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Obama, accogliendo Renzi al suo arrivo alla Casa Bianca con la moglie Agnese, ha lodato il premier italiano. "Buongiorno, e' l'ultima visita e cena di Stato che faccio da presidente. Abbiamo tenuto il meglio per la fine", ha esordito il presidente americano. Con l'Italia "patti chiari e amicizia lunga", ha aggiunto

"Mi considero italiano onorario", ha detto Obama ricordando i suoi viaggi in Italia con Michelle. "Amiamo il vino, il cibo, Sophia Loren", ha tenuto a sottolineare Obama. "Sono particolarmente grato per la partnership con il mio buon amico Matteo Renzi", ha detto Obama, "guardatelo: e' giovane, e' bello, ha lanciato una visione di progresso che non affonda le sue radici nelle paure della gente ma nelle loro speranze".

Renzi dal canto suo ha risposto esprimendo grande stima: "Con te, Mister Presidente, la storia si e' fatta". Dopo questa accoglienza in pompa magna c'è stata tra i due leader una calorosa stretta di mano nello studio ovale e un bilaterale.

"Paolo Gentiloni è uno dei migliori colleghi che si possa avere ed è un amico": lo ha detto il capo della diplomazia americana John Kerry durante il pranzo al Dipartimento di Stato con il premier Matteo Renzi, al quale hanno partecipato lo stesso Gentiloni e il vicepresidente Joe Biden. Al tavolo principale anche Susan Rice, consigliera per la sicurezza nazionale, l'ex segretario di Stato Colin Powell - con cui Gentiloni si è intrattenuto a lungo - e altri membri del governo Usa come il ministro dell'Energia Ernest Moniz e stretti collaboratori di Obama, come Valerie Jarrett.

"Sta facendo le riforme in Italia, a volte incontra resistenze e inerzie ma l'economia ha mostrato segni di crescita, anche se ha ancora tanta strada da fare", ha detto il presidente americano alla Casa Bianca dopo il bilaterale tra i due leader. Il Sì al referendum del 4 dicembre può "aiutare l'Italia verso un'economia più vibrante" ma Renzi, ha proseguito Obama, "deve restare in politica" a prescindere dal risultato del voto poiché rappresenta "una nuova generazione di leader non solo in Italia ma in Ue e nel mondo". "Non ci sarà nessun cataclisma se vince il No", ha poi commentato Renzi.  Il presidente americano, ribadendo la sua gratitudine per la forte alleanza con l'Italia, ha anche rivolto un pensiero ad Amatrice e alla ricostruzione post-terremoto. 

"Penso - ha aggiunto - che l'Europa possa e debba fare di più. L'Italia considera l'esempio americano come il punto riferimento per questa battaglia". Obama ha poi detto che "Matteo ha ragione quando dice che l'Italia ha mantenuto la sua parole rispetto all'Ue sulle riforme e l'Ue deve trovare il modo per crescere più rapidamente". Renzi ha affermato di accettare le regole Ue "talvolta un po' a malincuore. Vorremmo regole diverse ma finché non cambiano le rispettiamo".

I due leader hanno parlato anche di politica estera. Quella di "Mosul sarà una lotta difficile" ma "l'Isis sarà sconfitta", ha detto Obama. "Mentre qualcuno sceglie l'odio e la cultura dell'intolleranza, noi vogliamo scommettere sulla libertà, sulla nostra identità e i nostri ideali", ha ribattuto Renzi. Il presidente americano ha anche ringraziato l'Italia "per il suo ruolo chiave nella coalizione contro l'Isis".

La coppia presidenziale ha poi offerto a Renzi ed alla moglie Agnese la 'State dinner', massimo omaggio che l'amministrazione Usa riconosce ai capi di Stato e di governo. Un assist a Renzi anche in vista dell referendum di dicembre che il capo del governo italiano ha valorizzato portando con se' alcuni simboli del Belpaese, da Benigni ad Armani, da Giusi Nicolini a Bebe Vio. 

