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Anche l’edizione numero 40 dell’Infiorata va in archivio, portando con sé un weekend ricco di appuntamenti ed emozioni, con il tappeto colorato di via Nicolaci che sarà visitabile ancora per qualche altra ora.

Ieri la 20^ edizione della sfilata in abiti d’epoca del Corteo Barocco e lo spettacolo di suoni e luci a cura di Elisa Nieli hanno salutato l’Infiorata dedicata ai Siciliani in Nord America e Canada, dando così l’appuntamento all’Infiorata del 2020.

L’edizione di quest’anno solidifica i rapporti istituzionali dell’amministrazione comunale con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con i Governi di Stati Uniti e Canada, attraverso le Ambasciate e i Consolati in Italia. Rafforza anche il concetto di una manifestazione che non è solo un patrimonio della comunità netina, ma di tutta la Sicilia.

«È stata una manifestazione entusiasmante - commenta il sindaco Corrado Bonfanti - ed intrisa di profondi sentimenti di riconoscenza ed emozione per tutti quei siciliani sparsi in giro per il Mondo, in particolare per quelli emigrati nel Nord America. Una manifestazione che appartiene ai netini e alla Sicilia, un successo tutto siciliano e dei siciliani ovunque si trovino nel mondo. Ci lascia con il cuore colmo di gioia: un abbraccio virtuale della nostra terra a chi è stato costretto a lasciare tutto per cominciare una nuova vita. Con le loro capacità hanno dato e continuano a dare lustro alla nostra Sicilia».

Infine i ringraziamenti a chi ha lavorato dietro le quinte e nella macchina organizzativa.

«Grazie a tutti i miei concittadini - prosegue Bonfanti - a tutte le associazioni ed ai gruppi coinvolti, con in testa gli infioratori, ai quali questa festa appartiene profondamente. Grazie alle Forze dell’Ordine, alla Protezione Civile, alla Croce Rossa e ai tantissimi volontari. Grazie ai dipendenti comunali impegnati nell’organizzazione, con plauso al settore Turismo e Cultura ed ai colleghi della Giunta comunale, in particolare agli assessori Frankie Terranova e Giusi Solerte. Racchiudo quanti ho dimenticato in un sincero e ulteriore grazie».

Un successo oltre ogni aspettativa, rilanciato da un imprevisto climatico che ha distrutto una parte dei bozzetti,  ma ha rafforzato il valore della manifestazione e il senso di comunità: l’Inverdurata 2019, svoltasi dal 10 al 13 maggio a Pachino (SR), chiude con un consuntivo molto positivo. Il temporale improvviso che nella tarda mattinata di domenica 12 maggio ha rovinato gran parte dei 22 bozzetti, dedicati quest’anno all’Art Noveau, che i maestri inverduratori avevano con passione composto su via Cavour nella notte di venerdì 10 maggio è diventata infatti l’occasione per rilanciare la grande forza di comunità che si è espressa attraverso questa sedicesima edizione. Nel primo pomeriggio di domenica i maestri inverduratori si sono messi nuovamente al lavoro per ripristinare alcuni bozzetti, offrendo la possibilità ai numerosi viaggiatori e turisti presenti, mentre tornava il sole, di assistere in diretta alla composizione dei bozzetti, che era già avvenuta il venerdì notte.

I bozzetti vincitori sono stati:

SEZIONE ARTISTI
1️"Riparte il treno del vino" di Patrizia Amenta
2️"Compriamo Siciliano" di Maria Laura Mizzi
3️"Atar Gatis" di Anna Ucciardo

SEZIONE SCUOLE
1️"Alla più bella" di Angelo Rizza, esecutori Scuola Primaria G. Verga plesso Mallia
2️"Biddizzi Sicule" di Mariaconcetta Ficili, esecutori Istituto Comprensivo S. Pellico classe 2^D
3️"Sicilia Malamuri" di Sabrina Cataudella, esecutori Istituto Comprensivo S. Pellico classe 1^C

“Possiamo confermare che il nostro scopo è stato raggiunto- racconta Carlo Scollo, il presidente dell’ATS Capo Pachyni che quest’anno ha organizzato la manifestazione-. Volevamo dare alla nostra città un momento di visibilità attraverso i valori che la contraddistinguono, quelli della laboriosità e dell’agricoltura. L’imprevisto del temporale ci ha dato l’opportunità, semmai ce ne fosse stato bisogno, di rafforzare il messaggio rilanciando l’iniziativa oltre ogni aspettativa”. Una manifestazione che accoglie anche il valore della sostenibilità: i 22 bozzetti vegetali sono stati confezionati con prodotti di scarto dell’agricoltura pachinese, senza dunque nessuno spreco.

