora sono trascorsi altri dieci anni e i volti familiari di Tonino, Livio, Valerio, Massimo Brunetti e Massimo Di Rocco sono presenti più che mai fra noi con professionalità, buongusto e simpatia. Interessanti ed affettuosi i “pensieri e parole”di amici e colleghi del gruppo, presenti nell’ appendice del libro.

Questa esperienza editoriale, che riserverà loro altre piacevoli emozioni, era l’anello mancante di una preziosa collana di successi.

Insomma, i Camaleonti, con forte lungimiranza, quel giorno di tanti anni fa hanno scelto proprio il nome giusto, consono alla loro inesauribile capacità di rinnovarsi, pur restando sempre se stessi nel profondo del loro cuore…persone di talento, capaci di quella disarmante semplicità che appartiene solo ai grandi artisti!

image (4)edited

Recentemente ho incontrato il famoso paroliere ed autore televisivo Cristiano Minellono , in occasione di una delle presentazioni del suo libro di poesie “Io la notte scrivo” Canzoni senza musica (Minerva Edizioni). Non ci vedevamo da tempo e l’accoglienza che mi riserva, dettata dalla sua innata galanteria, che ho sempre ben apprezzato, mi porta a intervistarlo, come spesso accade.

Cristiano Minellono, Popi per gli amici dell’ambiente artistico, è molto conosciuto anche a livello internazionale e considerato un punto di riferimento della musica leggera italiana, per aver composto testi di canzoni interpretate da cantanti famosi, come Albano & Romina Power, Toto Cutugno, Ricchi e Poveri, Camaleonti, Patty Pravo,Mal, Dory Ghezzi, Dik Dik, Fausto Leali e Nomadi, solo per citarne alcuni. Importanti le sue collaborazioni Dario Farina, Adriano Celentano, Memo Remigi, Mario Lavezzi, Umberto Balsamo, Luciano Beretta, Pino Donaggio, in una carriera costellata di numerosi successi, destinati a rimanere nel tempo, come nel caso de “L’italiano” interpretata da Toto Cutugno, campione di vendite con oltre 30 milioni di copie vendute e diventata la canzone di riferimento degli italiani all’estero.

Prestigiosi i suoi premi come autore, fra i quali: due primi posti e quattro volte secondo al “Festival della Canzone Italiana di Sanremo”, due “Telegatti”, due edizioni del “Festivalbar” ed una di “Un disco per l’estate”. Per diversi anni, fino agli inizi degli anni ’90 è stato Direttore Artistico delle reti Fininvest. I dischi in giro per il mondo con brani firmati da Minellono sono ben 150 milioni.

Egli, figlio d’arte nel vero senso della parola, poiché entrambi i genitori erano affermati attori teatrali e cinematografici, ha vissuto già dall’ infanzia all’interno dell’ambiente dello spettacolo, frequentando molti artisti di alto profilo. In giovanissima età ha avuto numerose esperienze teatrali, in seguito anche   all’interno di compagnie di eccellente rilievo, come la Compagnia dei giovani di Giorgio De Lullo, la Calindri-Volonghi, la Brignone-Santuccio, la Lionello e la Mazzarella e qualche anno dopo, alcune interpretazioni televisive all’interno di due serie complete de “Le avventure di Laura Storm”, con Lauretta Masiero.

Quindi, verso la fine degli anni ’60 il suo felice approdo alla Musica e la spontanea scelta dell’attività di autore, dettata dalla forte esigenza di esprimere la sua raffinata creatività; in altre parole, il naturale prosieguo della tradizione artistica familiare.

D)Recentemente sei stato ospite di “Pomeriggio 5”di Barbara D’Urso, attraverso un collegamento da studio con Casa Carrisi, avvenuto nel corso del programma. Come sei stato accolto?

Mi trovavo in vacanza a Cellino San Marco, ospite come sempre del mio fraterno amico Albano e della sua famiglia e devo dire di aver ricevuto molti elogi da parte della conduttrice, anche se, in buona sostanza, non mi è stato riservato uno spazio adeguato ed opportuno, al fine di una migliore riuscita del servizio.

D) Ormai è ufficiale la presenza al festival di Sanremo di Albano e Romina come ospiti d’onore, quindi non in gara. Sai se eseguiranno brani inediti?

Albano e Romina eseguiranno tre pezzi del loro repertorio classico, fra essi due famose canzoni scritte da me negli anni ’80: “Ci sarà” e “Felicità” e ritengo giusta la loro scelta, poiché al pubblico farà certamente piacere ascoltare queste canzoni, dopo così tanto tempo, visto che come coppia sono assenti dal panorama musicale italiano da circa 20 anni. D’altra parte, va anche detto che il Festival di Sanremo raramente da spazio agli ospiti per presentare pezzi inediti. Una notizia in anteprima: io e Albano siamo lavorando insieme ad un progetto musicale e considerata le nostre passate esperienze, confido in un buon risultato.