Agnolotti di patate dolci con burro e salvia, insalata di zucca, braciole di manzo con colatura di rafano e friarielli. E' un omaggio a piatti italiani, rivisitati con verdure dell'orto della Casa Bianca, il menu' che lo chef Mario Batali ha servito nella cena di stato offerta da Barack e Michelle Obama al premier Matteo Renzi e alla moglie.

I colori caldi dell'autunno, bouquet rosa e gialli, abbelliranno i tavoli del dinner che e stato svolto sotto una tenda sul prato sud della Casa Bianca. Una location ideale per queste giornate estive a Washington.

Nel suo brindisi alla cena di Stato, Renzi ha a sua volta reso omaggio a Barack Obama accostandolo ad un ''maestro del Rinascimento'' che lavora con gli allievi della sua bottega per migliorare il mondo, e aggiungendo che la moglie Michelle è ''allo stesso livello" dopo i suoi discorsi nella campagna presidenziale. "Ci hai dato l'opportunita' di lavorare insieme a te per migliorare il mondo e pensare ad un futuro come ad un luogo di speranza'', ha detto rivolgendosi al presidente Usa, ringraziandolo per il suo ''servizio" in questi otto anni. E ribadendo che Italia e Usa ''condividono a tavola vino e cibo cosi' come condividono gli stessi valori''.

Il premier ha ringraziato ancora Obama per questo ''incredibile onore e privilegio'' e scherzato su una seconda, futura cena nella sua citta', dopo che Obama avra' terminato il suo mandato: ''possiamo organizzare una visita a Firenze, andare agli Uffizi, di fronte al David, e poi fare non una cena di stato ma andare in una osteria per vedere se i pomodori italiani sono piu' buoni di quelli dell'orto di Michelle''.

Sull' 'orto di Michelle' ha scherzato anche Roberto Benigni, raccontando di avere consigliato alla First lady di coltivare "il cavolo nero perche' lei non capisce molto di cavolo. Siccome io sono di origini contadine le ho consigliato il cavolo nero nero che cresce in Toscana''. E sulla cena ha fatto una sintesi nel suo consueto stile: ''E' stata una cosa bellissima, ci siamo parlati, abbracciati, scambiati emozioni'', ha riferito ai cronisti durante la cena, sottolineando tra le sensazioni piu' forti quella dell'amicizia e di ''stare di fronte a due persone irripetibili, straordinarie: ci si sente contemporanei di qualcuno''.

Benigni, accompagnato dalla moglie Nicoletta Braschi, ha riferito che una figlia degli Obama ''ha visto 20 volte il suo film 'La vita e' bella': mi ha fatto molto piacere''. Poi ha elencato gli altri ospiti italiani di un evento ''al quale non si poteva dire di no''. 

Intanto il centrodestra e compatto "Il referendum è un test politico per Matteo Renzi". Lo affermano compatti Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini che si sono incontrati questa mattina ad Arcore per definire una linea comune in vista del voto del prossimo 4 dicembre.

"La prova referendaria ha anche un indubbio valore politico, poiché attraverso di essa il presidente del Consiglio, il terzo premier consecutivo non eletto dagli italiani, cerca una legittimazione che non merita, visti i fallimenti del suo governo in ogni settore, dall’economia all’occupazione, dalla politica internazionale alla sicurezza dei cittadini, al contrasto all’immigrazione clandestina", dicono i tre leader del centrodestra al termine del vertice.

Un incontro per ribadire "la ferma opposizione di tutto il centrodestra a un progetto di riforma che non risolverebbe nessuno dei problemi del Paese, né in termini di efficienza né di contenimento dei costi, mentre produrrebbe un preoccupante deficit di democrazia limitando la possibilitàdi espressione di voto degli italiani e determinando il serio rischio di consegnare ad una ristretta minoranza di sinistra il controllo dell’esecutivo e degli organi di garanzia".

I leader di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega Nord hanno anche parlato della strategia da tenere dopo il referendum in caso di vittoria del No. L'idea è quella di dare vita "ad una nuova fase costituente per una riforma che, realizzi alcuni obbiettivi fondamentali: elezione diretta del Capo dello Stato, un vero federalismo, il dimezzamento del numero dei parlamentari e del loro costo".

