In primis, diciamo che se l’anno 1861 è stato fondamentale per l’unità del Paese Italia, l’anno 2015 continua a registrare un persistente dualismo tra il Nord e il Sud del Paese. Vediamo perché. In tema di Fondi Europei, 2007-2013, sono, soprattutto i PorCalabria(67%), Campania(66%), Sicilia(64%) e il Programma nazionale(Pon) ad appesantire la media generale della scarsa spesa; diversamente le quote generali di spesa delle altre Regioni sono, infatti, , tra l’86% e l’87% e molte Regioni come Valle d’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana, Abruzzo e Molise si avviano, già, a conclusione della spesa dei finanziamenti ricevuti. Ancora, secondo un Rapporto Consob-Eurisko , in tema di investimenti, gli italiani che decidono i propri investimenti finanziari, con successo e che risultano con livelli di istruzione più alti, sono residenti al Nord d’Italia. In particolare, poi, gli italiani uomini e donne che rispondono correttamente, alle domande di un questionario di 13 punti percentuali, sono, con un divario di ben 18 punti, quello tra residenti al Nord e al Sud del Paese. In conclusione, diciamo che nel 1861, al raggiungimento dell’unità politica del Paese, solo una piccola percentuale di persone, il 10%, parlava l’italiano, la maggioranza parlava in dialetto. Per fortuna, col passare degli anni, le cose sono cambiate: oggi, il divario Nord-Sud del Paese è stato risolto solo con la lingua italiana.Stiamo parlando di una lingua italiana, fondamentalmente, unitaria.