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Mercoledì, 16 Ottobre 2024

Il bambino ha diritto a un padre e una madre

Il “titolo” di questo “foglietto” dichiara una verità ovvia e mai discussa nella storia dei popoli. Ecco perché, soprattutto noi, nati nella “prima metà del secolo scorso”, non possiamo che sbalordire e perfino sentirci male di fronte a ciò che siamo costretti a vedere in questi ultimi tempi: negli anni lontani della nostra fanciullezza non immaginavamo, infatti, che un giorno alcuni saputi potessero dubitare che due+due facesse quattro o che gli alberi mettessero le gemme in primavera per poi perdere le foglie in autunno! Ora il Mondo Moderno, sommando follie, pretende di dire che non è più vero o, comunque, è opinabile che il bambino debba avere una madre e un padre! Siamo sbalorditi che su questa verità solare in Italia si stia dibattendo con accanimento all’interno dei partiti e nelle piazze ed una consorteria di parlamentari, giovani post-sessantottini, tenti di approvare una “legge” avversa prfino al buon senso, imporla al popolo italiano (contrario nella stragrande maggioranza!) e, all’occorrenza, difenderla a colpi di Codice penale tacciando di “omofobia” chi osasse dirne male. Ne consegue – fra tanto altro – che noi settantenni, dovremo curvarci in silenzio alla violenza che ci proviene dalla negazione di ciò che, fino a ieri, credevamo evidente e universale.

Domande:

Fra gli “enti” inventati su tutta la faccia della terra e preposti “a protezione” di categorie di uomini, animali e cose, ve n’è uno che “protegga” anche noi “vecchi” che – tra farmaci e controlli medici – non abbiamo più cuori in grado di sopportare simili stravolgimenti della Natura? È colpa nostra se non riusciamo, né riusciremo mai, a curvarci a simili follie? E, una volta votata la “legge”, saremo costretti a sorridere beoti e a battere le mani come i cerimonieri comandano di fare negli spettacoli televisivi?

Spero proprio che i tanti post-comunisti del Partito Democratico e alcune caudatarie confuse berlusconiane non vogliano questo e ci lascino, fino a quando suonerà la nostra “campana”, almeno la libertà di chiamare le cose col nome che ad esse è stato attribuito dai secoli!

E, tuttavia, la violenza contro di noi “vecchi” è niente in confronto a quella che viene preparata ai danni dei bambini, delle donne e della società. Così – ad esempio – la “stepchild adoption” (mi dicono che, nella lingua dei “padroni del mondo”, significa “adozione del figliastro”) sembra essere una piccola cosa perché riguardante uno “zero-virgola” di persone, cioè i casi in cui una donna, convivendo more uxorio (!) con la “compagna”, pretende di adottarne il figlio. Ma ognuno, se ragiona, si accorge che questo è il “varco” attraverso cui – giudici bravi aiutando! – passerà tutta l’adozione di bambini da parte di due donne o di due uomini (“genitore uno”/“genitore due”!), dello sfruttamento e “cosificazione” del corpo della donna mediante l’ignobile uso dell’ “utero in affitto” (figli orfani di padri fin dalla nascita, mercificazione del bambino che potrà avere anche “tre mamme”), insomma un “disumano mercato procreativo” con tutto il resto che vi si collega a catena e che il “cattolico” Renzi riassume col nome di “valori” e “unioni civili”: “ora dobbiamo pensare ai valori e la legge va fatta subito!” ha affermato perentoriamente (v. “Avvenire” 5-I-2016). E dire che aveva partecipato da protagonista al “Dies Familiae” del 12-5-2007 in piazza San Giovanni a Roma dichiarando: “Non c’è bisogno di essere cattolici per difendere la famiglia!”; e si riferiva alla Famiglia vera!

Inutili e dannosi mi sembrano i “paletti” che altri “cattolici”, detti “cattodem”, del Partito Democratico, dicono di voler “piantare” contro la deriva che anche loro hanno contribuito a creare: i “paletti”, infatti, nell’attuale clima di relativismo galoppante, durano il lampo di una stagione travolti da nuove richieste e altrettante “necessarie” concessioni. Peregrini mi paiono anche i tentativi di compromesso tipo il cosiddetto “affido rafforzato” e “affido pre-adottivo” (i politici non finiscono mai di stupire nell’arte di inventare vocaboli!) che i “compagni” presentatori della “legge” sicuramente respingeranno come provocazione! E, infatti, su una materia fondamentale qual è la Famiglia non può esservi compromesso come non può esistere sintesi tra il bene e il male; tale “materia” ci costringe a una scelta precisa di campo: o si è da una parte o si è dall’altra! Domanda: ma che ci stanno a fare questi “cattolici” nell’ex PCI se poi, nelle cose fondamentali, devono essere in disaccordo con esso? I tentativi dei “cattolici” del PD sono maldestri anche perché dimostrano il timore che costoro hanno di perdere i voti che attingono gratuitamente in chiese e oratori.