 

Donald Trump potrebbe incontrare il presidente russo Vladimir Putin, prima dell'inaugurazione se vincesse le prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti. E' quanto ha affermato lo stesso candidato repubblicano. "Credo che sarebbe meraviglioso" ha detto aggiungendo poi che l'attuale approccio della leadership del Partito Democratico degli Stati Uniti nei confronti del presidente russo e' controproducente. "Lo insultano costantemente, non c'e' da meravigliarsi che non sopporti Barack Obama e Hillary Clinton" ha sottolineato Trump. 

Melania Trump scende in campo direttamente a difesa del marito Donald: nelle sue due prime interviste da quando il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha dovuto affrontare le accuse piu pesanti sulla sua condotta sessuale, definisce "menzogne" le accuse delle donne che hanno puntato l'indice contro Trump e fa notare che il marito fu "istigato" a dire "cose sporche" durante l'intervista del 2005, in cui fece commenti osceni. "Credo in mio marito, credo in mio marito", ha ripetuto. "E' stato tutto organizzato dall'opposizione. E con quei dettagli... Hanno mai controllato il passato di queste donne?, hanno alcun fatto?". Malania ha assicurato di non aver mai udito il marito esprimersi in termini cosi' grossolani. "Ed è per questo che sono stata sorpresa, perchè è come se io non conoscessi la persona che parlava in quel modo, e che diceva quelle cose in privato". Secondo Melania, Trump fu "istigato" dal conduttore di Access Hollywood, Billy Bush, a dire le "cose sporche" registrate nell'ormai famoso video. 

E attacca i democratici per aver iniziato la guerra nelle vite private pubblicando una sua foto nuda di quando era modella. ''Sono loro ad aver iniziato. Hanno iniziato con una mia foto di quando ero modella. Erano i tempi in cui sfilavo, e sono orgogliosa di quello che ho fatto. Ho lavorato duramente'' dice Melania in una serie di interviste televisive, difendendo il marito per essere comparso accompagnato da donne che accusano l'ex presidente Bill Clinton di averle assalite sessualmente. ''Se loro tirano fuori il mio passato, perche' no?'' dice Melania, tornando a parlare in pubblico per la prima volta dopo la convention repubblicana e le critiche che le sono piovute addosso per aver 'copiato' alcune delle frasi usate dalla First Lady Michelle Obama nel 2008.

Melania si sofferma sul video del 2005 in cui Trump si lascia andare a commenti sessisti. ''Gli ho detto che il linguaggio era inappropriato, che quelle parole mi offendevano. Si e' scusato, ho accettato le sue scuse e stiamo andando avanti'' mette in evidenza Melania, definendo 'chiacchiere da ragazzi' quelle in cui Trump e Billy Bush, il conduttore di 'Access Hollywood', sono stati ritratti nel video. ''Mi chiedo se sapessero che i microfoni erano accesi'' aggiunge Melania, secondo la quale Trump e' stato incitato da Billy Bush. Nonostante questo Melania si dice stupita dal linguaggio del marito, che non aveva mai sentito prima. ''Ho sentito molte cose, chiacchiere fra uomini. Ma e' ovvio che sono stata sorpresa''.

Il presentatore del programma 'Today', Billy Bush, è stato licenziato dalla Nbc in seguito alla diffusione del video scandalo del 2005 in cui Donald Trump si lascia andare con lui a commenti sessisti e volgari sulle donne. ''Billy Bush lascerà lo show Today a partire da oggi. Gli auguriamo successo per il futuro,''si legge in una nota del network radiotelevisivo statunitense. Da parte sua il presentatore ieri ha rilasciato una dichiarazione attraverso l'Nbc per dire di aver apprezzato le "conversazioni che ho avuto con le mie figlie" e di apprezzare "il sostegno ricevuto dai miei familiari, amici e colleghi".

Cugino dell'ex presidente George Bush, l'intervistatore dei vip aveva firmato in agosto un contratto di tre anni da 3,5 milioni di dollari con la rete ed era stato già sospeso dopo la pubblicazione del video da parte del Washington Post.

