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Catania ospita la seconda Conferenza sulla Cooperazione internazionale

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Il valore totale dell’interscambio dell’Unione europea con i Paesi dei Balcani e del Sud Mediterraneo rappresenta oggi una quota superiore al 50% del totale dei traffici commerciali. E’ questo il quadro nel quale si sviluppa l’azione di cooperazione dell’Unione Europea con i paesi dell’area Pan euro mediterranea in materia di origine delle merci che porterà a giugno 2015 alla ratifica della Convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali pan-euro-mediterranee, un unico e semplificato strumento giuridico, che garantirà maggiore flessibilità, trasparenza e velocizzazione delle procedure doganali.

Catania oggi e domani ospita la Conferenza europea, organizzata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nell’ambito del Semestre di Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea, che si propone l’obiettivo di accelerare il processo di ratifica della convenzione, superando i circa 60 protocolli bilaterali, attualmente in vigore.

Ad aprire i lavori è stato il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi che ha presieduto l’evento insieme al Direttore Relazioni Internazionali della Direzione Generale Fiscalità e Unione Doganale della Commissione Europea, il greco Antonis Kastrissianakis, presente anche il direttore regionale dell’Ufficio Dogane, Giuseppe Napoleoni e il sindaco di Catania, Enzo Bianco.

“La Convenzione costituisce il quadro giuridico imprescindibile per l’instaurazione di un’area allargata di libero scambio che faciliti la crescita economica in tutta l’area mediterranea – ha dichiarato il direttore Peleggi – ma parliamo anche di integrazione e diffusione di benessere sociale, di regole che potrebbero favorire integrazione verticale produttiva, commerciale ed economica. Diffondere un maggiore livello di benessere sociale significa far calare anche le gravi tensioni sociali a cui assistiamo in molti paesi che si affacciano sul Mediterraneo, sviluppando una crescita della solidarietà sociale”,

L’evento, fortemente voluto in Sicilia per la posizione chiave che riveste l’isola nel cuore del Mediterraneo, riunisce 170 delegati dei 28 Stati membri dell’Unione Europea, i paesi dei Balcani ancora candidati e la Turchia, i Paesi EFTA (Norvegia, Liechtenstein, Svizzera), Moldova, Palestina e Isole Faroe, i Paesi dell’area sud mediterranea (Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Libano, Giordania e Libia una cinquantina in tutto.

“Voglio esprimere un apprezzamento sincero all’Agenzia italiana delle dogane che è stata in piena sintonia con lo sforzo di immaginare un nuovo ruolo e nuovi settori all’azione– ha detto il primo cittadino Enzo Bianco –Catania è lieta di ospitare un evento così prestigioso, anche perché è sempre stata una città a forte vocazione commerciale, che fonda la sua storia sull’opportunità di favorire gli scambi commerciali, ancora oggi avamposto più a sud dell’Europa”.

L’Agenzia delle Dogane e Monopoli italiana ha già sviluppato con le Amministrazioni doganali dei Balcani e dell’Area Mediterranea numerose attività di cooperazione doganale fra cui è importante ricordare i due Progetti Regionali “Iniziativa di Venezia” e “Iniziativa del Mediterraneo”. “Iniziative grazie alle quali – ha spiegato il direttore dell’Ufficio di Cooperazione internazionale delle Dogane Natalina Cea – è stato avviato un dialogo costruttivo e proficuo, che potrà avere risvolti importanti nello sviluppo e miglioramento del coordinamento operativo a supporto dello sviluppo economico e commerciale di tutti Paesi interessati”.

Per i Paesi del Sud Mediterraneo le esportazioni verso l’UE sono state del 23,3%, mentre le importazioni sono aumentate del 18,2%. Per Balcani l’Unione europea rappresenta addirittura il primo partner commerciale.

Quanto all’Italia, i paesi del sud mediterraneo incidono sull’intera bilancia commerciale del 6,6% (circa 51,6 miliardi di euro) in calo rispetto all’anno precedente per effetto del rallentamento economico italiano e dei rivolgimenti politici nei paesi dell’altra sponda del Mediterraneo. Mentre per i paesi Balcani, la penisola è tra i principali partner commerciali. Per quanto concerne l’Albania, l’Italia è prima in assoluto per numero di imprese nel paese (circa 400, tra imprese italiane o a partecipazione italiana), soprattutto settore edile (35%), tessile e calzaturiero (21%), nei servizi al commercio (16%) e nell’industria agro-alimentare (8%). In crescita i progetti nel settore energetico, (eolico, idroelettrico e del gas) per un valore di 5 miliardi di euro. In Serbia, invece, il numero di aziende italiane che hanno recentemente deciso di internazionalizzare è triplicato, il 10% del totale, dietro all'Austria. Le aziende italiane che operano sul territorio serbo sarebbero oltre 400, impiegherebbero circa ventimila dipendenti e movimenterebbero 2,5 miliardi di euro l’anno. i settori maggiormente in espansione sarebbero l’automobilistico, il bancario, il tessile e l’assicurativo.

In Croazia, l’Italia è il primo partner commerciale del paese e il settimo investitore al suo interno.

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