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L'uomo "essere dello sguardo" nel nuovo libro di Eleonora Fiorani

L'Autrice, epistemologa e saggista, offre con questo lavoro un esempio di come possano coniugarsi antropologia e storia, psicologia e sociologia, filosofia e metafisica, semiotica e scienza, discipline della comunicazione e della complessitá, in quanto metodi per capire come lo Sguardo di noi contemporanei sia mutato, dopo il novecento, nei confonti del mondo; e di come si sia parallelamente modificata la nostra percezione delle cose, la visione dell'arte, in fondo il nostro stesso sapere, a seguito del diffondersi delle nuove tecnologie digitali e dei nuovi media.

Vedere è esperienza in cui spesso reale e virtuale si (con)fondono per cui "l'invisibile non è il contrario del visibile, ma si iscrive ad esso (...) il virtuale è possibile, l'ombra dell'attuale, del visibile: apre ai mondi possibili come la notte avvolge la luce e la luce nasconde l'ombra che la nutre".

La Fiorani parte da un apparato bibliografico corposo - Lacan, Merleau-Ponty, Didi-Huberman, Locatelli, Benjamin, Mafessoli, Husserl, Urry,  Bauman, Formenti, Antonio Caronia, Morin, McLuhan, Della Puppa e Masiero, Adorno e Horkheimer, Deleuze e Guattari - i cui contributi vengono rielaborati in questo saggio di sintesi in cui emerge il rapporto attuale fra psiche, collettiva e individuale, e techne, attraverso l'osservazione, il guardare, l'occhio "che disegna il quadro".

Parafrasando Cartesio verrebbe da esclamare Video Ergo Sum!

Ė il potere delle immagini, della fotografia, del cinema, della pubblicitá, della televisione, della cybercultura che agisce, con una epocale "svolta iconica", sin dagli anni ottanta, sull' immaginario visivo dell'uomo in quanto "essere dello sguardo".

L' Autrice propone un personale percorso oculocentrico volto alla conoscenza, che com/porta "a qualcosa di nuovo che con l'immagine prende vita e viene ad essere per la prima volta", produce diverse trame nel narrare, nella organizzazione creativa del figurare artistico, e nel prefigurare la societá e l'economia circolare "con mille miliardi di sensori in grado di raccogliere i dati di tutto il mondo" .

Un universo di interconnessioni, anzi due "un mondo dal margine molto più esteso del primo" viene raccontato in questo libro più che mai utile perchè, ammette il paesologo Franco Arminio su FQ "ci vorrebbe il ministero dello sguardo. Non sappiamo più guardare, non sappiamo più parlare (...) gli occhi sono un pezzo di cervello a contatto col mondo esterno".

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