Gli organizzatori confermano un’affluenza che ha sfiorato i 15 mila partecipanti. Molti sono stati scoraggiati dal cambiamento climatico di domenica, ma i social traboccano di messaggi di sostegno che la comunità pachinese nel mondo e, più in generale, i viaggiatori e i turisti, hanno lasciato come segno di apprezzamento e sostegno alla comunità. L’Inverdurata rappresenta solo il primo passo delle manifestazioni che l’Ats Capo Pachyni intende organizzare. Il presidente Scollo conferma che il gruppo sta già pensando a qualche manifestazione per la stagione estiva e, ovviamente, all’Inverdurata 2020.

 

 

A maggio Siracusa diventa la città delle arti. Dove incontrarsi e condividere emozioni, sull’onda di un grande evento internazionale, le rappresentazioni classiche al Teatro greco. E proprio al tema scelto dalla Fondazione INDA, “Donna e guerra”, che avrà il suo filo conduttore nella maschera di dolore delle donne e nell’essere loro stesse vittime della guerra ma anche protagoniste attive dell’opposizione a ogni conflitto, si ispira la collettiva “Tellus Mater - le radici del femminile”, allestita dal 10 al 31 maggio al MOON – Move Ortigia Out of Normality in via Roma 112. In mostra opere di Salvatore Mauro, Stefania Pennacchio, Marco Pettinari e Giuseppe Piccione. Inaugurazione, venerdì 10 maggioore 19.

Il titolo della mostra richiama la dea romana della Terra, la grande madre protettrice, oggi sempre più minacciata dai cambiamenti climatici, dalle guerre e dal capitalismo sfrenato. Il messaggio antico diventa un grido di dolore odierno, trasformandosi nella speranza che le future generazioni creino una nuova civiltà, più rispettosa del creato e dell’essere umano. Il tema generale è declinato in un percorso espositivo articolato e vario per tecniche, materiali e finalità espressive.

Salvatore Mauro (Augusta, 1977) sin dal 2000 ha preso parte a personali e collettive in tutta Italia, interessandosi alle nuove forme d’ibridazione nell’arte contemporanea. È uno degli ideatori del BOX Art Festival, ospitato al MACRO di Roma e al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell'Università La Sapienza. La fotografia, che è alla base della sua produzione, è manipolata con diversi materiali che le danno un effetto "acquatico". A cinque anni dalla sua retrospettiva alla Galleria Montevergini di Siracusa, riproporrà “La luce che mi confonde”, tre light box con foto di donne, dal significato simbolico e religioso, allusione all’ambigua valenza della luce che può rischiarare la realtà ma anche accecare.

Stefania Pennacchio (Varese, 1970) vive e lavora a Milano. Da oltre vent’anni si dedica alla scultura in ceramica, disciplina nella quale prima ha conseguito la laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e poi ha affinato le tecniche giapponesi di cottura. Le sue sculture dedicate a figure e divinità femminili, hanno una straordinaria potenza evocativa e simbolica, con rimandi antichi e contemporanei, citazioni che spaziano attraverso i confini dello spazio e del tempo, déja-vu mnemonici e tracce antropologiche.

Marco Pettinari (Roma, 1972) vive e lavora a Pomezia. Si è avvicinato al mondo dell'arte solo dopo la prima laurea in Ingegneria Informatica, conseguendo la seconda in Arte figurativa all'Accademia di Belle Arti di Roma. I suoi molteplici interessi lo hanno portato a esprimersi con la pittura, la scultura, l’incisione, il design, la fotografia, le installazioni multimediali, utilizzando materiali sintetici, organici, riciclati e diversi tipi di supporti. Pettinari propone figure di donne o rappresentazioni femminili stilizzate che rimandano all’iconografia classica, realizzate attraverso la tecnica gestuale del dripping di resine pigmentate su pannelli di plexiglass.

Giuseppe Piccione (Siracusa, 1967), dopo l’infanzia trascorsa in Sud Africa, ha studiato Architettura a Firenze, esordendo sulla scena dell’arte nella metà degli anni Ottanta. Artista visivo, versatile e completo, comunica con installazioni, pittura, video arte, fotografia e tecniche digitali, creando dei ponti tra le arti. Piccione esporrà immagini e collage digitali inseriti tra due fogli di plexiglass trasparente (crystal photo) che conferiscono all’opera una nuova profondità. Al centro della sua ricerca espressiva, un universo femminile di visi inquietanti, angosciosi, onirici, sensuali, esotici, tribali, estrapolati dal mondo dei media, dai social network, dai cartelli pubblicitari delle metropoli, rielaborati con procedimenti pittorici o digitali.

La mostra potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 12 alle 15,30 e dalle 18,30 alle 22; chiuso il martedì per l’intera giornata e il mercoledì mattino.

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