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Gli ospiti del G7 che arriveranno in Sicilia via mare saranno accolti dall'opera realizzata dai Blaqk

Emergence Festival, Festival Internazionale di Interventi Urbani, giunto ormai alla sua sesta edizione a Giardini Naxos si prepara al G7 con la realizzazione di una grande opera sulla passeggiata del molo, il luogo più panoramico di Giardini Naxos, con alle spalle il Parco Archeologico e il Castello di Schisò e di fronte la splendida baia circondata dall’Etna e dal monte Tauro. Opera voluta fortemente dall’amministrazione comunale per dare un benvenuto agli ospiti che verranno via mare per il G7 e realizzata dal duo Blaqk, formato da due artisti greci, Simek e Greg Papagrigoriou, cittadini di Calcide in Eubea (la stessa città da cui proveniva parte dei colonizzatori che, nel 734 a. C. fondarono Naxos di Sicilia), che hanno dipinto una visione sugli intrecci fra storia e paesaggio.  L’opera dei  Black è ispirata dalle vicende di questa penisola lavica: in origine, sito di quella che non fu solo la prima colonia greca in Sicilia ma una delle città arcaiche, simbolicamente, più importanti della civiltà siciliota e che rimase sede del porto e dell’arsenale navale, anche dopo la distruzione di Naxos e dopo che i suoi esuli ebbero fondato Taormina;  in seguito, fertile terreno agricolo per preziose coltivazioni di viti, olivi, canne da zucchero, gelsi e per i nostri giardini di agrumi, da cui trae origine il nome di Giardini Naxos ed infine, sede del Parco Archeologico, luogo di campagne internazionali di scavi e di fondamentali scoperte. Prima della costruzione del molo, iniziata nel 1952, la penisola di Naxos terminava nel mare con una magnifica colata lavica preistorica ricordata dai Black con la scelta del colore nero usato per tracciare forme astratte su uno sfondo bianco che fa risaltare il nero della lava e rende lieve il cemento del muraglione. I Blaqk compongono un insieme fortemente dinamico e legato alla memoria dei luoghi: forse colonne che crollano, torcendosi si trasfigurano in cordami di barche e rinascono in tronchi d’albero o canne.  Un’opera che vuole accompagnare chi passeggia sul molo senza imporre alcuna narrazione definita, ma solo suggerire immagini polisemiche, liberamente offerte all’interpretazione dello spettatore.
Noi siamo stati felici che, finalmente, anche se per breve tempo, la passeggiata sopraelevata del molo sia tornata a vivere, animata da artisti e visitatori incantati dal magnifico panorama che da lì si gode. Pensiamo a quanto poco ci vorrebbe per mettere in sicurezza il secondo livello del molo: basterebbe una nuova ringhiera e una pavimentazione per permettere a cittadini e turisti di gioire della bellezza dei nostri paesaggi utilizzando come belvedere quello che invece, adesso, è solo un orribile e inutile muraglione.
Oltre l’opera del molo l’edizione del 2016 è stata particolarmente importante per la partecipazione di grandi artisti come Momo (USA), il duo BLAQK (Grecia), NESPOON (Polonia), MONEYLESS, GUE e SALVO LIGAMA (Italia). Anche quest’anno è stata sponsorizzata dal Circolo di Legambiente Taormina/Alcantara rappresentato da Caterina Valentino (tramite l’Hotel Palladio che ha offerto alloggio e cibo gratis agli artisti).
La programmazione dell’edizione del 2017 sarà in linea con l’approccio con cui il Festival è stato ideato nel 2011 e cioè l’idea di allargare la scelta degli artisti a tutto il mondo dell’arte contemporanea e non limitarla a quella della street art. Negli anni passati abbiamo visto artisti come Marco Tamburro, Emilio Leofreddi, Enrico Manera, Geo Florenti, e altri avvicendarsi nelle strade del Paese per realizzare opere pubbliche di rilievo donate al Paese.
In questo momento storico di crisi sia economica che di significati l’Arte vive una nuova fase, che definirei più “umanitaria” e “sociale”, trasformandosi in arte necessaria ed utile alla collettività. L’arte si avvicina alla gente non più per protesta, narcisismo o carriera ma per riqualificare spazi pubblici altrimenti degradati da una cattiva azione dell’uomo sul territorio.
Quest’anno approderanno al festival artisti del calibro di Pietro Ruffo, Salvo Mauro, Danilo Bucchi e Sergio Fiorentino…. L’arte va incontro alla gente per aiutarla a cambiare il volto dei territori e la vivibilità degli stessi, accompagnandoli in quel cammino che li porta a riappropriarsi della propria dignità culturale e sociale: questo è il potere dell’Arte!

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