Matteo Renzi, riferendo alla Camera sul Consiglio europeo del 20 ottobre dice che :

Davanti a uno scenario internazionale in continuo movimento, l'azione dell'Europa "sembra caratterizzata da un frenetico immobilismo"...."Il Consiglio europeo si colloca in una dimensione difficile" e si propone di "illustrare la situazione politica dopo quello che è accaduto con il referendum inglese e dopo un anno di consultazioni elettorali. L'Europa ha subito un duro choc con la scelta di un Paese, la prima in sessant'anni, di lasciare la nostra comunità. Non aiuta la nostra discussione il quadro politico internazionale. Il presidente Obama, in un importante articolo pubblicato nei giorni scorsi, ha sottolineato la contraddizione di un mondo più prospero che mai, ma accompagnato da una inquietudine crescente".

In merito al tema dei migranti, Renzi ha specificato: "È fondamentale che l'Italia sia promotrice di una posizione durissima nei confronti di quei Paesi che hanno ricevuto molti fondi e in questa fase si stanno smarcando dai loro impegni assunti formalmente di ricollocamento degli immigrati. Su questo punto vorrei che il mandato fosse forte e il più possibile ampio, non soltanto della maggioranza". Dopo aver affrontato il nodo immigrazione, Renzi parla dell'ocupazione e del costo del lavoro: "Il fatto che gli ingegneri in Italia costino meno che altrove è un fattore di competitività. Se in una brochure il Mise fa notare che si spendono meno soldi è un fatto di competitività. Il vero dramma di questi anni è la differenza tra quanto paga l’imprenditore e quanto mette in tasca il lavoratore", ha aggiunto Renzi. Infine il premier parla del referendum e riferendosi a Brunetta e al deputato del M5S Giuseppe Brescia ha aggiunto: "Brescia ha parlato di dittatura 2.0 a proposito del referendum costituzionale e forse ha in testa che questa sia una dittatura 1.0, Brunetta ha detto che si è fatta carne di porco della democrazia parlamentare. A voi dico che le parole sono importanti. Potete avere tutte le opinioni che volete, fate quello che volete sul referendum, ma questa è una democrazia e mettere in discussione la democrazia in Italia non significa insultare il Governo, ma insultare l’Italia e noi non ve lo permetteremo".

Il premier poi attacca: "L'Europa è a un bivio. Stavolta rischia sul serio. Rischia sul serio di non apparire più come il luogo della speranza per le prossime generazioni. Dopo una serie di appuntamenti preparatori si era pensato di arrivare a Bratislava con un significativo programma di riforme e un documento ambizioso per il futuro dell'Europa. Abbiamo dovuto verificare come questo frenetico immobilismo portasse a poco più che a niente, un documento molto banale, una sorta di somma di tanti riassunti, un elenco di buone promesse. Occorre impostare una strategia differente, immaginare un percorso inedito. L'unico punto positivo che io vedo è stato aver fissato Roma 2017 come data ultima di questo percorso: 60 anni dopo la firma dei trattati istitutivi delle comunità europee, i 27 Paesi si riuniranno e proveranno a immaginare il futuro. Può essere uno spartiacque, ma occorre prendere atto che da parte di tutti il tempo della proposta non può essere sganciato dalla constatazione che quando le cose vanno male occorre dirlo".

Intanto bagarre in Aula alla Camera durante l’intervento di replica del presidente del consiglio, Matteo Renzi. La risposta del presidente del consiglio al presidente dei deputati di Forza Italia ha fatto insorgere l’opposizione. Brunetta aveva accusato il governo di fare "carne di porco" del Parlamento. Renzi, nella replica, ha sottolineato: "Brunetta e Brescia (M5s) parlano di una dittatura 2.0, forse immaginando che quella del governo precedente fosse dittatura 1.0...".

