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Con due straordinarie Stefania Rocca e Chiara Noschese che cura anche la regia, l’attesissimo CHICAGO IL MUSICAL debutta in Sicilia. Organizzato e promosso da Eventi Olimpo in collaborazione con Arena Eventi, un mix unico fatto di jazz ruggente, canzoni spettacolari e coreografie sorprendenti. Uno show emozionante e coinvolgente il 22 marzo al “Metropolitan” di Catania e il 25 e 26 marzo al teatro “Al Massimo” di Palermo.

Chicago, anni Venti. La star del vaudeville Velma Kelly uccide la sorella Veronica ed il marito Charlie dopo averli sorpresi a letto insieme. Anche la ballerina di fila Roxie Hart viene arrestata. Ha freddato l’amante fedifrago Fred Casely, assiduo frequentatore del nightclub in cui lei e Velma si esibivano. Le due uniscono le forze con l’astuto avvocato Billy Flynn e complottano rapidamente per riconquistare la libertà e la fama.

Considerato uno degli spettacoli teatrali più noti di Broadway, CHICAGO IL MUSICAL è anche fra i più celebri e longevi. In oltre venticinque anni, è stato rappresentato in trentasei Paesi con un invidiabile il palmarès di premi. Sei Tony Awards per “Miglior regia”, “Miglior coreografia” e “Miglior revival di un musical”; due Olivier Awards; un Grammy e migliaia di standing ovation. Scritto da tre autori d’eccellenza come John Kander, Fred Ebb e Bob Fosse, è prodotto da “Stage Entertainment” e Matteo Forte. Reduci dal successo di “Pretty woman” e “Sister act”, puntano su CHICAGO IL MUSICAL per il 2024.

«Abbiamo deciso di produrre Chicago» spiega Matteo Forte, amministratore delegato di Stage Entertainment «per tre motivi. Il primo, e più rilevante, è come di consueto il risultato della ricerca di mercato. La realizziamo sui nostri clienti due volte l’anno prima di scegliere cosa portare in scena e Chicago ha ottenuto il punteggio più alto. Il secondo è legato ad un tema purtroppo ricorrente e molto attuale nel mondo dello spettacolo e perfettamente rappresentato dal movimento del “me too”. Ovvero l’importanza che i rapporti professionali nel settore dell’intrattenimento siano trasparenti, puliti, costruiti sul talento, la competenza e il merito. Il terzo motivo è il tempo. L’ultima volta che questo spettacolo è andato in scena risale infatti a venti anni fa, nella versione con Luca Barbareschi. Ma, come conferma la ricerca di mercato, il pubblico vuole rivederlo.»

Una storia universale di fama e fortuna, e quelle canzoni indimenticabili che trasporteranno lo spettatore nella ruggente metropoli dell’Illinois. La Chicago underground degli anni Venti, che sembra oggi. Un italian style con momenti di denuncia sul ruolo ambiguo dei media e lo svilimento della giustizia.

«“Chicago” si incastra perfettamente in un’epoca come quella attuale.» sottolinea la regista Chiara Noschese «Dove essere un caso e finire sulle prime pagine dei giornali o diventare virali nel web sembra la necessità primaria. Me lo immagino violento, colorato, un’esplosione di eventi a tinte forti. In un mondo che è come un circo, eccessivo e irriverente, privo di etica e carico di intrighi. Con la notorietà che esplode quanto più estremo è il crimine. Uno specchio grandguignolesco del nostro tempo.»

«Ho sempre amato cimentarmi in generi diversi.» conclude Stefania Rocca «Con ruoli che consentono ad un’attrice di interpretare in maniera poliedrica il rapporto con il corpo. Così come la voglia di comunicare con lo sguardo e con la voce. Il musical è una prova che raccoglie tutti questi elementi in maniera estrema e sfidante.»

Verso l'obbligatorietà anche in Sicilia dello screening neonatale per la SMA, l'atrofia muscolare spinale, una terribile malattia genetica rara invalidante che provoca la progressiva perdita dei motoneuroni portando i bambini che ne sono affetti verso la morte o disabilità gravi permanenti.

Il ddl relativo è stato approvato oggi in commissione Salute all'Ars, ma, grazie all'unanime condivisione tra i partiti, potrebbe trovare la strada spianata verso la commissione Bilancio (per la necessaria copertura) e poi verso sala d'Ercole, dove il via libera definitivo potrebbe arrivare entro l'anno.

“E' una battaglia di civiltà - dice Antonio De Luca, che ha redatto il ddl assieme a medici e associazioni di familiari – che potrebbe dare ai bambini che ne sono affetti una vita normale o quasi grazie alla terapia genica che dallo scorso marzo è a carico del servizio sanitario nazionale. Ma perché questa terapia, che prevede una somministrazione una tantum, abbia successo si deve agire in fretta. L'intervento precoce e tempestivo, volto ad arrestare la perdita di motoneuroni è infatti cruciale: prima viene somministrato  il trattamento, maggiori saranno le possibilità di migliorare le prestazioni motorie rispetto ad una somministrazione tardiva”.

L'atrofia muscolare spinale è una malattia genetica che provoca una rapida ed irreversibile perdita di motoneuroni, le cellule che controllano la contrazione dei muscoli volontari, permettendo, ad esempio, di parlare camminare deglutire e respirare. È classificata come malattia rara e si stima che ogni anno in Italia nascano circa 40 bambini affetti da questa patologia e che 25 siano affetti di SMA di tipo 1, la forma più grave che è classificata come principale causa genetica di decesso infantile: oltre il 90 per cento dei neonati non trattati muore o necessita di una ventilazione permanente entro i primi due anni di età.

“40 – commenta Antonio De Luca - può sembrare un piccolo numero, ma è enorme se si pensa alle devastanti conseguenze sulle famiglie colpite e sui piccoli, soprattutto in considerazione del fatto che tutto questo può essere evitato con un semplice test del costo di una decina di euro in fase prenatale”.

Attualmente sono 49 le malattie sottoposte a screening neonatale esteso istituito attraverso la legge 167/2016 che dispone accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura di malattie. Tra  queste non figura la SMA anche se questa avrebbe le caratteristiche per essere inserita nel panel dello screening nazionale esteso.

“La legge attualmente in discussione all'Ars – dice Antonio De Luca - serve a coprire questo vuoto e parecchie regioni si sono mosse o si stanno muovendo in tal senso per attivare lo screening neonatale per la SMA. Noi, anche grazie alla fattiva collaborazione dell'assessorato, confido che saremo presto operativi”.

"Questa Approvazione -  dice Carlo Gilistro,  – rappresenta un significativo passo avanti verso un obiettivo di grande importanza sociale”.

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