La prima sconfitta della stagione costa cara alla Pallamano Ragusa, addirittura il primo posto in classifica nel campionato di Serie B. Il derby con lo Scicli, giocatosi sabato pomeriggio in trasferta, ha avuto un esito doppiamente negativo per i ragusani. Il risultato finale di 18-16 per il team avversario (10-9 il primo tempo sempre per i padroni di casa) fotografa una partita in cui il sette allenato da Danilo Scalone ha commesso una serie infinita di errori in attacco, pur cercando di impostare la difesa in maniera attenta e arcigna, per impedire agli sciclitani di andare a segno. “Purtroppo – spiega l’allenatore – qualcosa non ha funzionato. Nonostante nella prima frazione di gioco il match fosse scivolato sui binari di un sostanziale equilibrio, non siamo mai riusciti a sopravanzarli. Alla fine, abbiamo sbagliato la bellezza di ben sedici tiri tra contropiedi e azioni di vario tipo. Troppi errori, quindi, che alla fine abbiamo pagato. E’ davvero un peccato perché, comunque, era un match alla nostra portata. Anche nel secondo tempo, nonostante in difesa avessimo impostato al meglio la situazione, per un quarto d’ora non siamo riusciti a concretizzare neppure una segnatura nella porta avversaria. E quindi, dopo averle provate tutte, siamo stati costretti ad arrenderci”. Ma è parecchia la voglia di rivalsa dei giocatori ragusani. “Anche perché – dice il presidente Giuseppe Girasa – abbiamo perso la testa della classifica, a vantaggio del Mascalucia che ci ha sorpassati, mentre adesso abbiamo gli stessi punti proprio dello Scicli. Ma noi vogliamo subito rifarci. E avremo l’occasione più ghiotta già domenica in occasione del match casalingo contro il Girgenti. Inutile dire che non possiamo più lasciare punti per strada se vogliamo coltivare progetti ambiziosi. Sono certo che, nel corso della settimana, i ragazzi troveranno, guidati dal tecnico Scalone, il modo migliore per riuscire a recuperare questa defaillance. E’ vero, siamo stati poco efficaci nelle conclusioni, troppi errori in attacco. Speriamo di raddrizzare il tiro, è proprio il caso di dirlo, e di ripartire con la marcia giusta”.