Tantissimi produttori di pistacchio hanno partecipato ieri all’incontro organizzato dal sindaco, Pino Firrarello, dopo la violenta grandinata che ha distrutto l’80% della produzione, provocando danni particolarmente ingenti.
Durante la riunione è emersa tutta la disperazione dei produttori che hanno visto in pochi minuti andare in “fumo” 2 anni di intenso lavoro. Il pistacchio, infatti, si raccoglie ogni biennio e secondo gli anziani e gli esperti questa era un’annata spettacolare.
“Non sarà più così. – hanno affermato in tanti – Abbiamo perso tutto. Sugli alberi di pistacchio è rimasto ben poco”.
Ed allora l’incontro è servito per individuare i rimedi. Il Comune ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale, ma se qualche norma lo impedirebbe o fosse difficile reperire le somme, è bene percorrere anche qualche altra strada.
Ed una strada alternativa alla calamità naturale Firrarello l’ha già percorsa nel 1987, quando riuscì a far votare alla Regione una legge che per 3 anni ha permesso ai produttori di pistacchio di percepire 450 mila lire per ettaro di terreno con lo scopo di valorizzarne la coltivazione.
Per questo il sindaco ha assicurato che chiederà all’Assemblea regionale di votare un apposito disegno di legge che aiuti la produzione dell’Oro verde di Bronte, fra i più rinomati prodotti tipici dell’Etna, ormai conosciuto in tutto il mondo.
“Il pistacchio di Bronte – ha considerato alla fine il sindaco Pino Firrarello - è stato colpito al cuore da una grandinata che ha distrutto il 50% della produzione. Non è possibile quantificare il danno, ma il lavoro di 2 anni, l’impegno, i sacrifici, le speranze ed i sogni di tanti produttori sono stati irrimediabilmente portati via in pochi minuti, lasciando spazio ad un grande dolore. Adesso – conclude – bisogna reagire”.