Ma il passaggio che ha portato al capogruppo della Lega, Massimo Fedriga, a chiedere "provvedimenti della Presidenza della Camera nei confronti del presidente del consiglio" secondo il quotidiano Il Giornale è stata una battuta di Renzi: "Brunetta ha detto che ho parlato del nulla. No, onorevole Brunetta, non parlavo di lei". I toni si sono mantenuti accesi per tutta la durata della replica, con grida e anche l’invito di un deputato a Renzi perchè "si faccia sotto...". Ecco, ha risposto Renzi, "questo è il vostro senso di democrazia...". Ma quello che per il premier "è fondamentale dire qui, in questo luogo, all’onorevole Brunetta, è che le parole sono importanti. Qui, ottant’anni fa, qualcuno ha detto parole che hanno portato alla fine della democrazia, qualcuno in questi banchi ha pagato con la vita. Questa è una democrazia e mettere in discussione la democrazia in Italia non vuol dire insultare il governo, ma la libertà e la democrazia del paese che si chiama Italia nonostante voi". Secondo il Giornale Brunetta ha replicato così rivolgendosi anche al capogruppo dem: "Non voglio ricordare al capogruppo Rosato i comportamenti del suo partito nelle passate legislature. Evidentemente il potere di governo o il potere della maggioranza gli ha portato a cancellare la memoria. Nelle Aule parlamentari vige la libertà di dibattito e come il presidente del Consiglio pro tempore Renzi è libero di parlare del nulla così l'opposizione è libera ancora per poco, non so per quanto, di argomentare come crede in quest'Aula".

E ancora: "Non credo che noi dobbiamo subire il giudizio del post comunista Rosato. Quando il Presidente del Consiglio interloquisce con i singoli parlamentari e polemizza con i singoli parlamentari, aizza la polemica e merita ovviamente le risposte del caso. Quindi se io prima ho detto 'azzardo morale' era per dire una cosa nobile per non dire che lei, presidente Renzi, è un imbroglione. Azzardo morale è un termine tecnico che vuol dire non rispettare i patti, e il Presidente del Consiglio è noto, è famoso da sempre per non rispettare i patti, per non rispettare la parola data. Viva Dio in questa Camera in questo Parlamento finché ci sarà libertà di parola, e se Rosato me la consentirà, io questo al Presidente del Consiglio continuerò a dirgli".

Intanto il Foreign Office britannico si scusa con l'Italia per il questionario nelle scuole in cui si chiede ai connazionali se siano italiani, napoletani o siciliani, come come ha denunciato il Messaggero. L'ambasciata italiana aveva protestato contro la modulistica in questione, ricordando che l'Italia è un paese unito dal 1861. 

E ora, il Foreign Office si scusa per i moduli scolastici britannici, come riferisce l'ambasciatore d'Italia a Londra, Pasquale Terracciano, che ieri aveva inviato una nota verbale di protesta «deplorando l'accaduto» ed assicurando «un intervento perché vengano subito rimosse queste categorizzazioni non giustificate e non giustificabili». Terracciano sostiene di aver ricevuto una «telefonata che preannuncia un messaggio formale di scuse».

Il Foreign Office ha tra l'altro fatto sapere che «verificherà per quale motivo, in pochi e isolati distretti scolastici, siano state introdotte queste categorizzazioni, che peraltro non avevano alcuna volontà discriminatoria, ma semplicemente miravano all'accertamento di qualche ulteriore difficoltà linguistica per i bambini da inserire nel sistema scolastico inglese e gallese». 

Soldati italiani al confine con la Russia nel 2018. A rivelarlo è il segretario della Nato Jens Stoltenberg. "Sarete parte di uno dei quattro battaglioni dell’Alleanza schierati nei Paesi baltici.

L'Italia invierà nei prossimi mesi "140 soldati in Lettonia per partecipare alla forza Nato a guida canadese dispiegata nel Paese". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in conferenza stampa congiunta con il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, alla Nato Defense College di Roma. "L'Italia ha sempre dato il suo contributo ad un'impostazione di rafforzamento degli assetti difensivi nei Paesi del nord-est dell'Alleanza atlantica", ha spiegato il ministro

"L'Italia fa parte di un'alleanza", "sapete bene che la politica dell'Italia è che ci vuole il dialogo con la Russia. Noi non sottovalutiamo il fatto che ci siano state anche rotture di legittimità internazionale con la crisi in Ucraina. Dopo di che noi pensiamo che con la Russia si debba dialogare". Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. "L'Italia fa parte di una alleanza - ha aggiunto Pinotti - e anche per portare con più forza la propria voce, che è l'invito a non fare una escalation, ma anzi a riaprire canali di dialogo, quando vengono prese decisioni comuni, dà la sua piccola parte di contributo".