D) Cosa è cambiato in questi ultimi anni nell’organizzazione di questo tradizionale appuntamento con la nostra Musica leggera?

Da diversi lustri è cambiato quasi tutto, partendo dall’organizzazione dell’evento, per arrivare al livello dei contenuti musicali, dal mio punto di vista assai discutibili. L’errore più grave che si possa commettere è quello di dimenticare l’insieme di persone che lavorano dietro ad una canzone, perdendo di vista, paradossalmente, il fatto che il Festival tanti anni fa nacque essenzialmente come evento celebrativo della Musica leggera italiana e non solo della persona, nella figura del cantante. Quando i direttori artistici erano dei veri competenti di musica, mi vengono in mente Gianni Ravera e Pippo Baudo e dietro ogni canzone c’era l’operato di autori del calibro di Bigazzi, Pallavicini, Pace, Albertelli, Testa, Salerno e di altri miei colleghi, il risultato era sempre di ottima qualità. Il problema è che oggi, fra le nuove generazioni, è difficile trovare grandi autori e quelli non più giovanissimi non sono più motivati a scrivere canzoni. Il mercato discografico è paralizzato; inoltre, è scomparsa la figura degli editori, ormai sostituita da multinazionali, che sostanzialmente si disinteressano degli autori, inseguendo i prodotti spesso di scarsa qualità e di vita breve, generati all’interno dei “Talent Show”. Io personalmente definisco questo genere di programma “la fabbrica del nulla”! Desidererei aggiungere che, per un discorso legato principalmente al contenimento dei costi, dopo gli anni’90 il prodotto televisivo è sceso fortemente di livello e con esso il cinema e la musica. Oggi il Cinema è improbabile, la televisione delirante e la musica, praticamente, non esiste più…

D) Nella tua lunga carriera sono state numerose le collaborazioni con vari artisti. Con quali di essi è rimasto ancora attivo il rapporto professionale, a parte quello di amicizia e stima che, a quanto vedo, è sempre vivo con tutti?

A parte Albano, con il quale la collaborazione non si è mai interrotta ed insieme, qualche tempo fa, abbiamo scritto la canzone “Ciao papà”, dedicata a Don Carmelo, dopo la sua scomparsa, ed anche il brano “Tu non lasciarmi mai”, sigla di coda del programma “Così vicini, così lontani” , ho rapporti professionali con l’amico di una vita Toto Cutugno; per lui ho scritto un bel pezzo, contenuto del suo nuovo album, che s’intitola “Sei la metà della mia vita”.

Minellono_libro

D) Da diversi anni molti artisti italiani lavorano con grande successo al’estero, dall’Est Europeo a tanti Paesi nel resto del mondo. Le loro tournée registrano sempre straordinarie affluenze di pubblico. Come spieghi tutto questo?

Difficile dare una razionale spiegazione… Ti porto un esempio: Albano e Romina , per i quali ho scritto tantissimi brani, hanno dovuto aumentare da una a tre le date del loro concerto alle Cascate del Niagara in Canada, vista l’enorme richiesta di biglietti. Come loro, anche i Ricchi e Poveri, Toto Cutugno ed altri cantanti o gruppi italiani sono molto apprezzati e seguiti in molti Paesi, persino quelli davvero distanti, come Cina, India e Australia. Questo non può che rendermi soddisfatto poiché, essendo l’autore di una parte della loro produzione discografica, ricevo i diritti. Quindi, siamo tutti felici e soprattutto gratificati dalla risposta del pubblico.

D) A cosa attribuiresti la poca considerazione che viene conferita alla Musica leggera italiana e in che misura influisce il passaggio generazionale?

Il cambio generazionale avviene regolarmente in tutto il mondo, ma quello che accade in Italia è anomalo. I giovani hanno sempre seguito le mode del momento, questo è successo anche a me; tuttavia, le vere responsabilità partono dall’alto; se il Ministero dei Beni Culturali non tiene minimamente in considerazione la nostra Musica leggera, cosa possiamo aspettarci dalle nuove generazioni? Un’altra osservazione, che ritengo degna di nota: io non percepisco alcun trattamento pensionistico, poiché il Fondo di solidarietà, che fu istituito all’interno della SIAE e prevedeva l’erogazione di una piccola pensione al compimento del 60° anno di età, è stato bloccato da nuove normative. Tale provvedimento è stato giustificato dal fatto che, secondo loro, solo l’INPS viene ritenuto l’istituto deputato all’erogazione di pensioni, quindi, gli altri enti non possono occuparsene. Pertanto, si salva solo chi, con lungimiranza, a suo tempo ha stipulato una polizza assicurativa privata.

