Sabato 11 luglio, alle ore 20, nella Cattedrale di Foggia, è in programma un concerto per inaugurare il nuovo organo donato alla chiesa dalla Fondazione Banca del Monte di Foggia.
In apertura di serata sono previsti i saluti dell’Arcivescovo di Foggia-Bovino, mons. Vincenzo Pelvi, e del presidente della Fondazione, prof. Saverio Russo. Seguiranno la benedizione e quindi un concerto nel quale il maestro Francesco Di Lernia, professore di organo e direttore del Conservatorio di Musica “Umberto Giordano” di Foggia, eseguirà una selezione di brani di musica classica -accompagnato dal maestro Antonio Carretta alla tromba- per consentire al pubblico di apprezzare tutte le qualità musicali dello strumento.
La sostituzione si è resa necessaria a causa delle condizioni del precedente organo che, dopo quasi 60 anni di attività, non era più in condizioni di assolvere alle sue funzioni. Il nuovo è stato costruito dalla ditta Zanin, la più antica bottega organaria d’Italia, fondata nel 1823 da Valentino Zanin a Camino al Tagliamento, in Friuli.
Come ha ricordato il presidente Russo nella brochure di presentazione dell’evento, «La Cattedrale di Foggia è stata, negli ultimi anni, oggetto di particolari attenzioni da parte della Fondazione Banca del Monte, dal restauro della tela del De Mura, nella controfacciata, a quello delle due statue del Colombo sugli altari laterali. Ma, sicuramente, la realizzazione del nuovo organo, deliberata nel 2012, durante la presidenza dell'avv. Andretta, [...] rappresenta l'intervento più impegnativo. E' per noi motivo di grande soddisfazione donare alla comunità della nostra Città un ottimo ed elegante esemplare, frutto del lavoro artigianale di uno dei più antichi laboratori organari in attività, di quel che viene definito “il re degli strumenti musicali”. La nostra speranza è che il nuovo organo non serva solo all'accompagnamento della liturgia, ma contribuisca a far crescere la cultura musicale nella nostra Città, facendo della Cattedrale uno degli spazi del suo auspicato rinascimento. Nel ringraziare quanti hanno collaborato all'iniziativa, dal maestro Di Lernia, direttore del Conservatorio e nostra guida in questa avventura, al parroco della Cattedrale, don Rocco Scotellaro, ci auguriamo che l'organo incontri, negli anni, mani accorte, che ne assicurino, con la manutenzione, un corretto e sapiente uso».
«L’organo -come aggiunge l’arcivescovo mons. Pelvi- introduce alla contemplazione [...]. Uno strumento spirituale che imprime alle invocazioni forza e bellezza, attesa e speranza, sproporzione tra Creatore e creatura, donando, in maniera mirabile, proprio perché inimmaginabile, l’audace abbraccio di Dio all’uomo. [...] Come un’orchestra sinfonica suonata da una sola persona, l’organo fonde sentimenti senza confondere emozioni, originando esperienza estatica e mistica. [...] Grazie alla Fondazione Banca del Monte di Foggia per il significativo impegno spirituale e culturale che restituisce grazia e identità ad una delle più mirabili Cattedrali di Puglia».
Il nuovo organo sostituisce quello acquistato per il Duomo nel 1957: uno strumento a trasmissione elettrica della ditta Ruffatti di Padova –non particolarmente pregiato-, costruito con parte dei contributi ottenuti dal governo dell’epoca per i danni subiti dalle chiese foggiane durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
«L’anima del nuovo organo di Francesco Zanin di Codroipo –commenta il maestro Di Lernia, esperto dello strumento- riparte dalla migliore tradizione organaria italiana ma si fonde armoniosamente con gli ultimi ritrovati tecnici e dell’elettronica. E’ stato posto al basamento della chiesa, nel transetto di fronte la cappella del Crocifisso, su una pedana mobile funzionante ad aria compressa in modo da poterlo spostare agevolmente in particolari occasioni. Il suo disegno è stato stabilito accuratamente sulla base dell’architettura della chiesa per farne un oggetto d’arredo coerente. Un organo, però, non è soltanto un’opera di falegnameria e di ingegneria meccanica da ammirare ma è soprattutto una macchina sonora. Da secoli, con la sua voce, svolge una doppia funzione: a servizio della liturgia e della cultura, con la consapevolezza di essere strumento di evangelizzazione a trecentosessanta gradi. Un tempo, neanche troppo lontano, gli organi erano per i piccoli paesi gli avamposti della musica mentre nei grossi centri, proprio per la loro versatilità e predisposizione a concertare con solisti, strumentisti e cori, hanno rappresentato il punto dal quale partire per comporre capolavori o per organizzare iniziative culturali di grande respiro. Un’edificazione di un organo apre sicuramente nuovi orizzonti e, con la volontà di tutti, può contribuire ad arricchire una comunità e tutta la città che vi cresce intorno».