"La politica della Nato è distruttiva. L'Alleanza è impegnata nella costruzione di nuove linee di divisione in Europa invece che di profonde e solide relazioni di buon vicinato": lo ha dichiarato ai giornalisti del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, commentando le parole del segretario della Nato Jens Stoltenberg, che in un'intervista alla Stampa ha affermato che nel 2018 un contingente di soldati italiani sarà inviato al confine europeo con la Russia.

L'invio di soldati italiani in ambito Nato al confine orientale dell'Europa "non è una politica di aggressione nei confronti della Russia, ma di rassicurazione e difesa dei nostri confini come Alleanza". Lo dice il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in conferenza stampa con il segretario Nato Stoltenberg. Queste decisioni "non influiscono minimamente nella linea di dialogo che l'Italia ha sempre proposto e condiviso con la Nato e che può e deve andare in parallelo con le rassicurazioni ai nostri alleati che si sentono a rischio", aggiunge

La Nato, ha aggiunto Zakharova portavoce del ministero degli Esteri russo , "mira ad allontanare ancora di più le persone piuttosto che a lottare contro minacce e sfide comuni". Quando le è stato chiesto se un eventuale dispiegamento di forze italiane vicino ai confini con la Russia potrebbe avere un impatto negativo sulle relazioni tra Mosca e Roma, la portavoce del ministero degli Esteri russo ha replicato: "Sia Roma a rispondere a Stoltenberg" 

L'intervista è stata letta dal Cremlino come una provocazione senza precedenti. "Questa politica - tuona la Zakharova - non mira alla lotta contro minacce e sfide comuni, ma a un ulteriore allontanamento dei Paesi gli uni dagli altri". La portavoce della diplomazia di Mosca denuncia, inoltre, che "invece di sviluppare relazioni profonde e di buon vicinato, l'Alleanza è impegnata a costruire nuove linee di divisione in Europa".

Cosi Militari italiani saranno schierati in Lettonia "come deciso nel vertice di Varsavia" ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, a margine all'assemblea Anci. Il vertice aveva deciso di formare un contingente Nato nell'ambito del progetto di rafforzamento delle frontiere orientali del patto atlantico. Riferendosi all'intervista rilasciata alla Stampa dal segretario della Nato, Stoltembreg, Pinotti ha precisato che "quando abbiamo fatto il vertice di Varsavia, all'interno delle responsabilità che hanno assunto altre Nazioni è stata anche data dall'Italia la disponibilità di fornire una compagnia, quindi con numeri non molto consistenti, all'interno di una organizzazione che prevede il coinvolgimento di moltissime nazioni della Nato".

Pochi uomini, presenza simbolica in una forza simbolica da quattromila unità". Insomma anche i nostri militari saranno impegnati in questa nuova "guerra fredda" tra l'Occidente e la Russia. Una guerra fatta di nervi e di posizione, come afferma a La Stampa lo stesso Stoltenberg: "Serve a dimostrare che ci siamo e siamo uniti, che abbiamo una difesa forte che garantisce la deterrenza, mentre vogliamo tenere aperto il dialogo col Cremlino".