D) Recentemente hai scritto un libro di poesie, che si intitola: “Io la notte scrivo - Canzoni senza musica”. Intanto, non sei il solo a scrivere di notte, lo facciamo in molti, fra chi è impegnato in attività umanistico-letterarie, quindi, hai tutta la mia comprensione. Di notte, secondo me, l’ispirazione è emotivamente intensa ed il rapporto con i propri versi intimistico, in stretta relazione con il cuore. A proposito delle tue poesie, posso dirti che sono bellissime, con un afflato nostalgico ricco di phatos, in una commistione fra sogno e realtà, che esprime efficacemente i moti dell’animo, in tutte le sue sfumature. Non a caso, da anni ti chiamo “il mio Poeta” e i fatti ben dimostrano che avevo ragione. Vorresti parlarmi del tuo libro?

Il mio libro “Io di notte scrivo – Canzoni senza musica” è uscito nell’agosto scorso e contiene 70 poesie, scritte da quando avevo 19 anni ad oggi. Questa è l’unica circostanza in cui ho scritto come volevo, in totale libertà, con una liricità senza i confini posti da una musica già esistente e il primo a stupirsi del risultato è proprio il sottoscritto. Ho composto poesie semplici, che parlano di sentimenti, tensioni emotive e passioni offerti come in una fotografia, attraverso un linguaggio accessibile a tutti. L’ “Intellighenzia italiana” ritiene che si possa cantare l’amore solo attraverso una poesia fatta di semantica ostica e concetti a volte fin troppo ermetici ed io ho scritto “canzoni senza musica” nell’intento di dimostrare il contrario. Credo di esserci riuscito e ne sono felice; molte persone mi dicono che tengono il mio libro sul comodino, altre mi scrivono che leggendo i miei versi si sono riconosciuti ed emozionati, tanti che hanno comperato più copie per darle in dono… Una piccola nota: il libro è disponibile in pochissime libreria, quindi, è preferibile ordinarlo online. Ricordo con piacere le recenti presentazioni del libro ad Albarella, in occasione di un concerto di Albano, a Pordenone, nell’ambito di un importante evento culturale e ad Erba, dove sono intervenute, con attenta partecipazione, moltissime persone. Naturalmente, ne seguiranno altre, un po’ in tutta Italia.

D) E’ sempre un piacere ascoltarti ! Qual è il tuo messaggio, a conclusione del nostro incontro?

Vorrei che l’umanità si fermasse e facesse marcia indietro, per recuperare tutti quei valori legati ai sentimenti “veri”, che lentamente stiamo perdendo di giorno in giorno…

 

stilnovo anna falchi video-180

Anna Falchi è la protagonista del nuovo videoclip degli Stil Novo; atteso in rete il 30 Gennaio 2015su youtube, si intitolerà “Dylan Dog”.

E’ quasi un ritorno alle origini per l’attrice di origini finlandesi e cresciuta in Romagna:
agli esordi della propria brillante carriera fu infatti la protagonista di “Dellamorte Dellamore”, il film di Michele Soavi che per primo portò al cinema l’universo di Dylan Dog.

Stiamo parlando naturalmente del fumetto ideato da Tiziano Sclavi, dal 1986 sempre in cima alle classifiche di vendita e diventato un cult assoluto, conosciutissimo anche all’estero.

Nel film, la prorompente attrice recitò a fianco di Rupert Everett in una pellicola densa di poesia e umorismo nero, a tratti grottesco, un fulmine a ciel sereno per il cinema italiano.

Le prime foto del nuovo videoclip mostrano Anna Falchi truccata da vampira e da vedova nera, perfettamente calata nell’atmosfera horror; gli Stil Novo anticipano che la protagonista sarà una ferocissima e sensualissima assassina.

Anna Falchi con Viames Arcuri cantante degli Stil Novo

Ha suonato le chitarre nella canzone “Capitan” Federico Poggipollini, anche lui fresco di un ventennale: gli anni passati sul palco con Luciano Ligabue. Il capitano si godrà il singolo dall’estero, poiché il successo del “Mondovisione Tour” sta portando il Liga e la sua band in Australia, Brasile e Giappone.

E’ dunque un brano particolarmente fortunato per gli Stil Novo, poiché è stato anche scelto come colonna sonora da Denis Frison per il suo “Freddy vs Dylan”, il film sulla sfida tra Dylan Dog e Freddy Krueger, atteso per marzo.

Ancora pochi giorni, e il mondo del fumetto e dell’horror sarà scosso dall’incontenibile energia di Anna Falchi e degli Stil Novo.

Fratelli + Fede

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI