A nostro modesto avviso, le imprese 4.0, ovvero, la cosiddetta “Quarta rivoluzione industriale” (espressione di alcuni studiosi informatici) consistente in processi di automazione e digitalizzazione dei processi produttivi, stanno registrando delle divergenze regionali tra il Nord e il Sud del Paese Italia. Vediamo perché. In base ad una fonte di notizie del Ministero dello sviluppo economico, nel Centro – Nord d’Italia la diffusione delle tecnologie digitali è intorno al 9,5% nel confronto con la diffusione di tecnologie mature- contro il 6%, circa, del Sud. Ancora, non sembra casuale il fatto che il Ministero dello sviluppo economico abbia selezionato alcune sedi universitarie, prevalentemente localizzate al Nord, con una sola eccezione di Napoli e Bari, per sostenere i processi innovativi delle imprese 4.0. Nel particolare, per il 2018 sono 11 le università telematiche riconosciute dal Ministero dell’Istruzione. In prima fila, c’è l’Università telematica, Niccolò Cusano di Roma che si collega a due università “sorelle” di proprietà Unicusano, una a Londra e una a Parigi. In queste università ci sono docenti altamente qualificati e studenti che frequentano, a scelta, in via telematica; ma c’è di più, viene creato un collegamento tra i laureati e le aziende, in modo che abbiano almeno, 4-5 colloqui dopo la laurea e dopo un anno e mezzo del conseguimento del titolo di studio, la maggior parte ha un impiego coerente, con il percorso telematico svolto. In conclusione, diciamo che è necessaria una guida politica nazionale, dell’innovazione, che preveda delle traiettorie della “Quarta rivoluzione industriale”, anche, nel Sud del Paese Italia.