La missione italiana non si ferma qui: "Sempre nel 2018 - aggiunge il norvegese - l’Italia sarà nazione guida nel Vjtf, la Task Force di azione ultrarapida, la punta di lancia in grado di intervenire in cinque giorni in caso di emergenza". Poi Stoltenberg spiega i rapporti tra Russia e nato: "La Nato deve essere in grado di adattarsi e rispondere alle sfide. Il messaggio è “Difesa e dialogo”. Non “Difesa o dialogo”. Sinché la Nato si dimostra ferma e prevedibile nelle sue azioni sarà possibile impegnarsi in contatti concreti con la Russia, che è il nostro vicino più importante. Non possiamo in alcun modo isolarla, non dobbiamo nemmeno provarci. Ma dobbiamo ribadire con chiarezza che la nostra missione è proteggere tutti gli alleati. Che serve una forte Alleanza non per provocare una guerra, ma per prevenirla. La chiave è la deterrenza, un concetto che si è dimostrato valido per quasi settant’anni". Infine parla di Putin e della sua strategia: "Non voglio speculare troppo sulle sue ragioni. Vedo però cosa fa la Russia. Da anni cerca di ricostruire un sistema basato sulle sfere di influenza in cui le grandi potenze controllano i vicini, per limitarne sovranità e indipendenza. È il vecchio sistema, il sistema di Yalta in cui le potenze si spartivano l’Europa. Non lo vogliamo. Nessuno può violare la sovranità dei singoli Paesi". 

 

Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto legge sul terremoto che il 24 agosto ha colpito il centro Italia.

Approvato stamattina il decreto legge terremoto. Avevamo promesso. Non vi lasceremo soli. E così faremo. Tutti insieme» scrive il premier Matteo Renzi in un tweet al termine del Consiglio dei ministri.

«Il Governo sta definendo in queste ore il documento di bilancio che avrà un obiettivo di deficit sostanziato non da voci che girano ma dalla sintesi di tutte le voci che compongono le operazione di bilancio e che tengono anche conto del fatto che ci sono e ci saranno risorse destinate ai cosiddetti eventi eccezionali, come l'immigrazione e la ricostruzione delle zone colpite dai terremoti». Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padaon risponde a chi gli chiede una conferma delle cifre circolate sul deficit.

"Non vi abbandoneremo, presto arriveranno risposte concrete. Ci siamo e ci saremo. Anche per queste zone troveremo imprenditori, come Della Valle, disposti a investire", ha detto Renzi incontrando una famiglia terremotata al termine della sua visita nella zona rossa di Accumoli. 

Il premier Matteo Renzi visita le 'zone rosse' del terremoto che ha colpito il Centro Italia. Renzi si trova ad Amatrice assieme al sindaco Sergio Pirozzi, al sottosegretario Claudio De Vincenti, al commissario Vasco Errani e al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. In precedenza Renzi ha visitato Accumoli (Rieti) e Pescara e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) 

Prima di andare via, sotto una pioggia incessante, ha ringraziato i volontari e vigili del Fuoco indossando la felpa con il nome di Amatrice. Il premier, racconta chi era presente all'incontro nel centro di coordinamento, ad Amatrice ha presentato i dettagli del decreto, ribadendo il principio della pari dignità tra prime e seconda case.

"Approvato stamattina il decreto legge terremoto. Avevamo promesso. Non vi lasceremo soli. E così faremo. Tutti insieme", scrive Renzi in un tweet al termine del Consiglio dei ministri.

Renzi ha incontrato i sindaci delle zone terremotate nel Centro di coordinamento regionale della Protezione civile delle Marche lungo la Salaria, tra Pescara del Tronto e Accumoli. "Dove c'è presenza forte della comunità - ha detto -, la reazione è forte e bella. Se non ci dividiamo, se non ci sono polemiche e litigi, le cose si fanno bene, altrimenti ci si mette di più. L'Italia è più forte di questi eventi. Facciamo squadra". Il presidente del Consiglio poi ad Accumoli ha visitato la zona rossa accompagnato dal sindaco Stefano Petrucci. Renzi al suo arrivo ha salutato e ringraziato i Vigili del fuoco e le forze dell'ordine. Il premier è stato accompagnato dal commissario per la ricostruzione Vasco Errani, dal capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e dal sottosegretario Claudio De Vincenti.

"Anche le seconde case del cratere saranno ristorate ed è questa la novità del decreto", un segnale per mantenere viva l'economia del territorio: così Renzi a margine di un incontro. Ai giornalisti che gli chiedevano se il ristoro dei danni valesse anche per le seconde case extra cratere, Renzi ha risposto: "Ci sono dinamiche diverse", rinviando gli approfondimenti alla conferenza stampa indetta oggi pomeriggio.

