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500 mld per il fondo ideato da Germania e Francia, Meloni: nasce il super Stato

Il fondo ideato da Francia e Germania potrà trasmettere risorse fino a 500 miliardi di euro ai "settori e alle regioni più colpite" dal coronavirus, "sulla base dei programmi di bilancio dell'Unione europea e in linea con le priorità europee". In questo senso viene incontro alle richieste di Italia e Spagna, che sono i Paesi che riceveranno piu' aiuti, non sotto forma di prestiti, come volevano i Paesi del Nord Europa, ma sotto forma di dotazioni, o trasferimenti.

Questi soldi verranno raccolti attraverso l'emissione di bond emessi a livello europeo, che dunque potranno essere comprati anche la Bce, fino a un limite del 50% dell'emissione. I soldi non verranno prestati ma trasferiti, probabilmente a partire dal 2021, ai Paesi più colpiti dal coronavirus.

Faccio un esempio - spiega un analista - se l'Italia, per esempio, dovesse ricevere 100 miliardi dal fondo, nei prossimi 20 anni aumenterà il proprio contributo al bilancio Ue di 2-3 miliardi l'anno. Ora 3 miliardi per 20 anni fanno 60 miliardi, cioè 40 miliardi in meno dei 100 miliardi ricevuti. In pratica il fondo funziona in base a un principio di solidarietà che pero' non e' solidarietà al 100%. Ora la commissione dovrà fare la sua proposta e vedremo se si allineerà a quella franco-tedesca o meno".

Il piano da 500 miliardi di euro, partorito dall'asse Parigi-Berlino e che la commissione Ue adesso dovrà trasformare in una sua proposta, ha un impianto solidaristico ma non come quello degli eurobond, cioè non garantisce al 100%, a livello europeo, il pagamento dell'ammontare ricevuto e degli interessi. Si tratta comunque di una proposta che dovrà essere discussa, accettata dai 27 Paesi dell'Ue e fatta propria dalla commissione

La proposta Merkel-Macron di un fondo da 500 miliardi di euro da agganciare al bilancio pluriennale 2021-2027 è una sfida diretta al partito dell’austerità più spinta.  Troppo, per la Cancelliera che del rigore sui conti è stata la prima promotrice, per mantenere stabile l’Unione e portare alla frattura tra area “nordica” e Europa mediterranea

La Merkel ha provato a mettere nell’angolo i falchi più rigoristi dell’Unione Europea cercando una posizione di mediazione in asse con Emmanuel Macron, ma Germania e Francia dovranno sudare ancora prima di incassare il via libera definitivo a qualsiasi forma di Recovery Fund desiderassero sviluppare.

I falchi ora puntano a ottenere di più: trasformare il Recovery Fund in una sorta di Meccanismo europeo di stabilità parallelo, rendendo un vero e proprio Vietnam il percorso dei Paesi mediterranei, dalla Grecia all’Italia, per l’ottenimento di strumenti comuni di risposta alla crisi. La loro fedeltà alle regole europee è talmente ostentato da non nascondere il piano di fondo, ovvero il rifiuto di qualsiasi spesa nazionale per risolvere una crisi economica che pensano impatterà principalmente fuori dai loro confini.

La realtà è molto più complessa dato che è l’intera Unione a rischiare l’osso del collo in questo contesto: e lo stesso Recovery Fund, in fin dei conti, potrebbe non bastare. Una volta di più si conferma la natura dell’austerità e dell’irrigidimento sui conti come veri nemici dell’Europa e del suo progresso: perfino la Merkel se ne rende conto. Ma il fantasma del rigorismo l’ha evocato lei, per prima, oltre dieci anni fa.

Giorgia Meloni non usa giri di parole per tuonare contro l'Ue, dopo l'intesa raggiunta tra Francia e Germania sul Recovery fund.....Ma ci si rende conto che, con l'uscita della Gran Bretagna, l'Italia è essenziale per tenere viva l'Europa? Non ci fanno un piacere, senza di noi è finita".

Ma l'accordo tra Emmanuel Macron e Angela Merkel - volto ad arricchire il bilancio europeo pluriennale tramite uno strumento "ambizioso, temporaneo e mirato" da 500 miliardi - non ha convinto del tutto la leader di Fratelli d'Italia. E proprio per questo vuole vederci chiaro: "Ci sono problemi di metodo e di merito". E definisce la situazione "surreale" poiché effettivamente si sta discutendo di ciò che i due Paesi hanno deciso "nell'ambito del loro trattato di Aquisgrana che nulla ha a che fare con l'Europa". Pertanto a suo parere è da valutare come un patto "per una sorta di 'super-Stato' all'interno della Ue che si muove non per fare beneficienza, ma per interessi dei rispettivi paesi".

Giorgia Meloni, nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha parlato della manifestazione fissata per il 2 giugno, quando il centrodestra unito scenderà nelle piazze d'Italia per protestare contro l'esecutivo giallorosso al momento in carica. Si stanno studiando tutte le possibili modalità di protesta alternativa, non tradizionale, nel rispetto delle regole per dare voce agli italiani delusi da un governo "che ancora non ha pagato la cassa integrazione a 2 milioni e 600 mila italiani, né in 70 giorni i 600 euro alle partite Iva. E intanto pensa alle sanatorie per gli immigrati e a moltiplicare le poltrone".

Intanto il nostro Paese resta nella "black list" ufficiosa di molti Stati europei. L’Austria, ha detto oggi Kurz, "ha un numero basso di infezioni da coronavirus" e questo "è molto gratificante". "Le misure, anche difficili, prese in modo repentino per contenere la pandemia e l'alto livello di disciplina della popolazione – ha aggiunto - hanno funzionato". Per questo motivo "è possibile ripartire prima di altri Paesi che hanno reagito in modo meno energico".

"Aprire il confine con l'Italia sarebbe irresponsabile". Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz lo ha ribadito oggi in un’intervista al Tiroler Tageszeitung

Sullo sfondo c’è il braccio di ferro sui corridoi turistici "Covid-free". L’obiettivo di Vienna, evidentemente, è quello di far restare in Austria migliaia di vacanzieri tedeschi che in altri tempi avrebbero raggiunto le sponde del Garda o la Riviera Romagnola

Nonostante le rassicurazioni del capo della Farnesina, che lunedì scorso dopo una riunione dedicata ai flussi turistici in Ue con gli omologhi di Germania, Austria, Croazia, Cipro, Grecia, Spagna, Portogallo e Slovenia, aveva annunciato che in Europa non ci sarebbero stati "corridoi turistici creati sulla base di accordi bilaterali", l’Italia rischia di rimanere tra le mete sconsigliate per passare le prossime vacanze.

Già all’inizio di maggio la Bild pubblicizzava le spiagge della Croazia come alternativa "Covid-free" per salvare le ferie. Il Paese secondo il tabloid tedesco ha messo in atto "misure stringenti e tempestive per combattere il virus". Non solo. Nei giorni scorsi si vociferava che sul tavolo ci fosse anche la possibilità di aprire corsie preferenziali per le isole greche o per le Baleari.

 
 
 
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