A questo punto a noi, “nati nella prima metà etc. etc.”, non restano che due scelte: o rassegnarci (ormai…alla nostra età è meglio sederci sulla riva del fiume e aspettare…, tanto il mondo va ugualmente per la sua strada!) o reagire. Io sono per il secondo verbo, anche perché da sempre sono stato abituato al vento contrario (“Controvento” era un pittoresco giornalino giovanile a cui collaboravo negli anni “68” a Milano) e, quindi, pure la qualifica dispregiativa di “reazionario” o “medioevale” mi lascia indifferente. Pertanto esorto i “cinque amici” e “benevoli lettori” a “reagire” e a non farsi disarcionare proprio nella parte finale e migliore della corsa.

Ma – attenzione! – reagire non è semplice perché il male che ci flagella è complesso e proviene da lontano e, se non se ne conosce l’origine e la “meccanica”, si rischia di fare azioni inutili. Qualcuno, constatando il distacco progressivo delle società dalla “Legge Naturale” o dai “Dieci Comandamenti”, parla addirittura di un “progetto” anticristiano/antiumano e lo chiama col nome di “Rivoluzione”. Così, riflettendo, possiamo comprendere che questo male non è un fungo sorto improvviso dopo pioggerelle di fine estate ma frutto di un lungo e secolare percorso; “a monte”, dunque, bisogna guardare. Esso ha avuto “padri grandi” e “maestri”, cattivi, di pensiero di cui restano i libri; “registi” occulti e intelligenti collocati nei vari piani della piramide del potere mondiale; “monetieri” anonimi e internazionali capaci di muovere enormi quantità di dollari e affamare popoli del “terzo mondo” che non si piegano al loro volere (vedi le campagne per la diffusione dell’aborto e contro la natalità…); una “legione” di intellettuali propagatori a tempo pieno delle idee di costoro, alcuni stipendiati, altri gratis per vocazione; ripetitori ed esecutori (politici, presidenti e capi e sottocapi di qualcosa, ministri, vice ministri…) di minuscolo spessore ma a cui la Democrazia consegna l’enorme potere di fabbricare le “leggi”; infine un codazzo di comparse e giullari e cantastorie delle varie televisioni, alcune pagate da noi, che hanno il compito di ammaestrare le masse a come essere felici e contente…

L’attuale aggressione alla Famiglia Naturale è solo l’ultimo – per ora! – segmento di detta Rivoluzione: altri e più mostruosi se ne intravedono all’orizzonte (poligamia, incesto etc., naturalmente e sempre nel nome dell’… “amore”!) proprio perché la principale caratteristica di essa è il divenire continuo e la sua filosofia si chiama relativismo: insomma, per dirla con Dante, è la lupa che “dopo il pasto ha più fame che pria”! Con ciò si ricava che la nostra “reazione”, a questo punto, forse è già arrivata tardi per il semplice fatto che quando la proposta di legge di tale Cirinnà approda alla discussione in Parlamento, vuol dire che la “Rivoluzione” è già avvenuta; il lavorio, cioè, per corrompere gli animi e i corpi delle società, lorsignori lo hanno già compiuto nei decenni precedenti, un passo alla volta, magari con pochissimo rumore e senza valido contrasto da parte di alcuno. Esempi nel nostro “piccolo”: chi si è accorto che nel Consiglio Comunale di Rozzano si era votato contro l’ostensione del Crocifisso nell’Aula Consiliare (2010)? Chi ha sentito dire che nel medesimo Consiglio sono state approvate, con applauso finale, le “unioni civili senza distinzione di sesso” (2013)?

Ora il disegno di legge per le “unioni civili” (“matrimoni gay” e il resto), così sicuro nelle settimane scorse, si trova a fronteggiare una opposizione – finalmente unanime – dei cattolici e di molti “laici” di buon senso; insomma in alto deve essere arrivata la notizia che il “popolo basso” non è ancora pronto a capire/accettare cose che ritiene autentiche follie e, comunque, estranee alla sua storia e alle vere necessità quotidiane e potrebbe ribellarsi a ciò che coloro chiamano “valori”! E tuttavia, se, come mi auguro, il “disegno” non dovesse passare, la battaglia in difesa della Famiglia Naturale non sarebbe per questo finita perché la Rivoluzione ha molte vite, è capace di mille metamorfosi, sa aggirare gli ostacoli, buttarsi sott’acqua, aspettare tempi migliori per poi ripartire all’attacco con nuovo aire; sa perfino dirsi vittima di quel potere che, in fondo, è “suo”. Sa fare, se occorre, una finta retromarcia con studiati “tre passi avanti e due indietro”!

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