Un piano strategico per il rilancio del settore agricolo e agroindustriale delle regioni terremotate con risorse per 220 milioni di euro. E' questa la principale novità, secondo quanto apprende l'Ansa, delle misure previste per l'agricoltura e l'agroalimentare nel decreto sul terremoto varato oggi dal Cdm.

Le risorse necessarie alle regioni per il rilancio agricolo e agroindustriale e per la promozione e commercializzazione dei prodotti saranno rese disponibili attraverso il totale finanziamento nazionale dei PSR (piani di sviluppo rurali) regionali per gli anni 2016, 2017 e 2018, circa 220 milioni di euro, a carico dello Stato tramite le disponibilità del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie.

"Bisogna ripartire dall'agricoltura nelle zone del sisma - dichiara il ministro Maurizio Martina - puntando su queste attività che fanno parte della cultura e dell'identità delle aree colpite".Tra le altre misure previste a sostegno del settore agricolo e agroalimentare delle regioni colpite dal terremoto, il decreto prevede l'indennizzo, fino al 100%, dei costi per la riparazione, il ripristino o la ricostruzione degli immobili ad uso produttivo agricolo, distrutti o danneggiati, comprese le abitazioni degli agricoltori. 

E' previsto inoltre l'indennizzo per i gravi danni a scorte e beni mobili strumentali anche alle attività produttive agricole. Il decreto stanzia poi 35 milioni di euro per l'anno 2016 in favore delle regioni Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche, per la concessione di agevolazioni, nella forma del contributo in conto interessi alle imprese danneggiate dal sisma, che hanno subito danni per effetto del sisma. Queste risorse possono essere utilizzate anche per agevolazioni alle imprese che realizzino investimenti produttivi nei territori danneggiati dal sisma. Si prevede anche la conferma delle deroghe concesse con ordinanza di Protezione civile che vengono prorogate fino al 31 dicembre 2018 e vengono sospesi tutti i pagamenti dei mutui e credito agrario e il pagamento dei contributi di bonifica a carico delle imprese agricole. Per l'anno 2016 il mancato adempimento degli obblighi previsti dalla normativa sui Psr, comprese le norme agroambientali, non comporta decadimento dall'aiuto europeo. 

Le aziende sanitarie locali dei territori coinvolti dall'evento sismico possono autorizzare la deroga alle normative vigenti in tema di movimentazione e ricovero del bestiame. Inoltre gli allevatori possono richiedere il differimento di 120 giorni degli obblighi in materia di aggiornamento della banca dati nazionale dell'anagrafe zootecnica. Sono previste deroghe specifiche anche sulle certificazioni, sul biologico e sulla normativa relativa ai parchi naturali. E' anche previsto un fondo da 1 milione di euro, gestito tramite Ismea, per favorire il credito a favore delle aziende agricole dei territori colpiti, azzerando il costo della garanzia primaria. Si prevedono infine specifici interventi in favore della zootecnia, mettendo a disposizione parte delle risorse destinate a far fronte alla crisi del settore del latte, 1 milione di euro, a favore delle aziende zootecniche da latte colpite dal sisma. 

"Un investimento sul futuro - commenta ancora il ministro Martina a proposito del piano di rilancio - che guarda in primo luogo ai giovani e che punta non solo a ricostruire, ma a rilanciare. Per questo sono felice che il Governo abbia deciso di destinare risorse importanti per costruire insieme alle imprese, alle Regioni e ai Sindaci un piano strategico di rilancio che dia opportunità in quelle terre così gravemente colpite. 

Ringrazio il Commissario Errani e il Capo della Protezione Civile Curcio per il lavoro che stiamo facendo insieme a favore delle imprese agricole e alimentari danneggiate, cercando di garantire il più possibile la continuità produttiva fin dai primi giorni. Con il provvedimento di oggi vogliamo dare attenzione anche agli under 40, che dovranno essere i primi protagonisti di questa rinascita”.

 

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